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TERZA PARTE: CONOSCERE MARIA

3.1. Maria, amatissima figlia di Dio Padre

Contemplando il rapporto tra Dio e Maria nella storia della salvezza, constatiamo subito la speciale e unica missione che ha la Vergine di Nazareth nel piano di salvezza del Padre per gli uomini. Si tratta della decisione della Santissima Trinità che Maria diventi Madre del Figlio di Dio fatto uomo, Gesù Cristo. In armonia con tale missione, Ella è stata ripiena di tutte le grazie e dei doni necessari, così che l’arcangelo Gabriele, in occasione dell’Incarnazione, l’ha salutata dicendo:

«Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te» (Lc 1,28). Nella sua persona, Maria rappresenta l’intero popolo di Dio che accetta la promessa messianica, attesa attraverso i secoli. Dio Padre, per mezzo del libero assenso di Maria e l’opera dello Spirito Santo, mantiene le sue promesse, e dona al mondo il Figlio Incarnato. Così Dio, nuovamente e in modo definitivo, viene ad abitare nel suo popolo scelto per mezzo di Maria, la quale è divenuta il nuovo Tempio di Dio, la nuova arca dell’alleanza e il tabernacolo di Dio tra gli uomini. Di questa cosa, S. Luigi, schiavo di amore di Gesù Cristo in Maria, scrive così entusiasticamente:

«Il Verbo eterno, la Sapienza increata, avendo deciso nel consiglio della Trinità Santa di farsi uomo per restaurare l’uomo decaduto , fece conoscere ad Adamo - come si crede - e promise agli antichi patriarchi - come dice la S. Scrittura - che si sarebbe incarnato per riscattare l’umanità.

Per questo nel corso delle migliaia di anni seguenti alla creazione, tutti i santi personaggi della Legge antica chiesero il Messia con insistenti preghiere. Gemevano, piangevano, gridavano: “O nubi, piovete il Giusto! O terra, produci il Salvatore!” (Is 45,8) “O Sapienza che esci dalla bocca dell’Altissimo, vieni a liberarci!” (Antifona per il Magnificat del 17 e 18 dicembre).

Ma le loro grida, preghiere e sacrifici non ebbero sufficiente forza per attirare dal seno del Padre l’eterna Sapienza, il Figlio di Dio. Levavano le braccia al cielo, ma non erano abbastanza lunghe per raggiungere il trono dell’Altissimo. Facevano continuamente a Dio dei sacrifici, anche del loro cuore, ma non erano di tale valore da meritare questa grazia somma.

Da ultimo, essendo giunto il momento stabilito per la redenzione degli uomini, la Sapienza si costruì una casa (cfr. Pr 9.1), un’abitazione degna di sé. Creò e formò la divina Maria nel seno di sant’Anna, con un gaudio maggiore di quello provato nel creare l’universo. È impossibile esprimere le ineffabili comunicazioni della Trinità santissima a questa bella creatura, ed anche indicare la fedeltà con la quale Maria corrispose alla grazia del suo Creatore.

Il travolgente fiume dell’infinita bontà di Dio, bruscamente arrestato dal peccato degli uomini all’inizio del mondo, si riversa con veemenza e pienezza nel cuore di Maria. La Sapienza eterna le concede tutte le grazie che Adamo ed i suoi discendenti avrebbero ricevuto dalla sua generosità se fossero rimasti nella giustizia originale. Infine - dice un santo - l’intera pienezza della divinità si diffuse in Maria per quanto una creatura ne era capace.

O Maria! Capolavoro dell’Altissimo, miracolo della Sapienza increata, prodigio dell’onnipotenza, abisso di grazia! Riconosco con tutti i santi che soltanto chi ti ha creata può capire l’altezza, la larghezza e la profondità delle grazie che t’ha fatto!» (AES 104-106).

