poter acquistare nuovi mezzi di protezione civile nel territorio. Con la protezione civile nazionale avvieremo un rapporto anche più pressante nei confronti del governo nazionale”.
Angelo Borrelli, capo della Protezione civile nazionale ha invece brevemente parlato di “discontinuità rispetto al passato soprattutto per quanto riguarda i mezzi messi in campo.
Abbiamo vissuto l’anno scorso l’anno orribile con il maggior numero di ore volate nel corso della stagione antincendio. La crescita partecipazione delle istituzioni crediamo sia la strada giusta”.
Nel corso della conferenza stampa si sono poi chiariti altri aspetti. Il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti ha ricordato il valore del concetto di cittadinanza attiva: “Mi piace ricordare l’azione che viene svolta dai volontari e possiamo contare quest’anno su 250 persone formate. Si ricordano ai cittadini norme comportamentali per trasformarli in soggetti attivi. Il sistema sarà impegnato per ridurre i disagi dei cittadini. È importante una pronta e tempestiva comunicazione dell’evento che viene riscontrato”.
A proposito del mancato coordinamento del passato Musumeci ha invece annunciato per il futuro, a partire quindi dal prossimo anno una “centrale unica senza gelosia tra i vari dipartimenti funzionante h24 che coinvolge la Sanità, il Territorio e ambiente e la Protezione civile”.
Il presidente della Regione inoltre ha annunciato “un intervento di piani cazione sulle dighe siciliane appena conclusa la stagione dell’emergenza idrica: In Sicilia – ha detto – abbiamo 41 dighe, meno della metà sono utili ai ni dell’approvvigionamento”.
Oltre ai mezzi aerei, la Sicilia può contare su 200 torrette antincendio “e – ha affermato il direttore della Forestale, Filippo Principato – su oltre 400 tra autobotti e furgoni e 6 mila lavoratori dell’antincendio“. Inoltre, ha evidenziato il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, “quest’anno altri 250 volontari formati”.
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Musumeci: “Siamo pronti a gestire l’estate”
“E’ motivo particolare di soddisfazione poter dire al capo della Protezione civile che noi quest’anno abbiamo anzitempo avviato e predisposto tutti gli atti perché la stagione estiva antincendio possa essere gestita senza patemi d’animo, senza farci cogliere impreparati a un appuntamento che, speriamo almeno quest’anno, possa essere accompagnato da maggiore fortuna rispetto agli ultimi anni”.
Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, nel corso della presentazione a Palazzo d’Orleans, a Palermo, del Piano antincendio boschivo per la prossima stagione estiva.
Di redazione ilsitodisicilia - lunedì 23 aprile 2018 0
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Alla conferenza stampa presenti anche il capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, l’assessore regionale al Territorio e ambiente, Toto Cordaro, e quello all’Agricoltura, Edy Bandiera, il responsabile della Protezione civile regionale, Calogero Foti, e il Comandante del Corpo forestale della Regione, Filippo Principato.
“Abbiamo fatto tutto quello che ci era consentito dalla legge e dalle risorse disponibili e lo abbiamo fatto con uno spirito di straordinaria collaborazione, con Roma e con le forze dell’ordine – ha aggiunto Musumeci -. Al Corpo forestale si accompagnerà un servizio interforze con i vigili del fuoco e con l’arma dei Carabinieri per un servizio di prevenzione, non di repressione. Sto pensando agli incendiari. Avremo una presenza nelle campagne, soprattutto nelle aree che riteniamo maggiormente vulnerabili, e avremo sostanzialmente una dotazione di mezzi e personale che dovrebbe consentire un controllo di tutte le aree boschive e di quelle che possono essere maggiormente esposte a incendi naturali e, spero, mai dolosi”.
“Quest’anno non abbiamo voluto attendere le risorse del bilancio per l’antincendio: si trattava di risorse improcrastinabili, urgenti, avevamo già nel cassetto le risorse finanziarie a prescindere dal percorso del bilancio”, ha sottolineato Musumeci.
“Vi assicuro che subito dopo la legge finanziaria, che nel tardo pomeriggio avvierà il suo iter all’Ars, il Governo si occuperà finalmente della riforma dei forestali, dei consorzi di bonifica e dell’adeguamento della Protezione civile alla mutata normativa nazionale”, ha spiegato Miusumeci. “Pensiamo di potere acquistare nuovi mezzi di Protezione civile da mettere a disposizione dei gruppi più attivi sul territorio e con la Protezione civile – ha aggiunto – vogliamo avviare un percorso inedito, più pressante”.
Secondo Musumeci “è il coronamento di una progettualità. Abbiamo aggiunto una dose di ottimismo, di passione e di attenzione in più, siamo convinti che il rischio incendio è sempre dietro l’angolo ma occorre che la Pubblica amministrazione sappia approntare tutto ciò che ha a disposizione in termini di risorse per contenere ogni danno”.
“Sulla questione acqua e rifiuti i poteri che ci ha conferito il Governo sono un po’ poco speciali e lei è il primo ad ammetterlo, ma così è”, ha detto Nello Musumeci, rivolgendosi al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. “Accettiamo di utilizzare gli strumenti poveri di cui disponiamo, ci siamo messi al lavoro su tutti e due i fronti, rifiuti e idrico, abbiamo avuto contatti con i prefetti coordinatori e continueremo così sul piano dell’emergenza per tutta l’estate”, ha aggiunto Musumeci. (ITALPRESS).
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Pubblicato in Ambiente 23 Aprile 2018 di Redazione Commenta per primo!
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Nasce l'ecologia circolare del tronco
Le piene dei fiumi trasportano tronchi d'albero e materiale vegetale dalle zone di montagna fino al mare attraverso le pianure: lo stesso equilibrio ambientale dell'habitat costiero dipende, in buona parte, da questo apporto di materiale organico, che il mare redistribuisce con le mareggiate. Grazie ad un innovativo accordo tra Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno e WWF, per la prima volta in Italia, si sancisce il valore ecologico di tale materiale organico, solitamente condotto a discarica; infatti, il tronco di un albero caduto diventa un habitat favorevole per molte specie animali (invertebrati, anfibi, rettili, ma anche mammiferi ed uccelli): dal processo di decomposizione, con conseguente creazione di humus, all'utilizzo come rifugio. L'esempio arriva dalla Piana Fiorentina dove, da oltre 20 anni, il WWF si adopera nel creare grandi aree naturali; tra queste, vanno annoverate le casse di espansione, dotate anche di piccole aree di rifugio per la fauna, grazie all'accumulo di pietrame, tronchi e ceppaie. A seguito delle ultime ondate di piena che hanno interessato il fiume Arno, i primi tronchi, asportati sotto Ponte Vecchio e lungo il tratto fluviale cittadino, sono andati a creare rifugi per centinaia di piccoli animali presenti in una nuova area di ripristino di oltre 60 ettari, recentemente annessa all'Oasi di Focognano. "Quella ambientale e' una delle funzioni principali dell'attivita' di Bonifica, legata alla gestione delle risorse idriche - sottolinea Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) - In particolare, lo smaltimento dei materiali di risulta, spesso problematica ed onerosa se non addirittura oggetto di contenziosi, trova in questa esperienza un esempio virtuoso, da cui trarre lezione per nuove applicazioni legate al territorio".
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