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LEMMI POLITICI ESCLUSIVI DEL TRACTATUS THEOLOGICO-POLITICUS E DEL TRACTATUS POLITICUS

CONFRONTO TRA LEMMARI: LO SHIFT LESSICALE

3.1 LEMMI POLITICI ESCLUSIVI DEL TRACTATUS THEOLOGICO-POLITICUS E DEL TRACTATUS POLITICUS

visto, è grande quasi tre volte l’ultimo trattato di Spinoza, perciò nella classificazione dei termini analoghi, declinanti e potenziati ho considerato analoghi i termini che nel Tractatus theologico-politicus sono più numerosi da 2 a 3,6 volte rispetto al Tractatus politicus, declinanti quelli che nel Tractatus theologico-politicus eccedono questo rapporto, e infine potenziati nel Tractatus politicus i termini in comune col Tractatus theologico-politicus che si trovano sotto tale rapporto, compresi tra 0 e 1,9 circa.

3.1 LEMMI POLITICI ESCLUSIVI DEL TRACTATUS THEOLOGICO-POLITICUS E DEL TRACTATUS POLITICUS

I termini esclusivi del Tractatus theologico-politicus sono relativi a tutti i sei ambiti lessicali prima ricordati e possono avere frequenze alte. Troviamo che quelli con il maggior numero di occorrenze sono nomi propri o nomi di popolo, per esempio Israëlitae, titoli di opere, come

Epistola…, Pentateuchon, per arrivare a termini come prophetia con

56 occorrenze e altri termini della stessa famiglia lessicale (propheto-

are con 26 occorrenze e prophetice con 8), caeremonia con 29 o interpretatio con 22, che sono diffusi nei vari capitoli. Vi sono poi

successive ma che diventano più precisi, termini che vengono usati alternativamente in opere diverse fino al prevalere di uno di essi, termini che vengono sostituiti da altri per denotare lo stesso significato. Si veda in particolare la p. 119. I dati relativi al

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termini esclusivi di bassa frequenza e poco diffusi, a indicarne la specializzazione, come ambiguitas, che con 9 occorrenze ricorre 8 volte nel VII capitolo, o ancillor (8 occorrenze tra XV capitolo e

Praefatio). Un termine che potremmo considerare diffuso, data la

limitata frequenza, è aequum, che con 6 occorrenze troviamo nel II, III, VII, XIV e XV capitolo, ma non nei capitoli politici. Più della metà dei termini esclusivi è costituita da hapax.

Se cerchiamo i termini di interesse politico nella tabella degli esclusivi fornita in appendice, troviamo i seguenti termini non riproposti nel Tractatus politicus: administrator, aequum, anarchia, arbitralis,

brutalis (riferito allo stato di natura), collective, collegialiter, confoederatio, contumax, decretalis, decreto-are, dissidium, dominator, exilium, hostiliter, impie, iniquitas, invado, juramentum, jussum, licitus, mediator, obediens, obtemperantia, oppressio, oppressus, pacifice, patibulum, perterritus, pontificalis, pontificatus, praepotens (carica

olandese), privilegium, proelium, promissio, rebellio, rebellis, rebello,

regia, restauratio, ruptio, ruptor, seditiose, serviliter, socordia, subjectus.

Non riproposti nel Tractatus politicus ma presenti in altre opere:

arbitror, conflictus, hostilis, jussus-us, legitime, legislator, magistratus, mando-are, moderatus, fas/nefas, nobilitas, obtemperans, paciscor, pactum, pie, placitum, principatus, promissum, pugna, pugno, reciprocatio, restauro.

È immediato notare tra i termini dismessi alcuni rilevanti per la teoria contrattualistica: promissio, promissus, ruptio, ruptor (del patto), paciscor, pactum, promissum e forse anche i due avverbi

collective e collegialiter. Di alcuni altri termini si può dire che, pur

avendoli tralasciati, Spinoza ha utilizzato il significato attraverso termini della stessa famiglia semantica. Se nel Tractatus theologico-

politicus administrator non viene riproposto, vengono riproposti administratio e administro; se non viene riproposto aequum, vengono

riproposti aequitas e aequus, e via dicendo. Un ambito di indagine interessante, come vedremo oltre, è il vocabolario relativo all’obbedienza del suddito, o del cittadino. Per il momento credo sia sufficiente notare che dal Tractatus theologico-politicus al Tractatus

politicus vengono meno i termini contumax, obediens (ma si mantiene

il termine obedio) e obtemperantia (mentre continua a ricorrere il termine obtempero).

