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Legami tra differenti document

Lotto II invece è stato ritrovato successivamente ed è qui che si vedono le cose più interessanti perché diverse pagine sono state spostate per un riutilizzo successivo E’

8) Legami tra differenti document

Il periodo da tenere in considerazione è così ampio proprio perché l’inizio della produzione di ED affonda le sue radici nella ricerca che Saussure svolge a Parigi e continua per molti anni ancora dopo l’arrivo a Ginevra nel 1891. Nel mezzo Saussure non si concentra solo su ED ma partecipa a conferenze e pubblica tre articoli sull’accentuazione lituana che costituiscono un percorso parallelo a ED90, oltre che prende appunti per una Teoria delle sonanti. Allo stesso modo non estranea a Saussure la possibilità che riprenda parte di questi appunti di una teoria generale nel momento in cui decide di dare una svolta significativa dal punto di vista teorico ai corsi di linguistica generale91.

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90 Il lituano accompagna Saussure fin dal 1882 (cf. Mejia, Petit 2009, CFS 61, in stampa) e che proprio nel mezzo si ponga ED. E’ da notare inoltre che è attestato al 1883 Phonètique (cf. Marchese, 1995), ma Marchese mostra una continuità con la Théorie des sonantes e la recensione a Schmidt scritti tra il 1895 e il 1897: «Il cammino attraverso cui Saussure indeuropeista diviene teorico del linguaggio tramite l’affinarsi del concetto di ‘sistema’ si individua attraverso tre trattazioni di argomento indeuropeistico: 1) il Mémoire; 2) gli scritti harvardiani riguardanti la fonetica; 3) gli scritti a proposito della Kritik des Sonantentheorie di Schmidt» (Marchese, 2002, p. XV). Nel mezzo appunto abbiamo ancora ED che si appoggia ad esempi di sanscrito e greco per arrivare a considerazioni di ordine teorico. Non possiamo non pensare che non ci sia un rapporto tra il lavoro indeuropeista e la teoria sulla filosofia del linguaggio di Ferdinand de Saussure. Questi due percorsi paralleli: uno concentrato del tutto su una lingua in particolare e l’altro concentrato al contrario su considerazioni di carattere generale riguardo la struttura linguistica, costituiscono da un lato in una lettura liminare e grazie a rilevamenti filologici una pratica tipica della ricerca e scrittura Saussure – che apriva diverse strade contemporaneamente e annotando parallelamente tutte le suggestioni e ipotesi teoriche che mano a mano si facevano largo nella ricerca, anche se poi non giungevano a pubblicazione. D’altro canto offrono lo spettro di una continuità nel lavoro di Saussure e un procedere per rilevamenti empirici sottomessi in seguito a considerazioni teoriche, sistematizzazioni coerenti. Non è un caso che uno dei suoi obiettivi critici sia proprio la pratica dei linguisti di credere di fornire descrizioni in luogo di un rilevamento di dati già viziato da punti di vista sulla lingua che condizionano la possibilità di rilevare un dato puro. Proprio per questo la scelta indicata da Saussure è quella di assumere coscienza di questo problema e offrire un approccio multiplo allo stesso oggetto di ricerca nel tentativo di delimitarne il campo vista la natura eterogenea della lingua, i diversi fattori interessati nella pratica linguistica.

91 A questo proposito, così come riguardo gli appunti sul lituano e le concordanze teoriche con altri testi, i rilevamenti dei dati filologici a sostegno di questa tesi sono da ricercarsi negli spostamenti materiali nella topografia delle carte di Saussure, oltre che nei riferimenti e nelle testimonianze attraverso l’epistolario e le

ED appare allora come un testo – in luogo dell’assenza di un testo sarebbe meglio dire che appare come un registro di riflessione aperto, un possibile testo – che permette di leggere attraverso tutto i lavoro di Saussure. Per questa ragione una nuova edizione filologicamente corretta con un apparato di note che fornisca i rimandi e offra il movimento del pensiero di Saussure nel compilare il testo è indispensabile per cercare di tenere insieme la riflessione teorica fino agli ultimi confini dove i dubbi teorici e le ambiguità riscontrate in una lettura spogliata di testi di riferimento completi, vengano alla luce o siano lasciati inabissarsi nel vortice della scrittura di ricerca perché, allora veramente, non rilevanti per Saussure, flutti del pensiero irriconoscibili da altri.

