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DEL

METODO DA

SEGUIRSITER

AMMAESTRARE

IFANCIULLI NELLE MATERIERELIGIOSE.

.« i

Dell'istruzione religiosa ingenere.

i.Imaestrielementari

debbono

ripetere nelleore aciòdestinateleistruzionireligiose date in iscuola dalcatechista.

a.

Debbono

essereingrado di ammaestrare eglino stessigliscolarinelle materiereligiose quante volte il catechistasia

ammalato

od abbiatale impedimento che iotrattengadal farescuola.

3.Ingeneralepoiè lorodovered"insinuarenell’ a-nitnodellagioventùloroa(Fidatasentimentionesti,e diavvezzarlaallebuoneazionied all’esercizio delle pratichereligioseprescritte.

4.Tuttociò presuppone nei maestri una estesae fondata cognizionecosidellareligione,

come

del

moda

regolarecon cui insegnarla. Essi pertanto

debbono

farein

modo

diprocacciarsiquesta cotanto necessaria cognizione.

Essi

debbono

apprenderela religionenellesacro scritture, neilibridireligione prescrittiperlescuole, nei libri di pietà piu accreditati, eparticolarmente nelle lezionicatechistiche di scuola e di chiesa,enelle prediche delloroordinariopastore.

È

daripromettersi contuttaragionechenella

campagna

i maestri siano fondatamenteistruitiinpunto di religione sotto la guidadei loro jparochi.

1

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45 5.Imaestripotrannoinsignorirsi della maniera di benee regolarmente insegnare le materie religiose quantevoltefrequentino,ovesiapossibile,lelezioni catechistiche, osibbene imparino

almeno

fondatamente quantoèdettonelleLezionidi pedagogia perrispetto all’origineedallaformazione delleidee,all’ espres-sione,alleregoledi esercitarla

memoria

, al

modo

di fare le ripetizioni e di tener viva l’attenzione

,

quante volte pongano ménteal

modo

con cui- inse-gnano gli esperti catechisti, leggano opere •tonte'-nenti imigliori principi in fatto- di Catechismi, e quautevolte,per ultimo,siesercitinostudiosamente nella praticadell’insegnare.

.*. . '1 .*".»•>:'t . ' Df.ll'obbligodiripeteregl’insegnamentidati

;

*

cat^l^K

. -.it.

i.Ilmaestrodeve sempre trovarsi pvesente

allor*-quando

ilcatechistainsegna'leina terre'-religiose.* ,1

».Eglidevefarespecialeattenzione* « ciòche espone ilcatechista,cioèaìledottriueclic ricava dal Cate-chismo,alP*ordin«ròncui le tratte,"èlle cose che spiega più-minntainenre,alle provee'ragioni che ad-duce,aipassidella Bibbiaondefauso, alleutili ap-plicazioniche nefa,ecc. 1 " ' ' 1^u>

.3,.Oltracciòdebbe aver occhio di

modo

conCuiil catechista istruisce,cioèadireal punto donde iheo-inincin,al

come

spiega,agiiesempi

ed

ai paragoni chetrasceglic,alleespressionidelle quali si servei al

modo

concuisapenetrarenell’intelletto e nelcuore deifanciullis>con cuisatenerliquietiedattentisenza servirsiperciòdi castighicorporali,econcuisafar che tenganoa

memòria

ledottrine loro insegnate, ecc.

4.Nelleinrea ciòprescritte d«U’orario scolastico ilmaestro devefareunaripetizione dèlie dottrine già espostedalcatechista.

A

taleuopoegli potrà

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4 C

i.®

0

cominciare daquelpunto ©re 11catechista ha datofine allasualezioneretrocedendoaU'a stacedentey

.

