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La lettera di Kassák a Tzara del 6 settembre 1959 e la risposta di Tzara del 12 novembre

Nel documento Storia, identità e canoni letterari (pagine 83-91)

Quarant’anni d’avanguardia: quattro lettere inedite di Tristan Tzara e Lajos Kassák

3. La lettera di Kassák a Tzara del 6 settembre 1959 e la risposta di Tzara del 12 novembre

Kassák riprende i contatti con tzara nel 1959, tre anni dopo il loro incon- tro precedente. in questa lettera chiede a tzara una cosiddetta «lettera di in- vito» per la Francia per poter assistere all’inaugurazione della propria mostra a parigi, prevista nei primi mesi del 1960. tzara inviò la lettera di invito (vedi testo in fondo) e la mostra di Kassák a parigi fu effettivamente realizzata; ma al suo autore non fu concesso di recarsi in Francia per l’inaugurazione12.

nel 1959 Kassák ebbe la possibilità di allestire una mostra dei suoi dipinti dopo oltre un decennio di isolamento13. la mostra, dopo gli anni dell’emar-

ginazione, fu organizzata nella galerie denise rené a parigi. come è noto, la galleria (tuttora in attività14) fu una delle più importanti roccaforti dell’astrat-

tismo geometrico e dell’arte cinetica dopo la seconda guerra mondiale. il co-curatore e organizzatore effettivo dell’esposizione di Kassák fu Victor Vasarely (artista ungherese tra gli esponenti del movimento op art, dagli anni trenta attivo in Francia). Vasarely, che conosceva bene le preferenze dei critici e le dinamiche del mercato dell’arte francese, propose a Kassák di esporre in prevalenza quadri realizzati negli anni Venti, invece di quelli degli anni cinquanta, ossia del secondo periodo del Kassák pittore. si trat- tava dei cosiddetti Bildarchitektur (in ungherese: képarchitektúra), opere che rien- trarono nelle ricerche artistiche degli astrattismi delle avanguardie storiche15. alla

fine, all’esposizione vennero presentati sia i quadri di Kassák, sia quelli di Vasarely per sottolineare la continuità delle avanguardie storiche con quelle degli anni cinquanta. nonostante ciò, la mostra di Kassák suscitò poco inte- resse a parigi, sia da parte dei critici, sia da parte degli art dealer16.

d’altra parte, Kassák aveva a che fare non solo con il pubblico francese ma anche con le autorità ungheresi. come già detto in precedenza, Kassák chiese a tzara una lettera di invito per avere vitto e alloggio, uno dei tanti requisiti per ottenere il passaporto (i cittadini della repubblica popolare d’ungheria potevano viaggiare all’estero solo molto limitatamente). allo stesso modo, Kassák invita tzara a partecipare al «comitato della mostra» non semplicemente per rendere più prestigiosa la sua esposizione, ma an- che per convincere la burocrazia della repubblica popolare.

alcuni articoli, recentemente pubblicati e basati su documenti segreti (fi- nora solo parzialmente accessibili), e lettere di Kassák, rivelano la complessità di questa vicenda: il 22 ottobre 1959 Kassák ricevette la lettera di invito di

denise rené; a metà novembre dello stesso anno ottenne la licenza di esporta- zione per i suoi quadri; a metà dicembre fu stampato il catalogo della mostra; ai primi di gennaio 1960 ricevette il visto per la Francia, ma fino all’ultimo mo- mento aspettò – invano – il passaporto necessario per poter andare a parigi e partecipare all’inaugurazione della mostra17.