La scelta di Dio di Maria rappresenta un dono puro del’amore di Padre. Dio resta Dio, libero e indipendente nei suoi piani e nel suo agire, quindi anche in rapporto a Maria. In verità, un’autentica spiritualità mariana, della quale san Luigi Grignion di Montfort, secondo le parole del Papa, è uno dei più valenti rappresentanti nella Chiesa cattolica, solamente riconosce, contempla nell’amore e accetta il ruolo di Maria nel piano di salvezza di Dio. Da parte sua, Maria, creatura libera e responsabile, accetta nella fede il proprio ruolo, e con Dio collabora nella realizzazione delle sue opere e dei suoi propositi.

Lo Spirito Santo, attraverso le labbra di Elisabetta, loda proprio questa fede della Madonna:

«E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» (Lc 1,45). Maria, per prima, ha creduto fermamente che a Dio tutto è possibile. La sua fede non è stata solamente un atto personale, bensì ha rappresentato un intero nuovo popolo di Dio. Il Padre ha voluto che l’Incarnazione di suo Figlio fosse preceduto dal consenso di Maria. Così come la prima donna, Eva, ha partecipato alla caduta e alla rovina dell’intera umanità, così Dio ha voluto che un’altra donna, Maria, partecipasse alla salvezza e al dono di una nuova vita di grazia. Con la massima semplicità, ma anche profondità, il nostro Santo dice:

«Con tutta la Chiesa confesso che Maria, essendo una semplice creatura uscita dalle mani dell’Altissimo, paragonata a tale infinita Maestà è meno di un atomo; meglio, è proprio un niente, poiché soltanto lui è Colui che é (Es 3,14). Per conseguenza, questo grande Signore, sempre indipendente e bastante a se stesso, non ha avuto né ha bisogno in modo assoluto della santissima Vergine per attuare i suoi voleri e per manifestare la sua gloria. Gli basta volere, per fare tutto.

Però affermo che, supposte le cose come sono, avendo voluto cominciare e compiere le sue più grandi opere per mezzo della Vergine Maria fin dal momento in cui l’ha plasmata, bisogna credere che non cambierà metodo nei secoli dei secoli. Egli è Dio e non muta per niente né sentimenti né modo di agire (cfr. Eb 1,12).

Dio Padre ha dato al mondo il suo unico Figlio soltanto per mezzo di Maria. Per quanti sospiri abbiano elevato i patriarchi, per quante richieste abbiano presentato i profeti e i santi dell’antica legge, durante quattromila anni, per avere un simile tesoro, soltanto Maria l’ha meritato ed ha trovato grazia davanti a Dio con la veemenza delle sue preghiere e con la sublimità delle sue virtù.

Il mondo - dice sant’Agostino - era indegno di ricevere il Figlio di Dio direttamente dalle mani del Padre. Questi l’ha dato a Maria perché il mondo lo ricevesse per mezzo di lei. Il Figlio di Dio si è fatto uomo per la nostra salvezza, ma in Maria e per mezzo di Maria. Dio Spirito Santo ha formato Gesù Cristo in Maria, ma dopo averle chiesto il consenso per mezzo di uno dei primi ministri della sua corte» (VD 14-16).

Quale risposta ai doni di Dio, Maria canta a Dio il Magnificat. Nel suo canto di ringraziamento, che rispecchia la sua anima pura, la Madonna riunisce tutte le speranze e i desideri del popolo di Dio e li offre al Padre, e ispirata profeticamente dallo Spirito Santo, annuncia che

«tutte le generazioni mi chiameranno beata». Fino alla fine del mondo non cesseranno le lodi del popolo cristiano all’umile Serva di Dio di Nazareth, ed Essa le offrirà sempre fedelmente a Dio, cui solo spetta ogni onore, lode e gloria. Di questo testimonia il nostro Santo in modo meraviglioso:

«Ogni volta che tu pensi a Maria, Maria pensa per te a Dio. Ogni volta che tu dai lode e onore a Maria, Maria con te loda e onora Dio. Maria è tutta relativa a Dio, e io la chiamerei benissimo l’essere relazionale a Dio, che non esiste se non in relazione a Dio, o l’eco di Dio, che non dice e non ripete se non Dio. Se tu dici Maria, ella ripete Dio. Santa Elisabetta lodò Maria e la disse beata per aver creduto. Maria - l’eco fedele di Dio - intonò: “L’anima mia glorifica il Signore” (Lc 1,45).

