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LE CARTOLINE, LE PERGAMENE E L’ARTE SACRA

In occasione dell’inaugurazione della Campana dei Caduti ideata da Don Antonio Rossaro, Ratini ideò due cartoline (figg. 30,31) (poi stampata dallo stabilimento grafico “Tridentum”) per la promozione dell’evento, raffigurante l’angelo tutelare Carla della Beffa del 1924, l’altra facente riferimento al giorno del collaudo alla fonderia Colbacchini di Trento del 1925.

La prima fusione della campana venne fatta a Trento, il 30 ottobre 1924, tramite il bronzo offerto dalle varie nazioni con il ferro fuso dai loro cannoni; una seconda fusione venne fatta a Verona nel 39 non corrispondendo al suono voluto.

La campana venne inaugurata il 24 maggio 1925 col nome di “Maria Dolens”83; alla cerimonia, iniziata alle nove del mattino e terminata alle otto di sera con i fuochi d’artificio, partecipò S.M. il Re84.

Nella prima cartolina (fig. 30) “le rose cadono dalla mano dell’angelo raffigurante le sembianze della giovinetta milanese Carla della Beffa, colei che morendo legò all’opera tutti i suoi risparmi, e che è diventata l’angelo tutelare del monumento…Le montagne di sfondo sono i campi di battaglia su cui caddero gli eroi che si esaltano con la campana…Il disegno dell’assieme e di ogni particolare vi è condotto con una perizia rara ed ammirevole; la parte della Campana che vi è visibile è una riproduzione fedelissima dei bassorilievi dello Zuech; la figura della giovinetta è semplicemente magnifica e quanto mai espressiva; soprattutto il panneggiamento della sua veste vaporosa è d’una bellezza impressionante”85.

Numerose furono le pergamene eseguite da Ratini in epoca fascista, create in occasione di una nomina per la cittadinanza onoraria , oppure per altri benemeriti di vario genere; ricordiamo tra le altre quelle per il Re, per il Maresciallo d’Italia Armando Diaz, per il generale Emilio de Bono, per il generale Luigi Amantea, per l’onorevole Pecori-Giraldi, Maresciallo d’Italia e senatore del Regno, per il Segretario del Partito Naz. Fascista Augusto Turati e per il compositore Riccardo Zandonai.

Gli attestati solitamente rappresentavano grandi folle di combattenti attorniati da stemmi e elementi decorativi di impronta classica o fascista; tra gli altri, un esempio su tutti è quella progettata per il “deputato Parlamentare e Presidente dell’Opera Nazionale Balilla” Renato Ricci del 1928 (fig. 32),

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R. Trinco e M. Scudiero, La campana dei caduti, Maria Dolens. Cento Rintocchi per la Pace, La Grafica, Mori 1998, p. 74.

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L’inaugurazione della Campana dei Caduti,” La Libertà”, 4 ottobre 1925.

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contraddistinta da un un’impostazione scenografica imponente terminante con il massiccio del Brenta.

Per Antonio Zieger e Antonio Pranzelores, oltre ai ritratti, Ratini eseguirà rispettivamente la copertina per La storia del Trentino e dell’Alto Adige nel 1925 (fig. 33) per il primo, La porta delle

Dolomiti; Zambana, Fai e Paganella (fig. 34) e L’ora di Trento (fig. 35), per il secondo, entrambe

nel 1929.

Nel 1931 Ratini ricevette l’incarico di eseguire la pala del S. Gaetano da Thiene86 (fig. 36) per la Chiesa del SS. Sacramento di Trento, situata in Corso Tre Novembre, dove tutt’ora si trova.

A causa di un’artrite al braccio destro, l‘artista dovette lavorare interamente con la mano sinistra, rimproverando scherzosamente San Gaetano che gli aveva tirato un brutto scherzo.

La tela raffigura la Madonna nell’atto di porgere il Bambino a San Gaetano, attorniato da San Girolamo con il leone e San Giuseppe; la scena si rifà alla visione che il Santo ebbe in Santa Maria Maggiore a Roma durante la sua prima Messa nella festa dell’Epifania del 1517.

Gino Rudium ricorda la pala mentre era ancora in preparazione; “mi trovai di fronte ad un’opera tizianesca, luce nei colori, anima e movimento nelle figure – Bellissima! – esclamai – chi ne sarà il possessore? – Pie donne l’offriranno alla chiesa del Santissimo per l’altare di S. Gaetano…-”87. Un altro quadro sacro venne realizzato nel 1934 per i frati Cappuccini di Trento88, in cui venne ritratto a grandezza naturale Corrado da Parzham89, santificato in quello stesso anno.

La pala venne completamente distrutta dura i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Infine al Mart sono conservati quattro fogli ad acquerello riportanti gli affreschi della chiesa di san Procolo a Naturno90 (figg. 37,38,39,40); probabilmente si trattava di uno studio a scopo didattico.

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San Gaetano da Thiene visse tra il 1480 e il 1547 ed è soprannominato il “ Santo della Provvidenza” per la sua

illimitata fiducia in Dio, dedito al servizio dei poveri, ammalati e indifesi, fondatore del Monte di Pietà per il prestito a modesto interesse contro l’usura.

87 L’articolo continua con la voce di Ratini: ” - Osserva il Bambino Gesù; è nudo! -. - Che vuoi dire? Non è così nella il

divino Infante della Madonna Conestabile, della Madonna del Cardellino? Sei della scuola di Leonardo da Vinci, tu! Disegno e anatomia: poi pennello -. – Va bene ma qualcuno mi avvertì che la chiesa del Santissimo d’inverno, è molto fredda…e il bambino soffrirebbe…-…Il Ratini scosse la testa, si passò una mano entro la folle capellatura brizzolata. La risoluzione era stata presa. Cercò tavolozza e pennello, si piantò dritto davanti alla tela…Movimento fulmineo…e lì…al punto giusto, apparve un drappo”. Gino Rudium, Ricordi d’altri tempi. La pala di san Gaetano. Il Brennero, 28 dicembre 1941.

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La tela era costata ai Cappuccini cinque mila lire. Archivio Provinciale dei Cappuccini, Cronaca 1934, Vol. II, p. 133.

89

Corrado de Parzham rimase orfano di entrambi i genitori a sedici anni. A trentun anni, nel 1849, entrò tra i Cappuccini

di Altötting, in Baviera, svolgendo, per quarantun anni, l’umile servizio di portinaio, sempre sorridente e disponibile versi tutti. Ben presto si diffuse la notizia del “santo portinaio” al quale cominciarono a rivolgersi in molti. Morì il 21 aprile 1894 e venne proclamato santo da Pio XI il 20 maggio 1934.

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Questa piccola chiesa, situata vicino all’Adige in Val Vanosta, è famosa per i suoi affreschi risalenti al VII secolo

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