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Il presente studio è di tipo retrospettivo ed è stato eseguito sui modelli in gesso di arcate dentarie mandibolari e mascellari già disponibili presso una struttura odontoiatrica privata. Ogni modello in gesso è stato fabbricato a partire da un’impronta in materiale alginato e per ciascun paziente è stata presa una cera di masticazione allo scopo di mantenere il corretto rapporto inter-arcata, così da poter poi valutare la classe molare sagittale, secondo Angle. I modelli in gesso appartengono a una popolazione di pazienti adolescenti con età pari a 14 ± 0,5 anni di ambo i sessi, che rappresenta una cross-section della popolazione adolescente routinaria nel territorio nazionale.

Sample size calculation

Sulla base degli studi pubblicati sulla forma d’arcata della popolazione caucasica (Gafni Y, Tzur-Gadassi L, Nojima K, McLaughlin RP, Abed Y, Redlich M. 2011 Bibliografia n°71), con lo scopo di comparare le percentuali di forma d’arcata con un Alpha error del 5% e un beta error del 50% e di trovare una differenza significativa per ciascun paragone tra le 3 percentuali, sono stati inclusi 400 modelli d’arcata totali.

In totale sono stati analizzati quindi 400 modelli in gesso (200 dell’arcata mandibolare e 200 dell’arcata mascellare corrispondente) appartenenti a 200 pazienti. I pazienti sono stati selezionati da un pool di 380 persone, con i relativi modelli in gesso, che erano già disponibili, in maniera casuale, mantenendo però un uguale numero di pazienti per entrambi i sessi: 100 maschi e 100 femmine, che rispettano i seguenti criteri di inclusione e di

esclusione.

Criteri di inclusione:  Modelli integri.  Razza caucasica.

 Presenza di tutti i denti fino al settimo.

 Presenza di una I classe molare bilaterale secondo Angle (in presenza di un spostamento inferiore a mezza cuspide verrà considerata una I classe).

Criteri di esclusione:

 Assenza di patologie e farmaci che possono aver interferito con la forma d’arcata.

 Assenza di traumi e interventi maxillo-facciali.

 Assenza di trattamenti ortodontici pregressi (mobili e fissi).  Assenza di agenesie o sovrannumerari.

 Assenza di anomalie di forma.

 Assenza di estrazioni o di ricostruzioni estese che possono alterare le dimensioni normali.

 Presenza di una classe molare secondo Angle di II o III, monolaterale o bilaterale.

Per la verifica dei criteri di inclusione e di esclusione sono state analizzate le cartelle cliniche dei pazienti, già a disposizione.

Tutte le procedure sono state effettuate seguendo le norme della Dichiarazione di Helsinki.

Per ogni modello è stata compilata una cartella clinica, alla quale è stato assegnato un numero progressivo, identificativo e comprendente i dati anagrafici del paziente (età e sesso) ed i parametri che sono stati misurati nello studio.

La forma d’arcata è stata valutata attraverso una metodica riproducibile e standardizzata, la metodica descritta da Nojima et al. (Nojima K, McLaughlin RP, Isshiki Y, Sinclair PM. 2001 Bibliografia n°72) La scelta di questa metodica d’analisi ha consentito anche di poter comparare i risultati rilevati nel presente studio con quelli della letteratura internazionale recente, in particolare in riferimento alla razza caucasica. (Kook YA, Nojima K, Moon HB, McLaughlin RP, Sinclair PM. 2004 Bibliografia n°73) Gli studi condotti nella popolazione italiana sulla forma d’arcata sono pochi (Camporesi M, Franchi L, Baccetti T, Antonini A. 2006 Bibliografia n°74); tra i più recenti, si registra un’analisi relativa a soli 35 modelli di arcate ideali con cui si è valutato se i fili ortodontici in commercio rispecchiassero la forma trovata; è stato osservato che nessun filo ortodontico rispecchia fedelmente la forma d’arcata della dentizione ideale analizzata. (Lombardo L, Fattori L, Molinari C, Mirabella D, Siciliani G. 2013 Bibliografia n°75)

Per eseguire le misurazioni sono stati analizzati i modelli di studio in gesso delle arcate dentarie. Ciascuna arcata dentaria è stata fotografata dall’alto (perpendicolarmente alla superficie occlusale) mantenendo le dimensioni reali delle arcate ed includendo un righello per la valutazione dell’effetto di magnificazione. La ratio delle dimensioni doveva essere 1:1. Un operatore ha eseguito le misurazioni su ciascuna immagine fotografata e un secondo operatore le ha ripetute in modo da verificare l’effettiva accuratezza delle misurazioni. Lo scarto tra le due misurazioni doveva essere < 1mm.

Su ogni immagine sono stati individuati, per ciascuna arcata, 13 punti interprossimali (ovvero i punti di contatto tra gli elementi dentari partendo dai secondi molari di un lato fino ai secondi molari controlaterali).