Ciò che Maria fece in quella occasione, lo ripete ogni giorno. Quando è lodata, amata, onorata o riceve qualche cosa, Dio è lodato, Dio è amato, Dio è onorato, Dio riceve per le mani di Maria e in Maria» (VD 225).

Ogni cristiano è chiamato a essere Figlio di Dio in Gesù Cristo. Maria ha vissuto il proprio rapporto “filiale” con Dio nell’apertura totale. La Madonna è l’amatissima figlia di Dio Padre, nella quale Egli ha potuto mostrare tutta la grandezza della propria onnipotenza divina e tutta la bellezza della sua tenerezza di Padre. Nell’anima di Maria non vi è mai stato alcun peccato, né resistenza all’azione di Dio. Purtroppo, presso gli uomini, verso Dio manca regolarmente proprio quel necessario atteggiamento di fiducia, di ascolto e di servizio nell’amore, che rappresenta il tratto principale dell’anima della Madonna, e in questo modo poniamo ostacoli all’azione di Dio e non gli permettiamo di mostrare tutta la grandezza e la bellezza del suo amore. Così Maria è modello del vivere il rapporto con Dio di una pura creatura umana e tutte le bellezze dell’azione di Dio in un’anima. Montfort scrive:

«Non è esistita né mai esisterà alcuna creatura in cui Dio sia più grande - al di fuori di se stesso ed in se stesso - che nella divina Maria, non eccettuati i santi, i cherubini e gli eccelsi serafini.

Nel paradiso medesimo, Maria è il paradiso di Dio e il suo mondo ineffabile, in cui il Figlio di Dio è entrato per operarvi meraviglie, per custodirlo e per trovarvi le proprie compiacenze. Ha fatto un mondo per l’uomo pellegrino: è il nostro; ha fatto un mondo per l’uomo beato, il paradiso; ma ne ha fatto un altro per sé e gli ha dato il nome di Maria. Questo è un mondo sconosciuto a quasi tutti i mortali della terra, ed incomprensibile a tutti gli angeli e ai beati del cielo. Costoro, per l’ammirazione che provano nel vedere Dio così esaltato e distante da loro, così segregato e nascosto nel suo mondo che è la divina Maria, gridano giorno e notte: Santo! Santo! Santo!

Felice, mille volte felice quaggiù, l’anima alla quale lo Spirito Santo rivela il segreto di Maria per conoscerla, ed alla quale apre questo giardino chiuso perché vi entri, questa fonte sigillata (Ct 4,12; VD 263) perché vi attinga e beva ad ampie sorsate le acque vive della grazia! In questa amabile creatura tale anima troverà solo Dio, senza creature, ma Dio nello stesso tempo infinitamente santo e sublime, infinitamente condiscendente e proporzionato alla sua debolezza.

Poiché Dio si trova dappertutto, dappertutto lo si può trovare, perfino nell’inferno; ma non esiste un luogo dove la creatura possa trovarlo più vicino a sé e più proporzionato alla propria debolezza all’infuori di Maria, perché a questo scopo vi discese. In ogni altro luogo egli è il pane dei forti e degli angeli: in Maria è il Pane dei figli» (SM 19-20).

Meditazione: Quale immagine ho di Dio, e medito sul suo piano paterno di salvezza per tutti gli uomini? Cosa penso del rapporto di Maria con Dio? Come immagino la realizzazione completa dell’essere umano dinanzi a Dio? Medito sulle grandi opere che Dio ha compiuto in Maria?

Preghiera: Veni Creator Spiritus, Litanie dello Spirito Santo, Ave, Stella del mare, Litanie lauretane, e inoltre ogni giorno, l’intera corona dei rosari o almeno un rosario.