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2. LE CAVE DI MARMO DI CARRARA

2.7 Luoghi di interesse in relazione alle cave di marmo

Tra i luoghi più interessanti per meglio comprendere la storia dell’escavazione e della lavorazione del marmo si possono ricordare il Museo Civico del Marmo e la Cava Museo di Fantiscritti.

Il Museo civico del Marmo, situato in vale XX settembre 85, sorto nel 1982 su iniziativa del Comune di Carrara, ha lo scopo di promuovere la cultura del marmo

conservando e valorizzando

reperti archeologici, documenti grafici e fotografici, macchinari per la lavorazione, calchi, modellini didattici e campioni di marmo.

Il museo si divide in otto sezioni che posso costituire un itinerario didattico per le scolaresche che andranno a visitarlo.

1) Geologia ed evoluzione del territorio:

è la sezione dedicata alla raccolta dei documenti relativi all’area di Carrara e alla composizione mineralogica dei giacimenti marmiferi arricchita da cartografie antiche disegni e plastici.

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2) Archeologia Romana

questa parte del museo è dedicata all’analisi e alle testimonianze sugli antichi siti di escavazione e da reperti archeologici risalenti all’età romana. Questi ultimi,

ritrovati testimoniano il trasporto del marmo di Carrara, a partire dal porto di Luni, in città come Roma, Pompei, Ostia e in regioni come l’Africa e la Gallia.

In questa sezione vi sono poi una serie di reperti provenienti dalle cave romane di Fantiscritti, Gioia, Polvaccio, Fossa Ficola e Fossacava e un plastico che ricostruisce la cava romana di Fossacava, realizzato da Enrico Dolci con la collaborazione dello scultore Cherif Taoufik.

3) Marmoteca:

la marmoteca comprende campioni di marmi usati in epoca romana, marmi provenienti da Liguria, Toscana, Piemonte arricchiti da graniti e da pietre

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4) Archeologia industriale:

questa parte ospita una serie di strumenti per l’escavazione e la lavorazione del marmo a partire da quelli utilizzati nel XVII secolo. L’esposizione continua poi in uno spazio esterno.

5) Applicazioni tecniche dei marmi:

la sezione ospita prototipi delle prime realizzazioni in marmo di carattere industriale e reperti di arte funeraria risalenti al XIX secolo. Sono inoltre presenti fotografie che documentano la lizzatura.

6) Artigianato artistico:

in quest’area sono collocate creazioni locali che vanno dal XII al XIX secolo. Le sculture sono divise in due parti: una parte dedicata alle opere devozionali e un’altra ai calchi di decorazioni e sculture che si trovano sulla facciata del Duomo di Carrara.

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7) Scultura moderna e contemporanea:

è la sezione dedicata alle opere di artisti che hanno partecipato alla Biennali di Scultura organizzate nel centro città, che sono state raccolte a partire dal dopoguerra, comprate o donate dagli artisti stessi.

8) Area multimediale:

in questa parte è possibile osservare documentari sull’escavazione e sulla lavorazione del marmo che sono stati effettuati nei siti di escavazione e nei laboratori degli scultori.

Vi è inoltre una parte esterna che raccoglie capitelli, blocchi e reperti risalenti all’età romana ed è la più importante collezioni di reperti nel suo genere in Europa. Vi sono poi un telaio per la segagione, un carro ferroviario per il trasporto del marmo della Ferrovia Marmifera dell’Ottocento, una trattrice a vapore dei primi del Novecento e un carro a quattro ruote di ferro per il trasporto al piano.

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Vagone per il trasporto del marmo situato nella parte esterna del Museo civico del marmo di Carrara.

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La Cava Museo di Fantiscritti invece si trova nel cuore delle cave di marmo di Carrara.

Il museo ha come obiettivo la testimonianza delle condizioni di vita dei cavatori e al suo interno possiede una ricostruzione di una tipica casa dei lavoratori della cave con tutti gli attrezzi che venivano usati per l’escavazione e per la lavorazione. All’ingresso si possono infatti ammirare delle sculture a grandezza naturale di buoi e operai che vengono immortalati nella loro fase lavorativa.

