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L’identificazione di

Malassezia

può essere effettuata anche con altri tipi di terreni, in questo studio non utilizzati, quali quelli con aggiunta ad agar Sabouraud di Tween (Guého

et al.

; 1996): la piastra viene suddivisa in quattro settori, in ognuno di essi è aggiunto un tipo di Tween, Tween 20 (estere dell’acido ialuronico), Tween 40 (estere dell’acido palmitico), Tween 60 (estere dell’acido stearico) ed il Tween 80 (estere dell’acido oleico). La capacità di idrolizzare i suddetti tipi di lipidi a diverse concentrazioni (da un minimo di 0,1% ad un massimo del 10%) è tipica di ogni specie di

Malassezia

: ad esempio

RICERCA DI PARASSITI INTESTINALI RICERCA DI PARASSITI INTESTINALIRICERCA DI PARASSITI INTESTINALI RICERCA DI PARASSITI INTESTINALI

La raccolta La raccoltaLa raccolta La raccolta

Le feci da sottoporre ad analisi sono state raccolte direttamente in strada e nelle aree limitrofe (quali la discarica) ed eventualmente dai ricoveri dei canili di Cernavodă e Medgidia.

E’ stata necessaria una ricerca accurata per le strade delle città perché gli escrementi non erano così visibili o in altri casi accessibili. Occorre premettere che le feci raccolte in alcuni casi si trovavano sul terreno da tempo indeterminabile, con un clima molto caldo, soleggiato ed umido, per le piogge quasi quotidiane che si sono riversate sulla zona nei periodi di ricerca. Per questo motivo i risultati ottenuti potrebbero rivelarsi alterati e dare una stima non veritiera di ciò che s’indagava.

Inoltre, per le feci raccolte, non vi era la sicurezza che appartenessero a cane o gatto, ma semplicemente si supponeva, dall’aspetto e dalla quantità, che fossero delle specie oggetto di studio.

Gli escrementi sono stati raccolti con normali sacchetti da freezer, avendo comunque l’accortezza di indossare guanti usa e getta per evitare eventuali rischi per l’operatore.

I campioni raccolti sono stati in totale 54, 26 nel luglio 2005 e 28 nel giugno 2006.

A differenza delle altre ricerche oggetto di questo studio, le feci sono state analizzate in loco perchè sembrava inopportuno il trasporto in Italia di materiale così ricco, contaminante e possibile oggetto di zoonosi.

Purtroppo non è stata ricercata l’eventuale presenza di coproantigeni di

Echinococcus granulosus

perché non disponevamo dei fondi necessari per condurre tale indagine. Nelle discussioni riporteremo comunque ciò che è attualmente disponibile in letteratura riguardo alla parassitosi in causa, sia negli animali che nell’uomo.

L LL

La metodica di ricercaa metodica di ricercaa metodica di ricerca a metodica di ricerca

Le feci raccolte sono messe in un mortaio di ceramica e stemperate, con una bacchetta di vetro, in poca soluzione satura di cloruro di sodio. Il materiale ottenuto è stato filtrato e versato direttamente in una provetta. Altra soluzione satura di cloruro di sodio è stata aggiunta nella provetta in quantità da riempirla ed ottenere un menisco convesso, su questo è stato poggiato un vetrino coprioggetto e atteso per lo meno 20 minuti perché si ottenesse l’affioramento e l’adesione al vetrino di uova di parassiti eventualmente presenti.

Si è proceduto quindi all’allestimento di un vetrino e alla visione microscopica. Sulle feci raccolte è stata inoltre effettuata la ricerca per evidenziare l’eventuale presenza di larve di nematodi quali

Oslerus

,

Filaroides

e

Angiostrongylus

, parassiti a localizzazione, i primi due polmonare, il terzo cardiaco e nei vasi polmonari. Per tale ricerca è stato impiegato l’apparato di Baerman costituito da un imbuto alla cui estremità è collegato un tubo di gomma che lo raccorda ad una mini-provetta. Un setaccio è stato posizionato all’interno dell’imbuto e su di esso abbiamo posto le feci, quindi l’apparato è stato riempito di acqua fino ad immergere il campione. Le feci sono state lasciate riposare per una notte e al mattino successivo è stato osservato allo stereoscopio il sedimento deposto nella provetta. Il campione risulta positivo se presenta le L1, svelabili, se vitali, per il loro rapido serpeggiare.

RICERCA E CLASSIFICAZIONE DI PULCI E ZECCHE RICERCA E CLASSIFICAZIONE DI PULCI E ZECCHERICERCA E CLASSIFICAZIONE DI PULCI E ZECCHE RICERCA E CLASSIFICAZIONE DI PULCI E ZECCHE

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La raccoltraccoltraccoltraccoltaaaa

Pulci e zecche presenti su cani e gatti sono state ricercate osservando attentamente il mantello degli animali e, dove presenti, sono state prelevate con l’ausilio di pinzette, quindi inserite in un apposito contenitore e trasportate ben sigillate, al Dipartimento di Parassitologia dell’Università di Pisa per procedere all’identificazione delle specie.

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La metodica di riconoscimentoetodica di riconoscimentoetodica di riconoscimentoetodica di riconoscimento

Per meglio identificarli, gli ectoparassiti raccolti sono stati sottoposti ad un processo di chiarificazione.

La tecnica ha richiesto diversi giorni e passaggi, sintetizzati nell’elenco di seguito:

1.trattamento per tre giorni in soda caustica al 10%

2.per quattro giorni i parassiti sono stati immessi in potassa caustica al 10% 3.lavaggio

4.il settimo giorno immissione in alcool a 70° 5.ottavo giorno in alcool a 80°

6.nono giorno in alcool a 95° 7.decimo giorno in alcool assoluto 8.undicesimo giorno in xilolo

9.tredicesimo giorno: visione allo stereoscopio ed identificazione delle specie.

Per ciò che concerne le zecche, il riconoscimento della specie in causa è stato effettuato seguendo le chiavi di identificazione di Manilla (1998).

Il sesso delle zecche in esame è stato riconosciuto dalle dimensioni, molto più grande la femmina del maschio, dallo scudo, completo nel maschio, incompleto nella femmina e nello stadio di ninfa.

Anche le pulci sono state riconosciute mediante chiavi morfologiche: la forma della testa, le dimensioni della spina anteriore del pettine cefalico, il numero di incisure sulla superficie caudale del terzo paio di arti.

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Anche in questo capitolo, i dati ottenuti saranno trattati parassita per parassita. Ogni patologia ricercata sarà trattata a sé in un sottocapitolo specifico.

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