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CAPITOLO 1. STUDIO DI CORRELAZIONE TRA CARCINOMA DIFFERENZIATO

1.3 Materiali e Metodi

1.3.1 Partecipanti

Il campione oggetto di studio consta di 452 pazienti sottoposti a tiroidectomia totale, seguiti nel periodo pre- e post- operatorio c/o l'ambulatorio della SOD “Medicina Interna ad indirizzo Immuno-Endocrino” dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP). L’intervento di tiroidectomia totale, realizzato presso il “Dipartimento di Chirurgia” dell’Università di Pisa, è stato eseguito per trattare casi di neoplasia tiroidea (CA), sospetta o certa alla FNA, e per risolvere fenomeni di compressione locale da gozzo multinodulare (GMN).

Di ciascun partecipante sono stati raccolti i dati clinici anamnestici, ematochimici ed anatomopatologici. Tutti i partecipanti hanno firmato il consenso al trattamento dei dati personali ed è stato mantenuto l'anonimato.

Il campione, composto da 325 donne e 127 uomini, è stato suddiviso in base al reperto istologico in:

- gruppo di pazienti tiroidectomizzati per DTC, indicato con la sigla CA, comprensivo di 264 soggetti, 189 donne e 75 uomini, di cui 251 affetti da PTC (95,1%) e 13 da FTC (4,9%),

- gruppo di controllo costituito da pazienti tiroidectomizzati per GMN, indicato con la sigla GMN, comprensivo di 188 soggetti, 136 donne e 52 uomini.

Figura 13 Soggetti reclutati (popolazione) e suddivisione nei gruppi CA e GMN.

452 264 188 325 189 136 127 75 52 P O P O L A Z I O N E C A G M N N° Totale ♀ ♂

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PARTE II – CAPITOLO 1. Studio di correlazione tra carcinoma differenziato della tiroide e tiroidite autoimmune

1.3.2 Strumenti

Indagini di laboratorio

I test di funzionalità tiroidea sono stati eseguiti c/o la UO “Laboratorio Chimica ed Endocrinologia” del Presidio Ospedaliero Cisanello dell’AOUP.

Gli intervalli di normalità sono i seguenti: - TSH: 0,4-3,4 μU/ml,

- fT4: 0,70-1,70 ng/dl, - fT3: 2,70-5,70 pg/ml.

I dosaggi degli anticorpi antitiroidei sono stati eseguiti c/o la UO “Laboratorio Chimica ed Endocrinologia” del Presidio Ospedaliero Cisanello dell’AOUP.

I range di normalità sono i seguenti: - AbTg: <30 UI/ml,

- AbTPO: <10 UI/ml. Reperti istologici

Le valutazioni istologiche sono state effettuate c/o la UO “Anatomia Patologica III” dell'AOUP e i reperti sono stati distinti in due classi:

- CA: carcinoma,

- GMN: gozzo multinodulare. 1.4 Analisi statistica

Le analisi statistiche sono state eseguite con il software Statview versione 5.0. (S.A.S. Institute).

I dati sono riportati come medie ± deviazione standard.

Per il confronto tra gruppi sono stati usati test del Chi Square, ANOVA, regressione lineare e logistica.

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1.5 Risultati

1.5.1 Genere ed Età

La popolazione di 452 soggetti è composta da 325 donne e 127 uomini.

Il gruppo CA, comprensivo di 264 soggetti, è composto da 189 donne (71,6%) e 75 uomini (28,4%), mentre il gruppo GMN, comprensivo di 188 soggetti, da 136 donne (72,3%) e 52 uomini (27,7%).

Dall’analisi emerge che le donne sono interessate dalla patologia neoplastica e dal GMN più frequentemente rispetto agli uomini e che i due sessi risultano affetti da entrambe le malattie in percentuali simili.

Popolazione CA GMN

N° pazienti 452 264 188

♀ / ♂ 325 / 127 189 / 75

71.6% / 28,4%

136 / 52

72,3% / 27,7% Chi Square P-value 0,8613

Tabella 5 Suddivisione per genere della popolazione e dei gruppi CA e GMN.

L’età media dei soggetti reclutati è risultata simile nei due sessi, pari a 47,7 ± 14,47 per le donne e 47,98 ± 15,56 per gli uomini.