Marina di Carrara ospita invece, presso il complesso fieristico Carrarafiere situato in viale Galileo Galilei 133, la fiera Marmotec, un evento internazionale che si tiene nel mese di Maggio in cui vengono esposti marmi, graniti e travertini, macchine e tecnologie per l’escavazione, lavorazione e trasporto, accessori e utensili. A supporto dell’esposizione si organizzano eventi e convegni di alto livello che garantiscono importanti opportunità di formazione, aggiornamento e confronto, ponendo l’evento al centro del dibattito sul settore a livello internazionale. Fra questi ha grande rilevanza il “Marble Architectural Awards”, un importante riconoscimento internazionale assegnato ad architetti, progettisti e designer che abbiano utilizzato nelle loro opere materiali lapidei italiani o trasformati in Italia.

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Deve essere poi ricordato, in quanto punto di snodo fondamentale per il commercio del marmo, il porto di Marina di Carrara.

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Questo porto è uno dei principali scali mondiali per la movimentazione di pietre naturali e tra i dieci porti italiani per la movimentazione di merci secche.

L’antecedente più diretto del porto di Marina di Carrara era il porto di Luni che, a partire dal II secolo a.C., iniziò un fiorente traffico commerciale di marmo tra la città di Luni e Roma.

I blocchi venivano staccati da schiavi e portati dai monti alle zone pianeggianti attraverso le lizze, Una volta arrivati in pianura i blocchi venivano condotti al porto da carri trainati da buoi.

Il traffico di marmo tra Luni e Roma durò per tutto il periodo di splendore dell’impero romano e cessò con le invasioni barbariche.

In seguito alla foce del fiume Magra si formarono dei tomboli sabbiosi e la costa avanzò diventando paludosa e divenendo luogo di numerose epidemie, pertanto la città venne abbandonata e la popolazione di spostò nella vicina città di Sarzana, quindi il commercio cessò dl tutto.

La ripresa del commercio del marmo e dell’attività estrattiva avvennero tra la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento, grazie alla volontà del papato di riportare Roma agli antichi splendori e proprio in questo periodo l’esportazione del marmo di Carrara assunse portate europee.

La vera svolta avvenne però quando la duchessa di Massa Carrara Maria Teresa Cybo che possedeva le cave più prestigiose e una parte di litorale che si estendeva

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per circa dodici chilometri, fece costruire un bacino artificiale per il carico e lo scarico delle merci e dei marmi.

La richiesta sempre maggiore di blocchi di marmo e di marmo lavorato fece sì che vennero costruiti nella seconda metà del 1800 diversi pontili di caricamento. Così il porto diventa una delle massime fonti di lavoro della popolazione carrarina Gli operai del porto, come quelli delle cave, erano purtroppo costretti a lavorare in condizioni pericolose per una paga molto bassa, la cosiddetta “busca” dalla quale deriva il termine “buscaiol” usato per indicare i lavoratori del porto.

Soltanto nel 1922, grazie al Ministero dei Lavori Pubblici, viene dato il via ai lavori finali di realizzazione del porto di Marina di Carrara e intorno nel 1942 vengono terminati per essere subito distrutti dalla Seconda Guerra Mondiale. Nel dopoguerra riprendono quindi i lavori di ricostruzione del porto grazie allo sforzo e all'impulso della Compagnia dei Lavoratori Portuali.

Nel 1954 finalmente il porto, con la costruzione delle banchine di ponente e di levante, entra in funzione così come oggi lo conosciamo.

Attualmente ha rapporti commerciali con 85 porti di 48 nazioni sparsi nel mondo. Ha linee di collegamento con molti paesi del Mar Mediterraneo, Mar Nero, Mare del Nord, Mar Rosso, Estremo Oriente, Nord America, Sud America e Africa Occidentale.

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Il territorio apuano e in particolare la zona delle cave di marmo costituiscono un luogo di grande interesse. Attorno all’estrazione del marmo ruotano molte attività che posso fornire uno spunto per riflessioni che coinvolgono diversi aspetti e diverse discipline. Proprio per questo una visita guidata presso le cave di marmo potrebbe costituire un momento di grande interesse per gli alunni di una scuola secondaria di primo grado poiché rappresenterebbe un punto di partenza da cui far partire una serie di approfondimenti che non interessino soltanto la geografia ma anche altre materie scolastiche.

