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Come quasi sempre accade nel campo della sperimentazione, empirica ed originale, consolidata su basi logiche e ragionevoli, ma non supportata e confermata da esperienze precedenti, può essere presente il rischio di aver trascurato, o sottovalutato qualche particolare.

Una analisi retrospettiva e critica di questo lavoro, può portare, quindi, al riscontro e all'evidenza di qualche suo limite che merita, però, un successivo approfondimento, con campioni più ampi, studi sinergici, multicentrici che permetterebbero di progettare e realizzare

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questionari, più approfonditi, più dettagliati, con un maggior numero di domande, utili a individuare e focalizzare i problemi.

Tuttavia, secondo la mia opinione, essi devono conservare, come è accaduto nel mio elaborato, la caratteristica ed il pregio di essere sintetici, agili, facilmente accessibili e chiari nella focalizzazione dei problemi e, forse, soprattutto, di rapida compilazione, per non annoiare, o comportare un deficit di concentrazione per il rispondente, che potrebbe compromettere la correttezza delle risposte.

Da una analisi della letteratura, infatti, si evince che la durata media ideale di un questionario, in particolare di area marketing, non dovrebbe richiedere più di dieci minuti, proprio per evitare i contrattempi che ho appena accennato.

In studi futuri dovranno essere affrontati i problemi inerenti anche a tutte le altre forme di obsolescenza programmata, non solo da un mero punto di vista commerciale, ma anche etico e si dovrà affrontare anche il problema legale, con i conseguenti risvolti.

Infine, ma non per importanza, si dovrà tenere in conto ed indagare in modo molto approfondito il problema della sostenibilità, sia ambientale che sociale, intimamente embricate tra di loro.

La sostenibilità, infatti, non dovrebbe rappresentare per le aziende una tendenza temporanea, ma un vettore di sviluppo indispensabile per soddisfare consumatori molto attenti ed esigenti e per ottemperare ad un quadro normativo sempre più rigido. Dovrebbe diventare, quindi, una opzione imprescindibile per tutte le imprese.

La sostenibilità deve anche diventare o assumere un connotato economico, oltre che ambientale e sociale e, pertanto, dovrebbe avere un impatto sostanziale sui modelli di business, sui processi di produzione e sui prodotti finali.

Per perseguire tali obiettivi, sono necessari, tempo, importanti risorse economiche, investimenti e predisposizione all’innovazione.

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Tale percorso di sostenibilità forte e credibile, potrà diventare elemento fondante per una strategia di marketing e comunicazione che metta l’approccio green al centro dell’attenzione.

Gli smartphone vengono costruiti utilizzando materie prime, preziose e molto rare, provenienti, generalmente, dalle regioni del mondo più povere e meno civilizzate, ove, inoltre, i regimi politici sono instabili e poco affidabili.

Ne consegue, al tempo stesso, il problema socio-ambientale32 dello sfruttamento massivo di tali regioni e tali risorse, con conseguente depauperamento del territorio e proliferazione della corruzione, con distribuzione della ricchezza fra pochi speculatori e nessun sostanziale vantaggio socioeconomico per le popolazioni.

Un altro risvolto di rilevante importanza è l'indiretto, ma sostanziale, contributo della applicazione dell’obsolescenza programmata, all'aumento dei rifiuti che comporta, a sua volta, il sempre più pressante e difficile problema dello smaltimento, vuoi per la quantità in senso volumetrico dei rifiuti stessi, vuoi, anche e soprattutto, per la loro potenziale tossicità33.

In Italia, nel 2015, sono state prodotte più di duecentomila tonnellate di RAEE, ovvero di rifiuti elettronici (più di 10 chili annui per persona), destinati al riciclaggio. Tuttavia, almeno il 60% viene, ancora oggi, smaltito in discariche indifferenziate, o disperso nell’ambiente, o esportato, più o meno legalmente, nei Paesi sottosviluppati.

Il Parlamento europeo ha fatto propri questi concetti di sostenibilità e accettato una risoluzione per allungare la longevità dei beni di consumo, in contrasto con il presunto processo di obsolescenza programmato.

Lo stesso Parlamento richiede, altresì che venga creata dalla Commissione Europea, una incontrovertibile definizione del termine

32 https://altreconomia.it

33 https://www.activesustainability.com/environment/planned-obsolescence-the-serious-problem-of- electronic-waste/

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"obsolescenza programmata" e che venga sviluppato un sistema per tracciare il processo di invecchiamento. Richiede anche una estensione del periodo di garanzia, nonché nuovi e più corretti criteri per testare la resistenza di un prodotto che dovrebbe, anche riportare, sempre, informazioni circa la sua aspettativa di vita minima34.

I dispositivi dovrebbero, inoltre, essere più facili da riparare; le batterie e gli altri componenti dovrebbero essere liberamente accessibili per la sostituzione, salvo controindicazioni per motivi di sicurezza. I produttori dovrebbero, inoltre, consentire ad imprese terze di poter accedere ai loro componenti in modo da lasciare libera scelta di intervento ai consumatori.

Per tutti questi motivi, sarà indispensabile, secondo me, mettere in atto piani e progetti industriali e politici, a livello globale, per migliorare e ottimizzare la produzione, la vita media, la riparazione di tutti i dispositivi elettronici, nonché il riciclo e riutilizzo dei materiali. Infine, saranno, secondo me, indispensabili ancora più martellanti campagne sociali di sensibilizzazione ed educazione del consumatore.

34 https://yro.slashdot.org/story/18/08/18/036254/eu-accepts-resolution-abolishing-planned-

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RINGRAZIAMENTI

Prima tra tutti, desidero ringraziare il Prof. Matteo Corciolani che mi ha dato l’opportunità di impegnarmi in questo progetto di Tesi e, soprattutto, per la sua costante disponibilità ed i suoi sempre preziosi consigli.

Ringrazio i miei amici e colleghi di corso, perché, sicuramente, senza di loro non avrei affrontato questi due anni di gioie e sacrifici in modo così spensierato e piacevole.

Ringrazio tutte le persone a me più care che mi sono state vicine durante questi anni di duro studio.

Ringrazio la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e incoraggiato a raggiungere qualsiasi obiettivo mi fossi posta.

Per ultimo, ma non per importanza, ringrazio anche il mio cagnolino, Nerone che mi ha aiutato, in molti momenti, a superare lo stress e che come tutti gli altri mi è sempre stato vicino.

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