®

O

cominciare di là

donde

ha cominciatoil catechistastesso,e

S.®InognicaaodoVràtrarredalCotechismo pre-scrittoper ciascunaclasseque’pas>icito si confando maggiormentecoll'istruzione già ricevutadai fanciulli, equellifarleggereloro*

\ 4-"

Dovrà

con.benadattate interrogazioni disa-minareae i fanciulli congiungano colle' parole del Catechismo leidee ricevute,affinchèimparar possano a leggerloconprofitto* - -

à.®

Da

principio lasceràchei fanciulli ai

espri-mano

sullematerietrattatedalCatechismocoitermini loroproprj,epoi

.

®

Quando

sisaràconvintochetfanciullile in-tendano|»eu«,gliobbligherà ad esprimerle colle pa-role identichedelCatechismo,ciòche otterrà

facil-mente

aeavràfatto leggero soventivolteilCatechismo

stesso* . ,

7.®Se quel passodelCatechismo che si ricono-scesse confacente agl*insegnamenti precedentemente dati dalcatechistafosse troppobreve daasm bastare per occuparetuttal’oraprescrittaalta ripetizione,si faràcheifanciullilegganoeripetanolematerie spie-gate nelleantecedentilezioni*

, 8.®Ilmaestrosifermeràmaggiormente suipunti jMÌ>importantie ani qualiilcatechistasiasifermato piùalungo; ,•••.<.. /[

, q.®Potràobbligaregl»scolacipiòadulti a scrivere

«ulta tavolanerao.eibbene su’ libri n ciòespressamente destinati le materie.;imparate. ;Perguida di queste

compp

tizioni potràdettar;loro le,interrogazioni alle jguali-dovrantaix^are imposta* .. *.

ì.:i .i.*> iruni ’iì . ii

\

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10. 47

*Nelle ripetizioni dovrà parlare con quello stessocaloreconcuiinsegnògiàilcatechista, accioc-chéleleziouinonperdono puntodella già fatta im-pressionej

11.

"Ailincbè peròl'istruzionereligiosa

non

riesca attediarne*cquindiinfruttuosa,dovràfare lasua le-zione diripetixioue non già subito

dopo

la lezione già fatta dal catechista,

ma

sibbetu: nell' ora per tale

uopo

pretina*.

.

ia.* Per ultimoilmaestrodovrà,mentreil cate-chista fa lezione adoperarsi percheifanciullistiano attentiequieti,aggirandosi perciòfradiloro, a

ven-%

dolisempresott'occhio allontanandochecchessia po-tessedistrarre la loro attenzione, non permettendo chesitengano dinanzi vcrun1altra cosa fuorché il Catechismo,'obbligandoliatener ferme le

mani

aulii!

panca,eco.

»J **.1 * *a aal Ir14t» • *

Dellelezioni dimateria religiosa dadarsi dal maestro stessoincaso dimalattiaoimpedimentodel catechista.

i. ..*i, ,1 ,.i

i.Nellaprima«lasseallorché iluméàtr.odovrà inse-gnarlemateriereligiose,siatterràstrettamentealpiccola Catechismo, e quando ifanciullisianoinesso beno istruiti e sappianoquasia

mento

tptesta breve espo-sizione della fede cattolica,, farà uao della Istruiivn religiosaprescritta.perlescuoleminori, spiegandoai fanciulliquantoindettolibrosiritrova*cou ordine, conchiarezza, ccon opportune applicazioni aidoveri edaicostumi ioproporzionedello statodegliallievi, Nellaseconda classenonsifaràpitiusodel pic-coloCatechismo,

ma

soltantodellamentovataJstruzio

a

religiosa-,esiccomeinquestaidogmidellafedesono spiegaticon

metodo

dimostrativo,cosìilmaestro avrà

49 Quindisiabitueranno ifanciulliabenosservare dipassoinpasso le dottrineinessicontenute,eda sapernefarevantaggioseapplicazioni asèstessi.

Per attimosifarannoripetere ai fanciulli tante ilcompendio de’Vangeli, quanto ledottrine estrat-tene,esianimerannoa conformarealle

medesime

le loroazioni.

Seil Vangelo contiene qualchestoriamiracolosa,

ilmaestrodovràfarcheifanciulli porgano speciale attenzione aquantosarà in essa dimorale, consolante, edificante e degno d'imitazione, ne ritrarrà delle proveioconfermadicerteverità,ecc.