perché le autorità ungheresi ostacolarono il viaggio di Kassák in Francia se precedentemente avevano autorizzato sia la mostra che la stampa del cata- logo? si sono ipotizzate diverse spiegazioni. secondo quella più plausibile, si tratta di un errore del meccanismo burocratico18. la politica culturale era infat-

ti gestita da numerosi enti e comitati: nel caso di Kassák, la galleria nazionale ungherese (magyar nemzeti galéria) diede il permesso per il trasferimento dei quadri di Kassák prima di venire a conoscenza della decisione della sezione delle Belle arti del ministero per i Beni culturali (művelődési minisztérium Képzőművészeti osztálya) che, seguendo la linea politica ufficiale, non appro- vò il viaggio di Kassák «per motivi relativi alla politica culturale»19.

infatti, il regime in quel periodo rifiutò l’arte astratta considerandola «puro formalismo artistico», poiché non aveva niente a che fare con il concetto «so- cialista» dell’arte, ovvero politicamente impegnata, comprensibile a tutti20.

Va aggiunto che Kassák poté recarsi a parigi nel dicembre dello stesso an- no e che nel 1963 fu allestita un’altra mostra nella galerie denise rené, alla cui inaugurazione riuscì stavolta a partecipare anche l’autore. l’arte d’avanguardia rimase però marginale fino al fallimento del socialismo reale avvenuto nel 1989.

3.1 Lettera originale

Budapest 1959 iX.6. Kedves Barátom,

néhány hónap óta párisi művészbarátaimmal egy párisi kiállításról tárgyalok. Úgy látszik, e kiállítás feltételei nagyjából biztosítva vannak. a kiállítás remél- hetőleg denise renénél lesz. szeretném Önt – régi barátságunkra emlékezve – felkérni arra, vállalja a patronáló bizottságban való részvételt. a többi tagok előreláthatólag: Victor Vasarely, etienne Hajdu, Hans arp, michel seuphor – mint látja, ez utóbbi kettő kor- és harcostársunk, az előbbi kettő pedig kiváló magyar művész. – szeretném remélni, hogy Ön nem utasítja vissza kérésemet s ha denise rené felkéri Önt, beleegyezését fogja adni.

a kiállításra szeretnék feleségemmel együtt 3-4 hétre párisba utazni. emlékezve arra, amikor Ön nálam járt s amikor címét itthagyva [sic] biztosított arról, ha még egyszer az életben párisba akarok menni, segítségemre lesz – most szeret- ném ezt a segítséget igénybe venni. ismeri körülményeinket s tudja, hogy csak úgy lehet az utazást megoldani, ha valamiféle meghívást kapunk kosztra és la- kásra. Van lehetőség arra, hogy a pen club meghívását megszerezzük, párisból itt járt franca-magyar fordító közbenjárásával egyrészt és magyar, párisba utazó barátaink közbenjárásával másrészt. Úgy érzem azonban, az Ön közbenjárása hatásosabb lenne e téren. Kérem legyen a segítségemre abban, hogy a pen club ott tartózkodásunk idejére vendégül lásson bennünket, mert szeretném ezt a ki- állítást a saját szememmel is látni, s szeretném párist is viszontlátni. arra kérem,

ha segíteni tud ebben az ügyben, a meghívást a magam és a feleségem részére küldesse, mert hiszen koromnál és egészségi állapotomnál fogva nélküle nem utazhatom. Ha ez keresztülvihető, kérem küldesse el ezt a meghívást mielőbb, hogy az útlevélnek és vízumnak utánajárhassunk. az utazás decemberre van ter- vezve, de az iratokat már most be kell nyújtani.

Kedves Barátom, sokszor és örömmel gondolok vissza pesti találkozásunkra. szép órákat töltöttünk együtt. az elmúlt idők kissé megviseltek bennünket, de látnom kellett, a lélek még nem haldokol bennünk, az elmúlt zajos ifjúság még tükröződik. Boldog |:lennék:|, ha még egyszer párisban is kezet szoríthatnánk. sok szeretettel üdvözli.21

3.2 Traduzione italiana della lettera

6 settembre 1959, Budapest caro amico mio,

da alcuni mesi sto organizzando una mostra a parigi con alcuni miei amici di lì. sembra che le condizioni di questa mostra siano più o meno garantite. speriamo che la mostra sarà allestita nella galleria di denise rené. in virtù della nostra amicizia pluridecennale, vorrei invitarla a partecipare al comi- tato della mostra. gli altri membri prevedibilmente saranno: Victor Vasare- ly, etienne Hajdu, Hans arp, michel seuphor; come saprà, i primi due sono artisti ungheresi di eccellenza, gli altri due invece sono artisti e compagni di armi della nostra generazione. spero che lei non rifiuti questa mia richiesta e quando denise rené la inviterà a far parte del comitato, lei accetti di partecipare.

