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La trasformazione dell’ambiente di apprendimento

Nel documento LE LAVAGNE I NTERATTIVE (pagine 45-58)

3. LA LAVAGNA AL CENTRO DELL’ATTENZIONE

3.9. La trasformazione dell’ambiente di apprendimento

L’introduzione della LIM trasforma l’aula in un ambiente più ricco di “stimoli”, di sistemi di segni, codici e media. Oltre ad avvicinare la classe agli strumenti e ai processi culturali che esistono fuori dalla scuola, ciò può facilitare la comunicazione e l’apprendimento. La multimodalità e l’interattività sono tuttavia virtuali, potenziali: condizioni di innesco.

Le nuove tecnologie didattiche costituiscono una variabile da gestire con grande attenzione all’interno dei processi di insegnamento e apprendimento, proprio per la loro influenza sul processo cognitivo.

In riferimento alla LIM, le ricerche finalizzate a investigare gli atteggiamenti degli studenti verso questa nuova tecnologia hanno rilevato che essa esercita un’influenza positiva sulla loro attenzione, motivazione e partecipazione al processo di apprendimento.

Ma, che cosa può convincere uno studente a impegnarsi?

• I fattori che influenzano l'apprendimento

Tra i fattori che influenzano il piacere di apprendere rientra anche la “varietà” delle azioni e l’elemento “novità” che la varietà comporta. Non dimentichiamo poi un altro elemento del processo cognitivo e cioè “l’elemento affettivo”. Non avviene nessun apprendimento senza il “coinvolgimento affettivo”.

Lo studente coglie gli stimoli esterni e procede a una loro valutazione sulla base degli elementi di novità in essi presenti, della loro attrattività, della loro funzionalità rispetto al bisogno, e della fattibilità del compito. La percezione di questi aspetti da parte dello studente deve essere tale da non intaccare l’autostima, per impedire che si inneschi il filtro affettivo, cioè quell’ostacolo emotivo che non permette di acquisire le informazioni provenienti dall’esterno. In virtù della facilità di accesso alle informazioni è oggi possibile individualizzare tempi, luoghi e ritmi dell’apprendimento, ma gli studenti devono imparare a regolare la propria motivazione e la propria autostima. Molto dipende dalla capacità di sviluppare interventi educativi efficaci, in cui vi sia equilibrio tra tensione e piacere. Le caratteristiche attribuite alle tecnologie interattive, e alla LIM in particolare, vanno in

questa direzione, in quanto offrono un’ampia possibilità di “costruzione” e, grazie all’attivazione di diversi canali di comunicazione, possono indurre una migliore comprensione degli argomenti studiati. Qualcosa di simile accade nelle simulazioni didattiche. Basate sulla riproduzione di meccanismi e processi che stanno dietro a fenomeni reali, le simulazioni didattiche coinvolgono in prima persona lo studente, stimolano alla sfida e, se il compito non è troppo complesso, generano un atteggiamento sereno e non ansioso. In alcune circostanze, gli studenti non pongono molta attenzione al compito da svolgere e si soffermano solo superficialmente sulla richiesta. In questo modo non affrontano il problema e non seguono il percorso logico per arrivare alla soluzione.

In termini motivazionali questo genera frustrazione e provoca problemi di comportamento e di distrazione dalla lezione. La simulazione, invece, propone un modello di didattica in cui ogni studente è “collega” e “maestro” degli altri nel tentativo di procedere insieme alla soluzione di un problema comune.

Una situazione di questo tipo può essere ricreata con la LIM. Sebbene non presenti le caratteristiche di un ambiente “immersivo”, né le funzionalità tipiche di una simulazione, l’uso della LIM in classe crea le condizioni per quel tipo di esperienza coinvolgente, capace di catalizzare l’attenzione degli studenti, generare variazioni di comportamento e favorire la persistenza al compito richiesto dall’insegnante, tutti aspetti tipici delle esperienze ludiche.

I primi due aspetti sono da attribuire all’ampiezza dello schermo e alla multimedialità (effetti sonori, presenza di immagini, utilizzo di video), mentre la persistenza al compito è legata a una maggiore interazione tra gli studenti.

Inoltre, la risposta immediata (feedback) alla soluzione del problema (una soluzione che lo studente può “scoprire” progressivamente e autonomamente attraverso gli strumenti di manipolazione della LIM) favorisce un apprendimento significativo.

