Cenni anatomic
3.6 Metodo Mézières
Francois Mézières era una fisioterapista francese autrice dell’omonimo metodo intorno agli anni cinquanta. Mézières spiega che il suo metodo consiste nell’allungare ed elasticizzare la muscolatura posteriore e le catene muscolari posteriori. Le basi della metodica della scuola francese possono essere riassunte con un decalogo:
1) critica alle teorie tradizionali 2) importanza dell’esperienza
3) esistenza di una catena posteriore
4) rilevanza dell’espirazione durante i movimenti correttivi 5) ricerca e correzione delle compensazioni
6) eliminazione dei riflessi antalgici a priori 7) esistenza di due blocchi muscolari 8) tensione alla morfologia perfetta
9) contestazione della definizione del metodo globale 10) lavoro individuale e necessariamente assistito
Critica alle teorie tradizionali: l’equilibrio è garantito dalla
56
Secondo Mézières la muscolatura spinale è la più forte ed è la causa dei compensi ai vari livelli della colonna. Inoltre non sarebbe la gravità a comprimere le vertebre, ma la contrazione muscolare. A questo proposito, fa riflettere sulla classica posizione assunta durante l’esame cinesiologico per la verifica della scoliosi, questo movimento causa squilibrio spostando il bacino indietro. Le critiche di Mézières sulla cinesiterapia fanno riferimento principalmente a: l’utilizzo di iperestensioni del rachide, l’utilizzo di esercizi asimmetrici eseguiti perpendicolarmente al rachide e l’esecuzione segmentaria degli esercizi senza tener conto delle compensazioni che possono avvenire agli altri livelli.
L’importanza dell’esperienza: è alla base del metodo Mézières
e del suo progresso, è stato costruito in modo empirico e perfezionato con l’osservazione diretta. “Si può osservare male: un fenomeno successo per caso può dare origine ad una terapia mal fatta, ma se il fenomeno si ripete sempre, l’osservazione può considerarsi corretta”
Catene muscolari e lordosi: Mézières per catena muscolare
intende un sistema di muscoli mono-poliarticolari embricati fra di loro per cui il movimento di uno o più muscoli influenza anche gli altri. Dalla nuca al sacro, dal sacro agli arti inferiori, sotto la pianta del piede e risalendo anteriormente fino al ginocchio, esiste un embricarsi di muscoli che costituiscono un lungo complesso muscolare scarsamente elastico a cui Mézières dà il nome di catena muscolare posteriore. Questa catena lavora a livello
57
globale, di conseguenza se si ha un accorciamento esso trascina tutto il resto della catena muscolare, può però anche avvenire il contrario, e queste reciproche influenze avvengono a tutti i livelli della catena. Esiste inoltre una catena anteriore del collo composta dai muscoli: lungo della testa, lungo del collo, retto anteriore della testa, che insieme ai muscoli retti addominali e la parte sottombelicale del trasverso sono gli unici veri antagonisti della catena posteriore. Esisterebbero poi altre due catene; una catena anteriore interna composta da ileopsoas e diaframma e una catena anteriore brachiale. Per quanto concerne la scoliosi Mézières sostiene che la lordosi è all’origine della scoliosi in quanto è il primo passo per le deviazioni laterali e per le rotazioni, che sono le vocazioni dei muscoli della catena cinetica posteriore.
Ruolo della respirazione: Mézières privilegia molto una corretta
respirazione nei suoi trattamenti, in particolare l’espirazione. Nell’inspirazione forzata si ha un aumento dei tre diametri toracici come conseguenza dell’elevazione dello sterno e l’abbassamento del centro frenico. Nell’espirazione forzata invece è prevalente l’azione del trasverso dell’addome che comprime i visceri addominali e favorisce la risalita del diaframma.