Vorrei andare a parigi con mia moglie per 3-4 settimane per l’inaugurazione della mostra. l’ultima volta che lei mi venne a trovare, mi assicurò che mi avrebbe aiutato nel caso fossi mai voluto andare a parigi, lasciandomi anche il suo indirizzo di casa. ora approfitterei del suo aiuto. lei conosce le nostre condizioni: per organizzare un viaggio c’è bisogno di una lettera di invito per vitto e alloggio. c’è una possibilità di avere l’invito del pen club trami- te un traduttore franco-ungherese residente a parigi, oppure tramite alcuni amici ungheresi che frequentano parigi. penso però che il suo intervento sia più efficace in questa vicenda. la prego di aiutarmi a far sì che il pen club ci accolga perché vorrei visitare la mostra personalmente e mi farebbe piacere rivedere anche parigi. in più, la prego di far preparare l’invito sia per me sia per mia moglie, dato che per le mie condizioni di salute non mi è possibile viaggiare da solo. se tutto ciò è possibile, la prego di farmi inviare l’invito il più presto possibile, in modo da avere il tempo di procurarci il passaporto e il visto. il viaggo è previsto per dicembre, ma i documenti vanno consegnati prima alle autorità ungheresi.

caro amico, penso spesso e con affetto al nostro incontro a Budapest. pas- sammo una bella giornata insieme. gli ultimi tempi ci hanno torturati ma anche rivelato che la nostra anima è tutt’altro che morente, anzi, ci si rispec- chia ancora la gioventù ribelle. sarei contento se potessimo stringerci la mano ancora una volta a parigi.

cari saluti

3.3 Lettera originale

paris le 12 novembre 59 5 rue de lille (7e)

BaB.18.64 mon cher ludwig Kassak,

Bien entendu, si vous venez à paris avec votre femme, vous pourrez être hébergé [sic] chez moi...

dans l’espoir de vous voir bientôt,

Je vous envoie mes plus chaleureux souvenirs

tristan tZara22

3.4 Traduzione italiana della lettera

12 novembre 1959, parigi 5 rue de lille (7e)

BaB.18.64 mio caro ludwig Kassak,

è ovvio, se viene a parigi con sua moglie, sarete i benvenuti a casa mia… sperando di vedervi presto, vi mando i miei più cari saluti

tristan tZara (Traduzione dal francese di Marta Russo)

Note

1 per maggiori dettagli circa la corrispondenza tzara–Kassák si rimanda a: g. somlyó (éd.), Kassák: 1887-1967, «arion», 16, 1988, pp. 214-221; g. Baal, H. Béhar, La correspondance entre les activistes hon- grois et Tzara: 1920-1932, «cahier d’études hongroises», 2, 1990, pp. 117-133; F. csaplár (ed.), Kassák az európai avantgárd mozgalmakban: 1916-1928 (il contributo di Kassák alle correnti d’avanguardia europee: 1916-1928), Kassák múzeum és archívum, Budapest 1994; g. Baal, Introduction, in id. (éd.), Ombre portée: Le surréalisme en Hongrie, avec la collab. de m. martin, «mélusine», 15, 1995, pp. 9-41; J. Farkas, Tristan Tzara és a magyarok (tristan tzara e gli ungheresi), in id., Vígjátéktól az avan- tgárdig (dalla commedia all’avanguardia), palamart, Budapest 2010, pp. 127-158; J. Farkas (s.d.1), Tristan Tzara et les Hongrois, <http://www.palamart.hu/fr/publications/en-francais/57-tristan-tzara- et-les-hongrois.html> (11/2012); e. sasvári, F. Zólyom, K. schulcz (Hrsgg.), Lajos Kassák: Botschafter der Avantgarde 1915-1927, literaturmuseum petőfi, Budapest 2011.