L’età alla diagnosi dei soggetti affetti da carcinoma si è rivelata più bassa (45,6 ± 15,01) rispetto a quella dei soggetti con GMN (50,75 ± 13, 89) con Chi Square P-value pari a 0,0002.

♀ / ♂ CA / GMN

Età 47,7 ± 14,47 / 47,98 ± 15,56 45,6 ± 15,01 / 50,75 ± 13, 89 Chi Square P- value: 0,0002

Tabella 6 Età dei partecipanti rispetto al genere e all'istologia.

1.5.2 Anticorpi

È stata analizzata la presenza di AbTg e AbTPO, o almeno uno, nei soggetti reclutati. Su 451 partecipanti allo studio, 137 (30,3%) presentano valori alti di Ab, mentre 314 hanno valori normali (69,7%).

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In particolare, nel gruppo CA, su 263 pazienti, 91 (34,6%) hanno positività anticorpale, invece i restanti 172 (65,4%) presentano valori di Ab nella norma.

Nel gruppo GMN, su 188 soggetti, 46 (24,5%) hanno valori alti di Ab, mentre i 142 (75,5%) rimanenti non hanno positività anticorpale.

Da questi dati emerge che i pazienti con positività ad almeno un Ab hanno una prevalenza significativamente maggiore di DTC (66,4%) rispetto al GMN, con Chi Square P-value pari a 0,0211. Popolazione CA GMN N° pazienti 451 263 188 Ab + 137 (30,3%) 91 (34,6%) 66,4% 46 (24,5%) 33,6% Chi Square P-value 0,0211 Ab - 314 (69,7%) 172 (65,4%) 54,8% 142 (75,5%) 45,2%

Tabella 7 Frequenze osservate per gli Anticorpi rispetto all’istologia.

Figura 14 Anticorpi nella popolazione e nei gruppi CA e GMN.

Esaminando singolarmente gli anticorpi, per quanto riguarda gli AbTg, su un totale di 447 pazienti, 92 presentano positività anticorpale (20,6%), mentre i restanti 355 (79,4%) hanno valori anticorpali normali.

Nel gruppo CA, su 259 soggetti, 65 (25,1%) hanno valori di AbTg alti, invece i rimanenti 194 (74,9%) non hanno valori alterati.

451 263 188 137 91 46 314 172 142 P O P O L A Z I O N E C A G M N

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Nel gruppo GMN, su 188 pazienti, 27 (14,4%) hanno positività anticorpale, mentre 161 (85,6%) presentano valori di AbTg nella norma.

Si evidenzia che la positività anticorpale per AbTg si associa in maniera statisticamente significativa alla diagnosi istologica di CA (70,7%) rispetto al GMN, con un Chi Square P- value di 0,0056. Popolazione CA GMN N° pazienti 447 259 188 AbTg+ 92 (20,6%) 65 (25,1%) 70,7% 27 (14,4%) 29,3% Chi Square P-value 0,0056 AbTg - 355 (79,4%) 194 (74,9%) 54,6% 161 (85,6%) 45,4%

Tabella 8 Frequenze osservate per gli AbTg rispetto all'istologia.

Figura 15 AbTg nella popolazione e nei gruppi CA e GMN.

Per quanto riguarda gli AbTPO, su 448 partecipanti allo studio, 91 (20,3%) presentano valori anticorpali alti, mentre 357 hanno valori normali (79,7%).

In particolare, nel gruppo CA, su 261 soggetti, 63 (24,1%) hanno positività anticorpale, invece i restanti 198 (75.9%) presentano valori di Ab nella norma.

Nel gruppo GMN, su 187 pazienti, 28 (15%) hanno valori alti di Ab, mentre i 159 (85%) rimanenti non hanno positività anticorpale.

447 259 188 92 65 27 355 194 161 P O P O L A Z I O N E C A G M N

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Si riscontra che la positività anticorpale per AbTPO si associa in maniera statisticamente significativa alla diagnosi istologica di CA (69,2%) rispetto al GMN, con un Chi Square P- value di 0,0174. Popolazione CA GMN N° pazienti 448 261 187 AbTPO+ 91 (20,3%) 63 (24,1%) 69,2% 28 (15%) 30,7% Chi Square P-value 0,0174 AbTPO - 357 (79,7%) 198 (75,9%) 55,4% 159 (85%) 44,5%

Tabella 9 Frequenze osservate per gli AbTPO rispetto all’istologia.