Lituano :

118-121, parallèlie = AdS 386, 387 51-58, quaternione = AdS 386, 387

Da qui si passa alla formulazione per sincronia e diacronia e da qui in poi che si ha una ripresa di phonètique.

AdS 377, 378 successivi al 1891 perché troviamo delle formulazioni successive (legami con cahier Whitney e con le note item)

2.2 sul lituano

Un’altra fase del lavoro è la comparazione con il contesto di produzione testuale di Saussure durante gli anni di interesse del mio lavoro (1889-1897). Sto procedendo all’esplorazione delle numerose note sul lituano che appartengono al periodo di scrittura di ED – contemporanee, precedenti e successive – mi sono accorto della rilevanza di alcune pagine di questi quaderni per la ricerca di linguistica generale di Saussure92. Il vantaggio essenziale è che la maggior parte dei quaderni utilizzati per il lituano sono datati e messi in connessione con altri eventi, offrendo quindi non solo riferimenti endogeni costruiti attraverso la rilevanza per la teoria saussuriana, ma anche esogeni e che quindi, grazie alla cooccorrenza di diversi parametri non sono suscettibili di misinterpretazioni bio-bibliografiche93 o almeno se ne pongono al riparo. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

interviste rilasciate da Saussure. E infine nelle concordanze teoriche in prospettiva diacronica rilevabili tra il periodo parigino e le lezioni dei corsi.

92 Sul rapporto tra la riflessione linguistica generale e le ricerche sul lituano vedi Jager, Buss, Ghiotti, 2001 e Joseph, 2009 (utile quest’ultimo anche riguardo il lavoro di Saussure negli anni tra Parigi e Ginevra). Sulla genesi del lavoro di Saussure sul lituano cfr. Mejia-Petit, 2008.

93 La cautela da utilizzare in questo caso riguarda la pratica di lavoro di Saussure. Non è raro, infatti, imbattersi in quaderni che presentano riprese e riscritture successive. La distanza temporale di queste stratificazioni è variabile, ma di certo i diversi passaggi di correzione e rilettura, i giri di scrittura di Saussure devono essere tenuti da conto nell’analisi di un manoscritto saussuriano. Sui tempi di queste stratificazioni delle tracce calligrafiche si deve considerare periodi che vanno da giorni, per le correzione delle bozze e riposo dei testi, ad anni (come sembra il caso dei tre grandi registri AdS 374). Intendo qui con riposo dei testi il momento di transizione tra le diverse redazioni dei testi nella normale pratica di scrittura diffusa tra gli autori di rileggere le proprie note a distanza di un

Nel caso specifico due dati sono certi. Il primo riguarda il congresso degli orientalisti svoltosi a Ginevra nel 1894 e di cui Saussure era segretario e di cui si trovano tracce nei quaderni conservati in AdS 377 e 378. Il secondo rilievo da tenere da conto riguarda le note conservate sotto forma di fogli sciolti in AdS 386 e 387. Gli appunti che sembrano testimoniare un lavoro articolato per capitoli sul lituano da Saussure potrebbero essere al contrario le note usate per il corso che Saussure tenne a Parigi durante gli anni 1888-1889 proprio sul lituano. Non è una condizione che esclude la possibilità di un riutilizzo di queste note anche per un lavoro più esteso (cf. léttre à Bréal). Sull’indicazione della divisione in capitoli, che potrebbero indirizzare a una comprensione esclusiva in vista di un’opera, sovente si presenta un’articolazione in capitoli dei corsi. Il caso più immediato e chiaro è costituito di certo dai corsi di linguistica generale. Ma tra le carte si trova (AdS 386/72) troviamo il faire part della nascita del primo figlio di Saussure, Jacques, datato 21 dicembre 1892. Inoltre una pagina in cui Saussure tratta di è scritta su un foglio della Brasserie Munich Fr. Frietsch, Boulevard J. Fazy, 3, Genève 189….. Qeusti due indizi portano a concludere che parte di questi documenti sono stati scritti nei primi anni 90. E ciò ci induce a credere che tutti documenti conservati in questo fascicolo appartengano al periodo ginevrino di Saussure. La presenza dell’utilizzo della distinzione tra sincronia e diacronia, mediata dal passaggio da epoca e periodo, si colloca anche nel periodo ginevrino – e in particolare dopo la redazione di ED, dove Saussure utilizza epicronia o semiologia, istantaneo, morfologico per parlare di sincronia. Resta ancora paradossale la presenza di sincronia in Phonètique.