2 si veda tra l’altro H. Béhar, m. carassou, Dada: Histoire d’une subversion, Fayard, paris 1990. 3 H.Béhar Henri, Chronologie de Tristan Tzara, in id. (éd.), Tristan Tzara: Oeuvres Complètes, Tome I. (1912-1924), Flammarion, paris 1975, p. 19.

4 e. levinger, The Theory of Hungarian Constructivism, «the art Bulletin», 3, 1987, pp. 455-466; K. passuth, Les avant-gardes de l’Europe centrale: 1907-1927, Flammarion, paris 1988; g. Baal, Introduc- tion, in id. (éd.), Ombre portée: Le surréalisme en Hongrie, avec la collab. de m. martin, «mélusine», 15, 1995, pp. 9-41; t.o. Benson, Exchange and Transformation: The Internationalization of the Avant- Garde(s) in Central Europe, in id. (ed.), Central European Avant-Gardes: Exchange and Transformation 1910-1930, mit press, cambridge (ma) 2002, pp. 34-68; É. Forgács, Between Cultures: Hungarian Concepts of Constructivism, in t.o. Benson (ed.), Central European Avant-Gardes: ..., cit., pp. 146-165; c. lodder, Art into Life: International Constructivism in Central and Eastern Europe, in t.o. Benson

(ed.), Central European Avant-Gardes: ..., cit., pp. 172-199; e. sasvári, F. Zólyom, K. schulcz (Hrsgg.), Lajos Kassák: Botschafter der Avantgarde 1915-1927, literaturmuseum petőfi, Budapest 2011. 5 l. Kassák, i. pán, A Ma története II (1972) (la storia della rivista «ma», capitolo ii), in idd., Az izmu- sok (gli “ismi”), napvilág, Budapest 2003, pp. 211-234; p. Weibel, Az idő vasfüggönye? (la cortina di ferro del tempo?), in J. r. Juhász, p.H. nagy (eds), A Kassák-kód (il codice Kassák), szlovákiai magyar Írók társasága, pozsony 2008, pp. 84-108; É. Forgács, Du gibst uns zu essen und deswegen kämpfen wir gegen dich, in e. sasvári, F. Zólyom, K. schulcz (Hrsgg.), Lajos Kassák: ..., cit., pp. 22-41. 6 F. csaplár, A «Karaván»-tól az «Új művészek könyvé»-ig (dall’antologia Karaván al Libro dei nuovi artisti), in id. (ed.), Kassák körei (le cerchie di Kassák), szépirodalmi, Budapest 1987, pp. 7-13. 7 la lettera dattiloscritta (475×190 mm, una pagina), con firma originale, è custodita in col- lezione privata e qui riprodotta con l’autorizzazione del proprietario. per il facsimile della lettera si rinvia a e. sasvári, F. Zólyom, K. schulcz (Hrsgg.), Lajos Kassák: ..., cit., p. 85. Va inoltre notato che questa lettera, oltre ad essere un documento dell’editoria d’avanguardia, è interessante anche da un punto di vista estetico, in quanto caratterizzata sia da uno stile ‘tecnico-commerciale’ che da quello ‘dadaista’. da un lato contiene informazioni di carattere pratico ed economico, espresse in un linguaggio formale, dall’altro invece è ricca di iperboli, metafore inconsuete, si avvale di un’ortografia particolare (qui riprodotta senza modifiche) e contiene perfino un disegno dall’aspetto biomorfo, presumibilmente attribuibile a sophie ta- euber. ringrazio la dottoressa Katalin schulcz per il suo aiuto nella trascrizione della lettera. 8 F.Botka, Előszó (prefazione), in l. Kassák, Szénaboglya (covone), Kassák emlékmúzeum, Buda- pest 1988, pp. 5-17; l. Kassák, Szénaboglya (covone), Kassák emlékmúzeum, Budapest 19, pp. 419-421; g. aczél, A második – belső – emigráció (la seconda emigrazione di Kassák – quella in- terna), in g. aczél, Lajos Kassák, akadémiai, Budapest 1999, pp. 339-373; É. standeisky, A belső emigráns (l’esilio interno), in É. standeisky, Kassák, az ember és a közszereplő (Kassák, uomo e personaggio pubblico), gondolat, Budapest 2007, pp. 211-245.

