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Memoriale della Comunità al nuovo Legato Apostolico Vincenzo Costaguti205

. (BuU., FU., Bs. 2, F. 9, 79r.)206

Eminentissimo e Reverendissimo Signore,207

la città d’Urbino, devotissima e reverendissima di \ Vostra Eminenza, col dovuto ossequio l’espone che i signori Duchi di gloriosa memoria, / pre- mendo per la conservatione della medesima, estimarono bene d’in trodurvi / qualche principio / di publico Studio mediante la Lettura dell’Instituta e della / teologia e filosofia ancora,/ con dichiaratione che potessero servire per addottorarsi / nel Collegio dell’istessa Città./

205 Vincenzo Costaguti, Cardinale Legato (1648-1651): supra, p. 255 nt. 26. 206 Cfr. anche BuU., Decr. Duc., vol. V, 243v.

207 Al margine superiore del codice si legge l’annotazione che segue: Appro-

Seguita la devoluzione dello Stato, fu supplicata la Santità di Nostro Si- gnore Urbano ottavo, di Santa Memoria, / a somministrare qualche facilità per accrescerle, e se ne riportò buona intentione./ V’apparvero gl’effetti in tempo della Vice Legatione dell’Eminentissimo Grimaldi, nel quale / l’e- minentissimo / Barberini comandò che si riasumesse il negotio, come fu fatto ivi ordine / al quale questo Consiglio risolvè d’applicare scudi trecen- to, compresi i cento no/vantadue che si cavano da Salarij de Castelli, e de quali, per commissione / del medesimo Signore Cardinale, se ne assegna- rono centoventi alle Matematiche, in / persona del Signor Mutio Oddi fin che visse./

Mentre si stava negotiando per l’aggiunta d’altre letture et in particolare le quattro / ordinarij, seguì la partenza di qua dell’Eminenza Grimaldi, che portava con molta / premura questi particolari; di li a poco le guerre di Parma a poi la morte / del medesimo Pontefice, onde il negotio si tralasciò affatto./

Fu ravivato in tempo dell’Eminentissimo Cybo che, supplicato a permettere l’aggiunta / de sudetti ordinarij con l’applicatione di detti centonovantadue scudi, si compiac/que d’aderire in tutto, limitando solo che di questo dana- ro se ne potesse / valere il Publico per l’effetto desiderato, quando da No- stro Signore si fosse conseguito modo / da riscoprirsi per altro verso, come seguì e per questa quantità, et per quel / più che bisognava per altri interessi del medesimo Publico, con la concessione / d’una Colta di due Bolognini per ciaschun stara di grano, ottenuto sin dal novembre l647./

In tanto diede motivo Sua Eminenza di supplicarlo anche di qualche com- modità in Corte migliore / di quella che s’havea in Palazzo del Publico per potere leggere, e la concesse me//diante l’assegnatione di parte d’alcu- ne stanze che, in tempo del serenissimo ultimo Duca, / servirono per uso dell’Accade/mia, e delle quali tutto poi ne diede ultimamente il / possesso, permutandole nell’Appartamento che s’era ottenuto in .Corte in / servitio del Magistrato per Breve della Santa Memoria d’Urbano VIII./ .

E perchè s’andò pensando che qualche più congrua entrata per presenti e futuri Let/tori, si poteva annualmente accrescere con l’applicatione de gl’avanzi che / risultano dall’impiegare diligentemente, in estintione de’ debbiti della medesima Comunità il / danaro che si cava dalla colta della carne e del sale, ristretta a tal uso dal / medesimo sommo Pontefice Ur- bano VIII, anche di questo fu suplicato Sua Eminenza, la quale, consi/ derando l’utile evidente che ne riccevea il Publico, pur con/discese a concederlo.

Hora, la medesima Città ambisce e spera di ricconoscere la perfettione di tutto questo / dalla Somma dignità di Vostra Eminenza e però riverente-

mente la supplica d’una / benigníssima confirmatione delle medesime con- cessioni e d’un ordine a questo Signor Luogotenente,/ perchè ne faciliti l’es- secutione in ogni miglior modo; della quale deponendo il / felice progresso d’attione, non men utile, che honorevole, al Publico, sarà / immortale la memoria delle obligationi devotissime che si professaranno all’Eminenza Vostra, quam Deus et cet./

Attentis narrates concedimus, et confirmamus ut petitur.

Dominus Cardinalis Costagutus Legatus Urbini

Urbini, die 15 septembris 1648. P. Maffeus.

(a tergo:) All’Eminentissimo e Reverendissimo Signor Cardinale Costaguti Legato d’Urbino per la Città d’Urbino208.

(Loco+sigilli)

LXXXVI. 1648.209

Supplica al Cardinale Costaguti. Lettera d’accompagnamento al Memoria- le di cui sopra.

(BuU., FU., Bs. 2, F. 9, 81r.-82r.).

Eminentissimo e Reverendissimo Signore,

la Comunità d’Urbino devotissima dell’Eminenza Vostra, confidando di dover goder/ di soliti effetti della sua generosità, humilmente la supplica a voler / restar servita di concederli le gratie, che sono contenute nel qui / accluso foglio, a beneffitio dello Studio e di tutta al Città. Che / il tutto etc. quale Dio etc.// Dalla Congregatione delli Depputati dello Studio s’è pen- sato oltre al contenuto / in altro Memoriale a parte, per benefitio di quello, di supplicare / Vostra Eminenza per le sottoscritte grazie.

Prima, che Vostra Eminenza si compiaccia di concedere allo Studio l’altra stanza / contigua, perchè si possa agiatamente dai Lettori fare le sue / fun- zioni senza arrecarsi l’un l’altro impedimento.

208 A tergo, da un’altra mano: «Registratus in libro Decreti ad cartas 243. Con- cessione delle stanze allo Studio in Corte».

209 Come si è detto (supra, p. 256 nt. 27) il documento non è datato, ma lo pos- siamo collocare nell’anno 1648 in base ad un confronto col precedente.

Secondo, che, essendosi di già stabilita la Gabella sopra grano / da mettersi in essecutione nel prossimo raccolto, che possa,/per gli anni trascorsi 1647 e 48 e così in avvenire, valersi / del Salario de Castelli a entrata del sudetto Studio già conciessole da Vostra Eminenza./

Terzo, et ultimo, che si degni l’ Eminenza Sua d’applicar qualche pena / a detto beneffitio.ch’entrerà de’ delinquente. Quam Deus et cet.

LXXXVII.