Dal punto di vista teorico una prima verifica dei quaderni sul lituano mi è sembrato di riscontrare la discussione di questioni fondamentali per la teoria generale di Saussure. Nel caso specifico alcuni dei macronuclei teorici sono:

Questione dell’origine, Saussure afferma già qui un vicolo cieco nell’interessarsi dell’origine

anche riguardo il problema dell’accentuazione lituana. Partendo dallo stato attuale della lingua lituana e risalendo attraverso una serie di rilevamenti di eventi linguistici che producono diversi stati di lingua nel lituano, si arriva ad un punto in cui si deve solo ipotizzare una costruzione priva di tratti prosodici e distintivi, da cui poi si è originata la struttura dell’accentuazione attuale del lituano. Questo primo passaggio resta un momento posto al di fuori della storia, sia !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

certo periodo di tempo, diverso per soggetto di lavoro e per autore, ma relativamente breve per cercare di trovare una distanza dal testo che consenta un’analisi il più possibile obiettiva sui risultati ottenuti e apportare , nel caso, modifiche di correzione e integrazione. A ciò si deve aggiungere l’analisi biografica dell’autore per cui determinati eventi quotidiani o straordinari separati da eventi scientifici (nel caso specifico potrei citare come esempio le malattie, le vicende familiari) miscelati a eventi di carattere scientifico e sociale (esempio lampante è tutto il percorso accademico-politico che condusse Saussure alla cattedra di linguistica generale a Ginevra e quindi da lì la ripresa delle note di linguistica generale) possono allontanare da un progetto o riportare l’attenzione di un autore su un progetto.

perché rilevato come ante-historique, sia perché la possibilità di analisi offerta al linguista dagli stati morfologici-istantanei lo pone in una condizione di cercare di avere un’immagine della lingua che è anti-historique. In un caso e nell’altro, sia nello scorrere la catena degli eventi e dei dati storici, sia nell’analisi di un momento della lingua, la posizione del linguista lo mette in una condizione ironica, di presa di distanza (cfr. Russo Cardona, 2009), rispetto all’oggetto lingua. Questa condizione di distanza ha una carattere metafisico, perché nel caso dell’origine il linguista deve fare un’ipotesi ontologica riguardo un dato mai presente e che per costituzione offre luogo a un regresso all’infinito e si scontra con questioni riguardo non solo la singola lingua, ma la natura dell’origine del linguaggio nell’uomo. Nel caso dell’analisi istantanea lo stato di lingua è uno stato di cui non si conoscono i limiti, quindi si deve operare riguardo microsistemi limitati da due diversi stati di lingua successivi determinati dall’evento linguistico che marca il tratto differenziale per determinare il passaggio da uno stato all’altro. L’ipotesi, quindi, di definire uno stato di lingua diventa immediatamente impreciso e attraversato da alee diacroniche94 e così il lavoro del linguista scivola attraverso un’astrazione epistemologica operata sul corpo linguistico. Allo stesso modo in questo contesto si deve considerare la discussione sul punto di vista, centrale in ED, che offre modo di vedere l’autogiustificazione che si concede il linguista nel cercare di arrivare al dato, oggetto di ricerca e che determina le possibilità di esplorazione e comprensione della lingua95. Su alcuni aspetti della questione dell’origine che mi sembrano in un certo senso affini ai problemi sollevati nei quaderni sul lituano, inoltre, si devono considerare le riflessioni di Saussure sulla determinazione di un’unità per definire il fonema (cfr. Ms. Harvard). E’ chiaro che le posizioni di Saussure sui problemi dell’origine devono essere messe in relazione con la riflessione generale e diffusa tra i linguisti del tempo (cfr. almeno Auroux, 2003) di cui Saussure è a conoscenza e al cui riguardo non prende posizione ufficialmente a mia conoscenza, ma a cui dedica appunto diverse pagine, come per esempio in modo del tutto esplicito in Item, Ms. fr. 3951.

Mutabilità/immutabilità, Saussure costruisce una serie di tabelle in cui delinea il rapporto tra

stato e avvenimento. Le tabelle sono delle tavole di verità ante litteram o tabelle di analisi dei tratti distintivi.

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94 Cfr. Pétroff, 2001 che cerca di ricostruire i rapporti tra diversi stati di lingua e il movimento della lingua attraverso di essi. Allo stesso modo per quel che riguarda il rapporto tra diacronia e sincronia, oltre a De Mauro 1968, cfr. Godel, 1982.