9 e. Bajomi lázár, Beszélgetés Tristan Tzarával (l’intervista con tristan tzara), «szabad nép» (popolo libero), 4, 1956, p. 4; l. lontay, A párizsi vendég (il visitatore parigino), «magyar nemzet» (la nazione ungherese), 7, 1956, p. 7; J. Farkas, Tristan Tzara és a magyarok (tristan tzara e gli ungheresi), in id., Vígjátéktól az avantgárdig (dalla commedia all’avanguardia), palamart, Budapest 2010, pp. 127-158. 10 ringrazio la dottoressa edit sasvári per avermi messo a disposizione il materiale della sua ricerca sull’argomento.

11 la lettera dattiloscritta (285×205 mm, una pagina), con firma originale, è custodita presso l’archivio e museo Kassák di Budapest, e qui riprodotta con l’autorizzazione del proprietario. collocazione: Km-lev. 1477. per quanto riguarda l’uso delle vocali accentate (ú, í, ű), la trascri- zione della lettera è adattata alle regole attuali dell’ortografia ungherese.

12 l. Hervé, Souvenirs et correspondance, in gy. somlyó (éd.), Kassák: 1887-1967, «arion», 16, 1988, pp. 214-221; J. cserba, Denise, a rettenthetetlen: Denise Renével Cserba Júlia beszélget (l’intre- pida denise. Júlia cserba a colloquio con rené denise), «Balkon» (Balcone), 4, 2001, pp. 32-35; p. nagy, Journal in-time, él(e)tem (Journal in-time, la mia vita), 3 vols., Kortárs, Budapest 2002, vol. i, pp. 160-161; g. imre, Meghitt idegenek: Kassák Párizsban, 1960-as és 1963-as kiállításai, képzőművészeti kapcsolatainak újrafelvétele és a Magyar Műhely Kassák-száma (estranei intimi: Kas- sák a parigi, le mostre del 1960 e del 1963, la ripresa dei rapporti con il mondo dell’arte, il numero speciale di «magyar műhely» su Kassák), in g. andrási (ed.), „…fejünkből töröljük ki a regulákat”: Kassák Lajos az író, képzőművész, szerkesztő és közszereplő (“... cancelliamo le regole delle nostre menti”: il Kassák scrittore, pittore, redattore e personaggio pubblico), petőfi irodalmi múzeum, Kassák alapítvány, Budapest 2010, pp. 109-141; e. sasvári, «A mi kultúránk nem lehet más it- thon, mint külföldön»: Kassák 1960-as párizsi kiállítása (“la nostra cultura non può essere rappre- sentata in modo diverso in ungheria e all’estero“: la mostra di Kassák a parigi nel 1960), in g. andrási (ed.), „…fejünkből töröljük ki a regulákat”: Kassák Lajos az író, képzőművész, szerkesztő és közszereplő (“... cancelliamo le regole delle nostre menti”: il Kassák scrittore, pittore, redattore e personaggio pubblico), petőfi irodalmi múzeum, Kassák alapítvány, Budapest 2010, pp. 89- 108; t. szőnyei, Párizsra vigyázó szeme(te)k: Kassák Lajos, Kormos István és a Magyar Műhely (parigi sotto controllo: lajos Kassák, istván Kormos e la rivista «magyar műhely»), in id., Titkos írás: Állambiztonsági szolgálat és irodalmi élet 1956-1990 (crittografia: gli organi di sicurezza dello stato e i letterati nel 1956-1990), 2 vols., noran, Budapest 2012, vol. i, pp. 961-1014.

