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La trasparenza delle pubbliche amministrazioni

Capitolo IV Il modello di gestione per una destinazione intaccata

4.1 Gli approcci strategici alla gestione

4.2.2 La trasparenza delle pubbliche amministrazioni

E’ a questo punto che si giunge al vero nocciolo della questione: il tema della trasparenza, materia per l’implementazione della quale è necessaria una ricostituzione dell’assetto della Pubblica Amministrazione.100 La materia è regolamentata nel diritto amministrativo dalla legge n. 15 del 2005,101 la quale ha definito un nuovo principio da instaurare alla base dell’attività amministrativa svolta dalla Pubblica Amministrazione. Il concetto basilare espresso dalla legge è quello della necessità di rapporto paritario e collaborativo tra cittadini ed ente amministrativo, con la previsione di sanzioni per gli operatori che non agiscano nel rispetto del principio di trasparenza. Secondo quest’ottica la gestione pubblica è una questione collettiva, di pari giurisdizione dell’amministrazione, delle imprese e dei cittadini, che in maniera congiunta devono agire consapevolmente per il suo corretto funzionamento. La nostra Carta Costituzionale prevede che nella dialettica democratica la trasparenza sull’azione delle pubbliche amministrazioni debba essere

99 Enti privati costituiti dai sindacati e dai datori di lavoro.

garantita a qualsiasi persona fisica o giuridica. Il principio di trasparenza si configura anche come l’esercizio di altri valori, come quello dell’uguaglianza e della parità di trattamento. Pertinente a questa tesi è anche l’importanza della trasparenza all’interno della normativa sugli appalti pubblici; la normativa qualifica anche il livello di imparzialità per le modalità di aggiudicazione. Questo ramo è uno strumento essenziale per la lotta alla criminalità organizzata, che tradizionalmente si dedica alla corruzione dei percorsi di aggiudicazione degli appalti.

Tuttavia gli strumenti funzionali al contrasto degli investimenti criminali sono ostacolati da alcune falle proprio nel sistema della Pubblica Amministrazione. Anche in questo caso l’implicazione di questo riassetto esula da norme e legislazione, e si sostanzia in un miglioramento della formazione e della professionalità. <<Le autorità, le agenzie, le amministrazioni, devono darsi come obiettivo non solo il corretto funzionamento dei mercati, ma anche la vigilanza sugli operatori e la tempestiva segnalazione di situazioni anomale. E soprattutto devono identificare univocamente i destinatari di tali segnalazioni. Queste funzioni devono essere esercitate da soggetti chiaramente individuati, evitando duplicazioni e confusioni>> (Becchi, Rey, 1994, pg. 148). A tal proposito subentra la necessità di politiche amministrative mirate e di sistemi formativi adeguati e votati alla professionalità dei soggetti competenti. Appare infatti chiaro che determinate funzioni necessitano di essere esercitate da soggetti adeguatamente formati. E’ necessario istituire:

• Uffici di controllo. Si tratta di uffici per l’individuazione degli operatori legali e delle relative transazioni da essi, e tra essi, effettuate. La formazione e la professionalità degli apparati delle amministrazioni dello Stato devono migliorare, con lo scopo di aumentare la qualità degli uffici preposti al controllo;

• Centri di monitoraggio. Una Pubblica Amministrazione efficiente è caratterizzata da un buon sistema informativo pubblico e dalla rigorosa verifica delle informazioni ad esso connesse; Per quanto riguarda il controllo, vanno migliorate:

1. La verifica della professionalità. Va potenziata l’affidabilità dei registri nominativi per individuare efficacemente i titolari di imprese turistiche. I riaggiustamenti vanno effettuati a riguardo dell’interconnessione e dell’aggiornamento dei registri nominativi. Per identificare la componente criminale il primo passo è l’identificazione degli imprenditori legali. Quindi è fondamentale rendere trasparenti gli assetti proprietari, secondo una precisa regolamentazione del diritto alla titolarità delle imprese. La verifica della titolarità necessita un perfezionamento, al fine di disincentivare il fenomeno dei prestanome. Questo metodo precauzionale risulta in fin dei conti meno complicato rispetto al monitoraggio di operazioni finanziarie dietro le quali si nascondono azioni criminali, il cui controllo è ostacolato dalle

transazioni effettuate all’estero e dai crimini transnazionali che figurano sul piano legale come esportazioni di difficile intercettazione;

2. Le modalità relative agli obblighi di registrazione e di concessione di licenze. Spiega Fantò, <<Più verosimilmente un ostacolo all’infiltrazione di capitali di origine mafiosa può venire da meccanismi che permettano di individuare gli effettivi proprietari del capitale>> (1999, pg. 34);

3. Gli obblighi di tenuta dei documenti e di elenchi di soggetti e imprese che ricevono contributi, appalti e fondi pubblici. Pino Arlacchi, nel 2007, fornisce un’egregia analisi dell’arricchimento di capitali dei gruppi siciliani negli anni Settanta. L’ascesa di un nuovo genere di mafia imprenditrice, tramite la collaborazione di speculatori non mafiosi, avviene in concomitanza con l’acquisizione di grandi liquidità e riserve di denaro attinte dall’accumulo nelle banche di fondi pubblici appartenenti al “fondo di solidarietà” versato dallo Stato alla regione. In quegli anni, evidenzia Arlacchi, l’amministrazione non aveva speso i fondi, provocando un’anomala giacenza di liquidità depositata in banca in grado di attirare i fenomeni di intermediazione tra mafiosi e corrotti. <<Non sono infatti mancati casi di concessione di credito su garanzie generiche a persone notoriamente famose […]. La gestione bancaria è sembrata svolgersi […] legittimando il sospetto di illeciti favoritismi nei confronti di noti personaggio mafiosi. […] Si è potuto tra l’altro constatare che gli organi di vigilanza non sempre esercitano con il dovuto rigore e con la necessaria costanza le loro funzioni…, che il credito agrario è stato distribuito in taluni casi in difformità delle disposizioni legislative; che i fondi speciali sono stati spesso utilizzati in settori diversi da quelli nei quali sono stati creati; che più di una volta è stato concesso credito a gruppi o società finanziarie che se ne sono avvalsi per effettuare prestiti usurai… […] (pg. 201, 202). Comunque, se nella metà degli anni Settanta la proliferazione di piccole e medie banche – trattasi di “banche popolari” e cooperative di istituti privati, a scapito degli istituti di diritto pubblico e di interesse nazionale – sviluppatesi al di fuori della giurisdizione della Regione Sicilia, e di conseguenza sfuggendo ai controlli periodici dell’autorità centrale di vigilanza, oggi è più che è mai necessario uno strettissimo sistema di controlli in merito.

4. La tenuta degli albi dei professionisti;

Per quanti riguarda il monitoraggio, è fondamentale l’amministrazione fiscale e la facilitazione dell’accesso alle informazioni su imprese ed imprenditori. Va attuata una revisione delle regole riguardanti:

1. L’obbligo di condivisione dei registri informativi e della pubblicazione delle banche dati, in modo che l’amministrazione possa aggiornare puntualmente i registri nominativi;

2. I registri nominativi vanno resi accessibili. Questo costituirà un contributo importantissimo per i comparti investigativi e relative indagini. Le forze dell’ordine, infatti, sono preposte all’azione di contrasto, ma generalmente hanno la possibilità di operare solo in seguito all’accumularsi di ripetute irregolarità che abbiano dato adito ad uno scalpore tipico di una situazione oramai compromessa. Al contrario, le indagini sarebbero avvantaggiate dalle regole di trasparenza e di certificazione delle competenze prima discusse;