95 Nel caso specifico cfr. ancora Pétroff che analizza il problema del punto di vista prima di passare alla nalisi della temporalità, ma è del tutto utile mettere in relazione le diverse interpretazioni offerte sulla questione del punto di vista dal Saussure di ED e da Sechehaye, 1908 (su cui di certo Fryba-Reber, 200) – ma al cui riguardo cfr. AUG/SO 1906 e AUG/RS 1906. Ancora sulla questione del punto di vista e della possibilità di afferrare gli stati di lingua temporali da parte del linguista e il rapporto con il soggetto parlante, cfr. AdS 383 e infra, paragrafo successivo riguardo gli inediti di ED sulla temporalità.

Da storico a stato

Epoca e periodo è un altro modo con cui Saussure cerca di formulare la coppia sincronia e

diacronia.

Stato/epoca, Saussure si domanda che cosa sia un’epoca, perché se riesce a determinare che

cosa definisce uno specifico spazio temporale, allora riesce anche a capire se la presenza o meno dell’accento in un determinato luogo determina un cambiamento di stato nella lingua. E’ dunque un’anticipazione della valutazione dei rapporti tra forme linguistiche presenti in uno stato istantaneo o morfologico. Allo stesso modo possiamo pensare una ragione perché Saussure parla di forme linguistiche. Sono le forme, infatti, ad essere implicate denudate di ogni possibile significato, che in questa situazione diventa avventizio (allo stesso modo Saussure non parla mai di semantica, nonostante il termine fosse noto e utilizzato da Brèal già nel 1887).

Valore/uso, E’ solo nella concreta enunciazione che l’intonazione ha luogo e assume il suo

valore. Anche graficamente è l’accadere dell’avvenimento linguistico, esemplificato nella trasposizione grafica in una sorta di type, una metafisica dell’evento di parole, che si determina il cambiamento e il passaggio a uno stato successivo.

Quaternione, la struttura quaternionale che appare in ED appartiene alla riflessione della

geometria (cfr. Russo Cardona, 2008 che lega la conoscenza di questa nozione al lavoro di Grassmann, matematico e indoeuropeanista, ma che ci sentiamo di legare anche alle ricerche del fratello di Ferdinand, René de Saussure che giusto nel 1891 pubblicava i suoi primi lavori rispetto al movimento dei corpi e alla quarta dimensione). Ma troviamo che è propriamente qui, nei quaderni sul lituano (AdS 377 e 378) che ha una genesi questa struttura e che è possibile legare alla struttura quadripartita della temporalità. Saussure parla, infatti, di quattro paradigmi per tre diverse posizioni dell’accento. L’idea che mi sono fatto affrontando i tentativi si sistematizzazione e rappresentazione della teoria condotti da Saussure si deve fare in modo di rappresentarsi un modello visivo, un grafico esplicativo dei rapporti delle parti in gioco, proprio come i geometri conducono le loro dimostrazioni per spiegare i possibili teoremi. Il foglio di carta su cui Saussure scrive è il luogo dell’azione teorica, è il laboratorio per la messa alla prova delle ipotesi teoriche e della loro rappresentazione. Il pensiero di Saussure per diverse ragioni si avvicina a un ideale matematico. La ricerca dello stile, dell’eleganza della dimostrazione e della semplicità, oltre che di una terminologia disambiguata e ricercata a lungo per evitare fraintendimenti, accompagnano sempre Saussure. Proprio nei quaderni sul lituano, infatti, Saussure affermerà come

modo di lavorare, piuttosto che alla biologia e alle metafore evoluzionistiche avverse da Saussure e dai linguisti parigini raccolti intorno a Bréal e alla Société de linguistique de Paris, o all’economia a cui si avvicinerà in seguito, si deve fare riferimento alla geometria e alla logica del tempo.

Paradigmi, Saussure discute anche in queste pagine la possibilità di ridurre quattro paradigmi a

due necessari. E’ lo stesso argomentare che ritroviamo in Ed riguardo i punti di vista per affrontare l’oggetto lingua. I due paradigmi a cui ridurre tutto lo studio e che resteranno sempre nell’immagine della teoria della lingua di Saussure separati e autosufficienti sono quello diacronico e sincronico (cfr. ED e AdS 383).