Figura 16 AbTPO nella popolazione e nei gruppi CA e GMN.

1.5.3 Ormone Tireo-stimolante TSH

È stata valutata la correlazione tra il TSH e l'istologia. I pazienti sono stati assegnati a 3 classi in base ai valori di TSH (non falsati da terapia):

- TSH normale: 0,4-3,4 μU/ml - TSH elevato: >3,4 μU/ml - TSH basso: <0,4 μU/ml.

Su 452 soggetti, 24 (5,3%) presentano TSH alto, 354 (78,3%) hanno TSH nella norma e i restanti 74 (16,4%) presentano TSH basso.

Nel gruppo CA, su 264 pazienti, si trovano il TSH elevato in 21 soggetti (8%), il TSH normale in 203 soggetti (76,9%) ed il TSH basso in 40 (15,1%).

448 261 187 91 63 28 357 198 159 P O P O L A Z I O N E C A G M N

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Nel gruppo GMN, su 188 pazienti, 3 presentano TSH alto (1,6%), 151 (80,3%) hanno il TSH normale ed i 34 (18,1%) rimanenti hanno il TSH basso.

Dai dati in possesso si evidenzia che, in presenza di TSH elevato, la prevalenza del DTC è significativamente maggiore (87,5%) rispetto al GMN con Chi Square P-value pari a 0,0105. Popolazione CA GMN N° pazienti 452 264 188 TSH elevato 24 (5,3%) 21 (8%) 87,5% 3 (1,6%) 12,5% Chi Square P-value 0,0105 TSH normale 354 (78,3%) 203 (6,9%) 57,3% 151 (80,3%) 42,7% TSH basso 74 (16,4%) 40 (15,1%) 54,1% 34 (18,1%) 45,9%

Tabella 10 Frequenze osservate per il TSH rispetto all’istologia.

Figura 17 Valori di TSH nella popolazione e nei gruppi CA e GMN.

1.5.4 Regressione logistica multivariata tra istologia, età, AbTg e TSH

È stata eseguita una regressione logistica multivariata utilizzando come: - variabile dipendente: la presenza di GMN o CA al reperto istologico - variabili indipendenti:

o continua: l’età,

o nominali: la presenza di AbTg e i valori di TSH (alti o bassi).

452 264 188 24 21 3 354 203 151 74 40 34 P O P O L A Z I O N E C A G M N

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Dall'analisi è possibile trarre diverse conclusioni: innanzitutto all’avanzare dell’età il rischio di CA non aumenta in maniera significativa [exp(Coef): 0.976, con limiti fiduciali al 95% tra 0,963 0,990 e P.value: 0.0006], anzi l’età avanzata potrebbe rivestire un ruolo protettivo; in aggiunta, la positività anticorpale per gli AbTg si associa ad una probabilità quasi doppia di sviluppare DTC [exp(Coef): 1,862, con limiti fiduciali al 95% tra 1,123 e 3,090 e P-value: 0,0161]; infine, valori di TSH progressivamente maggiori deteminano un incremento del rischio di CA di almeno cinque volte [exp(Coef): 5,612, con limiti fiduciali al 95% tra 1,605 e 19,622 e P-value: 0,0069], mentre valori bassi di TSH non incidono in maniera importante sul rischio tumorale.

Quindi la minore età, la positività degli AbTg ed il TSH elevato risultano associati in maniera statisticamente significativa al DTC in qualità di fattori di rischio indipendenti.

Exp(Coef) 95% Low 95% Up P-value

Età 0,976 0,963 0,990 0,0006

AbTg+ 1,862 1,123 3,090 0,0161

TSH alto 5,612 1,605 19,622 0,0069

TSH basso 0,924 0,546 1,564 0,7686

Tabella 11 Regressione logistica multivariata.

1.6 Discussione

Diversi studi presenti in letteratura evidenziano un’associazione tra carcinoma differenziato della tiroide e tiroidite autoimmune2,18,73,85,87,89,91,93,94,95,96, in base al riscontro, con frequenza variabile, di infiltrazione linfocitaria, suggestiva di tiroidite autoimmune, nel contesto dei DTCs e di focolai di DTC in quadri di HT.

Altri lavori, tuttavia, riportando una bassa incidenza di carcinoma tiroideo nei pazienti con HT, non supportano la correlazione tra le due patologie85,160,161,162,163,164.