Compensazioni: le catene muscolari, ma anche i legamenti,
tessuti molli, organi, pelle ecc. hanno numerosi collegamenti. Per cui ogni trazione, pressione, flessione ha una ripercussione in altri distretti più o meno lontani. Quindi è importante durante
58
l’esecuzione di atti correttivi una costante ricerca di possibili compensi che possono aggravare gli aspetti della patologia in trattamento. Il compito del terapista sarà quello di impedire appunto un aggravamento, e nel caso della scoliosi, valutare se i compensi si siano trasmessi agli arti inferiori
Riflesso antalgico a priori: il riflesso antalgico a posteriori è
definibile come qualsiasi movimento istintivo di reazione ad un pericolo presunto. Si tratta di un riflesso esterocettivo. Il riflesso antalgico a priori invece è all’origine di una patologia e determina spesso uno o più meccanismi di compenso che rendono difficile il riconoscimento della prima causa. Mézières sostiene che i riflessi antalgici spesso nascondono rigidità, anchilosi, lassità legamentosa che non sono mai stati presi in considerazione e che col passare del tempo si aggravano. “Sono meccanismi di
autodifesa contro un dolore nascosto”, quando i meccanismi di
difesa cercano di prevenire il disordine aumentando il comfort, tendono a potenziare la resistenza al dolore ai danni del movimento con la comparsa di schemi motori anomali, e, se questi schemi anomali perdurano vengono interiorizzati. Lo scopo del metodo Mézières è individuare l’origine del dolore e curarlo rimuovendo le cause alla base della sua genesi.
Blocchi: durante la sua esperienza Mézières ha scoperto
l’esistenza di due blocchi muscolari, uno superiore ed uno inferiore. Il primo si estenderebbe dall’occipite a D7, l’altro da D7 alla pianta del piede. Dal punto di vista scheletrico, il blocco superiore comprende, il capo, la colonna da C1 a D7, il cingolo
59
scapolomerale e gli arti superiori. Il blocco inferiore invece comprende il resto della colonna da D7 al coccige, il bacino e gli arti inferiori.
Morfologia perfetta: il fine a cui puntano i trattamenti del metodo
Mézières è il raggiungimento di una morfologia perfetta. Per Mézières è un obiettivo che si può raggiungere solamente esaminando attentamente il paziente, in posizione eretta, a piedi uniti e con ginocchia, cosce, polpacci, condili e malleoli interni in contatto. Di fronte il paziente deve essere simmetrico: creste iliache, mammelle, spalle e clavicole debbono essere alla sessa altezza. Di profilo il tronco del paziente deve essere leggermente avanzato e l’addome rettilineo fino al pube. Se, sempre lateralmente, il braccio copre il profilo posteriore della schiena è presente una rotazione del tronco oppure una iperlordosi lombare. Di schiena si verificheranno i processi spinosi e le linee glutee. Per ultimo si valuta la cifosi dorsale, secondo Mézières la lordosi cervicale invece che terminare con C7 ma arriva fino a D1-D2, mentre la lordosi lombare non si arresta a D12 ma risale fino a D7. Se ne deduce che la cifosi dorsale, secondo questa concezione, è notevolmente ridotta. Quindi “la cifosi è quasi
sempre un eccesso di lordosi con antiversione delle spalle e protuberanza scapolare”. La valutazione quindi avviene col
paziente flesso in avanti e le palme delle mani poggiate a terra. Le compensazioni avvengono anche a livello degli arti inferiori con genu flexum o genu recurvatum. Il recurvato viene spesso
60
identificato con lassità lagamentosa e, invece, si tratta di un eccesso di forza della catena muscolare posteriore.
Lavoro globale: Le tecniche degli stiramenti attivi di Mézières
provocano un allungamento attivo su tutti i distratti coporei. Infatti la non segmentarietà del lavoro, la caccia costante alle compensazioni, la ricerca della risoluzione delle algie alla fonte esprimono una chiara idea di globalità.
Lavoro individuale assistito: Mézières non ritiene opportuno
che il paziente possa effettuare il lavoro di correzione anche da casa, poiché verrebbe ovviamente a mancare una delle caratteristiche principali della metodologia, ovvero la verifica della presenza di compensi, e i risultati potrebbero essere negativi compromettendo il raggiungimento dell’obiettivo.
Considerazioni
Senza dubbio il metodo Mézières è stato innovativo e originale. Si può non essere d’accordo sulla terminologia, ma ad esempio il concetto di rapporto di antagonismo tra la muscolatura flessoria e quella estensoria del tronco è valido. Alcune scuole hanno interpretato la metodica e ne hanno assimilato alcune applicazioni derivanti da intuizioni mezieriste. Mézières sostiene che la funzione dei muscoli spinali non sia quella di fungere da tiranti, ma da posteroflessori. Souchard, uno dei migliori allievi di
61
Mézières, identifica come causa di scoliosi la sequela di contratture presenti nel corpo, mentre la Scoliosis Research Society le asimmetrie muscolari sono una conseguenza della causa primaria ancora però non identificata. Il metodo Mézières, studiato e divulgato con il necessario approfondimento e applicato con la giusta professionalità può dimostrarsi un ulteriore salto qualitativo nel panorama della ginnastica per il trattamento della scoliosi. [V. Pirola]