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La lista di Cartan dei gruppi classici

Un gruppo di Lie `e un gruppo topologico separato localmente isomorfo1ad un sottogruppo di Lie del gruppo lineare reale.

La sua algebra di Lie g si identifica all’algebra di Lie del corrispondente sotto-gruppo di Lie del sotto-gruppo lineare.

Ogni gruppo di Lie G con un numero finito di componenti connesse `e di ffeo-morfo ad una variet`a prodotto K × Rk, ove K `e un sottogruppo di Lie compatto massimale di G. In questo capitolo introduciamo i gruppi lineari classici della lista di Cartan e per ciascuno di essi descriviamo questa decomposizione.

Per una presentazione opportuna di G come gruppo lineare, cio`e come sotto-gruppo chiuso di GL(n, C), il sottosotto-gruppo compatto massimale K sar`a l’intersezio-ne G ∩ U(n) di G con il gruppo delle matrici unitarie.

5.1. Decomposizione di Cartan dei gruppi classici

Definizione 5.1.1. Un sottogruppo G del gruppo lineare GL(n, C) si dice pseu-doalgebricose pu`o essere definito mediante un sistema di equazioni:

(∗) f1(g, g)= 0, . . . , fN(g, g)= 0

dove f1, ..., fN sono polinomi a coefficienti reali delle parti reali e immaginarie dei coefficienti di g ∈ GL(n, C).

I sottogruppi pseudoalgebrici sono ovviamente chiusi.

I gruppi classici della lista di Cartan che introdurremo nel paragrafo seguente sono tutti pseudoalgebrici.

Il seguente teorema ci mostra che possiamo rappresentarli come prodotto del topologico del sottogruppo compatto G ∩ U(n) e di uno spazio euclideo.

Teorema 5.1.2. Sia G un sottogruppo pseudoalgebrico connesso, di GL(n, C), con albegra di Lie g ⊂ gl(n, C). Se

(5.1.1) g∈ G, ∀g ∈ G,

allora l’applicazione

(5.1.2) (G ∩ U(n)) × (g ∩ p(n)) 3 (u, B) −→ u exp(B) ∈ G,

ove p(n)= {X ∈ gl(n, C) | X = X} `e lo spazio vettoriale delle matrici Hermitiane, `e un omeomorfismo.

1G`e un gruppo di Lie se esiste un sottogruppo di Lie G0

di un gruppo lineare GL(n, C) e un omeomorfismo φ : U → U0

di un intorno dell’identit`a di G su un intorno dell’identit`a U0

di G0

tale che, se g1, g2, g1g2∈ U, allora φ(g1g2)= φ(g1)φ(g2).

68 V. LA LISTA DI CARTAN DEI GRUPPI CLASSICI

Dimostrazione. Per il Teorema 2.4.1 del Capitolo II, ogni elemento g ∈ GL(n, C) si scrive in modo unico come

g= u ◦ p con u ∈ U(n), p ∈ p(n). Sia g ∈ G. Poich´e per ipotesi anche

g= p ◦ u= p ◦ u−1∈ G, il gruppo G contiene l’elemento gg= p2.

Per il Teorema 2.3.2 del Capitolo II, vi `e un unico elemento B ∈ p(n) tale che p= exp(B).

Sia a ∈ U(n) tale che a ◦ B ◦ asia in forma diagonale:

a ◦ B ◦ a=                       θ1 0 0 . . . 0 0 θ2 0 . . . 0 0 0 θ3 . . . 0 ... ... ... ... ... 0 0 0 . . . θn                       ,

con θj ∈ R per j = 1, ..., n. Il gruppo ad(a)(G) `e ancora un sottogruppo pseu-doalgebrico di GL(n, C) e quindi le matrici diagonali reali di ad(a)(G) formano un sottogruppo pseudoalgebrico Q di GL(n, C). Possiamo perci`o trovare un insieme finito di polinomi f1, ..., fN ∈ R[x1, ..., xn] tali che la matrice diagonale reale

                 ξ1 0 . . . 0 0 ξ2 . . . 0 ... ... ... ... 0 0 . . . ξn                  ∈ GL(n, R) appartenga a Q se e soltanto se fj1, ξ2, ..., ξN)= 0 per j = 1, ..., N. Abbiamo allora (5.1.3) fj(e2kθ1, e2kθ2, ..., e2kθn)= 0 ∀k ∈ Z, ∀ j = 1, ..., N. Per concludere la dimostrazione, utilizziamo il seguente

Lemma 5.1.3. Sia f : R → R una funzione esponenziale-polinomiale della forma:

(5.1.4) f(t)= N X j=1 cjebjt t ∈ R

con cj, bj ∈ R e bi , bj se i , j. Se f si annulla per ogni t ∈ Z \ {0}, allora f si annulla per ogni t ∈ R.

Dimostrazione. Poniamo exp(bj) = ξj. Se f (t) = 0 per i valori interi t = 0, 1, . . . , N − 1, otteniamo in particolare che

5.1. DECOMPOSIZIONE DI CARTAN DEI GRUPPI CLASSICI 69

ove V(ξ1, . . . , ξN) `e la matrice di Vandermonde

V(ξ1, . . . , ξN)=                       1 1 . . . 1 ξ1 ξ2 . . . ξN ξ2 1 ξ2 2 . . . ξ2 N ... ... ... ... ξN−1 1 ξN−1 2 . . . ξN−1 N                       .

Il determinante2della matrice di Vandermonde `e det V(ξ1, ..., ξN)= Y

1≤i< j≤N

j−ξi),

e quindi diverso da zero perch´e gli ξ1, . . . , ξN sono tra loro distinti. La (5.1.5)

implica dunque che c1= ... = cN = 0. 

Concludiamo ora la dimostrazione del Teorema 5.1.2. Per il Lemma 5.1.3 appena dimostrato, dalla (5.1.3) otteniamo che

fj(e1, ..., etθn)= 0 ∀t ∈ R, j = 1, ..., N. Quindi exp(2t(aBa)) ∈ Q per ogni t ∈ R e ci`o mostra che

B ∈ g ∩ p(n).

Allora p ∈ G e perci`o u= g ◦ p−1∈ G ∩ U(n). L’applicazione (G ∩ U(n)) × (g ∩ p(n)) 3 (u, B) → u exp(B) ∈ G `e quindi continua e surgettiva. La sua inversa

G 3 g → (g ◦ (gg)−1/2, (g

g)1/2) ∈ (G ∩ U(n)) × (g ∩ p(n))

`e continua, onde `e un omeomorfismo. 

Nello studiare i gruppi classici G ⊂ GL(n, C) della lista di Cartan seguiremo quindi il procedimento seguente:

(1) verificheremo che esso contenga l’aggiunto di ogni suo elemento;

2Per dimostrare questa formula, ragioniamo per ricorrenza su N. La formula del determinante di Vandermonde `e facilmente verificata nel caso N = 2. Supponiamo quindi N > 2 e la formula vera per determinanti di Vandermonde di ordine N − 1. Sottraendo alla j+ 1-esima riga ξ1volte la

j-esima, per j= 1, ..., N − 1, otteniamo:

det V(ξ1,...,ξN)=det 1 1 1 ... 1 0 ξ2−ξ1 ξ3−ξ1 ... ξN−ξ1 0 ξ2(ξ2−ξ1) ξ3(ξ3−ξ1) ... ξN(ξN−ξ1) 0 ξ2 2(ξ2−ξ1) ξ2 3(ξ3−ξ1) ... ξ2 N(ξN−ξ1) .. . ... ... ... ... 0 ξN−2 2 2−ξ1) ξN−2 3 3−ξ1) ... ξN−2 N N−ξ1) .

Raccogliendo il fattore (ξj−ξ1) nella j-esima colonna, per j= 2, ..., N, si ottiene det V(ξ1, ..., ξN)= (ξ2−ξ1) · ... · (ξN−ξ1) · det V(ξ2, ..., ξN) da cui la formula desiderata segue per l’ipotesi di ricorrenza.

70 V. LA LISTA DI CARTAN DEI GRUPPI CLASSICI

(2) calcoleremo l’insieme g ∩ p(n) delle matrici Hermitiane contenute nella sua algebra di Lie g;

(3) studieremo il sottogruppo compatto G ∩ U(n).

Osserviamo ancora che l’algebra di Lie di G ∩ U(n) `e g ∩ u(n) e che l’applicazione esponenziale

g ∩ u(n) 3 X → exp(X) ∈ G ∩ U(n)

ha come immagine la componente connessa dell’identit`a in G ∩ U(n). Abbiamo infatti

Teorema 5.1.4 (Cartan-Weyl-Hopf). Sia G un sottogruppo compatto e connesso di GL(n, C), con algebra di Lie g. Allora

g 3X −→exp(X) ∈ G `e surgettiva.

Non diamo qui la dimostrazione di questo teorema 3, la cui validit`a `e stata verificata per ciascuno dei gruppi classici compatti e connessi: SO(n), U(n), SU(n) e Sp(n).

Osserviamo infine che g∩p(n) `e invariante per l’azione aggiunta degli elementi di H ∩ U(n).

5.2. Alcuni gruppi di matrici e le loro algebre di Lie

Nel capitolo precedente abbiamo esaminato i gruppi classici compatti della li-sta di Cartan. Completiamo ora la lili-sta di Cartan dando l’elenco dei gruppi classici non compatti, con le loro algebre di Lie.

(1) U(p, q) `e il gruppo delle matrici complesse a ∈ GL(p + q, C) che soddisfano aK a = K per una matrice Hermitiana simmetrica K con segnatura (p, q). Ad esempio, possiamo prendere K = Ip

−Iq  . La sua algebra di Lie `e u(p, q)= {X ∈ gl(p + q, C) | X K + K X = 0 } .

(2) SU(p, q) `e il gruppo delle matrici complesse a ∈ U(p, q) con deter-minante 1: SU(p, q)= U(p, q)∩SL(p+q, C). L’algebra di Lie corrispon-dente `e

su(p, q)= {X ∈ u(p, q) | tr X = 0} = u(p, q) ∩ sl(p + q, C) . (3) SU(2n) `e il gruppo delle matrici4a ∈ SL(2n, C) tali che

a J = J ¯a

3Possiamo introdurre su G una metrica Riemanniana invariante per le traslazioni a destra e a sinistra; allora le geodetiche per l’origine sono tutti e soli i sottogruppi a un parametro di G. La tesi segue allora dal fatto che l’identit`a e di G si pu`o congiungere a un qualsiasi punto g ∈ G mediante una geodetica γ : [0, 1] 3 t → exp(tX) ∈ G di lunghezza minima per cui γ(0)= e e γ(1) = g.

4Questo gruppo si pu`o indicare anche mediante SL(n, H) e la corrispondente algebra di Lie mediante sl(n, H).

5.2. ALCUNI GRUPPI DI MATRICI E LE LORO ALGEBRE DI LIE 71

dove ¯a `e la matrice i cui coefficienti sono i coniugati dei coefficienti di a e J `e una matrice reale antisimmetrica di rango 2n. Ad esempio possiamo fissare J= In

−In



. La sua algebra di Lie `e:

su(2n)=n

X ∈ sl(2n, C)

X J = J ¯X ∀z, w ∈ Cno .

(4) SO(n, C) `e il gruppo delle matrici a di SL(n, C) che lasciano invariata una matrice simmetrica non degenere Q:

SO(n, C) = {a ∈ SL(n, C) | tr a Q a = Q} . La sua algebra di Lie `e:

so(n, C) = {X ∈ sl(n, C) | tr X Q + Q X = 0 }.

(5) SO(p, q) `e il gruppo delle matrici reali a ∈ SL(p+ q, R) tali che tr a K a = K per una matrice reale simmetrica K ∈ M((p + q), (p + q); R) di segnatura (p, q). La corrispondente algebra di Lie `e:

o(p, q)= {X ∈ sl(p + q, R) | tr X K + K X = 0 }. (6) SO(2n) `e il gruppo delle matrici a ∈ SL(2n, C) tali che

aJ a= J e tr a a = K

ove J `e una matrice antihermitiana di rango 2n e K `e una matrice simme-trica di rango 2n con JK = KJ. Possiamo ad esempio fissare K = I2n e J = In

−In



. L’algebra di Lie corrispondente `e: so(2n)= {X ∈ sl(2n, C) | X

J+ JX = 0 , tr XK + KX = 0 } .

(7) Sp(n, C) `e il gruppo delle matrici a ∈ GL(2n, C) tali che tr aJa = J per una matrice antisimmetrica J ∈ M(2n, C) di rango 2n. La corrispon-dente algebra di Lie `e:

sp(n, C) = {X ∈ gl(2n, C) | tr XJ + JX = 0 } .

(8) Sp(n, R) `e il gruppo delle matrici a ∈ GL(2n, R) tali che tr aJa = J per una matrice antisimmetrica J ∈ M(2n, R) di rango 2n. La corrispon-dente algebra di Lie `e:

sp(n, R) = {X ∈ gl(2n, R) | tr XJ + JX = 0 } .

(9) Sp(p, q) `e il gruppo delle matrici a ∈ Sp(n, C) (con p + q = n) tali che aKa = K per una matrice Hermitiana K di segnatura (2p, 2q) che commuta con J. Se J= In

−In



, possiamo fissare ad esempio

K =         Ip −Iq Ip −Iq         . La corrispondente algebra di Lie `e:

sp(p, q)= {X ∈ sp(n, C) | X

K+ KX = 0 } .

72 V. LA LISTA DI CARTAN DEI GRUPPI CLASSICI

5.3. I gruppi U(p, q) e SU(p, q)

Fissiamo K= Ip,q=Ip −Iq



e poniamo n= p + q. Lemma 5.3.1. Se g ∈ U(p, q), allora g∈ U(p, q).

Dimostrazione. Per la definizione del gruppo U(p, q) , abbiamo gIp,q= Ip,qg−1.

Da questa otteniamo, passando alle inverse: gIp,q= (g

)Ip,q= Ip,q(g)−1

e quindi g∈ U(p, q). 

Lemma 5.3.2. U(p, q) ∩ U(n)  U(p) ./ U(q).

Dimostrazione. Scriviamo un elemento g ∈ U(p, q) ∩ U(n) nella forma g= a cd b

!

con matrici a di tipo p × p, b di tipo q × q, c di tipo p × q, d di tipo q × p. Poich´e g ∈ U(p, q), abbiamo

aa − dd= Ip, a

c= db, b

b − cc= Iq. Essendo g ∈ U(n), abbiamo anche:

aa+ d d= Ip, a c+ d b= 0, b b+ c c= Iq. Da queste uguaglianze ricaviamo

c= 0, d = 0

da cui segue la tesi. 

Corollario 5.3.3. SU(p, q) ∩ U(n) `e omeomorfo al prodotto topologico SU(p) × SU(q) × S1.

Dimostrazione. Se σ ∈ C, per ogni intero positivo h indichiamo con Dh(σ) la matrice diagonale h × h: Dh(σ)=         σ 1 ... 1         . L’applicazione

SU(p) × SU(q) × S13 (a, b, σ) −→ Dp(σ) a 0 0 Dq−1) b

!

∈ SU(p, q) ∩ U(n)

`e continua e bigettiva e dunque un omeomorfismo perch´e i due spazi sono compatti

di Hausdorff. 

Teorema 5.3.4. SU(p, q) `e omeomorfo al prodotto topologico SU(p) × SU(q) × S1× Cpq. U(p, q) `e omeomorfo al prodotto topologico SU(p, q) × S1. I due gruppi sono pertanto connessi per archi ma non compatti se pq , 0.

5.4. I GRUPPI Sp(n, C) E SU(2n) 73

Dimostrazione. Calcoliamo l’intersezione u(p, q)∩p(n). Scriviamo X ∈ u(p, q)∩ p(n) nella forma X =X11X12

X∗ 12X22



con X11∈ p(p), X22∈ p(q) e X12matrice complessa di tipo p × q. Allora: 0 = XIp,q+ Ip,qX = X Ip,q+ Ip,qX =2X11 0 0 2X22  . Quindi u(p, q) ∩ p(n)= su(p, q) ∩ p(n) = n 0 X12 X12 0  X12 ∈ M(p × q, C) 

La tesi `e perci`o conseguenza dei lemmi precedenti e del Teorema V.1.1.  5.4. I gruppi Sp(n, C) e SU(2n) Lemma 5.4.1. Se g ∈ Sp(n, C), allora g∈ Sp(n, C). Dimostrazione. Abbiamo t gJg= J e dunque Jg= tr g−1J da cui, passando alle inverse:

g−1J= J tr g. Passando ai coniugati, otteniamo:

¯g−1J = Jg da cui t gJg= J e dunque g∈ Sp(n, C).  Teorema 5.4.2. Sp(n, C) `e omeomorfo a Sp(n) × Rn(2n+1).

Dimostrazione. Sia g ∈ Sp(n, C). Possiamo decomporre g in modo unico nella forma:

g= ab con a ∈ Sp(n, C) ∩ U(2n) e b ∈ Sp(n, C) ∩ P+(2n).

La b si pu`o rappresentare in modo unico come esponenziale di una matrice B ∈( n, C) ∩ p(2n). Scriviamo B nella forma

B=        B11 B12 B12 B22       

con Bhkmatrici complesse n×n, B11e B22Hermitiane. Da tr BJ+JB = 0 otteniamo allora le uguaglianze:

B11= −tr B22

74 V. LA LISTA DI CARTAN DEI GRUPPI CLASSICI

La matrice B `e dunque della forma

(∗) B=B11 B12

¯ B12− ¯B11



con B11Hermitiana e B12 simmetrica. Le matrici Hermitiane della forma (∗) for-mano uno spazio vettoriale reale L di dimensione n2+n(n+1) = n(2n+1) e dunque la tesi segue dall’omeomorfismo del Teorema V.1.1:

Sp(n) × L 3 (a, B) −→ a exp(B) ∈ Sp(n, C).

 Teorema 5.4.3. Il gruppo SU(2n) `e omeomorfo a Sp(n) × R2n2−n−1.

Dimostrazione. Ricordiamo che g ∈ SU(2n) se g ∈ SL(2n, C) e Jg= ¯gJ.

Ne segue che, se g ∈ SU(2n) ∩ U(2n) abbiamo

tgJg= J

e dunque g ∈ Sp(n).

Si verifica immediatamente che g ∈ SU(2n) se g ∈ SU(2n) e dunque pos-siamo ripetere il ragionamento fatto nella dimostrazione del teorema precedente, decomponendo g mediante

g= ab con a ∈ SU

(2n) ∩ U(2n)e b ∈ SU(2n) ∩ P(2n) .

La b `e l’esponenziale di una matrice Hermitiana B in su(2n): questo `e lo spazio vettoriale reale L di dimensione 2n2− n − 1 delle matrici della forma:

B= B11 B12 − ¯B1211



con B11matrice n × n Hermitiana con traccia nulla e B12matrice n × n complessa antisimmetrica:tB12= −B12. Per il Teorema V.1.1 otteniamo un omeomorfismo:

Sp(n) × L 3 (a, B) −→ a exp(B) ∈ SU(2n),

che dimostra la tesi. 

5.5. I gruppi SO(n, C) e SO(2n) Teorema 5.5.1. SO(n, C) `e omeomorfo a SO(n) × R(n2−n)/2.

Dimostrazione. Osserviamo in primo luogo che l’aggiunta gdi un elemento gdi SO(n, C) `e ancora un elemento del gruppo. Infatti le equazioni che definiscono il gruppo sono:

det(g)= 1, tr g g = I. Quindi, poich´e anche g tr g= I:

det(g)= det(g) = 1 e tgg=

gtg= I . Un elemento g di SO(n, C) ∩ U(n) soddisfa

5.5. I GRUPPI SO(n, C) E SO(2n) 75

e dunque `e una matrice a coefficienti reali. Otteniamo perci`o: SO(n, C) ∩ U(n) = SO(n). Decomponiamo g ∈ SO(n, C) in modo unico mediante

g= ab con a ∈ SO(n, C) ∩ U(n) e b ∈ SO(n, C) ∩ P(n).

Gli elementi di SO(n, C) ∩ P(n) sono tutti e soli gli esponenziali delle matrici dello spazio vettoriale reale L di dimensione (n2− n)/2:

L= {B|B Hermitiana e tr B = −B} = i · o(n)

cio`e delle matrici a coefficienti puramente immaginari antisimmetriche. La tesi

segue dal Teorema V.1.1. 

Teorema 5.5.2. SO(2n) `e omeomorfo a U(n) × Rn2−n.

Dimostrazione. Dimostriamo in primo luogo che il gruppo SO(2n) ∩ U(2n) `e isomorfo, come gruppo topologico, a U(n). Infatti, per un elemento g di tale gruppo, valgono le equazioni:

tr gg= I, g

Jg= J, g

g= I, det(g) = 1.

La prima e la terza di queste equazioni ci dicono che g `e una matrice reale di SO(2n). La seconda ci dice allora che g commuta con J e dunque `e C-lineare per la struttura complessa su R2ndefinita da J. Si verifica facilmente che, se definiamo l’isomorfismo R-lineare σ : R2n−→ Cnmediante

σ(ek)= ek per 1 ≤ k ≤ n e σ(Jek)= σ(ek+n)= iek

l’applicazione

SO(2n) ∩ U(2n) 3 g −→ σ ◦ g ◦ σ−1∈ U(n)

`e un isomorfismo di gruppi topologici. Per concludere la dimostrazione, osser-viamo che il gruppo SO(2n) `e chiuso rispetto all’aggiunzione e dunque, dalla decomposizione

g= ab con a ∈ SO

(2n) ∩ U(2n) e b ∈ SO(2n) ∩ P(2n) .

Troviamo allora che b = exp(B) dove B ∈ so(2n) ∩ p(2n) `e univocamente deter-minata come un elemento dello spazio vettoriale reale L di dimensione n2− n delle matrici:

B = i XY −XY !

con X, Y ∈ o(n) .

76 V. LA LISTA DI CARTAN DEI GRUPPI CLASSICI

5.6. I gruppi Sp(p, q; C) Teorema 5.6.1. Abbiamo l’omeomorfismo

Sp(p, q)  Sp(p) × Sp(q) × R4pq.

Dimostrazione. Ricordiamo che il gruppo Sp(p, q; C) `e caratterizzato dalle equazioni:

tr gJg= J e gIp,qIp,qg=Ip,q

Ip,q .

Come abbiamo visto in precedenza, possiamo considerare un elemento g dell’ in-tersezione Sp(p, q; C) ∩ U(2n) ⊂ Sp(n) come un elemento di GL(n, H). Scriviamo ˜g per la matrice a coefficienti quaternioni corrispondente a g. Troviamo allora: se g ∈ Sp(p, q; C), allora ˜g˜g= I ˜gIp,qg= Ip,q. Si ottiene quindi ˜g= g1 g2 ! con g1∈ Sp(p), g2 ∈ Sp(q).

D’altra parte abbiamo al solito l’invarianza di Sp(p, q; C) rispetto all’aggiunzione. Dal Teorema V.1.1 otteniamo un omeomorfismo

Sp(p) × Sp(q) × L 3 (g1, g2, B) −→ g1

g2 !

exp(B) ∈ Sp(p, q; C)

ove in questo caso L=( p, q; C) ∩ p(2n) `e uno spazio vettoriale reale di dimensione 4pq di matrici Hermitiane. Le matrici di L hanno la forma:

B=          0 B12 0 B14 B∗ 12 0 tB14 0 0 14 0 − ¯B12 B14 0 −tB12 0         

con B12e B14matrici complesse di tipo p × q. 

5.7. I gruppi SO(p, q)

Teorema 5.7.1. Siano p, q due interi positivi con p + q = n. Allora il gruppo SO(p, q) `e omeomorfo a {−1, 1} × S O(p) × S O(q) × Rpq.

Dimostrazione. Ragioniamo come nella dimostrazione dei teoremi precedenti. Ricaviamo in primo luogo che SO(p, q) ∩ U(n) `e formato dalle matrici:

g=g1 0 0 g2



con g1∈ O(p), g2∈ O(q) e det(g1) · det(g2)= 1. Quindi abbiamo l’omeomorfismo:

SO(p, q) ∩ U(n)  {−1, 1} × SO(p) × SO(q).

D’altra parte SO(p, q) ∩ P(n) `e l’immagine iniettiva mediante l’applicazione espo-nenziale delle matrici

B= 0 B12

tB12 0

5.7. I GRUPPI SO(p, q) 77

CAPITOLO VI

Spinori