Bisogna sottolineare che l’associazione spesso risulta da studi retrospettivi basati su reperti chirurgici, condizione che potrebbe comportare un bias di selezione, considerando che i pazienti con HT vengono sottoposti a tiroidectomia per due motivi, ovvero, risolvere i fenomeni di compressione delle strutture cervicali da gozzo voluminoso e, soprattutto, dirimere i dubbi diagnostici su reperti di natura sospetta.

Un altro limite di questi lavori risiede nei criteri di definizione della HT che potrebbero determinare una sovrastima della patologia. La diagnosi istologica si basa sull’infiltrazione

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PARTE II – CAPITOLO 1. Studio di correlazione tra carcinoma differenziato della tiroide e tiroidite autoimmune

linfocitica del parenchima ghiandolare, ma risulta difficile differenziare l’infiltrato immunitario circostante una neoplasia tiroidea da una vera tiroidite cronica sulla base dei soli reperti istologici. La diagnosi clinica, invece, consiste nel riscontro di positività anticorpale e di ipotiroidismo, tuttavia gli autoanticorpi tiroidei possono essere rilevati anche in soggetti eutiroidei in assenza di infiltrazione linfocitica della ghiandola, specialmente nel gozzo85.

Lo studio oggetto della tesi, finalizzato ad indagare la relazione tra DTC e tiroidite autoimmune, è stato condotto esaminando una coorte di 452 pazienti inviati all’intervento chirurgico di tiroidectomia, indipendentemente dalla diagnosi clinico/citologica iniziale. Sono stati raccolti i dati anamnestici, ematochimici (ormonali ed anticorpali) ed anatomopatologici dei soggetti reclutati, suddivisi nei gruppi CA e GMN in base al reperto istologico post-intervento. Sono stati esclusi i pazienti affetti da carcinoma scarsamente differenziato, carcinoma anaplastico, carcinoma midollare e malattia di Basedow-Graves. È emersa una maggiore prevalenza della patologia neoplastica e del GMN nel sesso femminile (rispettivamente 71,6% e 72,3% del totale), in accordo con i dati epidemiologici presenti in letteratura5,12 mentre il rapporto uomo/donna è risultato simile in entrambe le malattie.

L’età alla diagnosi dei soggetti affetti da DTC si è rivelata più bassa rispetto a quella dei soggetti con GMN (rispettivamente 45,6 ± 15,01 vs 50,75 ± 13, 89, con un Chi Square P- value pari a 0,0002) e l’istotipo più frequentemente riscontrato è stato il carcinoma Papillare, come atteso5,12.

È stata evidenziata una maggiore prevalenza della positività anticorpale per AbTg e AbTPO, o almeno per uno dei due anticorpi, nei soggetti con DTC (91 su 137 casi totali di Ab elevati, cioè il 66,4%, con Chi Square P-value pari a 0,0211) rispetto ai controlli con GMN: questa evidenza suggerisce la correlazione tra carcinoma differenziato della tiroide ed autoimmunità tiroidea.

Esaminando gli anticorpi singolarmente, si osserva che la presenza di AbTg elevati si associa in maniera statisticamente significativa alla diagnosi istologica di DTC (65 su 92 casi totali di positività per AbTg, ovvero il 70,7%, con un Chi Square P-value di 0,0056) rispetto al GMN. In maniera molto simile gli AbTPO si trovano più frequentemente alterati nei soggetti con DTC (63 su 91 casi totali di AbTPO elevati, cioè il 69,2%, con un Chi

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PARTE II – CAPITOLO 1. Studio di correlazione tra carcinoma differenziato della tiroide e tiroidite autoimmune

Square P-value di 0,0174) rispetto ai pazienti con GMN. La correlazione risulta lievemente maggiore per gli AbTg. Questi dati sono in accordo con i lavori che suggeriscono che gli AbTg siano un fattore di rischio per i PTC95,103,122,123,124,125; diversamente, si discostano dai lavori che indicano gli AbTPO come potenziali fattori protettivi dal DTC nei pazienti con HT103,119,122.

Riguardo il TSH, è stato riscontrato che, in presenza di TSH elevato, la prevalenza del DTC è significativamente maggiore (21 casi su 24 totali, cioè l’87,5%, con Chi Square P- value pari a 0,0105) rispetto al GMN. Questo risultato concorda con gli studi che indicano la stimolazione cronica dei tireociti da parte del TSH quale fattore di rischio per l’insorgenza di DTC19,20,73,115,116.