SeilpassodelVangelo contiene qualche parabola, il maestro dovrà

primamente

dichiarare qualesialo scopodi essa,osequestosiritrovi espostonelpasso

medesimo

,se lofarà indicare dagli scolari;dimostrerà lasiiniglianzadell’oggettotrattatocolla comparazione statatrascelta,efaràche ifanciulli pongano atten-zione specialmenteall'essenzadellacosa, e

non

già allascorzaesteriore,agliornamenti ond’àabbellita, efinalmente neritrarràanalogheistruzioni.

Che

sejl Vangelo daspiegarsi non conterràche pureesemplicidottrine,sifaranno esporreagli sco-lariiluoghiove sono contenute,sene farà 1’ appli-cazioneaifanciulli,sene faranno osservare partico-larmente quelle che servir possono di conferma • certe verità,siaggiungerannoaltreproveofondamenti diragione, csiadditerannoque’mezzico* qualirender

meno

graveradeinpiinento de’ proprj doveri.Se molte sonoledottrineche un datopassocontiene, per cut nonsiapossibilesvilupparetutte

F

una dopo Faltra nell’oradestinataaquesta lezione,in allora il mae-stronon ne spiegherà chelepiùimportanti.

So

Quando

ilmaestro prendaa spiegare «ol debito ordine tutti i passi de’Vangeli, potrà esporre in un’ora sola parecchi Vangeli,e specialmente quelli

• imilifraloroo assai brevi,edovràtrattenersi alungo soltanto suquelliche vengonolettidal pergamo nei giorni domenicali e festivi, o suquelli più impor-tanti,piùistruttiviodipiù malagevole

intelligenza-Avvertenze generali.

X.TImaestrotrasceglieràparticolarmenteperlesue lezioniquelle dottrine che inogni occasioneriuscir potranno piùnecessarieepiùutiliaifanciulli,enel

tempo

stessopiù adattateall*età,alle prenozioni ed all*intelligenzaloro

a Sistudieràdifarneloroconcepireideechiaree perfettequanto piùsiapossibile.

3.

A

taluoposiservirà ora della spiegazione let-terale, ed ora della spiegazione permezzodi con-trapposti,dìesempi, paragoni,proverbi,ecc.,e

come

crederàmeglio.

4.Parleràmai semprein

modo

chiaro ed intelligi-bile,eduserà il linguaggiodel

comune

conversare,

quellodeifanciulli.

5.Cercherà di convincere i fanciulli, e

singolar-mente

ipiùpiccoli,daprima conragioni tratte dalla natura,poicoisussidj dellaRivelazione,e siservirà dell*analogiaedellainduzione,

come

quelleche sono

ìmezzidiprovapiùadattatialla

comune

intelligenza.

6.Sisforzerà d’insinuare ne* fanciulli l’amore al

bene,

el’odioalmale, dimostrando loro le conse-guenzenaturali,prossimee relative, estrinseche ed intrinseche delle azioni, e singolarmente esponendo loroleragioni diciòdatecidalla rivelazione.

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Si 7.Mentre istruisce,ilmaestroparlerà

confidenzial-mente

e amorevolmente cogli scolari, li ripiglierà dolcemente, correggerà senza amarezza le loro ri-sposte,ecc.

8.Cercheràdirendere aggradevolela sua istruzio-ne,eda taleuoposiservirà,ogni voltache il pos-sa, dell’esposizionestorica.Pertal

modo

otterràche

i fanciulliabbianopiacere nell*istruirsi, e che por-gano sempreattenzionea’suoiinsegnamenti.

t)eldovere checorrealmaestrocTirisnuoreb tonisen*•

timentinell animodellagioventù addatagli, edi avvezzarla albenoperaree all’adempimento degli esercizjdireligione prescritti.

