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Manoscritti e Dattiloscritti d’Archivio

NOTA AL TESTO

1.3 Manoscritti e Dattiloscritti d’Archivio

Per la ricostruzione dell’iter compositivo dei Notturni, servono l’intero corpus epistolare fallacariano e i fondi presso i quali sono depositate le carte ms e ds relative alla raccolta. Gli archivi che ospitano i fondi sono quattro, tre pubblici e uno privato, ubicati in Firenze, Milano e Pavia.

In Firenze si trovano l’archivio privato di proprietà delle nipoti del poeta (che chiameremo AF), giacente nella casa del figlio di Fallacara, Leonello, e ospitante la maggior parte delle carte dell’intera opera dell’autore, e l’Archivio Contemporaneo Bonsanti del Gabinetto Vieusseux (d’ora in poi ACGV) che, all’interno dei Fondi Betocchi (FB), Vallecchi (FV), Lisi (FL), contiene diverse lettere di pugno di Fallacara. A Milano, presso il Fondo Fallacara (FF) dell’Archivio della Letteratura Cattolica e degli Scrittori in Ricerca (ALCASIR), ubicato all’interno del Centro di Ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia Unita” dell’Università

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Cattolica del Sacro Cuore, sono consultabili il quasi completo epistolario fallacariano, il materiale relativo ad alcune edizioni in prosa e tutte le carte afferenti alla composizione dei Notturni. Il Fondo è stato creato grazie alla generosa donazione, da parte delle eredi del poeta, di tutto il materiale ora lì depositato e, in prospettiva, accoglierà tutte le carte ora giacenti in AF.

A Pavia, presso il Fondo Manoscritti dell’Università degli Studi, il Fondo Fallacara (cui faremo riferimento con la sigla FF di AP) contiene la restante parte dell’epistolario (donato inizialmente dal figlio Leonello) e copie ds e ms di due romanzi.

1.3.1 Gli Archivi fiorentini

AF contiene, nello specifico, tutte le carte ms e ds delle opere poetiche fallacariane post 1952. Esistono alcuni fogli riguardanti fasi di composizione delle raccolte precedenti (Notturni esclusi), ma sono pochi e difficilmente leggibili, a causa dei residui fangosi dovuti all’alluvione del 1966 che ha danneggiato l’archivio, soprattutto per quanto riguarda le carte con datazione alta. A causa della calamità naturale e delle perdite dovute ai diversi traslochi che l’autore dovette affrontare nel corso della sua vita, rimangono testimonianze delle ultime raccolte poetiche, di alcuni racconti, dei saggi critici e degli articoli usciti su «Lacerba», su «Frontespizio» e su altre testate. Sono conservati, inoltre, buona parte degli interventi critici su Fallacara che negli anni si sono susseguiti e altro vario materiale quale diari dell’autore, taccuini, dattiloscritti di raccolte edite postume.

Tutte le carte sono state suddivise in cartellette da Leonello Fallacara, il quale ha provveduto anche a numerarle in diverso modo (solitamente un numero cardinale progressivo, unito ad una lettera dell’alfabeto, diversa per ogni cartelletta): non è stato tuttavia possibile ricostituire il criterio con il quale sono state operate tali suddivisioni e numerazioni. Ci limiteremo, pertanto, a citare le carte seguendo la numerazione di Leonello, laddove presente (circa il 90% dei casi); quando ciò non fosse possibile, se compare la numerazione originale di Fallacara, essa viene mantenuta; nel caso in cui i fogli non rechino alcuna segnatura, si farà riferimento utilizzando un numero cardinale.

Nel caso di ACGV, FB presenta il maggior numero di testimonianze, vale a dire un centinaio di lettere che Fallacara scrisse a Betocchi a partire dal 1935 fino al termine della sua vita. Esse si sono rivelate molto utili ai fini della datazione dei Notturni, poiché contengono informazioni, pareri critici, consigli che l’amico poeta affidava all’autore. FV, invece, consta di poco più di una ventina di lettere che aiutano a comprendere il rapporto di Fallacara con l’editore e le traversie che dovette subire la raccolta prima di essere pubblicata. Da ultimo, FL presenta meno di dieci missive e comprende la stesura dell’ultimo Notturno incluso nella silloge (Amaranta rugiada), permettendo, così, di datare gli ultimi interventi.

1.3.2 Il Fondo Fallacara dell’Università Cattolica di Milano

In FF di AC, oltre al quasi completo corpus epistolare che aggiunge e precisa le informazioni di ACGV, si trovano materiali afferenti alle diverse edizioni e redazioni del diario della Beata Angela da Foligno, dell’edizione delle Laudi di Jacopone da Todi, il ms e uno dei ds del romanzo inedito L’occhio simile al sole e ora tutte le carte relative alla composizione dei Notturni.