Senza dubbio il primo approccio deve essere di tipo geografico. Una visita guidata in un luogo come le cave deve essere accompagnata da una descrizione del territorio. Gli studenti possono in questo modo osservare anche quali siano gli effetti dell’intervento dell’uomo sul territorio e possono comprendere quali conseguenze l’estrazione del marmo comporti, ovvero inquinamento ambientale e rischio per i lavoratori.

Anche la scienza è certamente coinvolta. E’ interessante infatti spiegare come si sia formato i questo materiale, quali siano le sue caratteristiche fisiche e chimiche e quali tipi di marmo si possano estrarre.

L’educazione tecnica può aiutare inoltre a spiegare il funzionamento delle macchine per l’estrazione del marmo e la sua lavorazione e anche molti aspetti del suo impiego come per esempio l’utilizzo del carbonato di calcio per la realizzazione di coloranti e vernici, di dentifrici e di materie plastiche.

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Il discorso infine può essere allargato alla storia dell’arte creando un percorso che va dall’utilizzo del marmo da parte dei Romani a quello di Michelangelo per le sue sculture per arrivare infine alle opere contemporanee.

Quest’approccio interdisciplinare dimostra, ancora una volta, come la geografia sia indispensabile e come il suo studio possa aprire le porte a riflessioni più approfondite collegate alle altre materie scolastiche. “L’insegnamento della geografia – scrivono De Vecchis e Staluppi – può costituire un momento didatticamente propulsivo, in cui gli incontri con le altre discipline possono agevolare il conseguimento di obiettivi didattici, inseriti in una progettualità di ampio respiro. La stessa varietà dei contenuti, cui si è fatto più volte riferimento, rappresenta un’altra interessante opportunità-risorsa, che si dovrebbe utilizzare. Infatti l’oggetto della geografia è radicato nella realtà stessa del mondo in cui viviamo”

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3.

IPOTESI

DI

UN’ESCURSIONE

PER

L’OSSERVAZIONE DIRETTA DEL TERRITORIO.

3.1 Progettazione dell’escursione

L’escursione rappresenta un momento fondamentale nella didattica delle geografia e una grande opportunità di apprendimento per gli studenti e proprio per questo deve essere pianificata in maniera accurata.

Il primo passo è quello di scegliere una meta che sappia interessare gli studenti e rappresentare un valido contributo allo sviluppo e all’approfondimento di temi attinenti al programma scolastico. Per quanto riguarda la scuole secondaria di primo grado può rivelarsi particolarmente utile un’uscita sul territorio limitrofo poiché, come già detto, l’orientamento in un luogo già conosciuto risulta molto più semplice e una volta compresi i meccanismi di osservazione su scala locale questi possono essere applicati anche a territori differenti.

La visita alla cave di marmo di Carrara può costituire un’occasione interessante per comprende meglio vari aspetti del territorio locale, soprattutto se vengono inclusi nell’itinerario dell’escursione l’intervento di personale esperto e visite guidate al Museo Civico del Marmo e alla Cava Museo di Fantiscritti che pure

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possono risultare utili nella comprensione della storia e dell’impiego di questo materiale.

Questo tipo di osservazione diretta può coinvolgere diverse discipline, prima su tutte ovviamente le geografia: indagare sul paesaggio dal vivo è certamente più stimolante e costituisce un’ottima occasione per vedere da vicino quali siano le conseguenze dell’intervento dell’uomo sull’ambiente. Si possono infatti confrontare immagini datate delle montagne con l’aspetto attuale per comprendere l’entità della trasformazione. Si possono poi osservare gli effetti della lavorazione del marmo e l’entità dell’inquinamento ambientale (come i ravaneti e la marmettola) e approfondire i conseguenti danni ai corsi d’acqua e alla fauna che li abita. Inoltre si può comprendere quanto l’attività estrattiva influisca sull’economia locale e quali siano le attività connesse all’estrazione e alla lavorazione di questo materiale.

Per quanto riguarda l’insegnamento della scienza è senz’altro interessante comprendere come si sia formato il marmo e quale sia lo composizione chimica e fisica di questo elemento.

La comprensione del funzionamento dei macchinari e delle tecniche utilizzate per l’estrazione e la lavorazione del marmo, le possibilità di riutilizzo dei materiali di scarto e lo sviluppo dei mezzi di trasporto costituiscono invece materiale interessante per l’insegnamento dell’educazione tecnica.

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Anche la storia dell’arte è naturalmente coinvolta grazie ai riferimenti alla storia dell’utilizzo del marmo, dall’impiego che ne facevano i romani agli utilizzi da parte di artisti come Michelangelo durante il Rinascimento o in epoca fascista fino ad arrivare ai giorni nostri.

Gli obiettivi di questa uscita sul territorio sono dunque i seguenti:

- Osservazione diretta del territorio delle cave e degli effetti che la lavorazione dell’uomo ha su di esso;

- Comprensione degli effetti negativi dell’estrazione e della lavorazione del marmo;

- Conoscenza delle origini e delle caratteristiche del marmo;

- Apprendimento dei campi di impiego del marmo, nell’industria e nell’arte;

- Comprensione dell’importanza dell’estrazione, lavorazione e esportazione del marmo nell’economia della provincia di Massa Carrara e in Italia.

- Acquisizione di un metodo di osservazione applicabile anche su un territorio differente o più vasto;

Il progetto deve essere quindi sottoposto alla direzione d’istituto, ai colleghi e agli alunni per verificare il grado di interesse verso la proposta. Anche i genitori inoltre dovranno essere preventivamente consultanti in quanto un’escursione di questo tipo può comportare alcuni rischi.

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3.2 Organizzazione dell’escursione

Il secondo passo è quello di organizzare in maniera organica e precisa l’escursione. Innanzitutto deve essere verificata la compatibilità con le normative vigenti sulle escursioni, visto la particolarità del luogo che può presentare delle difficoltà e dei pericoli. In seguito devono essere presi accordi con i collaboratori ed altri eventuali accompagnatori che aiuteranno il docente nella realizzazione dell’uscita.

Dovrà essere pianificato anche il tipo di trasposto, il periodo dell’anno, l’itinerario da seguire e l’orario in cui si svolgerà l’uscita. L’insegnante inoltre dovrà fare un sopralluogo per verificare quali siano gli aspetti del luogo a cui dedicare maggiore attenzione e decidere se e quale strumentazione sia necessaria durante l’osservazione diretta.

Il periodo dell’anno più indicato è quello del mese di Maggio sia per le condizione meteorologiche favorevoli sia perché in questo periodo solitamente si svolge la fiera espositiva Carrara Marmotec.

Per quanto riguarda il trasporto sarà opportuno contattare un’agenzia di trasporti con cui prendere accordi poiché il luogo non è raggiungibile dai servizi locali. Probabilmente non sarà però sufficiente l’orario scolastico ma si dovrà prolungare il tempo fino al primo pomeriggio per avere modo di ascoltare gli interventi di esperti che potranno arricchire l’esperienza dell’escursione.

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Gli esperti potranno essere una guida o dei lavoratori che potranno spiegare in maniera più dettagliata come avvengono l’estrazione, il trasporto e la lavorazione del marmo e quali sono i rischi che corrono coloro che lavorano presso le cave di marmo e coloro che sono preposti al trasporto.

Il Museo Civico del Marmo ha un itinerario pensato appositamente per gli studenti e prendendo accordi anticipatamente una guida potrà mostrare gli attrezzi di scavo, di taglio, di misurazione, i procedimenti di lavorazione antichi che oggi sono stata sostituiti da moderni impianti.

Successivamente potranno essere mostrate carte e plastici del territorio e foto che mostrano esempi di escavazione intensiva e di lavoratori alle cave. Infine potranno essere mostrare le opere d’arte vere e proprie.

Gli eventuali altri accompagnatori potranno essere insegnanti le cui discipline sono direttamente collegate al tema dell’escursione ovvero docenti di Scienze, Educazione Tecnica o Storia dell’arte che saranno quindi in grado di dare spiegazioni più dettagliate sui vari argomenti che verranno affrontati durante l’uscita.

Prima di condurre la scolaresca nel luogo prefissato è comunque necessaria una ricognizione del luogo per valutare quali possano essere le cose di maggior interesse e quali siano gli effetti rischi.

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E’ inoltre opportuno pianificare quali strumenti possano essere utilizzati durante l’escursione: in questo caso può essere utile munire gli studenti di carte topografiche e consigliare l’utilizzo di macchine fotografiche e registratori per le interviste agli esperti ai fini della realizzazione di un lavoro di approfondimento successivo all’uscita.

3.3 Lezione introduttiva

Come spiegano De Vecchis e Staluppi “ La lezione all’aperto inizia e si conclude in classe, in quanto costituisce un momento, e certamente non il minore, del processo di apprendimento geografico. Occorre quindi che gli allievi siano sensibilizzati e preparati a questo tipo di lezione per loro ( ma non solo per loro) non abituale, e che gli insegnanti abbiano le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere , in relazione al curriculum che si sta svolgendo e al problema che si sta trattando. A questo proposito sarà opportuno tener presente i famosi quesiti ‘chi, cosa, dove, come quando e perché’. Occorre innanzitutto individuare dove si va, mostrarlo sulla carta topografica e tracciare il percorso che verrà effettuato. Secondariamente bisogna sapere cosa si andrà a vedere, in relazione, s’intende, al tema o problema che si vuole svolgere.”

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Innanzitutto sarà necessario presentare il luogo, cioè spiegare dove sono situate le cave di Carrara, come si presentano e quali sono le caratteristiche geomorfologiche del territorio. Poi si potrà fare qualche cenno sulle origini del marmo e sulle sue caratteristiche chimiche e fisiche. Altrettanto importante sarà la presentazione dei temi principali che si vorranno affrontare durante l’escursione, in questo caso l’intervento dell’uomo sull’ambiente e la modifica del paesaggio, rischi e le conseguenze dell’estrazione e della lavorazione del marmo sia sull’uomo sia sull’ambiente e l’importanza di queste attività nell’economia locale.

A tale scopo possono essere usate delle immagini, dei cartelli illustrativi, dei filmati o dei lavori fatti in precedenza da altre classi.

Dovrà essere poi presentato l’itinerario dell’escursione e le varie tappe che verranno fatte, ovvero il Museo civico del marmo e il Museo Cava Fantiscritti. Sarebbe inoltre opportuno preparare insieme agli alunni una serie di domande da fare agli esperti che interverranno, in modo da indirizzare gli interventi sugli aspetti che risultano più interessanti per la classe e da mantenere vivo l’interesse dei ragazzi durante l’uscita dando loro un ruolo attivo.

Potrebbe inoltre risultare più stimolante suddividere la classe in vari gruppi ed assegnare ad ognuno di essi un parte dell’escursioni di cui occuparsi.

Un gruppo sarà dunque responsabile della documentazione attraverso immagini, disegni e riprese dell’ambiente delle cave, del suo aspetto morfologico e delle sue

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caratteristiche fisiche, uno dell’ intervista alle persone esperte che durante la visita ad una cava forniranno spiegazioni circa il proprio lavoro e le tecniche di estrazione, un altro ancora della visita alla Cava Museo e così via.

E’ importante che gli studenti abbiano un ruolo attivo e sappiano osservare, fare confronti e individuare i problemi in maniera autonoma.

Uno dei cambiamenti più evidenti avvenuti nel corso degli ultimi anni all’interno della scuola è proprio il ruolo degli studenti. Essi infatti non hanno più soltanto un ruolo passivo nel processo di assegnamento/apprendimento ma partecipano in maniera attiva, confrontandosi con i docenti e con i compagni, approfondendo autonomamente e in maniera individuale gli argomenti proposti.

In Insegnare Geografia si legge ancora: “L’insegnante resista alla tentazione di mettersi a ‘ far la spiega’ ma stimoli gli allievi a scoprire, guardando con attenzione la complessa, anche se apparentemente assai semplice, organizzazione del territorio che si apre davanti a loro. Questo è il momento per allenarsi a cogliere i rapporti fra gli elementi naturali e le attività economiche e il loro modo di concretizzarsi in quel particolare ambiente: morfologia e d utilizzazione del suolo, posizione dei corsi d’acqua e degli insediamenti, forme e dimensioni dei campi, tracciato delle vie di comunicazione ecc.”

Dopo la lezione introduttiva potrebbe essere utile fare una prima verifica sul grado di interesse degli studenti per capire quali siano gli aspetti che li hanno maggiormente interessati: alcuni di essi potrebbero avere infatti dei familiari

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direttamente coinvolti nel commercio e nell’estrazione del marmo e proprio per questo l’escursione potrebbe essere indirizzata verso un argomento specifico piuttosto che un altro.

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3.4 Realizzazione

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Una volta presi accordi con gli insegnanti che aiuteranno il docente di geografia

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