1.L* istruzione religiosa dovrà essere impartitaai fanciullinonsolonelbreve

tempo

prescrittodall’ ora-rioscolasticochefissaleoreincui debb*esseredata Oripetuta,

ma

ancheinogni e qualunque occasione si affacciopportuna perfarlo.

a.Ilmaestro

imperiamo

dovrà spessotener discorso a*suoi alunni delle proprietà o doti diDio,tener viviin essiisentimentid*amore,di gratitudineedi confidenza in Dio, e gli animeràafarespesso ora-zionigiaculatorie, eadubbidirepuntualmente1*Essere supremo.

3.In ogni e qualunque occasione insinuerà agli scolari l'

amore

reciproco, la tolleranza, la benefi-cenza,l’officiosità,la discrezione, l'ubbidienza, la

^riverenza versoilorogenitoriemaggiori,ilpudore, lasinceritàelacostumatezzanelconversare,'la

com-passioneelamisericordia pei poveri, la pazienza, larassegnazioneneipatimenti,1’amoreallavoro,la temperanza, la frugalità, la pulizia,e cosìva di-scorrendo.

Sa

4 Debb’eglt studiosamenteosservarequalisianogli errori cle

mancante

nelle qualicadouopiù facilmente,

od

a'Ie quali sono più inclinati ifanciulli,indicar loroquali ne sianoledannose conseguenze,ecercar ditenernelilontani. .

5.Svil maestrohafra’suoi scolari de’figli di ge-nitori irosi, imprudenti, ciarlieri% litigiosi,dovrà tenerdiscorso frequenti volte sulla gravezzaesulle tristeconseguenze di cosiffatte passioni, senza però nè con parole, nè con moti diriso,nèaltrimenti far supporre cheintendaparlare de*cosiffattigenitori.

6.Eglidevesovrattnttorammentare,ogni voltache eenepresentil’occasione;aifanciulligl*insegnamenti precorsi,servirlorodieccitamentoalbene,farli por-targiudiziosulleazionide*lorocondiscepoli, rendere sempre più squisito il loro senso morale,applicar loro le dottrine e leregole delviversociale,eva discorrendo.

7.

A

tale

uopo

deve in particolare trarre partito da qualunquestraordinariaoccasione,

come

sarebbero, a cagion d*esempio, la morte de’genitori o d*

un

condiscepolo,igiornidestinatialla-confessionee

co-munione

, il capo d’anno, una messe o

vendemmia

fortunata, un’annatadisastrosa, un temporale assai forte, una malattia, un giorno

d’esame,

unafesta che,sicelebriinqualchechiesa, ecc.

8.

Deve

abituareifanciulliadosservare dibuon’ora attentamentesè stessi,iproprjpensieri e desiderj, le proprieazioni,raccomandarlorovivamentel'esame gior-nalierodicoscienza, destar loro nell’

animo

buoni pro-ponimenti,ed eccitarliasempre più migliorarcondotta.

9.

Debbe

dar principio c fine alle lezioai della scuolacoll’ordinariapreghierade’ fanciulli. Gli esor-teràdaprimaa serbareilpiùassoluto^ silenzio,farà

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che durantelapreghierastianotutti in piedi^onde

promuovere

il debito raccoglimento esterno, efarà proferireda

nn ben

costumato scolare la preghiera adalta voce,cuituttiglialtridovrannoripeterecon luisottovoce.L’orantead alta voce dovrà pregare con devozioneeraccoglimento,ondetutti vegganoin lui

un

modello degno d'essere imitato. 11 maestro poinonsoffriràche durantelapreghiera nessunodegli scolarisioccupiinchecchessiacogli oggetti scolastici che haseco.

10.11 maestro dovràesercitareunaesattaed acca*

ratavigilanzasui suoiscolari

quando

sonoraccoltiper udire laSantaMessa'o la Dottrinacristiana inchiesa, o perriceverein

comunione

i Sagratnentidella Peai-tenzaedellaEucaristia, e

rammentar

loro con ogni cura chequalunque azionefatta in onore e servizio diDio debb’esser fatta colladebitadevozione e ri-verenza,echeall’istruzionechesidànellachiesa

,

come

quelladi' èla più importante di tutte,vuoisi prestarela massimaattenzione. .

