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4 LA FORMAZIONE CONTINUA IN MEDICINA COME STRUMENTO DI MANAGEMENT

5 LA FORMAZIONE MANAGERIALE IN SANITA'

5.7 LE COMPETENZE DEI DIRIGENTI GENERALI ATTUALI E PROSPETTICHE

Il momento di avvio di un'attività formativa rivolta ai ruoli direttivi come quelli di direzione generale richiede una valutazione delle esigenze formative attente e continua. A maggiore ragione in una situazione in cui i requisiti formali di ingresso nella posizione non implicano automaticamente un livello omogeneo di competenze, nè relative all'esperienza pregressa (tipo di ruolo direttivo, dimensione della struttura diretta, settore di lavoro precedente) , nè tecnico-formative (settore di laura, effettiva coerenza tra laurea ed esperienza lavorativa ecc). Quindi l'individuazione di competenze di livello specialistico che debbono essere diffuse a tutta la popolazione dei ruoli di direzione generale, affiancando le competenze tipiche e caratterizzanti le tre posizioni dirigenziali. Ci sono alcune esperienze molto significative di valutazione delle esigenze formative portate avanti da alcune Regioni. Ad esempio in Emilia Romagna, l'ultimo corso tenuto ha previsto un ruolo molto attivo dei partecipanti nella definizione dei contenuti e del taglio da dare alle lezioni vere e proprie, anche prevedendo seminari tenuti da alcuni partecipanti, e questa fase ha consentito di personalizzare i contenuti le modalità didattiche alle effettive esigenze. Anche la Regione Lombardia, attraverso la scuola di Direzione in Sanità, presidia la valutazione delle esigenze formative, indirizzando i partecipanti a corsi specifici. In questa Regione, questa fase è molto importante, proprio per la varietà di offerta formativa di qualità presente nel suo territorio e vista la numerosità della domanda (162 posizioni nei 4 ruoli di direzione generale, incluso il direttore sociale per le ASL). Indirizzare correttamente, lasciando poi al singolo partecipante la scelta dell'erogatore, risponde proprio all'esigenza di gestire il processo di acquisizione/rafforzamento delle competenze eventualmente mancanti, lasciando però autonomia nello scegliere la struttura erogativa preferita. Anche in Regione Sicilia è stata dedicata particolare attenzione alla rilevazione delle esigenze formative, qui infatti è stato portato avanti un elaborato programma di analisi delle competenze, di focus group e questionari, per rilevare il profilo delle competenze possedute e da acquisire nei corsi, nonchè l'utilità della trattazione di tematiche a loro attinenti. Già in fase di progettazione si è previsto di mantenere alcune giornate del corso a disposizione, per offrire l'opportunità di rispondere alle richieste specifiche dei

partecipanti opportunamente rilevate. Attività in questo senso si sono avviate anche in Regione Umbria. Mediamente però questa fase è stata dichiarata piuttosto debole dalle Regioni, e la valutazione delle competenze in ingresso e delle esigenze formative personalizzate solitamente non viene effettuata con strumenti formalizzati o strutturati. Altre Regioni quali Ubria nonchè la stessa Emilia Romagna, hanno previsto accanto al percorso formativo standard per tutti i partecipanti, la messa a disposizione di materiali, lezioni aggiuntive, presenza di docenti e tutor su richiesta, modalità di formazione a distanza affinchè ciascun partecipante possa approfondire volontariamente gli eventuali argomenti su cui si sente di voler approfondire. Tale possibilità al momento è ancora complessa nella sua realizzazione e organizzazione. La Lombardia invece sceglie tra suggerire il corso interno e la partecipazione solo ad alcuni moduli per ciascun candidato, a partire dal suo curriculum, proponendo quindi un percorso personalizzato. Un elemento di rigidità da considerare nella scelta degli argomenti e del taglio da dare ai corsi, deriva anche dalla prescrizione normativa relativa ai temi formativi da sviluppare obbligatoriamente per il conseguimento della certificazione. I temi sono definiti in termini ampi, è possibile approfondirli, svilupparli e personalizzarli, ma una traccia fissa esiste. Un'area di flessibilità sono i temi che possono essere attivati anno per anno con i corsi brevi, o con seminari o convegni ad hoc per il mantenimento della certificazione, e infatti su questi si osservano alcune prospettive nuove. Taluni hanno evidenziato come la definizione a priori dei temi oggetto della formazione, lasci uno spazio in termini di modalità didattica attraverso cui trattarli, e infatti ci sono stati alcuni tentativi di introduzione di modalità didattiche più nuove ad esempio in Regione Liguria. Normalmente le tematiche trattate sono quelle previste per Direttori Generali e di altri Direttori per macroaree di intervento (Organizzazione e gestione dei servizi sanitari, indicatori di qualità dei servizi-sanità pubblica, gestione delle risorse umane, criteri di finanziamento ed elementi di bilancio e controllo). Solo in pochi casi, sono state dichiarate dalle Regioni competenze diversificate di interesse per gli argomenti del

Gestione servizi in rete Capacità di tenere le relazioni

Altre Regioni hanno individuato argomenti tecnici specifici (il trasferimento della competenza sulla sanità penitenziaria es esempio). La Regione Lombardia nei moduli propedeutici al corso verso e proprio propone Economia Aziendale di Base e Medicina per i non medici e, nel corso specifico, an'attenzione particolare alle competenze di analisi e programmazione strategica e, nel corso specifico, un'attenzione particolare alle competenze di analisi e programmazione strategica e operativa e alla gestione delle risorse. Il bilanciamento tra competenze tecniche - specialistiche e competenze generali, gestionali e organizzative, di gestione di percorsi di cambiamento nel complesso, è un tema molto sentito. Alcune Regioni cercando di lavorare su entrambe le fonti, favorendo l'integrazione e lo scambio delle esperienze oltrechè l'introduzione di tecniche specifiche. Come argomenti specifici, il corso più recente tenuto nella Regione Piemonte aveva il fine di sviluppare con l'alta direzione aziiendale un ragionamento integrato rispetto alla politica, alla organizzazione aziendale e alla gestione delle risorse, umane e finanziarie. Il corso era finalizzato a favorire lo scambiio di esperienze per sollecitare l'assunzione di ruolo, teso a presidiare intervenendo sul raggiungimento dei risultati, ma in modo da non confondersi con il puro perseguimento degli obiettivi. Questo elemento appare di grande rilevanza anche in relazione agli strumenti di valutazione delle performance aziendali introdotti in alcune Regioni in via di introduzione in altre. Altro punto rilevante nella formazione erogata dalle Regioni risulta la volontà di utilizzare i percorsi per rafforzare le competenze manageriali dei professionisti, al fine di creare uno spirito di appartenenza al ruolo ricoperto andando ad arricchire le competenze tecniche-professionali.

5.8 IL PROCESSO DI EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE AI RUOLI