Parallelie, si parla di bilaterali e unilaterali nei quaderni sul lituano. Il riferimento è la

rappresentazione grafica per colonne dell’occorrenza dell’accento sulle parole lituane.

AdS 386, p. 18, plié en huit, carré viol (?) «

Rien de plus simple <en apparence> que ce phénomène-ci : / Un dialecte allemand quelconque (le fait s’est passé <comme on voit> dans / des dialectes rhénans <et saxons)> possédé à un moment donné : /

L$n et L$ne

l’un nominatif, l’autre datif. Bientôt l$ne perd / sa syllabe finale, mais la <et cette> perte ne va pas sans que l’$ / de l$ne reçoive une inflexion caractéristique subsistant / comme un souvenir de la syllabe supprimé. On a doncX / à ce moment :

l$n et lõn.

[b. Toutefois, au moment mémés où on a ainsi l$n et / lõn, il est évident qu’on a en réalité, par une / plus juste expression /

Jusqu’à ce moment, tout se passe donc D’UN SEUL / COTE]

Il n’y a donc jusqu’à ce moment, et y compris ce / moment <comme on le remarque> absolument rien qui tende à modifier le / premier terme, par rapport à l’état primitif. /

Et il n’en est pas moins vrai qu’aussitôt [ ]

[quattro linee vuote] Quelle est la philosophie de ce cas ? – En apparence tt simplement / qu’une transformation unilatérale est capable de produire une / différence bilatérale dans l’état subséquent ; ce que a certainement / <si l’on veut,> sa valeur, étant donné que même les vérités les plus élé-/mentaires méritent encore d’être proclamées devant un public / absolument indifférent, dès l’origine, à ces questions. /

naturellement simplement / l’a b c de tt ce que nous pouvons observer, et on ne voit pas de suite / [p. 18v] où est la raison d’insister sur l’ <un> exemple aussi banal que / ceci.

Disons donc ce qui [ ]

[foglio capovolto] Il y aura éternellement deux <3> manières de présenter, revenant / exactement au même, de présenter <montrer que> ce cas /

Prenons les ETATS DE LANGUE successifs, sans considérer / leurs transformations intermédiaires. Toutes les fois qu’un / état offrira un caractère

[tre linee vuote]

Mais prenons la SUITE DES CHANGEMENTS, sans considérer / inversement les états. [due linee vuote]

Prenons l’ORIGINE D’UNE CHOSE [ ] ».

Sistema, in Ads 386 e 387, è la prima volta che Saussure discute esplicitamente e utilizza come

costantemente il termine sistema in modo del tutto esplicito96. AdS/386, p. 17 «

Expér.97

Un système existant – indéniable – comme par ex. / le système de l’accentuation lit. moderne, - il est amusant d’ent (qui provient par parenthèse d’un syst. complètement différent

[una linea vuota]

Il est amusant de voir comment on peut parler / (hors de la distinction fondamentale entre les choses / diachroniques et ido [ ]

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[mano] Un système existe – indéniable <indiscutable> - comme par ex. p’ / Puisqu’il y a un système il y a <donc> un principe, une cause / ordonnatrice, un plan exécuté /

Et c’est maintenant qu’il va être intéressant de voir / où réside ce principe. Est-ce dans le système, et par / conséquent d’une manière »

Linguistica, considerazioni generali riguardo il lavoro del linguista che sono del tutto affini a

quelle che si trovano in ED e nelle Note Item. AdS 386, p. 104 : «

Les surprises abondamment réservées / [beaucoup de lignes vides]

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96 Sull’uso di questa terminologia specifica finora non abbiamo notizie chiare topologicamente afferenti a perdio determinati e precedenti a questo. Allo stesso modo per il termine struttura che sarà, invece, introdotto da Jakobson nel 1929, cfr. Joseph, .

Il est vrai que <Je sais fort bien> les idées générales sont odieuses à / la linguistique. Celle-ci n’épreuve la tendresse que / pour un genre d’idées générales sans rapport avec / l’essence, et qui ni la trouble pas dans son terrain / quotidien : Mais de temps en temps, il peut arriver [ ] »

Soggetto, il soggetto è del tutto espulso dal sistema, del tutto espulso dalla lingua. Ovvero è del

tutto espulso da una concezione esterna lista in cui abbiamo il soggetto e la lingua. Nell’immagine di Saussure il soggetto è la lingua che parla, ma questa lingua è in costante

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