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L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di studiare e analizzare gli aspetti clinici e genetici della displasia retinica all’interno di un gruppo di cani di razza Labrador Retriever.

Tutti i soggetti di razza Labrador Retriever presi in considerazione nel nostro studio provengono dalla Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Scandicci (FI). L’obiettivo della Scuola cani guida è quello di fornire cani addestrati alla guida di persone non vedenti. La Scuola dispone di un proprio programma di riproduzione con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa. Attualmente la Scuola ha una produzione media annua di trenta cuccioli. L’addestramento del cane guida inizia all’età di 12-14 mesi e dopo che ha effettuato i controlli e le visite per le malattie congenito-ereditarie oculari, scheletriche e cardiologiche, quindi dopo esser risultato esente da patologie che potrebbero essere invalidanti per la sua futura vita lavorativa. L’addestramento dura in media 6 mesi e i metodi utilizzati escludono qualsiasi azione coercitiva e sono basati esclusivamente sul rinforzo positivo. Le sessioni di addestramento sono quotidiane e prevedono la compilazione di un tracciato tecnico in cui vengono segnate le progressioni fatte dal cane e viene controllato il grado di addestramento. Attualmente i cani addestrati e consegnati sono circa 24 all’anno.

Le visite oftalmologiche sono state effettuate presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa (Ospedale Didattico Mario Modenato) in un periodo di 105 mesi, da Gennaio 2007 a Novembre 2016. Durante questo periodo sono state effettuate 208 visite, in totale però i soggetti visitati sono stati 206, poiché due soggetti sono stati portati in visita due volte; tra il totale degli esemplari visitati, 105 erano di sesso femminile (50,9%) e 101 di sesso maschile (49,1%). L’età media dei soggetti visitati è di 16,62 mesi (range 6 - 116 mesi); la mediana è 14

mesi e la moda invece è 13 mesi.

I soggetti sono tutti stati visitati per verificare l’eventuale presenza di oculopatie ereditarie e le diagnosi riscontrate vengono riportate sul certificato di visita oculistica per la diagnosi delle malattie oculari di provata o presunta origine ereditaria nel cane. Prima della visita è stata effettuata la raccolta dei dati anamnestici (prossimi e remoti). Solitamente una visita oculistica inizia con l’osservazione dell’animale libero di muoversi nella sala visite, ossia un ambiente a lui sconosciuto, per valutare se ha gravi deficit visivi poiché un animale con difficoltà nella visione può urtare contro gli oggetti presenti nella stanza o può essere riluttante a spostarsi in un ambiente a lui sconosciuto. I nostri pazienti vengono portati per una visita di controllo generale e non perché presentano una problematica già evidente, quindi questa prima parte della visita non è stata effettuata. Inizialmente abbiamo effettuato un’osservazione ravvicinata del paziente, che è stato posto sul tavolo da visita e contenuto adeguatamente per poter effettuare tutte le manovre successive. Sono stati esaminati sia la testa sia gli occhi per valutare la simmetria e la posizione oculare, gli annessi oculari ed eventuali manifestazioni di dolore o disagio oculare come, ad esempio, procidenza della terza palpebra, blefarospasmo o epifora. Successivamente abbiamo testato i riflessi oculari e la reazione di minaccia. Il riflesso pupillare si ottiene puntando una fonte di luce intensa (lampada a fessura portatile Kowa® SL-14, Kowa) su un occhio e osservando rapidità, completezza e persistenza del riflesso. Viene indotta, quindi, una rapida miosi, sia direttamente sull’occhio a cui è indirizzato il fascio luminoso sia indirettamente e in maniera meno evidente sull’occhio controlaterale. La reazione alla minaccia determina invece la chiusura delle palpebre e una leggera retrazione dell’occhio in seguito a un rapido movimento a mano aperta sopra la testa dell’animale (gesto della minaccia). Il riflesso palpebrale o di ammiccamento si ottiene effettuando piccoli tocchi sulla cute del canto mediale e laterale, ciò determina la brusca chiusura delle palpebre. Una volta accertata la funzionalità visiva ed eseguiti i test

neurolo-oftalmologici, abbiamo eseguito l’esame del settore anteriore dell’occhio con l’utilizzo della lampada a fessura portatile (SL-14, Kowa). Abbiamo esaminato le superfici congiuntivali, la cornea, la camera anteriore, l’iride e il cristallino. Per questo tipo di visite solitamente non viene effettuato il test di Schirmer, il test della fluoresceina, la misurazione della pressione intraoculare ed altri test più specialistici poiché sono test specifici per determinate patologie già in atto. Successivamente si è proceduto con l’osservazione del fondo oculare, dopo 20 minuti dall’applicazione di 1-2 gocce di collirio midriatico in entrambi gli occhi, con l’utilizzo di un oftalmoscopio indiretto (Omega 180, Heine). Per i soggetti affetti da displasia retinica abbiamo acquisito e salvato sul computer le immagini in digitale del fondo oculare tramite la fundus-camera Clearview®. Alla conclusione della visita oftalmologica, in base ai reperti osservati nel corso della visita l'animale è stato dichiarato: esente, affetto, non definito o sospetto per una o più malattie oculari di provata o presunta origine ereditaria. Come procedura finale è stato compilato in ogni suo punto il certificato di visita oculistica per la diagnosi delle malattie oculari di provata o presunta origine ereditaria nel cane, ne abbiamo stampate tre copie di cui l’originale è stata spedita alla Fondazione Salute Animale, una copia è stata data ai responsabili della Scuola Nazionale Cani Guida e un’ulteriore copia è stata messa in archivio. Non è stato possibile effettuare test genetici poiché al momento ancora non sono state studiate le alterazioni geniche che causano le varie forme di displasia retinica.

La parte relativa allo Studio Genetico della tesi è stata sviluppata attraverso alcune tappe fondamentali: sono stati visionati e considerati i pedigree di ogni cane visitato (ove possibile); sono state verificate le genealogie; tutte le informazioni genealogiche disponibili sono state trascritte in un database; una volta inseriti, i dati sono stati elaborati mediante il software CFC, Contribution Inbreeding (F) Coancestry [51] per calcolare: i coefficienti di consanguineità di ogni singolo cane; i

coefficienti di consanguineità medi dei consanguinei e i coefficienti di parentela tra tutti gli animali. Infine abbiamo suddiviso gli animali in gruppi di famiglie, per poi andare ad analizzare e studiare il tipo di trasmissione genetica delle diverse forme di displasia retinica.

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