Come altri sistemi di proiezione, la LIM permette di utilizzare contenuti multimediali e materiali didattici digitali preparati dal docente prima della lezione (Beauchamp, Parkinson, 2005). In classe, l’interattività della superficie consente, però, di creare annotazioni e di utilizzare software didattici ad hoc, suggeriti per svolgere le attività di avvio della lezione.

Inoltre, se si impiega la LIM per ricercare informazioni (sfruttando il collegamento del PC a Internet), per organizzarle e per salvarle, si solleciterà lo studente a mettere in campo

“strategie metacognitive” per la lettura e l’organizzazione dei dati, utilizzando, nel contempo, competenze pregresse.

Capacità metacognitive.

Ad esempio, può capitare che uno studente impari la lezione a memoria, senza aver elaborato e fatte proprie le informazioni ricevute. Per aiutarlo a migliorare il metodo di apprendimento, sostenendone la motivazione allo studio, sarà necessario porgli domande non solo sul contenuto, ma anche sulle modalità di acquisizione. Un’attività utile per stimolare questo momento di riflessione sulle proprie competenze (abilità metacognitiva) è l’analisi del testo, che favorisce una riflessione sul linguaggio e lascia liberi gli studenti di esprimersi e di spiegare le loro scelte, stimolandoli al ragionamento.

3.10 Strategie per sostenere la motivazione nel tempo.

I miglioramenti iniziali nell’apprendimento possono essere una conseguenza della novità introdotta, del cosiddetto “fattore wow”. L’elemento novità, come abbiamo già anticipato, è uno dei fattori che influenzano la motivazione all’apprendimento, perché è uno degli elementi di cui la mente tiene conto nella decisione di impegnarsi o meno nell’acquisizione di una nuova informazione. Il problema è che il piacere della novità non è durevole nel tempo. Di qui la necessità di identificare strategie per sostenere nel tempo la motivazione verso lo studio. Gli studenti con una maggiore motivazione personale (o intrinseca) non ottengono necessariamente risultati migliori dei loro compagni meno motivati, ma hanno un “comportamento diverso” rispetto alla realizzazione del compito, cioè un comportamento esplorativo e una maggiore curiosità (aspetti tipici della motivazione intrinseca).

L’acquisizione di conoscenze e competenze nel contesto reale è legata, oltre a questo comportamento “abilitante”, anche alle caratteristiche del compito (o meglio al livello di difficoltà percepito dello stesso) e alle caratteristiche dello studente per il quale si è progettato il compito. Queste caratteristiche determinano lo sforzo cognitivo necessario all’apprendimento.

Il contributo che le nuove tecnologie offrono ai fini del miglioramento della motivazione all’apprendimento risiede non solo in una maggiore autoregolazione del processo di acquisizione delle competenze disciplinari, ma soprattutto nello sviluppo di capacità

metacognitive, le quali consentono di attivare conoscenze pregresse, organizzare nuove informazioni, nonché riflettere e imparare dagli errori.

• Perché la LIM in classe.

L’efficacia didattica della lavagna è subordinata alla metodologia applicata dal docente e alla sua opera di progettazione, pianificazione e organizzazione. Andranno individuati eventuali software e predeterminato il loro utilizzo in classe assieme alle risorse didattiche digitali più adeguate. Gli asset dovranno essere organizzati in una nuova struttura di lezione, in percorsi individualizzati basati su esigenze specifiche o sul lavoro per gruppi, o ancora in funzione di attività didattiche che finalizzano in classe percorsi più ampi che integrano la classe, l’interclasse e le “aule didattiche decentrate” offerte dall’ambiente esterno alla scuola.

I vantaggi della LIM riguardano, ad un primo livello, l’organizzazione e lo svolgimento della lezione frontale e sono legati soprattutto alla possibilità di memorizzare il testo della lezione, implementare continuamente la qualità del contenuto e delle risorse a propria disposizione, scambiare materiali con altri docenti, reperire contenuti digitali presso librerie e repository locali od online. In questa ottica l’uso della LIM può arricchire e rendere più efficace l’esposizione grazie alle potenzialità in termini di interazione, multimedialità e connettività, permettendo allo stesso tempo al docente di lavorare nell’ottica di un continuo miglioramento della progettazione, pianificazione e organizzazione dell’intervento didattico.

