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Microetica, mesoetica e macroetica

ne `e mezzo essenziale [...] d’altronde non qualsiasi tipo di profitto - comunque ottenuto e comunque impiegato- `e fattore di sviluppo integrale dell’uomo e della societ`a 48.

3.4

Microetica, mesoetica e macroetica

Anche se volessimo ammettere l’etica relativista, secondo cui un comportamento etico `e basato su un sentimento personale od un’opinione di una comunit`a particolare, questa tesi non avrebbe pi`u molto senso nell’attuale mercato globalizzato. Il contatto interculturale ormai quotidiano, e sicuramente in continua crescita, e lo scambio di standard etici tra una cultura all’altra implica un’osmosi, il cui risultato `e la creazione di un sistema etico generale e condiviso.

Di seguito si tenter`a di dare una giustificazione concettuale al fatto che, in ultima analisi, l’applicazione bench´e utilitaristica dell’etica in un’organizzazione economica sia strumentale all’aumento dell’efficienza dell’organizzazione stessa.

Partiamo prendendo come base l’uomo cio´e il creatore e l’attore principe del mondo che ci circonda; egli costituisce la societ`a a due titoli:

- singolarmente: l’unicit`a della persona contribuisce come tassello al completamento del puzzle della nostra societ`a;

- in quanto componente di gruppi sociali, di comunit`a (le quali a loro volta compon- gono la societ`a tutta); ovviamente un singolo individuo pu`o partecipare a diversi gruppi contemporaneamente.

Il singolo individuo sceglier`a, pi`u o meno liberamente49, se ed a quali gruppi sociali

partecipare. In tal senso potremmo dire che mentre la persona `e un concetto piuttosto statico, quello di comunit`a `e all’inverso dinamico, cambiando continuamente la propria struttura a seconda della composizione.

48V. Coda, Etica e impresa: il valore dello sviluppo, in F. Corno (a cura di), etica e Impresa - Scelte

economiche e crescita dell’uomo, CIS - CEDAM, Padova, 1989, p. 32.

49Non potr`a ad esempio scegliere la comunit`a in cui venire al mondo; sar`a per`o auspicabilmente libero

3.4 Microetica, mesoetica e macroetica 55

Figura 3.3: La costituzione della societ`a.

L’uomo potr`a quindi contribuire all’eticit`a della societ`a (cio`e allo sviluppo dell’etica globale: la macroetica) in due modi fondamentali:

- singolarmente: egli contribuir`a direttamente ed in prima persona ponendo in essere azioni individuali etiche (microetica);

- favorendo un comportamento etico all’interno dei gruppi sociali a cui appartiene (me- soetica). A questo punto `e necessario distinguere due accezioni diverse di mesoetica: interna od esterna. La somma dei comportamenti etici dei singoli individui di un’organizzazione (mesoetica interna) infatti pu`o essere strumentale all’aumento dell’efficienza dell’organiz- zazione stessa. Questo aumento dell’efficienza ha come diretta conseguenza l’aumento del benessere economico dell’azienda che tende quindi ad aumentare la pareto efficienza della societ`a ma non necessariamente tende ad incrementarne la macroetica (secondo quanto abbiamo discusso nel paragrafo precedente). Un comportamento etico generalizzato all’in- terno di un’organizzazione economica potrebbe per`o anche influenzare la condotta etica dell’organizzazione stessa nei confronti della societ`a aumentando quindi, in ultima analisi, l’eticit`a globale. Non `e antiintuitivo pensare alla mesoetica esterna di un’organizzazio- ne come conseguenza delle microetiche degli individui che la compongono per due motivi

3.4 Microetica, mesoetica e macroetica 56

fondamentali:

• le azioni compiute dall’organizzazione aziendale sono determinate in ultima anali- si dalle azioni compiute dagli individui che la compongono, quindi se gli individui tengono un comportamento etico nei confronti gli uni degli altri, probabilmente la compagnia agir`a in modo etico nei confronti della societ`a in quanto le sue azioni sono funzione di quelle degli individui che la compongono;

• in un sistema altamente dinamico come `e il mondo del lavoro, individui che agisco- no in modo etico (in termini di microetica) verrebbero disincentivati a rimanere in un’organizzazione che non assuma un comportamento etico verso il mondo esterno, ma che si limitasse alla microetica interna al fine di aumentare la propria efficienza.

Figura 3.4: Obiettivo: un’etica globale.

Concludendo, se `e vero, come sostiene Kant, che l’etica del singolo debba esser fine a s´e stessa, allo stesso modo dovr`a esserlo quando agisce in gruppi sociali. Ci`o non toglie che il livello di mesoetica in s´e, in quanto entit`a distinta dai singoli che la compongono, possa giovare (quindi abbia un utile) dalle microetiche. Potremmo infatti dire che la mesoetica interna conviene al gruppo perch´e aumenta il benessere delle relazioni sociali al proprio interno. Ogni comunit`a, anche un’organizzazione economica, `e un network relazionale: si fonda sui rapporti interpersonali di coloro che la compongono. Se questi ultimi sviluppano un solido rispetto della dignit`a altrui (quindi un comportamento etico), le comunit`a ne

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gioveranno probabilmente in termini di efficienza e di efficacia. Questa mesoetica interna dell’organizzazione per`o sar`a solo una, la pi`u diretta, delle conseguenze del comportamen- to etico degli individui che la compongono. Un aumento della mesoetica esterna, non utilitaristica ma, al contrario, come la microetica, fine a s´e stessa, `e l’auspicabile diretta conseguenza dell’aumento di mesoetica interna ad un’organizzazione aziendale per i motivi sopra citati. Ci`o contribuisce ad incrementare l’eticit`a globale.

Parte II

L’etica interpersonale in

un’organizzazione

Capitolo 4

La workplace ethics “imposta”

Le organizzazioni economiche, siano esse private o pubbliche, stanno riservando negli ultimi anni sempre maggiore attenzione alle proprie risorse umane. Gli studiosi di organizzazione aziendale hanno infatti ben rilevato come sia fondamentale al fine di un ottimale utilizzo delle risorse strategiche1 di un’organizzazione valorizzarne il fattore umano 2. Altro ele-

mento, non meno rilevante, `e lo sviluppo e la diffusione di una maggiore attenzione ai diritti umani, in particolare ai diritti dei lavoratori3, e ci`o stimola, pi`u o meno volontariamente

l’interesse verso le risorse umane.

Ma come pu`o un manager far s`ı che i propri dipendenti lavorino in un ambiente equilibrato, che permetta loro di vivere con benessere e profitto la loro professione?

La risposta non `e unica; moltissimi fattori, anche esterni all’organizzazione, possono infatti contribuire ad aumentare il benessere dei lavoratori. Qui preme per`o sottolinearne uno su tutti: un ambiente in cui prevalga l’etica interpersonale sul luogo di lavoro sar`a una

1Le risorse strategiche di un’organizzazione sono tutto ci`o che la rende peculiare; sono ricomprese quindi

sia risorse materiali che organizzative.

2Si veda, ad esempio, G. H. Harel and S. S. Tzafrir, The effect of Human Resource Management practices

on the perceptions of organizational and market performance of the firm, in Human Resource Management, Vol. 38, Issue 3, 1999, pp. 185-199.

3Oltre alle associazioni sindacali, promotori di tali diritti sono molti nuovi gruppi di pressione a livello

globale. Tra i principali: la Human Resources Benchmarking Association (www.hrba.org) e la Society for Human Resource Management (www.shrm.org).

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