La teoria dello sfondo inclusivo iconico e testuale (Filosofi, 2018) costituisce un’alternativa alla rappresentazione della disabilità condizionata dalla retorica della compassione e dalle prospettive abiliste e classificatorie.
Esiste, infatti, la possibilità di rappresentare differenze fisiche, cognitive e comportamentali in maniera neutra senza sottolinearne l’eccezionalità (quasi sempre negativa) rispetto alle caratteristiche della maggioranza che facilmente divengono sinonimo di “normalità”.
Alcuni esempi pratici possono aiutare a comprendere come sia possibile innestare una rappresentazione inclusiva all’interno di uno specifico argomento disciplinare. Nella pagina di un libro di grammatica che tratta i verbi ausiliari può essere presente un fumetto o una foto rappresentante dei ragazzi in un parco che dialogano utilizzando alcune forme relative ai verbi ausiliari: in questo caso il focus principale è costituito dalla spiegazione riguardante i verbi ausiliari nella pagina in questione, mentre lo sfondo è rappresentato dall’immagine nella quale sono raffigurati i ragazzi che parlano tra di loro, utilizzato molto spesso (soprattutto nella scuola primaria) come facilitatore per l’apprendimento. Tale rappresentazione, rispetto all’argomento disciplinare della pagina all’interno del libro di grammatica, può svolgere una funzione inclusiva destinata ad agire in maniera indiretta sull’immaginario e sulla prospettiva degli studenti: la presenza di un bambino sulla sedia a rotelle e di una bambina con la sindrome down che parlano attraverso il fumetto utilizzando i verbi ausiliari, infatti, rende possibile inserire nell’immaginario sociale ed esemplificativo “differenti
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differenze” senza dover porre l’accento su una prospettiva (peraltro non necessariamente appartenente a tutti) associata ad aspetti valoriali (abile versus disabile) o emotivi (felice versus triste).
Se pensiamo alla presenza di illustrazioni che rappresentano diverse realtà umane, tra cui anche individui con bisogni speciali all’interno dei vari capitoli del libro di grammatica preso come esempio, comprendiamo come la rappresentazione della realtà sociale possa diventare sempre più onnicomprensiva e scevra da ogni tipo di pregiudizio legato ad una determinata percezione della disabilità (soprattutto nel momento in cui tutti gli alunni si abituano ad una nuova fruizione di immagini e testi). In un libro di italiano, invece, può essere inserita una storia avente come protagonista un gruppo di farfalle con differenti conformazioni fisiche: la fruizione di un eventuale foto associata al racconto e la lettura del testo (fig.2) avrebbero sempre la funzione di sfondo nel momento in cui nella storia si parla delle avventure di cui le farfalle fanno esperienza e non della loro diversità.
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Nota: Disegno di Patrizia Licata (2019)
Lo stesso tipo di prospettiva può essere utilizzato per rappresentare un diverso funzionamento cognitivo o comportamentale: una storia in cui si racconta, ad esempio, il vissuto di individui chiusi nel loro mondo, metaforicamente rappresentati all’interno di una bolla di sapone i quali gradualmente escono dall’involucro trasparente che li separa dagli altri (ognuno con il proprio tempo) per comunicare con il mondo esterno, può veicolare un messaggio inclusivo relativo alle diverse modalità comunicative e interazionali dell’essere umano e, allo stesso tempo, attivare una riflessione sull’importanza di comprendere le differenze individuali e contrastare la tendenza a categorizzare gli individui all’interno di etichette limitanti e stigmatizzanti.
Figura 3Amici tra le bolle di sapone
Nota: Disegno di Patrizia Licata (2018)
In un problema di matematica, all’interno di un libro di testo, infine, è possibile inserire la breve storia di una bambina che utilizza le fotografie per riconoscere i compagni di classe, mettendo in un’apposita scatola le immagini che ha già riconosciuto: la
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domanda finale del problema potrebbe riguardare, ad esempio, la quantità di fotografie che la protagonista ha messo già a posto o che deve ancora utilizzare per l’attività che sta svolgendo. In questo caso il focus principale è rappresentato dalla comprensione del problema e dalla sua risoluzione, mentre lo sfondo inclusivo testuale presenta una scena di vita quotidiana utilizzata come esempio o facilitatore per l’apprendimento nell’ambito delle attività educativo-didattiche senza porre assolutamente l’accento sul funzionamento o sul livello cognitivo della bambina (fig. 4).
Figura 4. Problema di matematica – Classe quinta – Scuola Primaria
Nota: Problema ideato da Fabio Filosofi (2019)
Questo approccio inclusivo, lungi dal riguardare soltanto i bambini con bisogni speciali legati alla sfera fisica o psichica, dovrebbe estendersi a tutte le realtà che sono costantemente a rischio di esclusione: se pensiamo alla rappresentazione iconica all’interno dei libri di testo di persone con alterità legate ad un differente status socio- culturale, a differenti etnie o religioni o alle nuove forme di genitorialità spesso ancora poco considerate (mono-genitorialità e omo-genitorialità), è facile constatare come la fruizione dei libri di testo da parte degli alunni sia viziata da un’esclusione che ha il
La classe di Maria è composta da 21 alunni. Ciascun compagno/a le ha dato una fotografia per aiutarla a riconoscerlo/a. Maria sta incollando le fotografie su dei rettangoli di cartoncino colorato e ha deciso di utilizzare cartoncini rossi per le bambine e cartoncini gialli per i bambini.
Dato che i 3/5 dei compagni di classe di Maria sono di genere femminile, di quanti cartoncini gialli avrà bisogno Maria?
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potere di abituare le menti ad un conformismo completamente opposto all’idea utopica di inclusione.
Prima di riflettere sugli inevitabili cambiamenti relativi all’adozione e all’utilizzo dei libri di testo (che sicuramente nei futuri decenni svolgeranno un ruolo differente da quello odierno), è necessario promuovere un processo grazie al quale gli insegnanti possano prendere coscienza dell’assenza nei testi scolastici delle differenti realtà umane. I docenti potrebbero iniziare, infatti, ad arricchire quotidianamente il materiale scolastico partendo dall’osservazione del micro-contesto classe così da sviluppare una propensione alla presentazione di testi ed immagini che possa dare visibilità alle molteplici individualità.
2.7 Il nastro di Moebius e l’inorientabile direzione: una nuova visione per