Studi e attività di monitoraggio condotti in ambito internazionale, in paesi dove già da tempo è stato avviato il processo di integrazione delle lavagne digitali in classe, hanno rilevato come un fisiologico aumento iniziale del carico di lavoro risulti, nella percezione dei docenti coinvolti, più che compensato dal valore aggiunto offerto nel medio-lungo periodo dalle nuove potenzialità della lavagna digitale in termini di efficacia di utilizzo, possibilità di memorizzazione e di miglioramento continuo delle risorse elaborate. Un fattore che permette di ottimizzare il patrimonio di risorse che vengono elaborate e di innescare meccanismi che permettono di migliorare esponenzialmente l’efficienza dell’azione didattica è sicuramente la condivisione e lo scambio delle risorse nella comunità dei docenti. Gli stessi studi hanno valutato l’efficacia dell’utilizzo prolungato delle LIM in classe rilevando miglioramenti nel medio periodo sul livello di attenzione e sulla motivazione degli alunni e, nel lungo periodo, sul rendimento scolastico.

Le prime esperienze significative condotte in ambito nazionale evidenziano inoltre le potenzialità della lavagna digitale sotto l’aspetto dell’inclusione, sia rispetto alle diverse abilità degli studenti, sia rispetto all’integrazione di alunni provenienti da contesti socio-culturali differenziati. Il personal computer si è proposto fino ad oggi come un prezioso ausilio informatico, talvolta indispensabile per far fronte a difficoltà specifiche e individuali e favorire l’autonomia dell’alunno; la LIM si propone come strumento di inclusione potenzialmente in grado di trasformare le differenze individuali in elemento di arricchimento da condividere con gli altri alunni e da ricondurre all’interno della classe, rispetto alla quale si possono ricreare nuovi equilibri resi possibili dall’integrazione tra fattori tecnologici (multimodalità dei contenuti, computer, schermo condiviso) e socio-affettivi (relazione docente-alunno e alunno-alunno).

Al docente spetta il compito di ridefinire l’ambiente di apprendimento alla luce delle potenzialità della nuova tecnologia. Tanto la letteratura esistente, quanto i primi risultati derivanti dalle indagini conoscitive e valutative sulle esperienze condotte soprattutto in ambito anglosassone, testimoniano la necessità di un approccio graduale all’introduzione della nuova tecnologia a scuola e l’esigenza di riservare il tempo necessario ai momenti di familiarizzazione e sperimentazione per superare una fase intermedia prima di accedere eventualmente ad una fase di innovazione e cambiamento metodologico. Tale cambiamento presuppone che si sviluppi prima una certa dimestichezza nell’utilizzo della Lavagna Digitale e nella sua gestione in classe, e una familiarità di tutta la classe alle nuove dinamiche comunicative introdotte.

L’innovazione didattica è subordinata a un ripensamento del proprio approccio metodologico che, superate le difficoltà iniziali legate agli aspetti tecnico-operativi e socio-relazionali permette di sviluppare le potenzialità didattiche delle lavagne digitali. Tale cambiamento non è intrinsecamente contenuto nella nuova tecnologia ma è prodotto dall’insegnante stesso nel suo percorso di sviluppo e di trasformazione dell’ambiente di apprendimento. È quindi bene sottolineare che, se il valore aggiunto delle singole funzioni della tecnologia è evidente, non altrettanto lo sono le potenzialità didattiche che dipendono in modo decisivo dall’approccio metodologico e dal percorso di crescita sviluppato dai docenti.

Se vista in questi termini la lavagna digitale valorizza dunque il ruolo del docente affidandogli opportunità potenziate in termini di organizzazione delle attività con i ragazzi,

progettazione di unità didattiche e percorsi personalizzati e pianificazione della lezione in un’ottica di integrazione degli ambienti di apprendimento della classe, dell’interclasse e dell’ambiente di apprendimento extra-scolastico. La capacità di integrare (e non

“sostituire”) le tecnologie tradizionali e la prassi didattica consolidata alla luce delle nuove potenzialità della LIM nell’ambito di un percorso di adozione graduale e progressivo, rappresenta l’arma vincente con cui affrontare la nuova sfida della scuola di domani.

L’introduzione delle Lavagne Interattive Multimediali porta a ripensare l’idea di “software per la didattica”. Se le soluzioni informatiche sono le stesse utilizzate su personal computer, non è possibile cogliere una delle sfide più importanti poste dalle LIM: la creazione di un ambiente di apprendimento inclusivo di tutte le diversità.

