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La sfera del mercato del lavoro in Italia, vista attraverso l’analisi comparata di alcuni indicatori di sintesi, quali i tassi di occupazione, disoccupazione e inattività per le fasce d’età 15-24 e 25-34 anni, eviden- zia una situazione di sostanziale differenza tra il Nord e il Sud del Paese (fig. 10). In questo contesto abbiamo approfondito in dettaglio la situazione

Fig. 10. Tassi di occupazione, disoccupazione e inattività per provincia e fascia d’età (15-24 e 25–35 anni). Terzili della distribuzione

occupazionale nelle province della Sardegna, tenendo in considerazione che le sub-regioni oggetto della nostra ricerca fanno capo rispettivamente alle province del Sud Sardegna e di Oristano, per quanto riguarda la Marmilla, e a quelle di Nuoro e Oristano rispetto al Mandrolisai5.

Per quanto concerne i tassi di disoccupazione, la tabella 8 mostra che il valore più alto si concentra nel Mezzogiorno nella classe di età 15-24 anni, sia tra i maschi (45,8 per cento) che tra le femmine (52,2 per cento). In Sardegna, i tassi di disoccupazione giovanile (35,7 per cento per la classe d’età 15-24 anni e 24,3 per cento per la classe 25-34 anni) sono più bassi rispetto alla media del Mezzogiorno (pari, rispetti- vamente, a 48,4 per cento per la classe 15-24 anni e 27,8 per cento per la classe 25-34 anni), ma comunque significativamente più alti rispetto alla media nazionale (con valori del 32,2 per cento per la classe 15-24 anni e 15,9 per cento per i 25-34enni). Nel contesto regionale, il Sud Sardegna (che comprende parte della Marmilla) è l’area maggiormente in difficoltà, con un tasso di disoccupazione del 46,8 per cento per la classe 15-24 anni e del 30 per cento per quella tra i 25 e i 34 anni. In una posizione leggermente migliore si trovano invece le province di Oristano e Nuoro per entrambe le fasce d’età.

5 La scelta di utilizzare gli indicatori a livello provinciale sul mercato del lavoro è stata presa

in virtù del fatto che gli indicatori comunali, da poter aggregare a livello di sub-regione, risalgono al 2011. Si è pertanto optato per una scelta meno precisa a livello territoriale, ma più recente. Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat 2018a

Per quanto riguarda il tasso di occupazione giovanile (tab. 9), la Sardegna mostra performances generalmente migliori rispetto alla media del Mezzogiorno, a esclusione della provincia di Oristano per la fascia di età 15-24 anni, per la quale si registra un tasso dell’11,7 per cento, pari alla media del Mezzogiorno (11,8 per cento). La po- polazione femminile resta comunque quella con un più basso tasso di occupazione in entrambe le classi di età e in tutte le province, un dato confermato anche a livello nazionale. Ancora più sorprendente è il dato riguardante la popolazione femminile nella provincia di Oristano nella fascia d’età 15-24 anni, il cui tasso di occupazione pari ad appena il 7,3 per cento è piuttosto distante rispetto alla media nazionale (14,3 per cento) e comunque al di sotto della media del Mezzogiorno (9 per cento). Per una migliore interpretazione di questi valori, è necessario tuttavia integrarli con gli indicatori di inattività (tab. 10), il cui tasso registra la soglia più alta nella provincia di Oristano (79,4 per cento), un elemento probabilmente dovuto anche all’alta partecipazione sco- lastica della popolazione compresa nella fascia d’età 15-24 anni. La Provincia del Sud Sardegna e quella di Nuoro presentano un tasso di occupazione giovanile in linea con la media regionale, ma al di sotto di quella nazionale, mentre il tasso di inattività (che comprende anche gli studenti) risulta essere piuttosto alto per la provincia di Nuoro, e al di sotto della media nazionale per la Provincia del Sud Sardegna.

Tab. 8. Tasso di disoccupazione per provincia e macro-area, sesso e fascia d’età 15-24 anni 25-34 anni Provincia M F T M F T Cagliari 33,4 37,9 35,2 27,5 18,9 23,6 Nuoro 36,5 12,9 28,3 20,4 14,7 18,1 Oristano 41,3 47,4 43,2 24,9 8,8 17,8 Sassari 30,3 23,5 27,7 26,8 22,7 25,0 Sud Sardegna 43,4 50,3 46,8 29,8 30,1 29,9 Sardegna 35,8 35,6 35,7 26,7 21,1 24,3 Macro Area Nord 20,3 24,7 22,1 7,6 10,4 8,8 Centro 28,2 30,5 29,1 13,0 15,7 14,2 Mezzogiorno 45,8 52,2 48,4 24,9 32,0 27,8 Italia 30,4 34,8 32,2 14,5 17,8 15,9

4. Conclusioni

Il quadro descrittivo-quantitativo sulle due sub-regioni interne della Sardegna del Mandrolisai e della Marmilla, elaborato in questo capitolo, mostra una situazione socio-economica piuttosto complessa. Considerando il profilo demografico, se da un lato, infatti, la percen-