13 nei mesi consecutivi allo scoppio della rivoluzione antistalinista, avvenuta nell’ottobre del 1956, l’ungheria assistette infatti a una fase di transizione prima che si instaurasse definitivamente il regi- me di János Kádár (ancora una volta imposto dall’urss). in questo breve periodo poterono ancora aver luogo iniziative che non sarebbero mai state concesse né dal regime precedente né da quello successivo, come le tre mostre dove furono esposti anche i quadri di Kassák. cf. F. csaplár, Tiltott- tűrt avantgárd: Kassák képzőművészete az 1960-as években (avanguardia tollerata e proibita: l’arte di Kassák negli anni sessanta), Kassák múzeum és archívum, Budapest 2006.

14 il sito ufficiale della galleria di denise rené: <http://www.deniserene.com> (11/2012). 15 g. andrási, Látvány és konstrukció: Kassák Lajos festészete 1950-1967 között (Visione e costruzione: la pittura di lajos Kassák dal 1950 al 1967), in m. gergely, p. györgy, g. pataki, F. csaplár (eds), Lajos Kassák 1887-1987, magyar nemzeti galéria – petőfi irodalmi múzeum, Budapest 1987, pp. 115-117; e. sasvári, «A mi kultúránk nem lehet más itthon, mint külföldön»: ..., cit., pp. 91, 106-108; g. imre, Meghitt idegenek: ..., cit., pp. 109-116; g. andrási, Képköltő és képtervező: Kassák a festő, a grafikus és a tipográfus (poeta visivo e costruttore di immagini: il Kassák pittore, grafico e tipografo), in e. sasvári, J. csatlós (eds), Kassák! A Kassák Múzeum állandó kiállítása (Kassák! l’esposizione per- manente del museo Kassák), petőfi irodalmi múzeum, Kassák múzeum, Budapest 2011, pp. 8-19. 16 sasvári, «A mi kultúránk nem lehet más itthon, mint külföldön»: ..., cit., pp. 106-108.

17 g. imre, Meghitt idegenek: ..., cit., pp. 118-120.

18 e. sasvári, «A mi kultúránk nem lehet más itthon, mint külföldön»: ..., cit., pp. 98-104; g. imre, Meghitt idegenek: ..., cit., pp. 120-124, 136-138.

19 É. standeisky, Kassák, az ember és a közszereplő, cit., pp. 252-253.

20 cf. F. csaplár, Tiltott-tűrt avantgárd: Kassák képzőművészete az 1960-as években, cit.

21 la lettera dattiloscritta (290×205 mm, una pagina) è custodita presso l’archivio e museo Kassák (Budapest), e qui riprodotta con l’autorizzazione del proprietario. collocazione: Km- lev. 513. per quanto riguarda l’uso delle vocali accentate (ú, í, ű), la trascrizione della lettera è adattata alle regole attuali dell’ortografia ungherese.

22 la lettera manoscritta (213×135 mm, una pagina) è custodita presso l’archivio e museo Kassák di Budapest, e qui riprodotta con l’autorizzazione del proprietario. collocazione: Km-lev. 328.

Riferimenti bibliografici

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vo e costruttore di immagini: il Kassák pittore, grafico e tipografo), in e. sasvári, J. csatlós (eds), Kassák! A Kassák Múzeum állandó kiállítása (Kassák! l’esposizione permanente del museo Kassák), petőfi irodalmi múzeum, Kassák múzeum, Budapest 2011, pp. 8-19.

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