È possibile:

• utilizzare la Lavagna Interattiva Multimediale in apprendimento cooperativo;

• sperimentare le nuove tecnologie in funzione di un ambiente di apprendimento di matrice costruttivista;

• condurre una attività di scrittura di un testo collettivo con il supporto della Lavagna Interattiva Multimediale.

Le Lavagne Multimediali Interattive, in particolare, hanno una funzione di scaffolding. Esse costruiscono una sorta di struttura, all’interno della quale l’esperienza degli alunni può crescere liberamente. Infatti, il programma “Scrivere” descritto nell’attività, non fa altro che stabilire paletti e limitazioni, all’interno dei quali i bambini imparano a muoversi per portare a termine la consegna ricevuta dall’insegnante.

All’interno di questa struttura, gli alunni sperimentano anche vie di uscita a problemi non comuni, nella scrittura dei testi. Devono, innanzi tutto, ristrutturare le proprie soluzioni narrative sulla base delle scelte casuali del programma. Quello che, all’inizio del lavoro, era un filo logico pianificato, già dopo la prima fase deve essere messo in discussione sulla scia dell’evoluzione del testo. Inoltre, la socializzazione nel gruppo delle singole frasi, secondo la modalità dell’apprendimento cooperativo, consente la socializzazione di problemi e soluzioni nel piccolo gruppo.

L’aspetto centrale del lavoro è rappresentato dalle opportunità aperte dalla LIM. Essa consente di mettere a disposizione di ogni alunno gli elaborati, e di avviare su di essi una discussione collettiva. L’insegnante può puntare, a questo punto, a fornire importanti chiavi di lettura per la revisione critica. Gli stimoli che i docenti della scuola primaria che

generalmente danno individualmente a ciascun bambino, in fase correzione di un testo, in questo caso vengono messi a disposizione di tutta la classe. La differenza non è minima, specie se si osservano le dinamiche positive di discussione che si creano dopo un breve periodo di rodaggio.

Uno degli effetti secondari osservati nella conduzione dell’attività “Scrivere”, infine, è un approccio maturo all’errore. L’abitudine alla riflessione e alla correzione collettiva, probabilmente, consente di superare più facilmente la frustrazione da matita rossa.

Dal canto suo, l’insegnante impegnato a condurre le attività secondo questo modello didattico non delega alcuna parte del proprio ruolo all’informatica. A differenza di quanto avviene con i normali programmi del tipo “Clicca sulla risposta giusta”, l’apprendimento non insiste su meccanismi di stimolo – risposta. Esso viene, anzi, costruito nel gruppo dei pari ed è basato sull’esperienza diretta.

Molte delle applicazioni informatiche comunemente usate in campo educativo non sono molto diverse dalle macchine per insegnare degli anni ’50 e ’60. Molti colori, animazioni e grafica accattivante, ma i presupposti pedagogici sono gli stessi.

La maggior parte dei software attualmente in commercio hanno come sistema di riferimento l’idea del personal computer: il computer personale e destinato ad un uso individuale. Anche gli applicativi didattici sono indirizzati al singolo alunno. Normalmente hanno una funzione di tutoring, quando addirittura non hanno la pretesa di contenere un corso di apprendimento completo.

Le Lavagne Multimediali Interattive sono un sistema completamente differente. Anche se condividono tutto l’apparato informatico (stesso sistema operativo, stessa interfaccia e regole di funzionamento) con il computer personal, a livello educativo e didattico la differenza è quantomeno netta. La Lavagna Multimediale Interattiva porta nel gruppo classe i vantaggi dell’informatica.

In tutto questo, rimane da definire il ruolo che le nuove tecnologie in genere hanno nell’inclusione di tutte le diversità. L’esperienza dimostra che l’inclusione stessa va governata tenendo in considerazione tutte le variabili in campo.

Percentuali sempre maggiori di alunni di recente immigrazione, per esempio, hanno l’effetto di allontanare una parte della popolazione studentesca italiana e quella parte di famiglie immigrate che puntano ad una integrazione reale. La didattica di qualità,

indifferente alla provenienza sociale o etnica, è probabilmente l’unica risposta in grado di depotenziare la spinta alla polarizzazione tra la nostra e la loro scuola.