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L’insieme dei termini del Tractatus politicus non presenti nel

Tractatus theologico-politicus supera di poco le 400 unità (417), come

abbiamo detto. Si tratta nella stragrande maggioranza di termini molto poco frequenti, hapax o termini di due o tre occorrenze al massimo, ad eccezione di una cinquantina di termini che registrano frequenze più alte, a volte piuttosto rilevanti. Questi sono: aequalitas (8 occorrenze) ambio (4), calculus (11), callidus (7), catalogus (11), circiter (5), clam (5), collega (6), concerno (4), continuo-are (7), consiliarius (28),

consul (11), copulo (4), cupido-inis (5), dictator (6) e dictatorius (4), delinquo (7), designo (9), emolumentum (12), exitium (4), idoneus (4), impotentia (4), incitamentum (4), indignatio (4), insidior (7), jurisperitus

(8), militaris (7), monarchia (4), multo-are (5), munimentum (5),

obsequium (7), par (4) e pariter (5), patricius (110), peregrinus-i (12), plebeius (4), polliceor (4), praesideo (4), prave (5), proscribo (4), secretum (5), senator (30) e senatorius (9), servilis (4), sexus (4), simulatque (6), solitudo (4), stabilis (6), subordino (5), sumptus-us (12), syndicus (46), terror (4), totidem (5), tribunus (6), vectigal (5).

Da questi pochi lemmi si riceve un’idea immediata, seppure frammentaria, della specificità degli interessi del Tractatus politicus rispetto all’altra opera politica. Lemmi come collega, designo,

jurisperitus, praesideo, catalogus, calculus, totidem, secretum si

riferiscono alla composizione e al funzionamento delle assemblee, nonché alle modalità di accesso alle cariche, all’opportunità o meno del rinnovo di esse (continuo-are) e al rapporto tra assemblee (subordino). Consiliarius, consul, senator, senatorius, syndicus,

tribunus denotano delle cariche particolari, relative ai governi

monarchico, monarchia, e aristocratico, aristocratia (2), descritti nella seconda parte del Tractatus politicus. Del dictator si parla per discutere se l’istituto romano della dittatura potesse risolvere il problema dell’instabilità che coinvolge anche i buoni ordinamenti. A questo concetto sono connessi anche stabilis e pariter. Il tema economico o fiscale emerge da termini come emolumentum, multo-

are, vectigal, proscribo, sumptus-us, quello penale da termini come delinquo. Vi è poi una presa di posizione sui rapporti sociali,

sull’inclusione e sull’esclusione di alcuni soggetti dalla vita politica (coloro che svolgono attività servili e le donne), che si manifesta nell’uso di termini come patricius, plebeius, peregrinus, servilis,

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evitarla, militaris, munimentum. Vengono descritti alcuni aspetti della politica che normalmente trovano poco spazio nella teoria: da una parte la passionalità dei cittadini, cupido-inis, impotentia, indignatio,

incitamentum, dall’altra i disegni sinistri dei capi, ambio, callidus, clam, insidior, terror. Infine alcuni lemmi rimandano a una valutazione

della politica: solitudo, exitium, prave.

Della presenza di parole vuote come circiter e simulatque, o anche di un aggettivo generico come idoneus, è difficile dare conto in termini teorici. Il secondo è un sinonimo di simulac, presente in entrambi i trattati. Vi sono invece alcuni termini tra quelli elencati la cui presenza può essere importante dal punto di vista teorico: copulo nel significato di legare qualcuno a qualcosa, per esempio gli uomini alle istituzioni, obsequium, un sinonimo del termine obedientia molto più usato invece nel Tractatus theologico-politicus, e polliceor, un sinonimo di promitto. Obedientia e promitto non scompaiono dal

Tractatus politicus, ma sono molto meno usati, e in più occasioni

sostituiti da sinonimi. L’interesse del confronto tra i due trattati politici sembra concentrarsi in questo tipo di casi.

Il resto del vocabolario caratteristico del Tractatus politicus è costituito, come si è detto, da termini che non superano le 3 occorrenze. Questi si possono ricondurre a vari campi semantici. Appartengono alla politica estera, con particolare riferimento al suo aspetto militare, artus (arcta societas), accepto, architectura

(militaris), armatus, auxiliaris, auxiliarius, bellicus, centurio, gratuita cicatrix, circumvicinus, colonia, conniveo, defensio, diplomata (militiae), expugnatio, legio, mercenarius, moenia, navis, officiarius, queror, signifer, socio-are, (miles) stipendiarius, tergum, vicinus.

Nell’ambito del potere giudiziario troviamo: accusatio (secreta),

accusator, asservo, (res) criminales, infamia, infamis, peiero, periurium, plecto, tormentum, tribunal.

Molti termini sono propri del settore dell’economia,

dell’amministrazione e del fisco: agricola, agricultura, annuus, census,

centesimus, chiliarches, colloco, compenso, confluo, contribuo, exactio, exhaurio, (res) familiaris, fenus, iactura, immunis, immunitas, intricatus, libra, loco-are, maritimus, mater, mercator, merx, multa-ctae, onerosus, opulentia, parcus, paterfamilias, porto, proventus, publicatio (bonorum), quotus,a,um, sensibilis, sumptuarius, suppedito, tributum, uncia, urbani, vacatio, valor.

