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LINCE EUROPEA ORSO BRUNO

4. MATERIALI E METODI

4.7 L’ORSO ANDREY

Come già descritto nel capitolo riguardante gli obiettivi della ricerca, sono stati utilizzati dei dati radiotelemetrici derivanti da 1 anno di monitoraggio su un orso catturato in Friuli Venezia Giulia per fornire alcune considerazioni sugli aspetti energetici della fitness di quest’animale. Si ritiene quindi indispensabile illustrare brevemente come e dove questo animale sia stato catturato e quali informazioni abbia fornito la successiva attività di monitoraggio.

51 Nell'ambito del progetto Interreg III A Italia-Slovenia era prevista la cattura di 4 individui di orso bruno, 2 in territorio italiano e 2 in territorio sloveno. Il gruppo di ricerca italiano, coordinato dal dott. Filacorda, ha svolto con successo la cattura e il radiocollaraggio di 2 esemplari di orso bruno.

Durante il 2006 le catture sono state tentate mediante l’utilizzo di due diversi metodi di cattura: il laccio di Aldrich e la box-trap (gabbia di cattura). Il progetto è stato autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Conservazione del Territorio.

La gabbia utilizzata per la cattura è una struttura chiusa, costituita da pannelli di rete elettrosaldata a maglie quadrate. E’ lunga 3 m, larga ed alta 1.8 m. Il fondo della gabbia è rivestito da tavole di legno per impedire che l’animale si ferisca nel tentando di scappare scavando. La box-trap è dotata di una porta a doppia anta su entrambi i lati corti, di altezza e larghezza pari a 1.8 m, che si chiude dall’esterno verso l’interno, in modo da spingere dentro la gabbia un eventuale animale sulla sua soglia, senza il pericolo di schiacciarlo. Il meccanismo di scatto, costituito da un sistema di molle e corde, è predisposto per essere attivato da una forza diretta verso il basso, agente su un secchiello (contenente l’esca) appeso al tetto, nella porzione centrale della gabbia.

Durante la stagione 2006 sono stati allestiti sul territorio 2 siti cattura di questo genere, intensamente foraggiati, per abituare gli animali a frequentarli e verificare l’accettazione e l’utilizzo di questi manufatti da parte della specie target, in previsione di una possibile cattura.

In questa stagione di cattura sono state effettuate 2 sessioni di cattura in 2 differenti periodi: la prima, tra marzo e maggio, della durata di 13 notti; la seconda, nel mese di agosto, è durata 15 notti. Entrambi i periodi cattura si sono rivelati, per diverse ragioni, infruttuosi.

Nella stagione 2007, anche grazie all’esperienza maturata nella stagione precedente, si è optato per una differente tecnica di cattura: il free-ranging.

Questa tecnica consiste nel posizionare un operatore su un’altana in prossimità di un sito di foraggiamento, in cui l’orso è stato abituato a recarsi, per alimentarsi, nei giorni, o settimane, precedenti alla sessione di cattura. L’operatore armato di un fucile ad aria compressa atto a sparare siringhe si reca in altana alcune ore prima del tramonto e aspetta l’animale, che qualora si presenti in posizione ottimale per il tiratore sarà narcotizzato.

Come sito cattura è stato scelto, per l’alta frequentazione da parte della specie target, e per l’idoneità ambientale e operativa il Monte Mia, area di particolare interesse conservativo al confine tra Italia e Slovenia. La scelta del sito, l’allestimento dei punti di foraggiamento e la

costruzione dell’altana, sono avvenuti in collaborazione e grazie ai consigli del Sig. Marinčič, direttore della riserva statale Slovena del Monte Nevoso e grande esperto d’orsi. La lunga e attenta preparazione ha consentito in tre notti-cattura, non consecutive, di radiocollarare due esemplari, l’orso Bepi (Marzo 2007) e l’orso Andrey (Aprile 2007).

L’orso Andrey è stato catturato il 2 Aprile 2007 presso il versante sud-occidentale del monte Mia nel comune di Pulfero (UD), sul confine sloveno vicino al valico di Stupizza, a quota 1030 m s.l.m. Già da diversi giorni un orso frequentava regolarmente il sito di alimentazione; dall’osservazione delle impronte il suo peso era stato stimato intorno ai 100 Kg, per cui il dosaggio dell’anestetico è stato fatto supponendo la presenza di un orso di quelle dimensioni. Per l’induzione è stata utilizzata l’associazione tra la miscela commerciale tiletamina-zolazepam (Zoletil 100®) al dosaggio di 4.8 mg·kg-1 e la medetomidina (Zalopine®) al dosaggio di 35 μg·kg-1.

Alle ore 23:15 un orso si è presentato in posizione tale da rendere possibile lo sparo del dardo. L’orso è stato stimato essere di peso superiore a quello previsto (un orso di circa 200 kg), ma considerato il protocollo anestetico utilizzato si è ritenuto che il dosaggio caricato in siringa avrebbe indotto uno stato di immobilizzazione tale da permettere la manipolazione dell’animale con un ragionevole grado di sicurezza per un lasso di tempo ridotto. Lo stato dell’anestesia ed i parametri cardiaci e respiratori sono stati costantemente monitorati fino alla somministrazione dell’antidoto. Si trattava di un esemplare di circa 8-9 anni (valutazione effettuata sullo stato di usura dei denti) di sesso maschile, appariva in buono stato di nutrizione e non presentava ferite. Visto il ridotto lasso di tempo a disposizione è stato deciso di limitare l’intervento all’applicazione del collare GPS (GPS Plus 2 con VHF, UHF e GSM, e drop-off); si è comunque proceduto al prelievo di un campione pelo. Si è poi deciso di spostare delicatamente l’animale di alcuni metri, posizionandolo in un luogo meno impervio di quello dove si era addormentato, assicurando così un più sicuro risveglio dell’animale stesso.

Alle ore 00:43 le operazioni sull’animale erano concluse. Si è quindi subito provveduto alla somministrazione di atipamezolo (Antisedan®) al dosaggio di 70 μg·kg-1. L’intero gruppo di lavoro si è immediatamente allontanato per monitorare a distanza attraverso radio VHF le prime fasi di risveglio dell’animale.

I fix considerati nella seguente analisi (solo GPS) sono stati raccolti soprattutto nelle ore centrali della giornata, periodo di minore attività dell’orso, speso solitamente a riposare in qualche sito indisturbato. Non mancano ad ogni modo numerosi fix durante il periodo notturno (20:00 - 5:00), utilizzato dall’animale per la ricerca di cibo.

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Grafico 3. Frequenza dei rilievi svolti (GPS) sull’orso Andrey secondo ora del giorno.

Le localizzazioni si concentrano durante il periodo tardo-primaverile ed estivo. Di fatto il collare ha funzionato da Aprile ad Agosto, permettendo la raccolta di quasi 500 fix; purtroppo mancano informazioni riguardo l’uso del territorio e gli spostamenti durante l’autunno e l’inverno.