• Non ci sono risultati.

La scala utilizzata per indagare la Job Satisfaction all’interno di questo elaborato di tesi è la McCloskey Mueller Satisfaction Scale (MMSS) (1990) che è una scala con 31 items suddivisa in 8 sottoscale o fattori, scala elaborata dalla Iowa Nursing School negli Stati Uniti e per questo perfettamente adatta al nostro studio. Per Ognuno dei 31 parametri viene chiesto di indicare il livello di soddisfazione su una scala Likert a 5 punti (punteggio 1 massima insoddisfazione, 5 massima soddisfazione). I punteggi si distribuiscono in un range che va da 31 (minima soddisfazione) a 155 (massima soddisfazione). La scala di soddisfazione McCloskey / Mueller a otto fattori e 31 voci è una delle scale più utilizzate per misurare la soddisfazione professionale tra gli infermieri. Tuttavia, questa scala è stata sviluppata nel 1990 per il contesto infermieristico americano e la sua validità psicometrica e la sua utilità per l'uso con popolazioni infermieristiche non americane sono state messe in discussione da vari ricercatori. La matrice teorica, su cui la scala è stata costruita, prende spunto dalla teoria dei bisogni di Maslow. Nel 1954 lo psicologo Abraham Maslow propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una “gerarchia di bisogni”, cioè una serie di “bisogni” disposti gerarchicamente in base alla quale la soddisfazione dei bisogni più elementari è la condizione per fare emergere i bisogni di ordine superiore. Alla base della piramide ci sono i bisogni essenziali alla sopravvivenza mentre salendo verso il vertice si incontrano i bisogni più immateriali. Le aree indagate dalla MMSS sono: riconoscimento esplicito (stipendio, incentivi ecc.) (items 1,2,3) / equilibrio lavoro – famiglia (7,10,11) / Organizzazione dell’orario di lavoro (4,5,6,8,9) / Colleghi (13,14) / Opportunità di interazione sociale (15,16,17,18) / Opportunità professionali (19,20,26,27) / Elogi e riconoscimenti (12,23,24,25,31) / Controllo / responsabilità (21,22,28,29,30).

All’interno di questo elaborato abbiamo deciso di eliminare dagli items le dimensioni relative agli aspetti contrattuali, in quanto, secondo chi scrive, di poca aderenza e con scarsa importanza se paragonato all’obiettivo prefissato inizialmente, al fine di rendere questo lavoro più interessante. Nello specifico sono state tolte le seguenti voci: stipendio, ferie, benefici (assicurazioni, pensionamento, incentivi economici, posizioni di lavoro), ore di lavoro, flessibilità dell’orario di lavoro, possibilità di

46

lavoro diurno, opportunità di part – time, flessibilità nel pianificare i tuoi fine settimana, incentivi per il lavoro festivo, permessi per maternità, permessi per i figli. In ultima analisi, andando a cercare le relazioni ed implicazioni pratiche, la soddisfazione professionale può essere indicativa di comportamenti lavorativi come la “cittadinanza organizzativa” (nasce dal presupposto che vi sia qualcosa di più dello scambio economico nella relazione tra la persona e l'azienda e che questo si traduca in una propensione a cooperare e in un coinvolgimento organizzativo) e comportamenti di ritiro come assenteismo, e turnover. Inoltre la soddisfazione sul lavoro può mediare parzialmente la relazione tra le variabili della personalità e comportamenti di lavoro devianti. Un risultato di ricerca comune è che la soddisfazione professionale è correlata alla soddisfazione della vita. Questa correlazione è reciproca, nel senso che le persone soddisfatte della vita tendono ad essere soddisfatte del proprio lavoro e le persone soddisfatte del proprio lavoro tendono ad essere soddisfatte della vita.

Partecipanti

Come possiamo osservare dalle tabelle (A) e (A1) “Caratteristiche dei campioni” i partecipanti alla ricerca sono stati 103, di cui 84 infermieri (81,5%) e 19 medici (18,5%). Degli 84 infermieri partecipanti allo studio abbiamo ottenuto l’adesione di 35 uomini (41,7%) e 49 donne (58,3%) tutti afferenti dai reparti di Area Medica, dove nello specifico troviamo le Medicine: 2°T (N=13 pari al 15,5%), 2°1 (N=22 pari al 26,2%), 2°2 (N=14 pari al 16,7%), 2°3 (N=8 pari al 9,5%), Neurochirurgia (N=11, pari al 13,1%) ed infine il Blocco Operatorio (N=16, pari al 19,0%).

La stragrande maggioranza degli operatori presenta una formazione di tipo universitaria con rilascio di laurea triennale pari al 84,5 %, N=71, mentre valori più bassi si ottengono negli infermieri che presentano un master clinico (N=17 pari al 20,2%) mentre sono un numero nettamente superiore i colleghi sprovvisti di tale titolo (N=67 pari al 79,8%). Per quanto riguarda il master per le funzioni di Coordinamento possiamo trovare N=8 pari al 9,5% mentre per il possesso della Laurea Magistrale registriamo N=3 con percentuale relativa del 3,6%.