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In riferimento alla politica interna troviamo termini come astus,

astutus, attentus, attollo, aucupor, bardus, capto, celo, delatio, deludo, dissimulo, effluo, eludo, factio, favor, fortuitus, hostia, imprudenter, inanis (ritus), indigentia, inopia, locuples, placo, pollicitor, pravus, premo, protraho, renuntio, reticeo, secreto, sterno (viam ad), stomachor, subitus (impetus, eversio), succumbo, superbio, tego, triumphus.

Si trovano nel Tractatus politicus, sebbene in misura ridotta, una parte metafisica e teologica, con l’uso di termini come idealis,

independens, ingenero (cupiditates), diabolus, amens (nel senso di

privo di mente), molestia, perseverantia, persuasio, il riferimento a forze della natura con algor, aestus, flumen, e naturalmente a caratteristiche e vulnerabilità umane: acuo, aeger, aegritudo,

aemulus, aemulor, animal sociale, articulus (mortis), avidus, circulatio, crucio, (gloriae) cupidus, distraho, expeto, fastidio, ferox, fidus, fleo, generositas, gratus, gravo, hebes, humiliter, inediae (patiens), insipientia, internosco, largitas, liberalitas, modicus, mollis, negligentia, obfirmatus, panicus, penetro, praecipito, prodigalitas, propello, stimulus, tranquillus, ulciscor, veto, vituperium, vocabulum.

Un buon numero di termini appartiene all’ambito che potremmo definire di teoria e valutazione politica: analogia, arceo, aristocratia,

barbaries, biennium, candidatus, celer, cerevisiarius, cinaedus, collegium, conditor (legum), confusio, consanguinitas, consultus (consultius est), contemptio, contingentia, credibilis, crudelis, culpabilis, curatio, custos (ante fores), debilis, debilitor, debitor, deformis, designatio, devenio (del potere che perviene a pochi), diremptio (controversiarum), divello e evello, ephorus, essentialis (differentia), excessus, exiguus, expeditio, fastus, foedus,a,um, formidabilis, (leges) fraudo, furtum, glisco, haereditarius, histrio, (status) hostilitatis, ignavus, illegitimus (figlio illegittimo del re), inaequalis, inaequalitas, (nihil) inauditum, inconsultus, indignor, indivisibilis, indivisus, inertia, inevitabilis, inexpertus, infringo, iniucundus, inordinatus, invalidus, invigilo, inutiliter, irrationalis, labasco, labor-labi (solo nel sottotitolo), ligo, ludus, lustrum, masculus, migro, nausea, necessitudo, notabilis, novicius, nuncupo, oeconomia, oenopola, oligarchia, optimates, orbus, oriundus (a Rege), paternus, patricius (aggettivo), paucitas, pellex, perarduus, peregrinus,a,um, permitto, plenitudo (potentiae), posco, postulatio,

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praesum, proconsul, prolongo, promulgo, pulchritudo, pupillus, quadriennium, quadringenti, rapina, recuso, regens, remedium, renuo, rescindo, resideo, restringo, rite, sessio, subsellium, theoria, tiro, titulus, tractatio, tutor, unio, urna, veteratus, violatio. Pochissimi

termini denotano prerogative dei detentori del potere nell’aristocrazia:

baptizo, (matrimonium) consecro.

Infine si può circoscrivere una serie di termini che ricorrono in aneddoti, citazioni e espressioni retoriche: amputo, aureus, calx,

cantilena, cantus, castratus, cervix (a cervicibus jugum deicio), concentus (vitiorum), culmen, culpa, curro, ebrius, figulus, focus, funestus, herba, innumerus, lutum, manipularis, mas, massa, medicus, nervus, nonne, obtrunco, oleum, osculum, pecus-oris, platea, praepondero, prehenso, religo, saluber, satyra, Scholastici- orum, scortum, sinistre, tumor, turpitudo, vas, virgo, volo-are.

Anche nel Tractatus politicus troviamo termini che non sembrano rivestire grande interesse teorico, ma che sarebbe utile analizzare per ricostruire la vicenda storica dell’opera. Questi sono: abstracte,

absurde, adduco, adjungo, adscribo, adspicio, aequipollens, affinis, aliquanto, aliquotus, apte, ceu (avv. e cong.), congruus, cubiculum, dilato, dissitus, emineo, enuncio, exuo, gigno, liquido, nimium, perlustro, principalis, propemodum, sermo (nel significato di discorso

e lingua), stipatus, sumptuosus.

3.2 TERMINI DI FREQUENZA ANALOGA NEL TRACTATUS THEOLOGICO-POLITICUS