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6.1 METODI E TECNICHE DI INDAGINE

6.1.1 I L METODO BIOGRAFICO

La storia del cosiddetto Approccio biografico si articola in due momenti fondamentali46. Il primo si sviluppa negli Stati Uniti, soprattutto nell'ambito della Scuola di Chicago, ed ha come riferimento privilegiato ed emblematico la grande ricerca di Thomas e Znaniecki. Per i membri della Scuola di Chicago i temi di ricerca dominanti hanno riguardato l‟organizzazione e la disorganizzazione sociale, e in tal senso la documentazione biografica (comprese lettere, diari, e gli altri documenti personali) ha rappresentato il materiale sociologico più indicato per comprenderne le dinamiche. Tra le due guerre in questo fecondo ambiente di studio si sono moltiplicate, dunque, le ricerche fondate sui documenti personali, sulle tematiche dell‟immigrazione, della disorganizzazione familiare ed ambientale, del suicidio, del disadattamento e della delinquenza giovanile, delle situazioni di povertà e di determinate minoranze etniche.

Subito dopo, si è avviato, conseguentemente, un intenso dibattito metodologico sulla possibilità che l‟utilizzo dei materiali biografici consenta di provare (o meno) ipotesi e/o generare teorie, giungendo alla conclusione, con un facile compromesso, che mentre i documenti personali potevano avere valore in sé, per la ricchezza di informazioni e di spunti che contenevano, essi non avevano però alcun valore di prova. I documenti personali e il materiale biografico, posti in subordine, caddero così in disuso proprio nel momento di massima espansione e successo della sociologia americana.

La seconda fase si sviluppa in Europa a partire dalla fine degli anni '50. In particolare in Italia e in Francia, l'approccio in questione, segue una direzione di sviluppo diversa; esso diventa, infatti, il veicolo metodologico privilegiato dell'interesse di più discipline verso le concrete “testimonianze vissute”, verso la marginalità sociale, ed assume le forme del “metodo di ricerca” dell'impegno politico e sociale.

46B

ICHI R., Il campo biografico:lo sviluppo, le articolazioni, gli approcci, la tipologia, Introduzione a BERTAUX D., Racconti di vita, Franco Angeli, Milano, 1999.

Fino alla metà degli anni Sessanta il materiale biografico viene utilizzato all‟interno di una prospettiva politico- culturale ampia e critica, come strumento per rovesciare l‟asimmetria radicale del rapporto soggetto- oggetto della ricerca e, diventa così quasi una promessa di rivoluzione culturale e politica, lo strumento per una conoscenza diversa della società, antiautoritaria e antiburocratica (Bichi, p.10).

Dopo l'esperienza di The Polish Peasant47 la storia dell'approccio

biografico, in Europa, quindi si biforca, da un lato incontrando la “scuola memorialista” polacca, dall'altro “vivendo una singolare avventura negli ambienti della sinistra europea soprattutto in Italia e in Francia” (Campelli, in Bichi R, p. 10). In questa difficile „collaborazione‟ l'approccio biografico tende a perdere completamente le sue già ridotte vesti di strumento tecnico - metodologico e diventa promessa di rivoluzione culturale e politica, strumento per una conoscenza diversa della società, anti-autoritaria e anti-burocratica. La biografia diventa quindi un momento della ricerca della realtà e allo stesso momento dell'attività pratico-critica tendente alla sua trasformazione”. L‟esigenza è, in questo contesto, quella di conoscere “dal basso”, di entrare nel cuore stesso dell'oggetto di studio, di condividerlo durante la pratica di ricerca E' lungo questa traiettoria che si concretizzano le principali critiche mosse a questa metodologia, accusata spesso di essere troppo superficiale e poco metodica nella raccolta dei dati e nell‟analisi degli stessi. Con l'attenuarsi delle tensioni intellettuali e politiche anche l'approccio biografico diminuì quindi la sua influenza nelle scienze sociali. Fu solo alla fine degli anni Settanta che l'attenzione verso questa metodologia di indagine, sorprendentemente, ritornò ad essere fiorente; essa si tradusse, oltre che in un consistente numero di ricerche empiriche, nel tentativo di dotare l'approccio in questione di quella legittimazione teorico- metodologica posta in secondo piano nelle ricerche degli anni precedenti. Tra gli anni Settanta e Ottanta l‟indagine biografica ritrova, negli stessi paesi in cui era nata - Italia e Francia –un nuovo slancio vitale che si concretizza nella pubblicazione di “più di quattrocento titoli apparsi su questo soggetto nella sola Francia in questo periodo” (Bichi, p. 11).

Nel complesso comunque le ragioni di questo ritorno dell'approccio biografico sulla scena delle scienze sociali, mostrano

svariate analogie con quelle che lo avevano portato alla ribalta negli anni Sessanta. Se restava costante una certa predisposizione ideologica (dar voce alle realtà sociali più emarginate), questa non era più indirizzata a consapevolizzare alla lotta politica chi era portatore di esperienze di vita e visioni culturali „antagoniste‟, ma a far da “cassa di risonanza” alla denuncia dei processi di emarginazione sociale in atto sui soggetti più deboli.

Nel corso dell‟ultimo decennio, si ha come l‟impressione che questa metodologia di indagine è stata capace di svincolarsi da certi meccanismi di attribuzione politica e ha, inoltre, dimostrato una certa autorevolezza metodologica. Le motivazioni rispetto al revival di questa metodologia risiedono in molteplici ragioni,. A questo proposito Bichi scrive,

Il rinnovato (e ormai ciclico) interesse per la “qualità” trova qui spiegazione innanzitutto nelle modalità diverse con cui ci si riferisce ai rapporti sociali contemporanei rispetto a quelli tipici della società moderna: l‟individuo viene concepito come soggetto autonomo d‟azione e ciò assegna un valore importante all‟esperienza individuale, alla vita quotidiana come spazio in cui i soggetti costruiscono il senso del loro agire. Inoltre, la crescente differenziazione culturale, territoriale e individuale a fronte dei processi di globalizzazione vede tra i suoi effetti la sempre più diffusa frammentazione delle esperienze, la difficoltà di trovare appartenenze e identità sicure e gli individui sono forse maggiormente spinti a recuperare il senso della propria vita voltandosi indietro, frugando nelle storie di famiglia, riesumando ricordi e elaborando memorie. Questa lettura dei processi sociali contemporanei suggerisce allora l‟utilizzo di strumenti che non tendano alla standardizzazione. (Bichi, p. 13).

Ciò che emerge dall‟intervento riportato è che l‟approccio biografico rappresenta la modalità di conduzione più indicata tra le diverse metodologie qualitative, alla luce dei fenomeni di globalizzazione e tendenza al postmoderno, descritti nelle pagine precedenti, e che conducono alla frammentarietà dell‟esistenza individuale. La conseguenza è che gli individui attraversano una fase di frammentazione della propria identità e delle relazioni sociali, tale per cui si rende necessario l‟utilizzo di un metodo di indagine “personalistico”, se così si può definire, che consideri le esperienze di vita dei singoli nella propria intrinseca unicità e insostituibilità.