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LINCE EUROPEA ORSO BRUNO

4. MATERIALI E METODI

4.4 LA LINCE RICKY

Come già descritto nel capitolo riguardante gli obiettivi della ricerca, sono stati utilizzati dei dati radiotelemetrici derivanti da 3 anni di monitoraggio su una lince catturata in Friuli Venezia Giulia per testare i modelli di vocazionalità prodotti. Si ritiene quindi indispensabile illustrare brevemente come e dove questo animale sia stato catturato e quali informazioni abbia fornito la successiva attività di monitoraggio.

Nell'ambito del progetto Interreg III A Italia-Slovenia era prevista la cattura di 4 linci eurasiatiche (2 in territorio italiano e 2 in territorio sloveno). Nei pressi di Malga Amula, in comune di Trasaghis, il 21 febbraio 2007 il gruppo di ricerca italiano, coordinato dal dott. Filacorda, ha svolto con successo la prima cattura e radiocollaraggio mai svolti in territorio italiano di un esemplare di lince, esemplare poi ricatturato (nella stessa area) il 21 marzo 2008 per l'applicazione di un nuovo dispositivo satellitare.

Precedentemente alla prima cattura gli spostamenti e l'attività dell'animale erano stati studiati nel corso di 3 anni di ricerca mediante monitoraggio indiretto (raccolta di segnalazioni, snow tracking, uso di fototrappole, esche odorose di raccolta pelo per le analisi genetiche, ecc.). La cattura è avvenuta utilizzando una gabbia costruita appositamente per lo scopo. Le gabbie di cattura sono generalmente a forma di parallelepipedo o tunnel. I lati lunghi, compreso il tetto, sono costituiti da una robusta rete metallica elettrosaldata; i lati corti presentano ciascuno una porta, generalmente dotata di una chiusura basculante. Il sistema di innesco è costituito da un sottile filo di nylon che, posto a circa 20 cm dal suolo attraverso la sezione centrale della gabbia e collegato ad un sensibile meccanismo di scatto (in questo caso una comune trappola per topi), provoca la chiusura delle porte nel momento in cui viene sollecitato dal passaggio di un animale. Le gabbie sono inoltre dotate di segnali di allarme

41 (combinatori telefonici) che si attivano nel momento in cui le uscite dalla gabbia vengono bloccate: spesso si tratta di sistemi radio o GPS in grado di inviare uno specifico segnale agli operatori sul campo.

Questi sistemi di cattura vengono posizionati vicino ai luoghi di predazione o in punti di transito abituali per l'animale. Sono dotati inoltre di esche attrattive che hanno lo scopo di indurre la lince a passare all'interno del tunnel. Queste possono essere di varia natura: studi sulla lince canadese hanno impiegato esche vive, in particolare polli, chiuse in un comparto all'interno della gabbia (Tewes, 1986), ma anche carcasse di selvatici (Kolbe et al., 2003). Molto più spesso vengono utilizzati attrattivi odorosi di origine artificiale e, più frequentemente, naturale (secreti ghiandolari di castoro, urina di lince, ecc. come proposto da Herfindal et al., 2005). In questo caso, sono state posizionate due gabbie su sentieri abitualmente utilizzati dall'esemplare, all'interno della sua core-area. E' stata utilizzata un’esca attrattiva di tipo odoroso, costituita da lettiera impregnata di urina di maschio e femmina di lince, ottenuta da esemplari in cattività nello Zoo di Lignano "Punta Verde".

L'individuo catturato, battezzato Ricky, è un esemplare maschio di lince in buona salute, di quattro anni e di 25 Kg di peso stimato.

Nelle due catture del 2007 e 2008 è stato utilizzato il medesimo protocollo operativo. Per l'anestesia in gabbia è stata utilizzata la miscela commerciale tiletamina-zolazepam (Zoletil 100®) al dosaggio di 5-6 mg·kg-1; sono state utilizzate siringhe auto iniettanti per cerbottana contenenti un totale di 110 mg di miscela concentrati in 1 mI di solvente. Trascorso il tempo di induzione (circa 20 minuti) è stata aperta la gabbia e si è proceduto alla manipolazione dell'esemplare che prevede, come prima operazione, l'applicazione del radiocollare. Il collare applicato è di tipo satellitare, GPS-PRO 1C (Vectronic Aerospace ©) dotato di:

unità GPS: ad ogni fix (localizzazioni GPS) permette di rilevare la data, l'ora, la posizione in coordinate di latitudine e longitudine, il numero di satelliti utilizzati, la temperatura esterna, il livello di carica della batteria principale e della trasmittente VHF;