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Questo materiale è contenuto in faldoni colorati (rosso per la Beata Angela e Jacopone; giallo per l’Occhio

simile al sole; blu per l’epistolario e i Notturni) alcuni dei quali identificati da lettere alfabetiche, altri da

numeri cardinali. All’interno di questi faldoni vi sono diverse cartellette numerate che ordinano i fogli o, nel caso dei Notturni, che contengono altre cartellette, a loro volta recanti la sigla della loro collocazione originaria in AF.

Chiameremo, quindi, per comodità i gruppi di fogli dei Notturni con la sigla della cartelletta originaria di AF (ad esempio, ME, Gve, ecc.) e lasceremo all’Appendice la segnatura che indica la collocazione ulteriore del gruppo nella cartelletta di ALCASIR (ad esempio, N1, N2, N3, ecc..). Ove non sia stato possibile rintracciare la sigla della cartelletta originaria, si è conferita una sigla ad hoc (come, ad esempio, nei casi di O1, O2, K1, K2) o si è semplicemente mantenuta la dicitura della cartelletta di ALCASIR (come nel caso di 7a, all’interno della quale, per altro, vi sono 23 fascicoli, alcuni dei quali contenenti ms e ds dei Notturni).

1.3.2.1 I fogli che interessano i Notturni sono generalmente di dimensione 23,2×28,7, utilizzati per lo più, sia per i ms che per i ds, sul recto [r] e sul verso [v]. Spesso capita che Fallacara riusi fogli già scritti da un lato: questo permette di datare alcune redazioni altrimenti non facilmente collocabili. La dicitura [r] e [v] non è, tuttavia, indicativa: essa è stata data da Leonello, che ha seguito l’ordine in cui ha fisicamente trovato e ordinato i fogli del padre. Pertanto, non si può concludere che il poeta abbia utilizzato necessariamente prima il recto di un foglio e poi il verso; spesso, anzi, avviene il contrario.

Si trovano, poi, alcuni fogli più lunghi e stretti: il formato 21,7×32,2 è utilizzato prevalentemente per i componimenti Regni indolenti, In fondo all’armonia, Notturna voce; nel primo caso si tratta di fogli non numerati da Leonello e in buono stato, mentre nel secondo e nel terzo si tratta di pochi fogli strappati da un quaderno e abbastanza logorati. Farebbero pensare agli stessi fogli usati ai tempi di Firmamenti terrestri (per dimensione e consistenza): qualche pagina avanzata potrebbe essere stata riutilizzata anche a distanza di tempo, com’è abitudine del poeta.

Laddove vi siano fogli di dimensioni più piccole, si tratta di fogli di carta da lettere colorati (26,2×18, come nel caso di Rose marine) o apparentemente strappati da un quadernino (15,5×21): in questi casi si tratta esclusivamente dei rifacimenti ms che i Notturni hanno subito per la riedizione del 1952 all’interno de Le

Poesie 1929-1952 (LP). Sempre e solo per questa riedizione vengono utilizzati altri fogli bianchi (22×28) sui

quali compaiono soltanto le redazioni ds dei componimenti. Su un gruppo di fogli forati (perché evidentemente contenuti in precedenza in un raccoglitore), di dimensione 22,5×28,5, invece, sono state incollate le pagine dell’edizione dei Notturni di LP: si ritiene che tale operazione sia stata compiuta da Leonello per i seguenti motivi: 1) i fogli non presentano correzioni ms 2) sono stati trovati in AF altri casi di raccolte o di articoli di Fallacara per i quali Leonello aveva compiuto la stessa operazione, corredando suddetti fogli con appunti o segnature personali.

1.3.2.2 Per quanto riguarda il contenuto dei gruppi di fogli dei Notturni 1941 (N), si possono dividere i ds dai ms.

Sul verso dei fogli de L’occhio simile al sole si trovano due versioni ds di N, una databile con buona probabilità verso la fine di marzo 1940 (O1) e una di poco posteriore (O2). Per quanto riguarda O1, i fogli ds facevano parte di un ds compiuto, poi smembrato per essere riutilizzato (operazione abituale per Fallacara): essi presentano, per alcuni componimenti, correzioni ms che denotano un intervento puntuale operato anche

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quando il ms ufficiale (probabile copia in pulito, ma che purtroppo non ci è pervenuta) era già nelle mani di Vallecchi252. La seconda versione ds (O2) faceva anch’essa parte di un ds completo inserito in un raccoglitore (si vedano i buchi a margine sinistro): essa, tuttavia, non presenta correzioni ms, ma si limita a integrare gli interventi operati sul precedente ds O1.

