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Mappe di rischio potenziale per la vegetazione forestale e semi-naturale

Nelle Figure 4-9, sono visualizzate le mappe di rischio potenziale per la vegetazione forestale e semi-naturale della provincia di Trento secondo le varie soglie di esposizione indicate dalla Direttiva EU e dall’UNECE. Per ogni mappa è stata definita una legenda che identifica tre livelli di eccedenza relativa rispetto al limite considerato: non eccedenza (AOT40 inferiore al limite), eccedenza tra 1 e 2 volte il limite, eccedenza sopra le 2 volte il limite. Partendo dalla vegetazione forestale, che copre - secondo la classificazione utilizzata - una superficie di 329.639 ettari, la mappa di rischio potenziale costruita sul Valore Obiettivo per il 2010 stabilito dalla Direttiva

2008/50/EC per la protezione della vegetazione (18.000 µg m-3 h) è mostrata in Figura 4. Le zone

più critiche risultano essere quella del Trentino sud-occidentale e orientale, dove l’AOT40 arriva a valori superiori al doppio del Valore Obiettivo. La mappa di rischio per la vegetazione forestale

costruita sul Livello Critico del Manuale UNECE (10.000 µg m-3 h; Figura 5) mostra una

situazione ovviamente più critica, con solo alcune aree a bassa quota in Valsugana, Valle di Fiemme e Val di Sole a valori inferiori al Livello Critico (circa 10% della superficie forestale). Applicando infine alla superficie forestale il valore Obiettivo a Lungo Termine per la protezione

della vegetazione della Direttiva 2008/50/EC (6.000 µg m-3 h; Figura 6), le zone al di sotto del

livello critico si riducono ulteriormente e quasi tutta la superficie forestale risulta esposta a livelli di ozono potenzialmente dannosi.

Tabella 4. Superfici forestali esposte ai diversi livelli di rischio secondo il Mapping Manual 2004 UNECE rev. 2010 (UNECE) e la Direttiva 2008/50/EC (Valore Obiettivo e Obiettivo a Lungo Termine EU).

AOT40 Soglia Rischio potenziale in classi Area (ha) Area (%)

≤18000 Valore Obiettivo EU Nessun rischio 77.647 23,6

>18000-36000 Valore Obiettivo EU Eccedenza 1-2 volte la soglia 138.147 41,9

>36000 Valore Obiettivo EU Eccedenza >2 volte la soglia 113.845 34,5

≤10000 UNECE Nessun rischio 32.216 9,8

>10000-20000 UNECE Eccedenza 1-2 volte la soglia 62.010 18,8

>20000 UNECE Eccedenza >2 volte la soglia 235.413 71,4

≤6000 Obiettivo a Lungo

Termine EU Nessun rischio 17.355 5,3

>6000-12000 Obiettivo a Lungo

Termine EU Eccedenza 1-2 volte la soglia 23.109 7,0

>12000 Obiettivo a Lungo

Termine EU Eccedenza >2 volte la soglia 289.175 87,7

Figura 4. Rischio potenziale medio per la vegetazione applicando il Valore Obiettivo per il 2010 della Direttiva

Figura 6. Rischio potenziale medio per la vegetazione forestale applicando l’Obiettivo a Lungo Terminedella

Direttiva 2008/50/EC (6.000 µg m-3 h) sul periodo 2008-2011 per la provincia di Trento.

Passando ad analizzare la situazione di rischio per la vegetazione semi-naturale, che interessa una superficie di 84.954 ettari, si può constatare come, considerando il Valore Obiettivo per il

2010 della Direttiva 2008/50/EC (18.000 µg m-3 h; Figura 7), solo alcune zone del Trentino nord-

occidentale e centro-orientale si trovino sotto le 2 volte la soglia, con una percentuale non esposta a rischio del 6% (Tabella 5). Applicando il Livello Critico UNECE per la vegetazione

semi-naturale con prevalenza di specie perenni (10.000 µg m-3 h), la situazione si aggrava e solo

poche aree (2% della vegetazione semi-naturale) si trovano esposte a livelli inferiori a 10.000 µg

m-3 h (Figura 8). Lo stesso accade anche considerando infine il valore UNECE per la vegetazione

semi-naturale con prevalenza di annuali, che coincide con l’Obiettivo a Lungo Termine della

Direttiva 2008/50/EC per la protezione della vegetazione (6.000 µg m-3 h), praticamente tutta la

vegetazione semi-naturale della provincia (98%) si trova esposta a valori di AOT40 che eccedono le due volte la soglia (Figura 9).