11.Per ultimo il maestro deve sempre mostrarsi allasuascuola

come

ilmiglioremodello,esehafigli proprj,educarlivirtuosamenteecristianamentein

modo

cheservirpossanodimodello aglialtritutti.Dagl' in-segnamenti non dovrà mai andardisgiunto l'esempio, ondeAttener se ne possa quella fortunata influenza che provaronoinsémedesimi tutti quelliiquali fin dallagioventù furonoindotti alla foncTata cognizione edallapraticacostante della religione.

dell’ educazionedella gioventù’1* 1SCUOLA.

**•. *. y * »*

Nel

tempo

dellascaolai maestri tengono luogo digenitoria’fanciullitalloraimpertantoessi

debbono

aver occhioailorocostumi,e farche siano buoni,

aeneadeichenon potrebbero vedere cheiloroalunni facesseronel

ramo

d’ istruzione loroaddato que’ pro-gressichedebbonoesserescopode’ loro desiderj.

Szz.J.

Quali coseesigerpossano imaestri daifanciulli fuoriiliscuola.

* (

«

La condottade’fanciulliiniscuola dipende

som-mamente

damoltecircostanze inessiconcorrentifuori dellascuola stessa:ilmaestroesigeràquindi chei fan-ciulli

i.®Si partanodacasaa

tempo

debito pertrovarsi in bcnolaprima che incominci lalezione o la cele-brazionedellaSantaMessa\

a.®

Che

nel passar dallacasaalla

scada

non cor-rano,nonsaltino,non giuochino, non vadanoatorme,

non

dibattano inquaeinlàilibri,non faccianoai capelli,

non

gridino,nò faccianochiassi,che nonsi ferminoperistradasenzanecessità,che

non

imbrat-tino,nè rovininolemuraglie,ree.;

3.®

Che

compariscanoin iscuola col viso ecolle mani lavate, colle unghietagliate,coi piedilavati sevannoapiènudi,co*capellibene avviati,e cogli abiti che

non

sianouèstracciati• nè macchiati per aolpaloro.

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4

.

*Le maestre non permetteranno che le ragazze Venganoin iscuola allacciateinun bustostretto,cotanto perniciosoallasaluteedalfisicolorosviluppo.

5.

*Que'fanciulli iquali abbianoefflorescenze attac-caticceoschifosesullemanio sulcapo,equelliche, statisoggettidi frescoalvajuolo, neportinotuttora le bollesulcorposarannoesclusi dallascuolafinoa tantoche nonsianoperfettamenteguariti.

6°ifancinlli non politioaventi del suciduinesul capo verranno rimandati,eigenitori lorovivamente ammonitidifareilpropriodovereaquestoproposito.

7

.

*La cura della puliziadovrà estendersiper ogni riguardoancheailibriedallescritture.

8

.

*All’invernoe ne’tempi piovosiilmaestro ba-deràcheifanciulliprima d’entrareiniscuolasi scuo-tanodidosso la neve,esi ripuliscanolescarpedal fango, giacché senza una tale precauzione si viene

aumentando

1'umidità,e1'ambiente della scuolasi guasta.

<j.°Ilmaestro veglieràaccuratamente perchèquegli

scolariiqualia cagiOndelpassaggio dalla casa alla scnolasisentissero intirizziti ne)viso,nelle manie ne' piedi,nonsiavvicininoimprudentementeditroppo alla stufa calda, giacché così operando,potrebbero facilmente andar soggetti a pedignoni ogeloni assai dolorosi.

io.”

Con

ugual curaveglieràperchè nell'estate i fanciulli chegiungonoaccalorati in iscuola

non

vadano insul<uhitoalpozzooalla*fontanaaberedell’acqua frescafinoa chenonè' cessatoin essiuntale siale

•liriscaldamento.

56

Ssz.II.