Infine dalla regressione logistica multivariata tra istologia, età, AbTg e TSH, è emerso che non c’è un incremento significativo della probabilità di CA all’avanzare dell’età, possibile fattore protettivo [exp(Coef): 0.976, IC 95%: 0,963-0,990 e P.value: 0.0006], che la positività anticorpale per gli AbTg si associa ad una probabilità quasi doppia di sviluppare DTC [exp(Coef): 1,862, IC95%: 1,123-3,090 e P-value: 0,0161], ed, infine, che valori di TSH progressivamente maggiori aumentano il rischio di CA di almeno cinque volte [exp(Coef): 5,612, IC 95%: 1,605-19,622 e P-value: 0,0069], mentre valori bassi di TSH non incidono in maniera importante sul rischio neoplastico.

Pertanto, la minore età, la positività degli AbTg ed il TSH elevato risultano associati in maniera statisticamente significativa al DTC in qualità di fattori di rischio indipendenti, confermando quanto riportato in letteratura85,122,123,124,128,131.

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CONCLUSIONI

CONCLUSIONI

La presenza concomitante di DTC e HT è riportata in letteratura con variabile frequenza. Le evidenze raccolte a sostegno di una correlazione tra le due patologie sono numerose, anche se non confermate in maniera univoca.

Molti studi presenti in letteratura evidenziano un’associazione tra carcinoma differenziato della tiroide e tiroidite autoimmune2,18,73,85,87,89,91,93,94,95,96, in base al riscontro di focolai di DTC in quadri di HT e di infiltrazione linfocitaria, suggestiva di tiroidite autoimmune, nel contesto dei DTCs. Le ipotesi più accreditate per giustificare la correlazione tra le due patologie prendono in considerazione: la condizione di persistente attivazione del SI e dunque il potenziale tumorale dei mediatori del processo infiammatorio cronico, la stimolazione cronica da parte del TSH sui tireociti ed, infine, il possibile effetto cancerogeno diretto o indiretto degli AbTg.

Diversi lavori, tuttavia, non supportano la correlazione tra le due patologie, riportando una bassa incidenza di carcinoma tiroideo nei pazienti con HT85,160,161,162,163,164.

Lo scopo del presente lavoro di tesi è stato valutare la relazione tra DTC e tiroidite autoimmune in una coorte di pazienti sottoposti a tiroidectomia totale per neoplasia confermata istologicamente, rispetto ad un gruppo di controllo di pazienti tiroidectomizzati per patologia benigna. Lo studio è stato condotto raccogliendo i dati anamnestici, ematochimici (ormonali ed anticorpali) ed anatomopatologici di 452 pazienti inviati all’intervento chirurgico e suddivisi nei gruppi CA e GMN in base ai reperti istologici post-intervento.

È emersa una maggiore prevalenza nel sesso femminile, sia della patologia neoplastica, sia del gozzo multinodulare, in accordo con i dati epidemiologici presenti in letteratura5,12; inoltre il rapporto uomo/donna è risultato simile in entrambe le malattie.

L’età alla diagnosi dei soggetti affetti da carcinoma si è rivelata inferiore rispetto a quella dei soggetti con GMN (Chi Square P-value pari a 0,0002) e l’istotipo più frequentemente riscontrato è stato il carcinoma Papillare, come atteso5,12.

È stato evidenziato che, in presenza di positività anticorpale per AbTg e AbTPO, o almeno per uno dei due anticorpi, è maggiore la prevalenza del DTC (Chi Square P-value pari a 0,0211) rispetto al GMN. Questo dato suggerisce una correlazione tra carcinoma

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CONCLUSIONI

differenziato della tiroide ed autoimmunità tiroidea, concordando con gli studi a favore dell’associazione tra le due condizioni patologiche.

Esaminando singolarmente gli anticorpi, si osserva che la presenza di AbTg elevati si associa in maniera statisticamente significativa alla diagnosi istologica di DTC (Chi Square P-value di 0,0056) rispetto al GMN. In maniera molto simile gli AbTPO si trovano più frequentemente alterati nei soggetti con DTC (Chi Square P-value di 0,0174) rispetto ai pazienti con GMN. La correlazione risulta lievemente maggiore per gli AbTg.