Tabella 5. Superfici di vegetazione semi-naturale esposte ai diversi livelli di rischio secondo il Mapping Manual

2004 UNECE rev. 2010 (UNECE) e la Direttiva 2008/50/EC (Valore Obiettivo e Obiettivo a Lungo Termine EU).

AOT40 Soglia Rischio potenziale in

classi Area (ha) Area (%)

≤18000 Valore Obiettivo EU Nessun rischio 4.740 5,6

>18000-36000 Valore Obiettivo EU Eccedenza 1-2 volte la

soglia 29.056 34,2

>36000 Valore Obiettivo EU Eccedenza >2 volte la

soglia 51.158 60,2

≤10000 UNECE specie perenni Nessun rischio 1.701 2,0

>10000-20000 UNECE specie perenni Eccedenza 1-2 volte la

soglia 4.403 5,2

>20000 UNECE specie perenni Eccedenza >2 volte la

soglia 78.850 92,8

≤6000 UNECE specie annuali ed

Obiettivo a Lungo Termine EU Nessun rischio 1.071 1,3

>6000-12000 UNECE specie annuali ed

Obiettivo a Lungo Termine EU

Eccedenza 1-2 volte la

soglia 942 1,1

>12000 UNECE specie annuali ed

Obiettivo a Lungo Termine EU

Eccedenza >2 volte la

soglia 82.941 97,6

Totale vegetazione semi-naturale

84.954

Figura 7. Rischio potenziale medio per la vegetazione semi-naturale applicando il Valore Obiettivo per il 2010

Figura 8. Rischio potenziale medio per la vegetazione semi-naturale applicando il Livello Critico UNECE per le

specie perenni (10.000 µg m-3 h) sul periodo 2008-2011 per la provincia di Trento.

Figura 9. Rischio potenziale medio per la vegetazione semi-naturale applicando il Livello Critico UNECE per

specie annuali e l’Obiettivo a Lungo Terminedella Direttiva 2008/50/EC (6.000 µg m-3 h) sul periodo 2008-2011

Discussione e conclusioni

I risultati dimostrano che è possibile modellizzare tramite approcci geostatistici le concentrazioni medie settimanali di ozono a scala provinciale, con livelli di incertezza noti e tutto sommato accettabili, considerando i metodi di misura e l’estrema variabilità territoriale della provincia. La differenza tra dati misurati (medie settimanali) e dati stimati è risultata mediamente del 16%, ca.

15 µg m-3. A causa della definizione diversa del parametro di incertezza questo dato non è

direttamente comparabile con i requisiti di incertezza per la modellistica e per le stime stabilito dalla Direttiva (incertezza del 50% sui valori orari o sulla media delle otto ore; 75% sui valori obiettivo). Tuttavia, data l’ampiezza di queste tolleranze, è prevedibile il rispetto dei requisiti di incertezza richiesti. Le possibili applicazioni delle stime di concentrazione sono molteplici ed includono la valutazione del rischio potenziale che l’ozono può causare alla vegetazione. Le mappe di rischio potenziale, prodotte attraverso le stime del modello, evidenziano una situazione potenzialmente critica per la vegetazione trentina, con un’esposizione a valori di AOT40 quasi sempre eccedenti le soglie stabilite dalla normativa europea e dai gruppi di lavoro internazionali. Ovviamente, la situazione di rischio potenziale che emerge dipende dal valore soglia considerato: si ha un rischio più basso quando i limiti si alzano (esempio: valore obiettivo 2010) e più alto quando i limiti si abbassano (esempio: valore obiettivo a lungo termine). In generale, emerge comunque una situazione di rischio potenziale diffusa, che per le foreste interessa dal 76 al 95% della superficie e per la vegetazione semi-naturale dal 94 al 99% della superficie. Anche limitandosi alle sole eccedenze superiori a 2 volte il limite, le superfici a rischio potenziale risultano comprese tra 34 ed 88% (foreste) e 60-98% (vegetazione semi-naturale). Considerata la tendenza alla sottostima del modello per valori di concentrazione alti, è da attendersi che anche l’esposizione stimata ed il rischio potenziale siano valutati in maniera conservativa.

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