L

Su

qualicoseiniHg'dnrdebba ilmaestro mentre

I cheifanciullisonoiniscuola.

i.Alprimoentrare nella scuolaifanciullidebbono"\

salutareilmaestroeicondiscepoli.

a.

Dovranno

quindi portarealluogoprefissoiloro cappelli, ferrajuoli, berrettini,ecc., recarsialloro posto, mettereall’ordineleproprie suppellettili sco-lastiche,estarsi senzaciarlare aspettando^che inco-mincilalezione.

3. Durantelapreghierache precedela lezione do- ' vrannostarsene in piedi econ contegno devoto e ri-verente.

4.Durantelalezione

debbono

fartutticiòcheloro*' vieneordinato*,fralesuppellettili scolastichenon

deb-bono

averesullapanca che quelle necessarie alle le-zionidellagiornata,non portando pontoseco lealtre.

[Nonrisponderannose non cheinterrogati-, nonsi ri-deranno con ischernoesprezzaturadellerisposte ine-sattechemaidesseroilorocondiscepoli,nonsi alze-ranno,nèsiallontanerannodalloroposto senza per-missione,non cambierannodiposto, non

domanderanno

lapermissione di andare al cesso se non ne

hanno

assolutanecessità,nonciarleranno osiperderannoin haje,non

mangeranno

, non faranno strepito,

non'

venderanno, nè compreranno,nèfarannocarabj,ecc.

5.1fanciullidovrannotrattarsi reciprocamenteeoa cortesia, officiosità, tolleranza, sincerità e bella creanza.

6.Terminata la-lezione, dovranno di bel

nuovo

pregare,raccogliere le lorosuppellettili scolastiche

,

non

iscostarsidalpostoseprima non ne

hanno

avuta

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*7 lapermissione,uscir delle

pamhe

, eandarea pren-dereiloroferrajuoli,cappelli, ecc.,fare

un

inchino almaestro,mettersiinfilasecondo1*ordine loro as-segnato peruscire

9ementreescono nonciarlare»nè commetteredisordinedisortaalcuna.

7.Per ultimonelretrocedere dallascuola a casai fanciullinon dovrannocorrere,nonsaltare suigradini,

non

dimorarsidinanziallacasaov’ è situatalascuola

,

nèfaredinanziadessaoallapresenza della gentei loro bisogni, non andarseneatorme,nèconfusi ra-gazzi conragazze,non divorare correndolastrada,

ma'

retrocedere perladiritta viacompostamenteein silenzio,

Siz. III.

P

'

; t

In

qual

modo possa

ilmaestro rendere ben costumatiisuoiscolari.

1. Alprincipiare dell'

anno

scolastico il maestro devefarconoscereaifanciulli(e cosìpure rinnovarne lorola

memoria

spesse/volte duranteilcorsoscola-s etico) il

modo

con cuisi

hanno

adiportaresianel venireallascuola,siamentresi trovanoin essa,sia nelretrocedernejmostrarlorolanecessitàeil vantag-giod’

on

siffattocontegno,vivamenteeamorevolmente incoraggiarliadosservarlo,edaccompagnare concerta qualesolennitàquestaparte d'insegnamento.

a.

Deve

sempretrovarsieglistessoiniscnolaprima che incominci1’oradellalezione,ed aver occhioagli scolari che

vanno

arrivando: esigere con fermezza chesiano osservate epienamente eseguite le regole sulcontegno comunicate agli scolari,

non

mai per- .

derlid'occhio quando sono in iscnola,e accompa-gnarli

quando

ne partono piùlungichesiapossibile.

I

I

58

3.Siccome 1'ozio e la miseria servono cotantoa metteresulla malavialepersone, coniilmaestrosi renderà particolarmente benemerito della gioventù quantevolteabbiacuradi

promuovere

in ognimiglior

3.Siccome 1'ozio e la miseria servono cotantoa metteresulla malavialepersone, coniilmaestrosi renderà particolarmente benemerito della gioventù quantevolteabbiacuradi

promuovere

in ognimiglior

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