Figura 3 Punti di contatto interprossimali.

Poi sono stati individuati 12 bracket points (punti più vestibolari al centro della corona del dente partendo dal primo molare fino al primo molare controlaterale). Inoltre, ciascuna forma di arcata è stata classificata in una delle tre seguenti classi: quadrata (stretta), ovoidale (media) e conica (grande), secondo un template come riportato nella cartella clinica.

Nel dettaglio, per ogni dente, si è individuato un triangolo che ha come vertice il bracket point (punto di mezzo della corona sulla superficie vestibolare), come base la larghezza mesio-distale del dente e come vertici della base i punti di contatto interprossimali. Una volta disegnati i 12 triangoli si è potuto valutare la forma d’arcata di ogni modello di studio e abbinarla a una delle 3 classi.

Figura 4 Disegno dei triangoli che rappresentano ciascun elemento dentario e sovrapposizione della forma d’arcata.

Inoltre, sono state effettuate 4 misurazioni lineari (misurate in mm) e 2 di proporzione per ogni arcata: distanza intercanina (1), distanza intermolare (2), profondità canina (3), profondità molare (4), ratio canina (5), ratio molare (6) come illustrato nella Figura 3.

1. Distanza tra i bracket points dei canini.

2. Distanza tra i bracket points dei primi molari.

3. Distanza più breve tra la retta che unisce i bracket points dei canini e la retta che unisce i bracket points degli incisivi.

4. Distanza tra la retta che unisce i bracket points dei molari e la retta degli incisivi.

5. Ampiezza intercanina/profondità canina. 6. Ampiezza intermolare/profondità molare.

Figura 5 Individuazione dei bracket points e misurazioni lineari e di proporzione.

Infine, è stata effettuata una misurazione della discrepanza dento-alveolare: spazio disponibile (base ossea, misurata con filo di ottone) - spazio necessario (somma dei diametri mesio-distali degli elementi dentari) partendo dalla superficie mesiale del primo molare.

Al termine della raccolta dati, è stata valutata la prevalenza delle 3 forme d’arcata, delle misurazioni d’arcata e della discrepanza dento-alveolare in una popolazione di adolescenti. Inoltre, sono state calcolate le possibili differenze statisticamente significative tra i sottogruppi, sulla base della forma d’arcata, tra le medie dei valori lineari e di proporzione dei 3 sottogruppi sempre sulla stessa base d’arcata (ovoidale, quadrata e conica). Sono stati selezionati solamente i pazienti con I classe molare bilaterale secondo Angle, per evitare bias relative alla diversa classe sagittale e per avere un campione omogeneo a fini statistici.

Infine, è stato valutato il numero di pazienti con dentatura ideale, ovvero il paziente ideale deve presentare un overjet e overbite nella norma (2 +/- 2 mm), assenza di deviazioni della linea mediana, assenza di cross-bite e rispettare le 6 chiavi di Andrews. Lo studio ha valutato statisticamente se questo sottogruppo di pazienti con dentatura ideale presenti delle differenze rispetto agli altri pazienti in riferimento alla forma d’arcata e alle misurazioni d’arcata effettuate.

Analisi statistica

Ciascuna misurazione è stata effettuata 2 volte a distanza di 2 settimane in modo da valutare la intra operator reliability attraverso la formula di Dahlberg. (Galvão MCS, Sato JR, Coelho EC. 2012 Bibliografia n°79)

Il metodo di errore che ci si prefigge di ottenere con questa analisi è risultato < 1 mm.

Ciascuna misurazione è stata approssimata allo 0,5 mm più vicino. I valori sono stati riportati come media delle 2 misurazioni effettuate nelle 2 misurazioni a distanza.

Inoltre, ogni parametro è stato calcolato da un secondo operatore, specialista in ortodonzia, su un campione di 30 modelli in gesso scelti casualmente e successivamente è stata eseguita un’analisi statistica di correlazione dei risultati ottenuti Cohen's kappa (κ) inter-rater agreement. Un valore K> 0,9 indica un alto livello di correlazione.

I valori sono riportati come frequenze e percentuali (categorical variables): percentuali delle 3 classi di forma d’arcata.

E come medie e deviazioni standard (continuous variables): 4 misurazioni lineari e di proporzione, discrepanza dentoalveolare. I test sono stati eseguiti da un esperto in statistica medica, utilizzando il programma statistico SPSS. Lo statista ha adoperato i seguenti test statistici idonei:

 Test chi-quadro per le categorical variables, allo scopo di valutare le possibili differenze statistiche della prevalenza delle 3 forme di arcata.

 T-test e ANOVA per le continuous variable, allo scopo di valutare possibili differenze significative dei parametri in base alle 3 forme di arcate.

Il livello di significatività è stato posto a p< 0.05 (valore significativo) e p< 0.01 (valore altamente significativo).

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