unità VHF: permette di localizzare il soggetto tramite le tecniche di radiotelemetria classica con triangolazione, sia in caso di mal funzionamento del GPS che di esaurimento della batteria principale;

unità GSM: permette lo scambio dei dati tra il collare ed un modem GSM (GSM Ground Station) in dotazione all'operatore e viceversa. Il funzionamento di questa unità è legato alla copertura della rete GSM nel territorio;

sensore per la temperatura esterna: il collare registra automaticamente la temperatura esterna ogni 5 minuti per un massimo di 3 anni (fino a 315392 dati);

sensore di mortalità/ibernazione: il collare sfrutta il sensore di attività per avvisare l'operatore tramite SMS o tramite segnale radio, nel momento in cui l'animale non presenta alcun tipo di movimento per un periodo superiore a quello selezionato dall' operatore;

meccanismo di rilascio a deterioramento naturale; batteria di alimentazione.

Successivamente sono state eseguite le misure biometriche, il prelievo di campioni biologici, quali sangue e pelo, e la somministrazione, per via sottocutanea, di un antibiotico ad ampio spettro e lento rilascio. Al termine delle operazioni, le porte sono state richiuse e l’animale è stato lasciato all’interno della gabbia sotto stretta osservazione veterinaria fino alla scomparsa di tutti i sintomi riferibili all’anestesia (avvenuta dopo circa 6 ore). Quando le capacità motorie sono state giudicate nella norma dal veterinario competente, un dispositivo a distanza ha permesso la riapertura delle porte ed il rilascio del felide.

Gli spostamenti dell’animale, velocemente fuggito dal sito di cattura, sono stati seguiti fin dai primi istanti per mezzo della radiotelemetria classica (VHF).

Si rimanda alle relazioni complete delle catture (Vezzaro, 2007 e 2008) ed al report finale del progetto Interreg (Filacorda et al., 2010) per le descrizioni accurate delle due catture.

Il monitoraggio radiotelemetrico sul campo è stato svolto tutti i giorni dagli operatori, ad esclusione dei giorni in cui le avverse condizioni climatiche non ne hanno permesso l'esecuzione. L'inizio del periodo di monitoraggio è coinciso con la data di cattura dell'esemplare, 21 febbraio 2007. A luglio sono stati registrati dei problemi tecnici all'alimentazione della batteria per cui il sistema GPS di cui è dotato il radiocollare non è più entrato in funzione, mentre il sistema VHF è stato attivato 24 ore su 24 da un segnale radio di allarme, ad indicare lo stato di bassa carica della batteria di alimentazione. A settembre il sistema ha smesso di funzionare, decretando la fine del monitoraggio tramite radiotracking. Durante l'inverno del 2007, tuttavia, si è continuato a seguire i movimenti dell'esemplare di lince attraverso snow-tracking e grazie al posizionamento di esche attrattive per la cattura del pelo, collocate nei punti di passaggio abituale del felide. Tra febbraio e marzo del 2008 si è proceduto con una nuova attivazione delle due gabbie di cattura, poste nei medesimi luoghi dell'anno precedente, al fine di ricatturare lo stesso individuo per rimuovere il vecchio collare e per applicarne uno nuovo. L'individuo è stato ricatturato il 15 marzo 2008. Il nuovo collare GPS

43 Plus PRO 1C ha garantito un migliore funzionamento rispetto al predecessore, sia in termini di successo di localizzazione sia in termini di durata complessiva della batteria principale e secondaria. Il modulo GPS ha funzionato con 2 fix giornalieri fino a metà febbraio 2009. Dopo questa data similmente a quanto avvenuto in precedenza le uscite in campo per la radiotelemetria classica sono diventate più frequenti ed hanno permesso di raccogliere dati sulla posizione dell’animale fino ad agosto 2009, quando anche la batteria del modulo VHF ha smesso di funzionare, segnando la fine delle attività radiotelemetriche su Ricky.

I fix (VHF e GPS) sono stati raccolti soprattutto nelle ore serali e notturne, periodo di maggiore attività della lince. Non mancano ad ogni modo numerosi fix durante il periodo di rest diurno (11:00).

Grafico 1. Frequenza dei rilievi svolti (GPS e VHF) sulla lince Ricky secondo ora del giorno.

Sono più frequenti le localizzazioni effettuate durante il periodo primaverile-estivo, a causa del periodo di cattura dell’animale (febbraio-marzo) e della scarsa durata dei radio-collari apposti (settembre dello stesso anno il primo, febbraio dell’anno successivo il secondo).

Dall’autunno 2010 le gabbie di Malga Amula sono state nuovamente attivate nella speranza di una terza ricattura di Ricky che permetterebbe di recuperare il collare ed i preziosi dati conservati al suo interno.