Esiste poi un ds rilegato con fermacampioni (DS), copia in pulito probabilmente in vista delle bozze di stampa: esso era conservato singolarmente in uno scatolone di AF e non presenta che due correzioni ms a lapis blu a correggere altrettanti errori di battitura.

Per la definizione della storia compositiva di N possediamo 8 gruppi di redazioni ms (anche se talvolta compare qualche redazione ds con cospicue correzioni ms): il primo gruppo (ME) contiene una quindicina di fogli ms concernenti redazioni medio-basse (tranne qualche eccezione) dei N, recanti numerose varianti e correzioni ms e titoli molto differenti da quelli definitivi; un secondo gruppo (Gve1), di circa una ventina di fogli, presenta redazioni tendenzialmente alte, cui segue il terzo gruppo Gve2, di circa sessanta fogli (contenente anche alcuni componimenti – che chiameremo Gve4 – risalenti al progetto della raccolta inedita

Come Aroma-CA), immediatamente posteriore a Gve1. La successione è desunta sia dalla posizione

originaria nella medesima cartelletta all’interno di AF (e mantenuto in FF di ALCASIR), sia dalle integrazioni delle correzioni ms operate sui fogli ms di Gve1. Un quarto gruppo di circa settanta fogli (C-16) vede le redazioni dei N stese presumibilmente tra la fine del 1939 e il gennaio 1940: la datazione è ipotizzabile grazie al riscontro di una minuta ms di una lettera indirizzata a Betocchi, datata 30 gennaio 1940, inserita fra i componimenti e presentante lo stesso tipo di carta e inchiostro. In C-16 si trovano anche 7 componimenti di CA, raccolta inedita precedente a N, che Fallacara potrebbe aver inteso inserire nel nuovo progetto, accanto ai più recenti sonetti. Il quinto gruppo (C-44), di quattro fogli, presenta, invece, poche redazioni di N e CA riferibili ad una datazione alta, desumibile dalle varianti dei testi. Il sesto gruppo (C-22), di poco più di una dozzina di fogli, afferisce per lo più ai Notturni corretti e rivisti prima di fine aprile 1940, ossia prima della consegna definitiva a Vallecchi in attesa della pubblicazione: l’ipotesi di datazione è dovuta al confronto variantistico con gli altri fogli ms e con i ds O1 e O2. Il settimo gruppo (Blu) contiene due fogli ds afferenti alla poesia Cinerea, che risalgono alle prime stesure del componimento e presentano poche correzioni. L’ultimo gruppo (7a) raccoglie più di una sessantina di minute ms di N e CA riconducibili ad una delle prime stesure (nella quale probabilmente sonetti di CA erano affiancati ai nuovi componimenti) e anche a redazioni intermedie.

1.3.2.3 Nel passaggio da N a LP, numerose sono le stesure che testimoniano i rimaneggiamenti cospicui che Fallacara operò sui primi sonetti, modificandone la forma metrica e facendoli diventare componimenti di quattro quartine ciascuno (Affanno, Desiderosa, I Pettirossi, Superna, Antica, Favonio, Gemmea, In fondo

all’armonia, Regni indolenti, Come Aroma, La notte), rititolandone alcuni (Velo in Affanno, Pettirossi assoluti in I Pettirossi, Ombroso affanno in La notte), eliminandone altri (Notturna voce, Alabastro, Amaranta rugiada, Sonno d’iridi) e aggiungendone un paio (Estate, Rose marine).

La tradizione di LP è testimoniata da 10 gruppi di fogli ms e ds, di cui il primo (Gve3) comprende una decina di fogli (per lo più ms) afferenti alle primissime redazioni di Rose marine, un ultimo Notturno che il poeta

252 R

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compone prima del marzo del 1941253. Il secondo gruppo (ME2) è costituito da un solo foglio ds recante una versione pressoché definitiva di Rose marine e datato a macchina 25-I-1941. Un terzo gruppo (PO) raccoglie una trentina di fogli ms (di dimensioni ridotte e tre dei quali piegati) tenuti insieme da un foglio rosso che funge da cartelletta: il primo foglio si presenta come una bozza ds di copertina di volume e reca come titolo

