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Capitolo II. Il contesto definisce l’adolescenza

2.4. Le attività extracurricolari

Nell’analisi del contesto come elemento determinante nel definire l’adolescenza, si è scelto che uno spazio più ampio venga dedicato alle attività extra-curricolari e al loro impatto sullo sviluppo dei giovani. La maggiore affinità con l’oggetto della ricerca rende questo tema di particolare importanza. Inoltre già diverse volte nel corso del testo si parla degli stimoli quotidiani come determinanti per le scelte degli adolescenti, da diversi punti di vista: le attività extracurricolari sono parte integrante della vita dei giovani e per questo possono diventare luogo privilegiato di sviluppo positivo.

Questo paragrafo espone il rapporto tra le attività extracurricolari e lo sviluppo degli adolescenti, svolgendo la funzione di anello di collegamento: ultimo elemento di una riflessione critica sul concetto di adolescenza e primo cardine su cui si costruisce la riflessione del capitolo successivo, il quale tratta nello specifico delle possibilità di utilizzo a scopo educativo del patrimonio culturale.

Sono molte le ricerche che, negli ultimi anni, si sono occupate di studiare la presenza, o meno, di effetti positivi sullo sviluppo degli adolescenti in correlazione allo svolgimento di attività extracurricolari. Tra vari studi vagliati nel corso della ricognizione svolta a monte di questo studio, si ritiene particolarmente interessante uno studio del 2003, dal titolo

Extracurricular Activities and Adolescent Development (Eccles J.S., Barber B.L., Stone M., Hunt J.,

2003). Esso risulta adatto per due ragioni principalmente: in primo luogo è uno studio sul campo, il cui obiettivo è argomentare la correlazione positiva tra le attività extracurricolari e lo sviluppo dei giovani; in secondo luogo utilizza come presupposti teorici molte ricerche precedenti le quali hanno il merito di mostrare l’esistenza di questa correlazione.

Le attività extracurricolari sono considerate di estrema importanza per varie ragioni. In primo luogo interessa il collegamento con il rendimento scolastico, con particolare attenzione all’influenza su gruppi etnici o sociali svantaggiati; in secondo luogo i programmi esterni alla scuola forniscono skills che preparano i giovani al mondo del lavoro; in terzo luogo gli adolescenti si trovano ad avere a disposizione molto tempo libero (Eccles J.S., Barber B.L., Stone M., Hunt J., 2003). Occuparlo con attività extracurricolari adeguatamente strutturate ha un duplice vantaggio: da un lato offre la possibilità di prevenire problemi nello sviluppo, dall’altro quella di instaurare una crescita positiva.

I programmi extracurricolari sono fondamentali, come appena ricordato, per preparare al meglio i giovani al mondo del lavoro (Szekely I., 2014). Questo è particolarmente vero nel caso di adolescenti che vivono in zone o comunità più povere: essi hanno meno possibilità dei loro coetanei più benestanti di accedere a un’istruzione di livello superiore. Per questo motivo poter frequentare progetti extracurricolari, che forniscano skills integrative a quelle garantite dalla scuola, è per loro di primaria importanza. Alcune ricerche svolte negli Stati Uniti dimostrano però come le attività extracurricolari non siano distribuite equamente sul territorio, ma che anzi presentino una minore concentrazione proprio nei luoghi in cui ci sarebbe più bisogno di loro: in quelle zone cioè in cui gli adolescenti sono a maggior rischio (Eccles J.S., Barber B.L., Stone M., Hunt J., 2003).

Le migliori conseguenze che possono derivare dalla frequentazione di attività extracurricolari strutturate, secondo varie ricerche (Eccles J.S., Barber B.L., Stone M., Hunt J., 2003), riguardano la creazione di opportunità:

 Di acquisire skills spendibili nel contesto scolastico e successivamente in quello lavorativo;

 Di contribuire alle necessità della comunità locale, sviluppando quindi parallelamente un senso di appartenenza e responsabilità verso la comunità stessa;

 Di appartenere a un gruppo socialmente riconosciuto;

 Di creare una rete sociale di coetanei ma anche di adulti, che possono essere figure di supporto per necessità immediate o future;

 Di mettersi alla prova in contesti fuori dalla normale comfort zone di ogni adolescente.

Una conseguenza indiretta dell’essere sottoposti a queste ed altre opportunità positive è la prevenzione della nascita di comportamenti a rischio. Sono diversi gli studi (Eccles J.S., Barber B.L., Stone M., Hunt J., 2003) che hanno dimostrato, oltre a un parallelo tra attività extracurricolari e miglior successo nella vita adulta (secondo vari parametri), anche una associazione protettiva del tipo appena descritto. Bisogna certamente considerare come esistano diversi tipi di offerta, che comportano conseguenze di diverso genere: sia le caratteristiche del programma, sia quelle dell’individuo influenzano i risultati sullo sviluppo dell’adolescente generati dalla partecipazione a progetti extracurricolari.

Alcune caratteristiche sono comuni a tutti i programmi per ragazzi, indipendentemente da quali sono gli obiettivi specifici e la struttura di ogni proposta. La partecipazione ad attività extracurricolari agisce infatti a favore della formazione di un gruppo di coetanei e allo stesso tempo sulla formazione dell’identità individuale (Eccles J.S., Barber B.L., Stone M., Hunt J., 2003). Determinate attività riuniscono tra loro un certo tipo di adolescenti, a seconda dell’oggetto del programma e quindi degli interessi che vengono coinvolti. Per il fatto che in questi contesti i ragazzi passano insieme molto tempo, i giovani creano legami di amicizia con coloro che condividono le stesse attività (Larson R.W., Richards M.H., Moneta G., Holmbeck G, Duckett E., 1996). Il frequentare uno stesso programma, che porta con sé un certo tipo di cultura specifica, comporta che il comportamento collettivo del gruppo, diverso da quello di altri gruppi, vada a influenzare il comportamento del singolo che ne fa parte.

Dal punto di vista dello sviluppo individuale le attività extracurricolari sono determinanti, in quanto risultano meno strutturate e più libere rispetto, ad esempio, alla scuola, sin dal momento stesso della scelta. Per questo motivo i giovani hanno più possibilità di esplorare ed esprimere se stessi, sfruttando in maniera più completa le opportunità di sviluppo personale che gli si presentano (Eccles J.S., Barber B.L., Stone M., Hunt J., 2003).

Infine le attività extracurricolari permettono ai giovani di entrare in contatto e di sviluppare rapporti profondi con adulti al di fuori della famiglia e degli insegnanti (Larson R.W., Richards M.H., Moneta G., Holmbeck G, Duckett E., 1996). Gli educatori che si occupano dello sviluppo e della gestione dei programmi per adolescenti, dedicano molto tempo e attenzione ai giovani che ne fanno parte, ricoprendo allo stesso tempo il ruolo di figure di responsabilità e di figure di “conforto” con cui instaurare un rapporto amichevole, senza il timore dei giudizi che si può invece avere confrontandosi con familiari o docenti. Vari studi dimostrano che la partecipazione a programmi nel dopo scuola diminuisce il livello di stress specialmente in coloro che percepiscono di avere supporto dagli adulti che gestiscono l’attività; un buon mentore risulta particolarmente positivo per coloro i quali crescono in quartieri a rischio (Szekely I., 2014, pag. 82).