47

Valori inferiori si registrano negli operatori che hanno conseguito una formazione di tipo professionale con relativo rilascio di Diploma Regionale (N=13 pari al 15,5%). Passando ad analizzare i medici dei 19 aderenti allo studio abbiamo ottenuto la partecipazione di 7 uomini (N=7 pari al 36,8%) e 12 donne (N=63,2%) afferenti maggiormente dall’area medica, dove nello specifico medicina 2°2 N=9 – 47,4% / 2°3 N=1 – 5,3% / 2°T N=2 – 10,5% / 2°1 N=2 – 10,5% (è bene sottolineare per completezza che i medici di medicina generale presenti nel P.O di Livorno sono gli stessi su tutti i quattro piani medici poiché ogni tre mesi i medici ruotano tra le U.O per assicurare equità di assistenza su entrambi i piani). I medici partecipanti dal blocco operatorio sono stati 4 pari al 21,1%, mentre si registra un’unica adesione dalla NCH con 5,3%. Le specializzazioni intraprese dai medici sono tra le più disparate, possiamo infatti trovare: Medicina interna (N=7 pari al 41,2%), Geriatria (N=4 pari al 23,5%), Anestesia e rianimazione (N=3 pari al 17,6%), Chirurgia Generale (N=1 pari al 5,9%) e Neurochirurgia (N=1 pari al 5,9%).

Tabella (A). Caratteristiche campione: Infermieri (n.84)

N. % Mas chio 35 41,7% Fem m ina 49 58,3% Laurea 71 84,5% Cors o regionale 13 15,5% Si 17 20,2% No 67 79,8% SI 8 9,5% No 76 90,5% SI 3 3,6% No 81 96,4% Area Medica 2°2° 14 16,7% Area Medica 2°3° 8 9,5% Area Medica 2°T 13 15,5% Area Medica 2°1° 22 26,2% Neurochirurgia 11 13,1% Blocco Operatorio 16 19,0% Genere Form azione

Mas ter clinico

Mas ter coordinam ento

Laurea Magis trale

48

Tabella (A1). Caratteristiche campione: Medici (n.19)

Punteggi sottoscale e score totale Jefferson Scale of Attitudes Toward Physician

Nurse Collaboration: confronto fra professioni

Tabella B)

Test U di Mann-Whitney per campioni indipendenti (significatività p< 0.05)

N. % Mas chio 7 36,8% Fem m ina 12 63,2% Geriatria 4 23,5% Medicina interna 7 41,2% Endocrinologia 1 5,9% Neurochirurgia 1 5,9% Chirurgia generale 1 5,9%

Anes tes ia Rianim azione 3 17,6%

Area Medica 2°2° 9 47,4% Area Medica 2°3° 1 5,3% Area Medica 2°T 2 10,5% Area Medica 2°1° 2 10,5% Neurochirurgia 1 5,3% Blocco Operatorio 4 21,1% Genere s pecializzazione m edico Settim g

Sottoscale Item Range Professione N Media DS P

Infermiere 84 22,881 ± 2,699 Medico 19 22,789 ± 3,359 Infermiere 84 10,012 ± 1,646 Medico 19 10,737 ± 0,933 Infermiere 84 10,119 ± 1,745 Medico 19 10,421 ± 1,304 Infermiere 84 6,881 ± 1,283 Medico 19 5,789 ± 1,583 Infermiere 84 49,893 ± 5,650 Medico 19 49,737 ± 4,344 1-15 7-28 3-12 3-12 2-8 15-60 Score totale JS 0,850 0,099 0,692 0,004 0,679 1, 3, 6, 9, 12, 14, 15 2, 4, 7 5, 11, 13 8, 10 Condivisione e collaborazione Caring vs curing Autonomia degli infermieri

49

Nelle tabelle presenti in questo capitolo abbiamo riportato i Punteggi medi per le

principali variabili indipendenti, i punteggi ottenuti sono stati trattati come vere e

proprie variabili numeriche e perciò si andrà a prendere in considerazione la media

numerica ottenuta. Fondamentale perciò a questo punto, riuscire a capire se tra

queste medie c’è una differenza statisticamente significativa, e proprio a questo proposito sarà necessario prendere in considerazione il “test per campioni indipendenti” – dove mediante l’applicazione del “T- Test” (che ci permetterà di confrontare le medie di due campioni) – andremo ad osservare il valore “P” che tenderà ad avere un valore significativo quando si attesta inferiormente al valore di 0,05 (P < 0,05).

ANALISI DEI DATI:

Documenti correlati