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Un’opera che si divide in due parti: un nuovo infopoint all’ingresso di Trivero e una speciale mappa interattiva nell’Ufficio Pro Loco, dove è la stessa voce dell’artista che conduce il pubblico alla scoperta delle installazioni dell’intera iniziativa “All’aperto”. L’infopoint diventa uno sportello in occasione delle iniziative triveresi di rilievo e, dopo il tramonto, le figure colorate sulle pareti di ve- tro che ritraggono gli animali presenti nell’Oasi Zegna, trasformano la postazione in una grande lanterna magi- ca, coronata da un globo giallo luminoso. Un altro globo si illumina contemporaneamente a segnalare la presenza dell’Ufficio turistico di Trivero.

20. Installazione artistica colloca- ta all’interno della Conca dei Rododendri dell’Oasi Zegna di Trivero BI.

21. Infopoint di Frazione Lora, Trivero BI.

02. IL BOSCO DEL SORRISO

Recenti studi hanno permesso di scoprire che l’uomo e le piante emettono campi elettromagnetici. Quelli emessi dagli alberi, in certe condizioni, possono influire sullo stato energetico di ogni organo del corpo umano. Il Bosco del Sorriso è stato per que- sto monitorato con il metodo del Bioenergetic Landscapes (elaborato da Marco Nieri, docente e ricercatore, www.archibio.it). Sono stati selezionati sedici alberi appartenen- ti a quattro tipologie principali larice, abete, faggio e betulla; per ognuno di essi sono indicati gli organi umani sui quali l’energia sviluppata dal campo energetico prodotto dagli alberi stessi può influire con efficacia terapeutica. Suggestive aree di sosta sono allestite con grandi libri in legno di cedro e consentono di leggere le Favole del Bosco, ispirate ai tre alberi più diffusi in quei luoghi. Il tragitto ad anello, che parte dal Boc- chetto Sessera e si estende per 4,8 km, è facile e accessibile a tutti. Un cammino per ritrovare la pace e l’armonia interiore.

22. Elemento segnaletico presen- te lungo il sentiero del Bosco del Sorriso, esso indica la presenza di un albero artefice di particolari influssi benefici.

03. LE VALLI DELLA FEDE

Si tratta di un itinerario realizzato nell’ambito di un intervento mirato allo sviluppo turi- stico basato sulla valorizzazione della cultura religiosa, artistica, storica e architettonica. L’itinerario è stato promosso dalle Comunità Montane della Valle di Mosso, del Sessera, della Valsesia e del Curio-Mottarone. L’itinerario collega tra loro i santuari principali presenti sul territorio tra i quali Il sacro Monte di Varallo e il Sacro Monte di Orta, inse- riti dall’UNESCO nei siti mondiali di “Patrimonio dell’umanità”. Tra questi importanti punti di interesse religioso, storico e culturale, si trovano anche numerosissimi santuari detti “minori”, che formano nel loro insieme l’espressione più alta della storia dell’arte di questo territorio. L’intervento ha previsto il ripristino e il recupero dei percorsi che collegano i luoghi della fede presenti tra le vallate e l’installazione di una chiara segnale- tica che indica mete e distanze da percorrere, ponendo l’accento sui contenuti religiosi, artistici e ambientali. Gli itinerari sono percorribili in gran parte in mountan-bike, e na- turalmente a piedi. Percorso escursionistico con apposita segnaletica e tavole illustrative che collega i santuari minori del biellese centrale e orientale. Parte del tracciato è ispirato al percorso che San Carlo Borromeo ripeté più volte durante gli anni nei quali fu arcive- scovo di Milano (seconda metà del ’500).

23. Pannelli informativi che riportano la mappa con tutte le tappe delle Valli della fede.

04. IDENTITÀ DI PIETRA

Il progetto realizzato dal gruppo di lavoro “Architettura del Novecento”, promosso dall’Ordine degli Architetti e P.P.C. della Provincia di Biella, propone di diffondere la conoscenza delle architetture del Novecento ritenute meritevoli presenti nella città di Biella, considerate come effettive testimonianze storiche. Sono stati considerati gli edi- fici compresi tra gli inizi del ’900 ed i primi anni ’60 del secolo XX; mentre i limiti spaziali sono stati determinati dai confini comunali della città di Biella. Un itinerario fotografico del ’900 con tanto di mappa cartacea che contiene le indicazioni sufficienti per localizzare gli edifici nella città e riporta sintetiche informazioni storiche. L’intento non è quello di proporre un esaustivo panorama dell’architettura biellese del XX secolo, piuttosto mira a dare l’avvio a studi successivi, contribuendo comunque a trasmettere una conoscenza maggiore del nostro territorio.

24. Ex Pettinature Rivetti, Biella, uno dei tanti edifici legati alla tradizione laniera, inserito anche nel percorso Identità di pietra.

05. LA STRADA DELLA LANA

Il progetto vuole trasferire sul territorio gli esiti della ricerca condotta dal DocBi con il Politecnico di Torino. Nasce così un percorso culturale lungo circa 50 km finalizzato a valorizzare l’ingente patrimonio industriale situato lungo il tracciato che collega Biella a Borgosesia, attraversando un territorio, come il biellese, da sempre laniero. Il percorso, fin dai secoli scorsi definito come la “Strada della lana” si sviluppa attraverso la Valle Strona e la Valsessera, nelle quali è nata l’industrializzazione tessile. Il paesaggio è carat- terizzato non solo dai lanifici ma anche da villaggi operai, dai “sentieri del lavoro” nel passato utilizzati dagli operai per raggiungere le fabbriche e dal tipico paesaggio sonoro. Nella “Fabbrica della ruota”, l’ex lanificio Zignone, luogo simbolico posto al centro di tutto il percorso, ha sede una mostra permanente che approfondisce il tema della storia industriale tessile.

25. Cartina dell’itinerario storico-culturale strutturato lungo la Strada della lana.

06. ST.OF.FA. STORIES OF FASHION

STOFFA BIELLA FILM FEST

Dalla collaborazione tra il progetto St.of.fa. - Stories of Fashion, l’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea e Atl nasce il progetto STOFFA Biella Film Fest, ras- segna cinematografica con l’obiettivo di creare un pun- to d’incontro tra il mondo tessile-moda e il linguaggio del cinema, della pubblicità e del documentario. Trama, immagine, stoffa sono comuni al cinema e alla moda. La trama è ciò che ci trattiene nella narrazione, e ci ga- rantisce di tenere “il filo del racconto”. L’immagine nel cinema come nella moda, è il linguaggio che accomuna realizzatore e spettatore.

07. SENTIERO DEI TESSITORI

Il percorso “La strà d’la gava”(la strada della cava), da dove sono state estratte le pietre delle vecchie case di bor- gata Livera. Recentemente chiamato “ La strà dai tassiùr” (la strada dei tessitori), essendo la via più breve per rag- giungere i sottostanti lanifici, in passato fu ampiamente utilizzato dagli operai che si recavano al lavoro a piedi nei dintorni di Pettinengo. Il percorso è attrezzato con segna- letica e tavole di approfondimento, tappa fondamentale la “Machina brüsà” l’antico lanificio Serra distrutto da un incendio, che risulta essere uno dei più begli esempi di archeologia industriale italiana.

26. Locandina pubblicitaria dello “Stoffa Biella Film Fest”.

27. La “Machina brusà”, tappa centrale del Sentiero dei tessitori di Pettinengo BI

08. VUOTI A PERDERE

Un viaggio tra i luoghi abbandonati

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