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1.8 Informativa in nota al bilancio

2.1.2 Le modalità per il trattamento contabile dell'avviamento

Se dunque l'unica tipologia di goodwill iscrivibile a bilancio è quello a titolo derivativo - sia per la dottrina che nella regola contabile stabilita dai principi nazionali e internazionali - giova precisare, in riferimento alle modalità di trattamento contabile dello stesso, che esistono due differenti approcci teorici i quali individuano l'avviamento come:

1) Un costo non capitalizzato, ovvero un pagamento senza l'attesa di futuri benefici economici da questo provenienti e senza un maggior valore tangibile del netto patrimoniale.

2) Un asset, generante con ragionevolezza benefici economici futuri e il cui costo o valore può essere indicato in maniera attendibile107.

Relativamente alla prima tesi, questa prevede la cancellazione immediata del goodwill dal bilancio attraverso l'imputazione dell'intero valore di avviamento al conto economico dell'esercizio in cui emerge contabilmente tale voce (a titolo derivativo) ovvero mediante lo storno tramite compensazione con le riserve. Tale metodo di contabilizzazione, altresì detto write-off policy108 ha come obiettivo quello di risolvere il gap concettuale esistente tra l'avviamento a titolo derivativo e quello generato internamente in coerenza con la pratica di non includere quest'ultimo nell'attivo patrimoniale, evitando l'iscrizione di qualunque tipo di goodwill tra le attività. L'idea di fondo di tale approccio considera che, se l'avviamento originario non fosse trattato come una normale attività di bilancio, si avrebbe uno stato patrimoniale nel quale non figurerebbe per intero l'avviamento dell'impresa, ma solo quello acquisito a titolo oneroso. Pertanto, la soluzione proposta dalla politica del write-off è radicalmente prudenziale, giacché supera il problema di dover congetturare la vita utile dell'avviamento; tuttavia tale approccio può indurre a sottostimare il capitale di funzionamento, il quale si vedrebbe svuotato di una quota separata delle attività fisse intangibili dello stato patrimoniale109.

Relativamente alla seconda tesi, l'avviamento a titolo derivativo viene considerato quale un onere pluriennale e dunque viene iscritto nell'attivo dello stato patrimoniale; inoltre è un

107 Tali sono le caratteristiche affinché un elemento materiale o immateriale possa essere definito quale asset e previste dal Framework for the preparation and presentation of financial statements, par. 89.

108 Tale tipologia di trattamento contabile era riconosciuta in Inghilterra dal principio SSAP 22 «Accounting for goodwill», assieme alla possibilità di ammortamento su base sistematica lungo la sua intera vita economica.

Oggi il principio FRS 10 «Goodwill and intangible assets», che ha rimpiazzato il precedente SSAP 22 nel 1998, non prevede più l'immediate write off policy, sostituito dall' impairment review.

109 Sul punto si veda Onesti T.-Angiola N. 1995, La disciplina dell'avviamento secondo l'Accounting Standard Board inglese, in Rivista dei Dottori Commercialisti, n. 3 anno XLVI, Giuffrè, Milano.

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asset poiché può essere misurato in maniera attendibile dato che il suo valore viene determinato per differenza tra due quantità, ossia il prezzo/costo di acquisizione e il valore corrente delle attività nette acquisite, le quali sono entrambe misurate attraverso metodologie valutative consolidate ed attendibili. Tale approccio è sicuramente più corretto di quello, antitetico, della pratica dello storno immediato, ma conserva un aspetto altamente critico che consiste nella definizione del periodo di vita utile dell'avviamento.

A tal proposito possono essere individuate due teorie alternative in merito al trattamento contabile dell'avviamento quale asset, a seconda della possibilità o meno di identificare con ragionevole certezza un definito periodo di vita utile dello stesso, dato che «la eventuale maggiorazione degli apporti quando si manifestasse l'impossibilità del lucroso sfruttamento sperato, potrebbe palesare nei successivi esercizi l'opportunità di una diretta rettificazione del valore capitale dell'apporto, o di una determinazione di ammortamenti straordinari»110. Volendo ricondurre quanto affermato da Zappa all'argomentazione dell'avviamento quale asset, si possono individuare due teorie contabili:

a) la teoria della durata limitata dell'avviamento, di cui la determinazione di ammortamenti straordinari ne rappresenta il modus operandi;

b) la teoria della durata illimitata dell'avviamento, di cui la diretta rettificazione del valore capitale ne rappresenta il modus operandi.

Secondo la prima teoria l'avviamento viene capitalizzato quale costo anticipato sostenuto a fronte di benefici futuri ed ammortizzato sistematicamente in un periodo di tempo coincidente col periodo di fruizione di tali utili il quale può essere più o meno esteso111. Nel

caso in cui l'avviamento assuma un minore valore recuperabile a causa del mutamento delle condizioni originarie di iscrizione ovvero nel caso in cui non si conseguissero degli extra- profitti, il suo costo verrà rettificato rilevando la perdita durevole di valore o stralciato dagli elementi patrimoniali attivi e conteggiato alla stregua di una perdita.

La seconda teoria individua il goodwill quale asset iscritto in bilancio, il cui valore va rettificato solamente quando è verificabile una perdita di valore emergente dal confronto tra

110 Zappa G. 1943, op. cit., p. 533.

111 Tale metodologia (capitalization and amortization method) era esplicitamente ammessa dalla prassi contabile internazionale al paragrafo 44 dello IAS 22 (rivisto nella sostanza nel 1998, sostituito nel 2004 dal principio IFRS 3) secondo cui: «L'avviamento deve essere ammortizzato sistematicamente nell'arco della sua

intera vita utile. Il periodo di ammortamento deve riflettere la migliore stima del periodo nel corso del quale si prevede che l'impresa percepirà benefici economici futuri. Vi è una presunzione relativa che la vita utile dell'avviamento non superi i vent'anni dalla sua iniziale rilevazione». Può essere ricondotto alla suddetta

impostazione il trattamento contabile previsto dal codice civile all'art. 2426 punto 6), e dal principio contabile nazionale OIC 24.

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l'avviamento stesso ed una o più grandezze espressive di un valore recuperabile: è l'approccio dell'impairment test. Con questo approccio sono superate alcune delle difficoltà insite nell'ammortamento sistematico, il quale è del tutto inefficace in caso la vita utile del bene possegga il carattere dell'indefinitezza, ma viene enfatizzata la componente soggettiva delle valutazioni in bilancio attraverso il procedimento di riduzione del valore. A titolo di esempio, tale soggettività potrebbe concretizzarsi in arbitrarie allocazioni dell'avviamento alle cash generating unit, determinando così il mantenimento del valore di avviamento acquisito a titolo oneroso senza procedere ad un deprezzamento qualora dovuto. Come giustamente è stato evidenziato, questo comportamento equivarrebbe a fare emergere indirettamente il goodwill generato internamente, poiché la sostanza rappresentata in bilancio dal termine contabile “avviamento” si rinnova continuamente112.

2.1.3 L'avviamento nella disciplina civilistica e negli standard contabili nazionali