Passaggio all’ovest, iniziale e provvisoria prova di Le Poesie. Nei successivi fogli vi sono versioni

intermedie dei rifacimenti di alcuni Notturni. Allo stesso periodo potrebbero appartenere i gruppi LN e C-11, rispettivamente di un foglio ms e di otto fogli ms, afferenti entrambi al rifacimento della poesia Regni

indolenti, non compresa fra i componimenti di PO. Il sesto gruppo (SCA1), di una quarantina di fogli,

presenta, invece, le prime redazioni ms dei Notturni di LP: oltre alle numerose correzioni, compaiono alcuni fogli dell’edizione di N strappati e usati come brutta copia di partenza sulla quale Fallacara ha apposto varianti ms. Segue il settimo gruppo (SCA2), costituito da 14 fogli ds che sono la copia in pulito dei Notturni di LP. I gruppi C-43 (di undici fogli) e C-23 (di tre fogli) appartengono al medesimo periodo in quanto presentano le redazioni ds definitive su fogli di bella copia sbiancati. Il decimo gruppo (C-24), di una decina di fogli, non è probabilmente opera di Fallacara, ma del figlio Leonello, in quanto presenta, come si è visto precedentemente, le pagine della stampa di LP relative ai Notturni, incollate su fogli sbiancati a buchi. Tali pagine non presentano rimaneggiamenti o correzioni autografe.

1.3.2.4 Vi sono poi le carte ms di CA, alcune delle quali contenute assieme ai ms di N, a significare l’iniziale progetto di Fallacara di accostare le poesie di CA alle nuove che veniva componendo. In seguito, a partire da aprile 1939, probabilmente il poeta comincia a pensare di scorporare definitivamente CA da N che via via assume una propria compiuta identità. I gruppi contenenti la fase intermedia sono già stati descritti sopra. Altri 11 gruppi che, invece, ospitano i restanti componimenti di CA o alcune fasi della loro elaborazione sono SCA3, che contiene una quindicina di fogli ms e ds con correzioni ms, spesso datati agosto 1938 (gli ultimi della raccolta, quanto a posizione e cronologia), SCA4 e SCA5, rispettivamente di quattro fogli e un foglio ds con cospicue correzioni ms, probabilmente relativi allo stesso periodo di composizione di SCA3. Oltre ai precedenti, abbiamo K1, la più cospicua testimonianza di CA: tale gruppo raccoglie una quarantina di fogli ms (qualcuno anche ds) con numerose varianti. I fogli sono conservati nell’ordine in cui i componimenti possono essere letti nel ds e sono posti ciascuno in apposite cartelline. K2 consta, invece, della fotocopia del ds preliminare alle bozze di stampa. L’originale del ds è andato perduto: solo sulla base della fotocopia fatta dal figlio Leonello, quindi, possiamo conoscere la struttura e l’organizzazione della raccolta.

Esistono poi i gruppi ARNO e SCA6 che probabilmente afferiscono a redazioni germinali di CA, in particolare ARNO (meno di dieci fogli ms), dove sono presenti sonetti che probabilmente si riferiscono al progetto originario di CA, mentre SCA6 (una decina di fogli ms e ds) raccoglie le varianti dei due componimenti di CA che confluiranno modificati in LP (Restano quei perduti paradisi e Fiori a danza). Il gruppo MZ (una ventina di fogli ms e ds con correzioni ms), invece, presenta alcune varianti dei primi componimenti di CA, databili attorno a marzo 1938, grazie a lettere e riferimenti ms. Vi sono, infine, altri tre gruppi C-12 (una decina di fogli ms e ds con correzioni ms), C-35 (un foglio ms) e C-46 (quattro fogli ms) ove in C-12 e in C-46 si presentano varianti di cinque componimenti inclusi nella raccolta inedita del 1938,

253 Si veda R

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mentre in C-35 compaiono rimaneggiamenti di uno dei componimenti modificati e inclusi in LP (Fiori a

danza).

1.3.3 Il Fondo Manoscritti di Pavia

In AP, invece, sono contenuti parte dell’epistolario fallacariano che il figlio Leonello aveva inizialmente ceduto all’Università di Pavia e alcune redazioni ms e ds del romanzo inedito L’occhio simile al sole nonché del rifacimento del romanzo A Quindici anni, titolato L’eterna infanzia. Le informazioni relative ai Nottuni sono poche, dal momento che il materiale afferente alla loro costituzione è ubicato quasi completamente in ALCASIR e, per quanto riguarda le testimonianze epistolari, in ACGV. Si ritrovano in AP due ds dei

Notturni (in particolare il testimone f di Desiderosa e il testimone m di Velo) che facevano parte di (O2): i

fogli sono stati riutilizzati come fogli di brutta copia per il romanzo L’Occhio simile al sole e si ritrovano, quindi, nelle cartelle che lo contengono.

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