Tab. 9. Tasso di occupazione per provincia e macro-area, sesso e fascia d’età 15-24 anni 25-34 anni Provincia M F T M F T Cagliari 16,4 12,7 14,8 56,3 53,0 54,7 Nuoro 16,6 13,9 15,3 61,1 49,9 55,9 Oristano 15,5 7,3 11,7 51,6 63,0 56,6 Sassari 21,5 14,8 18,1 55,5 44,8 50,2 Sud Sardegna 17,5 15,2 16,4 56,5 44,8 50,8 Sardegna 18,0 13,6 15,9 56,2 49,3 52,8 Macro Area Nord 26,4 18,8 22,7 82,7 67,4 75,2 Centro 21,0 14,6 17,9 72,2 59,4 65,9 Mezzogiorno 14,5 9,0 11,8 54,2 34,0 44,3 Italia 20,8 14,3 17,7 69,9 53,3 61,7

Fonte: dati Istat 2018a

Tab. 10. Tasso di inattività per provincia e macro-area, sesso e fascia d’età 15-24 anni 25-34 anni Provincia M F T M F T Cagliari 75,4 79,6 77,2 22,4 34,6 28,5 Nuoro 73,9 84,0 78,6 23,2 41,5 31,7 Oristano 73,7 86,1 79,4 31,3 30,9 31,1 Sassari 69,2 80,7 75,0 24,3 42,1 33,1 Sud Sardegna 69,1 69,3 69,2 19,5 35,9 27,5 Sardegna 72,0 79,0 75,3 23,3 37,6 30,2 Macroarea Nord 66,9 75,0 70,8 10,5 24,8 17,6 Centro 70,8 78,9 74,7 17,0 29,5 23,2 Mezzogiorno 73,3 81,1 77,1 27,8 50,0 38,7 Italia 70,1 78,1 73,9 18,3 35,2 26,7

tuale dei giovani residenti sul totale della popolazione è in linea con la media nazionale (ma comunque più bassa rispetto a quella regionale e del Mezzogiorno), dall’altro si nota che il tasso d’invecchiamento della popolazione risulta essere tra i più alti d’Italia: si contano infatti 162 persone con almeno 65 anni per ogni 100 giovani fino ai 14 anni. Questo dato descrive una vera e propria concentrazione della distri- buzione demografica verso le fasce d’età più anziane, che secondo la più recente letteratura sociologica6 può comportare un aumento del

flusso migratorio verso altri paesi, una bassa partecipazione sociale e politica dei giovani e in generale un ostacolo alla crescita economica del territorio.

Un altro aspetto rilevante riguarda le scelte scolastiche dei giovani nei territori considerati. Un dato di fondo richiama la bassa capillarità dell’offerta scolastica di II grado, considerando che sono presenti nei due territori solo sei istituti superiori: un Liceo Scientifico, due Scuole Professionali e un Istituto Tecnico nel Mandrolisai, e un Istituto Tecnico e uno Professionale nella Marmilla. In entrambi i casi, tale condizio- ne porta gli studenti a dover fare spesso delle scelte non desiderate, tra cui quella di allontanarsi dal proprio territorio e affrontare sforzi motivazionali e cospicui costi economici al fine di conseguire il titolo di studio auspicato (Longobardi, Agasisti, 2012; Mandich, 2012). In questo contesto, risulta così sorprendente il dato che riguarda il tasso dei diplomati nel territorio del Mandrolisai, che arriva al 67 per cento, un valore superiore alla media nazionale, che può essere interpretato come l’espressione di una forte vocazione dei giovani verso gli indirizzi professionali connessi al settore primario (Istituto Agrario) e ai servizi turistici per la filiera agroalimentare (Istituto Alberghiero) offerti nel territorio.

Infine, alla luce dei dati emersi nell’ambito scolastico, un’ulteriore considerazione va fatta in merito alle opportunità occupazionali e alla capacità di questi territori di assorbire nel mercato del lavoro interno la popolazione giovanile, con particolare riferimento alla fascia d’età dai 25 ai 34 anni. Considerando gli indicatori di disoccupazione, oc- cupazione e inattività, che nelle province di Oristano, Sud Sardegna e Nuoro presentano dei livelli significativamente inferiori e piuttosto lontani dalla media nazionale (in particolar modo nel caso del Sud Sardegna), emerge una situazione economica poco favorevole alle possibilità dei giovani di coltivare le proprie aspirazioni professionali

in questi territori, le cui principali attività si concentrano in pochi settori, per lo più quello agricolo, con un basso livello di innovazione e specializzazione. In tale prospettiva viene da chiedersi se ancora esi- sta da parte dei giovani un progetto di vita che si rivolga al territorio, e nel caso in cui esista, su quali motivazioni si basi e quali siano le forze culturali e sociali che spingono i giovani a non optare per la via della fuga verso contesti meno difficili e più motivanti: tutti aspetti che vengono analizzati in profondità in altri capitoli di questo volume (Mandich, 2020; Pinna, Pitzalis, Spanò, 2020).

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3. TRAME COMUNITARIE: