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Localizzazione: via Carducci, via 58° Fanteria, Quartiere 4 Sud-est

Quartiere centro

Localizzazione: via Carducci, via 58° Fanteria, Quartiere 4 Sud-est

Precedente collocazione: no

Autore: non identificato

Cronologia: Edificato il 2 agosto del 1921 lo stadio viene inaugurato il 19 ottobre 1924 e dedicato alla memoria di Silvio Appiani.

Misure: non rilevate

Dati analitici: ampio stadio con gradinate e tribune

Notizie storico-critiche: Appiani, studente di medicina presso l‟Università di Padova e attaccante del Calcio Padova nelle stagioni 1913-14 e 1914-15 muore sul Carso il 21 ottobre 1915. Per volontà del consiglio comunale la nuova dedicazione avviene durante la partita Padova-Andrea Doria, vinta dai biancoscudati per 6-1.

Fonti archivistiche, bibliografia, sitografia:

Il Veneto, anno XXVIII, 1915, n° 324, 24-11-1915

Solitro G., Sacrificio Volontario, La Garangola, Padova, 2007, pp. 51-53

Grossi, T., “Dallo sport borghese e militare all’arrivo di bici e palloni” in Padova una storia per immagini. Città e provincia dall’Ottocento ai giorni nostri. Vol. II, 1900-1915, ed. de Il Mattino di Padova, 2007, pp. 186-189

http://it.wikipedia.org/wiki/Stadio_Silvio_Appiani Per le immagini http://100anni.padovacalcio.it/calciopadova.php?c=2&sez=1&letter=a

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A Padova, oltre al più famoso stadio Appiani esistono numerosi altri edifici dedicati a caduti o eroi di guerra tra cui la Caserma Prandina, la Caserma Salomone e l‟aeroporto Allegri

Per un elenco delle caserme e loro dedicazione si veda AA.VV., Generazioni in armi, Il Poligrafo, Padova, 1995; per la storia dell‟aviazione a Padova e la vita di Gino Allegri “Fra Ginepro” si vedano Luppi, L. Padova nella storia del volo, Signum ed., Padova, 1984

http://www.padova-airport.it/storia.htm

Cenghiaro, E., Zanetti, P.G., Padova e la Grande Guerra, un percorso sui luoghi storici, Tracciati editore, Padova, 2010, pp. 102-103 da cui è tratta la foto del monumento a Gino Allegri

Cenghiaro, E., Padova al di là delle mura. Guida breve ai quartieri della periferia, Tracciati editore, Padova, 2007, pag. 117

Presso il Cimitero di S. Michele in Isola, Venezia si trova il monumento funebre progettato dallo scultore Gino Stecca (1923) in marmo, granito e bronzo.

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QUARTIERE 4 SUD-EST SCHEDA 46

Soggetto: ASILO-MONUMENTO AI CADUTI DEL BASSANELLO

Localizzazione: via Adriatica, Quartiere 4 sud-est Precedente collocazione: no

Cronologia: posa prima pietra il 13 maggio 1923, il 28 ottobre 1928 viene realizzata una cartolina dell‟Asilo Monumento ai caduti (vedi foto sotto), inaugurazione il 12 maggio 1929

Autore: il progetto originale, secondo il quotidiano Il Veneto spetta all‟architetto Antonio Zanivan85, ma l‟edificio è opera dell‟architetto Antonio Zanon Mengato86

Materiali: laterizi, marmo di Carrara Misure: non rilevate

Dati analitici: L‟edificio presenta un corpo centrale e due ali ampiamente finestrate. Il corpo centrale è costituito da un loggiato balaustrato scandito da tre archi a tutto sesto nel fronte e un arco su ciascun lato. Il cancello in ferro battuto sembra essere rimasto quello degli anni Venti. Il timpano, anticipato da un ampio fregio, presenta una decorazione a altorilievo con una moltitudine di bambini e al centro Dio in trono. Ai lati del portone d‟ingresso si trovavano in origine le due lapidi, poi ridimensionate e rifatte in epoca successiva per aprire due finestre. Le lapidi sono ora inserite tra il portone d‟ingresso e le finestre

Iscrizione commemorativa: Morti per la/ Grande Guerra 1915-1918/ [elenco caduti]

85 Il Veneto, anno XXXVI, 1923, vol. I, n° 53, 8/9-03-1923 e n° 109, 14/15-05/1923

86 Cenghiaro, E., Padova al di là delle mura. Guida breve ai quartieri della periferia, 2007, Tracciati editore, Padova,

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Notizie storico-critiche: La porta d‟ingresso presentava in origine lo stemma dei Savoia e quello del Fascio Littorio. Nella parte centrale del soffitto del pronao Giuliano Tommasi aveva realizzato un affresco raffigurante la Pietà e delle figure allegoriche; sopra le lapidi vi erano invece due affreschi (se ne intravedono le sagome nella foto al centro) con “lo sfondamento di un reticolato nemico da parte di fanti all‟assalto ed il bombardamento di una posizione avversaria”. Una lampada votiva bronzea, con un ampio piatto, scendeva dal soffitto davanti al portone. Alla posa della prima pietra sono chiamate a partecipare alcune madri di caduti del borgo suburbano a cui viene chiesto di spalmare di calce il terreno su cui viene poi calata la pietra

Fonti archivistiche, bibliografia, sitografia:

Il Veneto, anno XXXVI, 1923, vol. I, n° 53, 8/9-03-1923 Il Veneto, anno XXXVI, 1923, vol I, n° 104, 8/9-05-1923 Il Veneto, anno XXXVI, 1923, vol I, n° 109, 14/15-05-1923 La Difesa del Popolo, anno XVI, 1923-24, n° 21, 20-05-1923

L’inaugurazione dell’asilo monumento al Bassanello in Padova. Rivista mensile dell’attività municipale cittadina, anno II, 1928, n° 5 pp. 345-347

Cenghiaro, E., Padova al di là delle mura. Guida breve ai quartieri della periferia, 2007, Tracciati editore, Padova, pag. 84

Cenghiaro, E., Zanetti, P.G., Padova e la Grande Guerra, un percorso sui luoghi storici, Tracciati editore, Padova, 2010, pp. 101-103

La foto al centro della prima pagina (autore A. Gislon) è tratta dalla rivista Padova (anno II, 1928, n° 5 pp. 345-347); la foto in questa pagina è tratta dalla collezione Aldo Zanellato.

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QUARTIERE 4 SUD-EST SCHEDA 47

Soggetto: ASILO MONUMENTO AI CADUTI DI VOLTABAROZZO

Localizzazione: Voltabarozzo, Padova, Quartiere 4 sud-est Precedente collocazione: no

Cronologia: Nel 1923 è costituito il “Comitato pro Erigendo Asilo Monumento in Memoria Caduti di Guerra”. La costruzione dell‟edificio si protrae dall‟aprile del 1926 al settembre del 1930, quando sono accolte nell‟edificio cinque Suore Francescane Elisabettine. Il 5 ottobre del 1930 si aprono i cancelli dell‟asilo e il 28 ottobre la struttura viene inaugurata ufficialmente Autore: Vincitori del concorso bandito per l‟erezione dell‟asilo infantile sono gli architetti Munaron e Miozzo

Materiali: laterizi a vista per l‟edificio, marmo e pietra per il frontone

Misure: l‟edificio e il parco circostante coprivano in origine un terreno di circa 3.000 mq. Dati analitici: l‟edificio si caratterizza per l‟imponenza del monumentale frontone il cui timpano ha una rientranza finestrata nella parte centrale. Tale rientranza sottolinea lo spazio d‟ingresso creando così ai lati due ampie lesene rettangolari su cui sono affisse le lapidi marmoree con l‟elenco dei caduti del sobborgo di Voltabarozzo. Il fregio è composto da due nicchie con delle lampade in stile Art Déco e una epigrafe dedicatoria ai caduti che riporta l‟anno di inaugurazione

Iscrizione commemorativa: [sulla lapide del fregio]: Morti eroi/ amore e pietà/ in questo asilo vi riunì/ per vivere/ perennemente/ Voltabarozzo 1930/ VIII; [sulle due lapidi lateriali: elenco caduti]

Notizie storico-critiche: La comunità di Voltabarozzo conta negli Anni Venti circa 8.000 abitanti e, uniformandosi alle direttive fasciste, avverte la necessità di erigere un Asilo “Monumento ai Caduti per la Patria che raccolga sotto il suo manto i bambini specialmente

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poveri ed abbandonati”87. Sorge così un comitato pro erigendo monumento su suggerimento del

Parroco, don Silvio Lovo. A presiederlo è Alberto Ragnano, marito della baronessa Vittoria Treves de‟ Bonfili, a cui succede nel 1928 Vittorio Sgaravatti. Il ricavato delle numerose feste di beneficienza, che ammonta a 21.896 lire, permette l‟acquisto di un ampio terreno antistante la chiesa. Il terreno viene donato all‟Ente Asili per timore di confische demaniali. Il comitato a fronte di altre 44.200 lire finanzia la costruzione dell‟edificio, la recinzione, una lavanderia e il portale-ricordo ai Caduti, che da solo ha un costo di 14.200 lire. Il 28 ottobre 1930 l‟asilo viene inaugurato in concomitanza a quello di Pontevigodarzere alla presenza del Prefetto di Padova. Il costo complessivo dello stabile, inclusi i beni mobili è di 250.000 lire, uguale a quello speso per il “gemello” asilo di Pontevigodarzere

Fonti archivistiche, bibliografia, sitografia:

Bortolami, M., 1310-2010 Voltabarozzo: comunità da 700 anni, Comune di Padova, Padova, 2010, pp. 113-123

Cenghiaro, E., Padova al di là delle mura. Guida breve ai quartieri della periferia, Tracciati editore, Padova, 2007, pag. 8

Cenghiaro, E., Zanetti, P.G., Padova e la Grande Guerra, un percorso sui luoghi storici, Tracciati editore, Padova, 2010, pp. 101-103

http://www.veliero.it/voltabarozzo/page 6

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QUARTIERE 4 SUD-EST SCHEDA 48

Soggetto: LAPIDE-MONUMENTO A GIOVANNI MONTI

Localizzazione: parete esterna del velodromo, via Carducci 5, Quartiere 4 Sud-est Precedente collocazione: no

Cronologia: il 20 settembre 1916 viene inaugurato il velodromo, la lapide viene inaugurata il 15 novembre 1931

Autore: non identificato

Materiali: trachite, bronzo, elica in lega metallica Misure: cm 300x219

Dati analitici: La monumentale lapide in trachite ha collocata al suo centro un‟elica a ricordo delle doti di Giovanni Monti, capitano d‟aviazione, distintosi sui cieli di guerra e morto in un incidente aereo sopra i cieli di Desenzano il 3 agosto 1931

Iscrizione commemorativa: Giovanni Monti 2-8-1931 IX

Notizie storico-critiche: la dedicazione viene deliberata in consiglio comunale il 17 novembre 1931. A Fratta Polesine sulla facciata della casa natale di Monti è affissa una lapide commemorativa, opera di Servilio Rizzato

Fonti archivistiche, bibliografia, sitografia: Il Veneto, anno XXIX, 1916, n° 260, 19-09-1916

Grossi, T., “Dallo sport borghese e militare all’arrivo di bici e palloni” in Padova una storia per immagini. Città e provincia dall’Ottocento ai giorni nostri. Vol. II, 1900-1915, ed. de Il Mattino di Padova, 2007, pp. 186-187

Archivio Comunale di Padova, delibere 1931

Padova, rivista mensile dell’attività municipale cittadina, anno V, 1931, n° VI, pag. 52

Cenghiaro, E., Zanetti, P.G., Padova e la Grande Guerra, un percorso sui luoghi storici, Tracciati editore, Padova, 2010, pp. 102-10

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