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Commento traduttologico

3.3 Lettore modello, dominante e macrostrategia traduttiva

Affrontare la traduzione di un testo politico presenta diverse difficoltà, il traduttore prima di iniziare il lavoro deve comprendere quali sono le differenze sociali e soprattutto del sistema politico tra la cultura dell’autore del prototesto e quella degli individui a cui il traduttore vorrà presentare il metatesto175. Dopo un’attenta analisi sulle differenze

sociali e politiche, il traduttore dovrà identificare il lettore o i lettori modello a cui è rivolto il prototesto, per poi decidere quale sarà il lettore modello del metatesto e di conseguenza adottare determinate strategie traduttologiche.

Nel caso del testo politico cinese, dovendo esercitare un impatto notevole sui cittadini e servendosi di un linguaggio persuasivo e propagandistico, il lettore modello dei prototesti è stato individualizzato nel popolo cinese.

Affermare che il lettore modello dei prototesti sia il popolo cinese può sembrare riduttivo, specialmente se non si comprende quale sia il significato che il Partito Comunista Cinese dà all’espressione renmin 人民 (popolo). Indubbiamente il popolo gioca un ruolo fondamentale nella produzione dei prototesti e per chi scrive è indispensabile che il popolo riceva il messaggio che gli articoli vogliono divulgare. Nei quattro articoli tradotti l’espressione renmin viene usata 25 volte, ma per Link nel linguaggio dell’élite politica cinese la parola renmin è alquanto astratta176.

173 Federica Scarpa, La traduzione specializzata: un approccio didattico professionale, Milano, Hoepli,

2008, p. 9.

174 Michael Schoenhals, “’Non-People’ in the Republic of China, a Chronicle of Terminological

Ambiguity”, Indiana Working Papers in Modern China, n. 4, luglio 1994, pp. 3-19.

175 Tanina Zappone, “Extending Beyond Customary Boundaries: Using Words to Shape China’s New

Image Abroad”, Revista de Estudos Chineses, Zhongguo yanjiu, n. 9, 2012, pp. 176-195.

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In un articolo di Schoenhals, l’autore cerca di spiegare quale sia per il Partito Comunista Cinese il giusto significato di “popolo”:

‘People’ includes workers, peasants, the urban poor, intellectuals, etc. but certainly not landlords and comprador bourgeois elements. And even among the workers, peasants and other favored categories, only those who are docile qualify as ‘people’. A worker who seriously misbehave can become a ’bad element’, which is a separate category from ‘people’. No wonder, the Party loves the People. Here is a semantic entity that by definition is incapable of rebelling177.

La definizione di “popolo” per il governo cinese fornita da Schoenhals è impensabile per un lettore che si accinge alla lettura del metatesto; nella cultura italiana, infatti, l’espressione “popolo” non può essere definita astratta, essendo il popolo inteso come l'insieme di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, a maggior ragione è impensabile parlare di “elemento cattivo” e “popolo” come due entità distinte.

Nell’individuare un lettore modello del metatesto bisogna anche considerare la dominante del prototesto e quella del metatesto. Avendo il primo una funzione conativa, la sua dominante consiste nel voler convincere il lettore modello (il popolo cinese) attraverso l’uso di particolari espressioni o tecniche. Queste possono essere individuate nella tendenza alla reiterazione lessicale, ovvero nell’uso di sintagmi verbali ripetuti, quali: 持续发展 chixu fazhan “perseguire lo sviluppo” , 建设社会主义核心价值体系 jianshe shehui-zhuyi hexin jiazhi tixi “costruire un sistema di valori centrali del socialismo”, 加 强 革 命 精 神 教 育 jiaqiang geming jingshen jiaoyu “rafforzare l’insegnamento dello spirito rivoluzionario”, 深化软实力理论的系统研究 shenhua ruan shili lilun de xitong yanjiu “approfondire la ricerca sistematica sulla teorica del soft power”, 进 行 合 作 jinxing hezuo “portare avanti la cooperazione”, che sul piano semantico dimostrano un atteggiamento assertivo, prediligendo appunto l’uso di predicati che indicano cambiamenti positivi.

Un’altra tecnica può essere individuata nella ripetizione della stessa frase o dello stesso concetto ad inizio o alla fine di ogni paragrafo. Questo è osservabile nell’articolo quattro,

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dove l’autore, a conclusione di ogni paragrafo in cui spiega quali sono le strategie per rafforzare il soft power cinese, tende a sottolineare sempre lo stesso concetto:

Paragrafo 1: […] 进而提升我国文化软实力。

[…] rafforzando in tal modo il soft power culturale cinese.

Paragrafo 2: […] 全面提升我国文化软实力。

[…] rafforzando complessivamente il soft power culturale cinese.

Paragrafo 3: […] 进一步彰显国家文化软实力。

[…] migliorare ulteriormente il soft power culturale nazionale.

Paragrafo 4: […] 提高国家文化软实力。 […] rafforzare il soft power culturale cinese.

Nel linguaggio politico cinese, lo scopo programmatico della scelta di ripetere la stessa frase nella stessa posizione è quello di rendere il pubblico bendisposto, attento e arrendevole178.

Nel metatesto la dominante scelta dal traduttore consiste nel trasmettere informazioni su un determinato argomento (il soft power cinese) ad un lettore modello che abbia già una conoscenza della materia, come ad esempio: chi sia stato il primo a coniare l’espressione, quando sia stato per la prima volta usato in Cina oppure perché si parla di “caratteristiche cinesi”, e che possegga delle conoscenze preliminari riguardo la storia e la politica cinese a partire dal 1949. Il lavoro di traduzione dovrebbe fornire al lettore un testo in lingua italiana che potesse fargli comprendere come nel corso di quindici anni sia cambiato il discorso cinese sul soft power, la dominante che il traduttore si prefigge per il metatesto, quindi, è completamente scissa dalla creazione del sentimento di unità nazionale presente nei prototesti. Di conseguenza la funzione conativa dei prototesti viene considerevolmente diminuita nei metatesti, ma il traduttore non vi rinuncia completamente poiché i metatesti hanno comunque mantenuto l’intenzione di informare

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il lettore modello sul cambiamento dei toni usati nei quattro articoli, passando da un testo di stampo marxista, in cui la funzione conativa è maggiore, ad un testo pubblicato da un Dipartimento di Studi Internazionali, in cui la funzione conativa è notevolmente minore.

In conclusione, bisogna sottolineare che l’intenzione del traduttore è stata quella di voler informare e non persuadere, quindi in alcuni casi, come quello sopra citato dell’articolo quattro, ha creduto che fosse necessario domesticare il prototesto179,

scegliendo di tradurre esclusivamente la frase finale del paragrafo 1, per evitare una ridondanza che avrebbe reso il testo meno fluido e più estraneo al lettore modello del metatesto.

La macrostrategia utilizzata in fase di traduzione è stata dunque quella di rendere il metatesto il più fedele possibile all’originale, per informare il lettore del metatesto del cambiamento dei toni linguistici e come il governo cinese abbia cambiato nel corso degli anni la sua idea di soft power, senza però eccedere nell’uso di un tono propagandistico, quindi procedere per domesticazione quando necessario: cambiando la struttura delle frasi, apportando alcuni cambiamenti semantici e, dove necessario, usare un linguaggio più familiare al lettore del metatesto.