ESERCIZI

1.1 Evidenzia come l’utilizzo della LIM possa migliorare la costruzione della conoscenza

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1.2 Individua le attività con la LIM che sviluppano le abilità metacognitive

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1.3 Precisa la definizione di Fildes sull’utilizzo delle LIM: “presentare fatti e principi da apprendere, illustrare e chiarire passaggi difficili, assegnare compiti e fare annunci, dare indicazioni per le attività da compiere, predisporre esami e verifiche, consentire agli studenti di far pratica e per l’espressione libera”

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1.4 Evidenzia l’impiego della scrittura digitale per potenziare la comunicazione didattica

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1.5 Indica alcune modalità di integrazione di contenuti digitali con la didattica in presenza

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RIEPILOGO

La lavagna digitale (meglio nota in Italia come LIM: Lavagna Interattiva Multimediale) è una superficie interattiva di grandi dimensioni che si è inizialmente diffusa in alcuni paesi come Stati Uniti, Australia, Canada e Gran Bretagna, dove sono state intraprese le prime iniziative su larga scala per l’adozione nelle scuole. Negli ultimi anni l’adozione della LIM sta facendo registrare a livello mondiale una crescita esponenziale inimmaginabile solo qualche anno fa, tanto che, secondo le stime elaborate da Decision Tree Consulting Ltd sui paesi che stanno adottando la nuova lavagna, si prevede addirittura che entro il 2011 una classe su sette sarà dotata di LIM.

La LIM può essere vista come una finestra che permette di abbattere l’isolamento della classe rispetto al mondo esterno favorendo un arricchimento in termini di codici comunicativi e nuovi linguaggi, estendendo l’ambiente di apprendimento, sotto la guida e la mediazione didattica del docente, a strategie per scoperta, contesti di problem-solving e metodologie collaborative da sviluppare con l’apporto di risorse digitali, software appositamente progettati e il collegamento diretto al mondo di Internet.

La nuova lavagna può trasformare la classe in un ambiente di apprendimento in cui gli alunni apprendono utilizzando quei codici espressivi e quei linguaggi che usano nella vita quotidiana. Lo studente del nuovo millennio si distingue per una spiccata propensione

“espressiva” e rifiuta gli atteggiamenti passivi spesso correlati ad approcci nozionistici e canali meramente trasmissivi del sapere. Da questo punto di vista le potenzialità che la LIM mette a disposizione della classe sembrano valorizzare una figura di studente attivo nell’esprimere i caratteri della propria personalità, motivato ad apprendere secondo un proprio stile personale e in una dimensione di continuo scambio e confronto con gli altri.

Questo aspetto sta alla base della dimensione sociale della rete (che sta alla base del cosiddetto Web 2.0) e dell’affermarsi di un’attitudine che porta ad utilizzare i nuovi linguaggi e gli strumenti della Rete per comunicare e condividere, per produrre contenuti digitali personali e personalizzati, che esprimono e raccontano le storie dei loro autori, ma che adesso, sotto la guida del docente, possono farsi veicolo di costruzione personalizzata di conoscenza.

La LIM introduce direttamente in classe le risorse didattiche digitali ponendoci di fronte alla necessità di un ripensamento del ruolo e dell’utilizzo dei tradizionali supporti didattici e

strumenti di apprendimento. Finora il libro di testo raramente è entrato in sintonia con il concreto mondo di abitudini e di valori dello studente. D’altro canto la lavagna d’ardesia raramente si è concessa alla ricerca e alla scoperta dell’allievo. Le infinite possibilità offerte dalle risorse digitali tolgono al libro di testo il ruolo monopolizzante di fonte esclusiva del sapere per integrarlo in un più ampio patrimonio di risorse differenti di apprendimento.

L’utilizzo della Lavagna Digitale in classe può aprire una strada per il superamento di un eccessivo nozionismo ed astrattismo che troppo spesso è stato rilevato dai rapporti OCSE come elemento penalizzante nell’ambito del quadro internazionale dei sistemi scolastici . L’utilizzo delle risorse digitali in classe, non più nella dimensione solitaria dell’autoapprendimento, pone una serie di nuove questioni.

Il Learning Object Learning Object pensato per una gestione “a distanza” e ottimizzato per lo schermo del personal computer, esaustivo, scalabile e autoconsistente non sembra più avere da solo i requisiti necessari per la didattica in classe e porta alla ribalta il concetto di asset, un’unità digitale di contenuto che si offre con le sue infinite possibilità al ruolo guida del docente, l’unica figura in grado di dargli un significato e una valenza ai fini dell’apprendimento.

BIBLIOGRAFIA

Per la consultazione dei testi si rinvia alla bibliografia, articolata per aree tematiche, sul sito http://www.bdp.it/bibl/aree.htm

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