Questi risultati sono in accordo con i lavori che suggeriscono che gli AbTg siano un fattore di rischio per i PTC95,103,122,123,124,125 e che l’associazione tra HT e Tc possa essere anticorpo-specifica103,122, attraverso un’azione cancerogena diretta o indiretta; diversamente, si discostano dai lavori che indicano gli AbTPO come potenziali fattori protettivi dal DTC nei pazienti con HT103,119,122.

Inoltre, è stato riscontrato che, in presenza di TSH elevato, la prevalenza del DTC è significativamente maggiore (Chi Square P-value pari a 0,0105) rispetto al GMN. Questo risultato concorda con gli studi che indicano l’incremento del TSH, il principale mediatore coinvolto nella proliferazione e differenziazione dei tireociti, quale fattore di rischio per l’insorgenza di DTC. Infatti, il TSH, in concentrazioni progressivamente maggiori in risposta alla graduale distruzione del parenchima ghiandolare nei pazienti con HT, potrebbe stimolare l’epitelio follicolare promuovendo lo sviluppo della neoplasia19,20,73,115,116. È improbabile, comunque, che il TSH agisca da solo considerando l’evidenza di neoplasia anche in pazienti con valori ormonali normali o bassi.

Infine dalla regressione logistica multivariata tra istologia, età, AbTg e TSH, è emerso che all’avanzare dell’età la probabilità di DTC non aumenta in maniera significativa e anzi l’età avanzata potrebbere agire da fattore protettivo [exp(Coef): 0.976, IC 95%: 0,963- 0,990 e P.value: 0.0006], che la positività anticorpale per gli AbTg si associa ad una probabilità quasi doppia di sviluppare DTC [exp(Coef): 1,862, IC95%: 1,123-3,090 e P- value: 0,0161] ed, infine, che valori di TSH progressivamente maggiori deteminano un incremento del rischio di CA di almeno cinque volte [exp(Coef): 5,612, IC 95%: 1,605- 19,622 e P-value: 0,0069] mentre valori bassi non incidono sul rischio neoplastico in maniera significativa. Questi risultati confermano gli studi presenti in letteratura che indicano minore età, positività degli AbTg e TSH elevato quali fattori associati al rischio di DTC in maniera indipendente tra loro85,122,123,124,128,131.

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CONCLUSIONI

In conclusione lo studio oggetto di questa tesi sostiene la correlazione tra carcinoma differenziato della tiroide e tiroidite autoimmune, evidenziando un’associazione statisticamente significativa tra neoplasia e positività anticorpale (sia AbTg che AbTPO) rispetto ai controlli con gozzo multinodulare.

Dai dati ottenuti si conferma, inoltre, il rischio maggiore di DTC nei soggetti con valori di TSH più elevati e si individuano minore età, AbTg positivi e TSH elevato quali fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo di DTC.

Tali risultati suggeriscono un attento follow-up dei pazienti con tiroidite autoimmune, sia ematochimico, per monitorare TSH, AbTg e AbTPO, che ecografico, per individuare eventuali noduli sospetti da sottoporre ad approfondimento diagnostico.

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PROSPETTIVE FUTURE

PROSPETTIVE FUTURE

I risultati ottenuti confermano il ruolo non marginale rivestito dall’autoimmunità tiroidea nella patogenesi dei carcinomi della tiroide e suggeriscono la necessità di un attento monitoraggio dei pazienti con tiroidite autoimmune.

Sarebbe utile valutare la correlazione tra reperti ecografici suggestivi di tiroidite autoimmune e diagnosi istologica di carcinoma, per cui è già in corso la raccolta dei dati ecografici dei partecipanti allo studio.

Interessante, inoltre, sarebbe ricercare la presenza di patologie autoimmuni sistemiche e confrontarne la prevalenza nei soggetti affetti da neoplasia rispetto ai controlli con patologia benigna, nell’ottica di una più completa caratterizzazione del ruolo dell’autoimmunità nella cancerogenesi.

Infine, considerando i dati contrastanti presenti in letteratura sulle ricadute prognostiche della coesistenza di DTC e tiroidite autoimmune, si potrebbe valutare l’incidenza, nel follow-up, di recidiva e di metastasi a distanza nei pazienti con neoplasia associata ad autoimmunità.

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