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Il bilancio degli atenei: criteri di analisi e prime evidenze Tommaso Agasist

3. Metodologia e quadro teorico di riferimento

Questo studio è il risultato di un progetto, promosso e coordinato dagli autori, cui hanno aderito 19 atenei per un totale di 49 partecipanti tra direttori generali, dirigenti e dipendenti dell’area amministrativa coin- volti, a vario titolo, nel processo di passaggio al nuovo sistema contabi- le e di reporting delle rispettive sedi. Il progetto si proponeva di svilup- pare un modello interpretativo dei dati per valutare la portata informati- va del nuovo sistema di reporting: poiché l’analisi dei valori è necessa- riamente influenzata da come questi vengono prodotti, non sarebbe sta- to possibile evitare il tema delle prassi contabili e, dunque, della compa- rabilità dei bilanci. Quest’ultima, peraltro, risulta tra gli obiettivi dichia- rati della riforma.

Una prima fase è stata dedicata proprio a questi aspetti: attraverso analisi documentali e interviste semi strutturate presso le sedi degli ate- nei, sono stati esaminati i trattamenti contabili adottati, per valutare la possibilità di realizzare un’analisi comparata dei bilanci. Questa fase è stata anche funzionale al successivo sviluppo del modello interpretativo, avendo consentito di evidenziare l’opportunità di alcune operazioni di riclassificazione.

Il modello di analisi è stato sviluppato in “sessioni plenarie” presso il Politecnico di Milano, intervallate da un lavoro di elaborazione a cu- ra del team di ricercatori. Nella prima riunione (26 marzo 2015), do- po aver condiviso gli obiettivi del progetto, sono stati definiti gli ambiti di indagine da considerare per la valutazione della sostenibilità econo- mico-finanziaria:

Contributo dell’attività istituzionale e di quella commerciale alla soste- nibilità economica: l’attività istituzionale ha assorbito risorse o ne ha ge- nerate per lo sviluppo futuro? In che misura l’attività commerciale contri- buisce a supportare quella istituzionale? 

Capacità di attrarre risorse: l’ateneo è competitivo? In che misura ri- esce ad attrarre risorse finanziarie sotto forma di quota premiale dell’F- FO e di proventi propri?

Costo e“produttività” del personale: quali sono le componenti del prin- cipale costo operativo? In che misura il personale docente contribuisce ad attrarre risorse economiche?

Equilibrio finanziario e solidità patrimoniale: l’ateneo è solido dal punto di vista patrimoniale? è in grado di far fronte agli impegni assun- ti sul piano finanziario?

Disponibilità di risorse per lo sviluppo futuro: di quante risorse finan- ziarie dispone l’ateneo per progetti di ricerca da portare a termine?

Poiché dalla prima riunione plenaria è emerso che i prospetti ministe- riali non si prestano a fornire informazioni su ciascuno degli ambiti rite- nuti rilevanti, è stata avviata una seconda fase per la definizione di ap- positi prospetti riclassificati, atti a fornire più informazioni pur senza ri- chiedere un eccessivo carico amministrativo in fase di riclassificazione. Il modello, sviluppato in bozza dal team di ricerca, è stato successivamen- te discusso – e, in parte, modificato – nella seconda sessione plenaria (6 luglio 2015). Gli schemi definitivi sono allegati in appendice.

Una breve disamina delle principali operazioni di riclassificazione con- sentirà di chiarire la logica adottata e le possibili implicazioni manageriali:

– perlopiù, gli atenei considerati provvedono alla copertura degli am- mortamenti dei beni di prima dotazione utilizzando un’apposita voce del patrimonio netto vincolato (c.d. “sterilizzazione”): ciò comporta una progressiva erosione del patrimonio netto iniziale. È stato richie- sto di escludere questo valore dal patrimonio netto, riclassificandolo in un’apposita voce di risconti passivi: questa soluzione consente di valutare il valore di patrimonio netto che l’ente dovrebbe idealmen- te cercare di mantenere per garantire l’attuale livello di funzionalità; – i debiti finanziari sono rappresentati al netto dei contributi destina- ti alla loro copertura. In tal modo, la valutazione della capacità di far fronte alle obbligazioni assunte si basa solo sul valore dei de- biti effettivamente a carico dell’ateneo;

– la quota premiale dell’FFO viene esplicitata, essendo il risultato della competitività dell’ateneo rispetto agli obiettivi ministeriali; – nell’ambito, rispettivamente, del costo del personale docente e di

quello del personale amministrativo (PTA), si è voluta evidenziare la quota riferita al personale “strutturato”, distinguendola da quel- lo per il personale “a tempo definito”. Il confronto tra costo del per- sonale docente e costo del PTA fornisce un’indicazione di massima sull’incidenza dei costi di struttura; a parità di costo del persona- le, un ateneo con una quota maggiore destinata al corpo docen- te dovrebbe essere dotato di maggior “capacità produttiva” in ter- mini di ricerca e insegnamento, rispetto a un ateneo con maggio- re incidenza del PTA. La distinzione tra costo del personale strut- turato e costo del personale a tempo definito mira invece a valu- tare il grado di rigidità della principale classe di costo operativo per gli atenei;

– viene esplicitato il valore del fondo svalutazione crediti verso stu- denti, per consentire agli organi istituzionali di tenere sotto control- lo un’importante conseguenza economica del tasso di abbandono; – nel c/economico si evidenzia il margine dalle attività commercia- li; pur non avendo un ruolo determinante, queste possono rappre- sentare una fonte di risorse a supporto dell’attività istituzionale. Il team di ricerca ha quindi predisposto un foglio excel contenente gli schemi definitivi di conto economico e stato patrimoniale riclassifica- ti, nonché le indicazioni da seguire in fase di riclassificazione. Il foglio di lavoro è stato inviato a tutte le università che hanno aderito al proget- to, ma poiché in alcune sedi il passaggio al nuovo sistema contabile era ancora in atto, solo 10 atenei hanno potuto concludere il lavoro in tempi utili. Nel corso della seconda sessione plenaria è stato proposto anche un primo set di indicatori da utilizzare per l’analisi degli ambiti di inda- gine considerati rilevanti.

Da luglio a ottobre, il team di ricerca ha raccolto i bilanci riclassifica- ti dagli uffici amministrativi degli atenei; contestualmente, ha modificato il set degli indicatori proposti, per tenere conto delle osservazioni perve- nute dalle università, provvedendo altresì al calcolo degli stessi. La Tabel- la 2 espone gli indici individuati col contributo degli atenei partecipanti.

Tabella 2. Indici utilizzati nell’analisi

Ambito di analisi Indice Significato

1. SOSTENIBILITÀ