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Circa la sistemazione delle stanze per lo Studio. (CQ., vol. XIV, 14v.-15r.)198

Eminentissimo Cybo Legato protettore dello Studio.

Implorato il divino aiuto. Il signor Gonfaloniere rappresentò al Con- siglio che, vedendosi coll’aiuto di Dio pigliare così buona direzzione lo Studio, del quale l’Eminentissimo signor Cardinale Cybo Legato ne haveva fatto alla Città specialissima grazia con le altre / delle stanze in Corte per la lettura, stimava peró bene, prima di venire / alle altre deliberazioni in tal proposito, far risolutione di / supplicare sua Eccellenza a voler honorare la città medesima della sua singolare e/ perpetua protetione, affinchè sotto la medesima ricceva detto Studio calore e / perfettione maggiore a beneficio di quello. E, concorrendo tutti nella detta proposta, / fu anche la medesi- ma autenticata col mezo della pallottatione col solito partito per tutti i voti favorevoli.

Et occorrendo fare un poco di fabrica nelle dette stanze, per adattarle al bisogno, fu perciò stimato opportuno il dover deputare persone che soprintendino alla / detta fabrica. Et perché fu depputato esser tutto ciò necessario, fu a tale effetto / con consentimento di tutti risoluto et ap- provato per detta soprintendenza / i sottoscritti, coll’intervento dell’Ec- cellentissimo signor Luogotenente come informato de i sentimenti / di sua Eccellenza, cioè / il signor Giulio Veterani, et / il signor Dottor Ber- nardino Santinelli./

Ciò fatto. Fu anche proposto dal signor Gonfaloniere che, per maggior sta- bilimento dello Studio sudetto / stimava bene s’andasse pensando di truo- vare assegnamento certo, afin/che venghino ricconosciuti i Lettori delle loro meritate fatiche. Et afinchè non si senta maggior incommodo di quello che si pruova hoggi / coll’aggiungere nuovi pesi al publico et al privato, proponeva se fosse / bene d’applicare a beneficio dello Studio quegli avanzi che annualmente / si potranno fare col mezo dell’estinzione de debbiti in

198 Al margine sinistro del codice si legge: L’Eminentissimo Cybo Legato protet-

tore dello Studio / Depputati per la fabrica dello Studio / Assegnamento per i Signori Lettori. Nella carta seguente: Elettione dei signori depputati dello Studio gentilhuo- mini / Facoltà che haveranno.

tale con le rendite delle Gabelle sopra la carne e sale, destinate per Breve. d’Urbano VIII / all’estintione dei medesimi debiti, per supplicarne a tal effetto la benignità de Padroni.

Sentita la detta proposta fu stimata quasi unitamente da tutti i signori Con- falonieri / appropositissimo il pensiere del signor Confaloniere, che è d’ap- plicare detti avanzi, / ch’annualmente si faranno col mezo della detta estin- tione, senza accrescere maggiori incommodi ai Cittadini, e perciò, fatta la proposta sudetta col solito / partito, fu quella ottenuta per palle venticinque nel sì, e tre nel No. / E così fu approvato, che s’applichino per il detto effet- to con approvatione de detti / provisori gli avanzi sopradetti.

Ma perché da alcuni fu detto che sarebbe bene per tal caggione di suppli/ care sua eccellenza, a fine interceda a Roma le facoltà necessarie di poter / applicare allo Studio sudetto dei detti datij, e per ciaschun anno scudi / trecento con l’applicare il resto all’estintione, fu perció proposto questo / partito ancora; ma, per palle ventiquattro contrarie, fu escluso ed ottenuto il primo, cioé d’applicare gli avanzi degli interessi, che / giornalmente man- cheranno mediante l’estintione de debbiti./

Et perché non fu stimato di minor bisogno il depputare gentilhuomini che seprintendono unitamente, cosi li signori Gon faloniere e Secondo Priore, / che saranno per tempo con quei signori Dottori che verranno per lo stesso / effetto depputati con sodisfattione del Collegio, con le facoltà / necessarie et opportune per tutto quello che possa bisognare alla giornata / per il pro- seguimento di opera, che si stima di tanta / honorevolezza et utile alla cit- tà; et particolarmente perché soprintendino / et operino, ch’effettivamente venghi estinto il capitale / de debbiti a quel segno che annualmente saranno le rendite / delle dette gabelle, affinché a qualche tempo per la mente de provisori / venghi adempiuta, la città sgravata da detti debiti, et nel mede- simo tempo stabilito l’assegnamento per lo Studio, con aggiungere questa di/chiaratione che quelli, quali veranno elletti nel Consiglio, a tal / effetto si intendino eletti et depputati per tre anni solamente;/ infine del qual triennio si debba remuovere a sorte uno de i Dottori / elletti, e dal Consiglio riporsi altro in suo luogo.

Et discorrendosi intorno al l° numero, che dovrà perciò depputare, due / furono pareri del Conseglio, uno cioè di due e l’altro di tre.//

I quali perciò pallottati col solito partito, fu solamente ottenuto quello / dei tre. In ordine a ciò, essendosi fatta la nominatione dei soggetti / per scruti- nio segreto, furono doppo i detti nominati, pallottati segretamente col solito partito nel modo che segue:

il signor Giulio Veterani si 27 no una ottenuto Camillo Biancalana si 17 no undeci Pier Antonio Basili si 3 no venticinque Giuseppe Bartoli si 18 no diece Giulio Cesare Oddasio si 18 no diece Ippolito Giusti si 22 no sei ottenuto Federigo Armellini si 13 no quindici Federigo Paciotto si 15 no tredici Gio.Francesco Giovannini si 20 no otto ottenuto Guidubaldo Antaldi si 16 no doddeci

Giovanni Palma si 15 no tredici

Roberto Valubbi si 14 no quatordeci. E199 perchè fra i nominati furono anche alcuni Signori Dot tori, fu però riso-

luto di non /ammetterli alla pallottatione, quelli verranno, deppu/tati con participatione del Collegio.

E perciò furono elletti e depputati per più voti sopra i doi terzi i detti: / signor Giulio Veterani / signor Ippolito Giusti / signor Giovanni Francesco Giovannini./

Appresso fu risoluto, per tutti i voti meno uno, che tutti i scolari forastieri, / che verranno allo Studio, siano per se stessi esenti / dalle colte della comu- nità, e siano trattati nel rimanente quanto ai medici, e chirurgo come cittadi- ni, per invitarli anche con questo mezo a frequentare il Studio medesimo./

LXXVI.