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II Il Growth Hacking prima del product/market fit.

2.4 Il Minimum Viable Product.

Una volta prese le decisioni iniziali sulle strategie aziendali da perseguire per far nascere e crescere la startup, il Growth Hacking prevede l'inizio delle validazione con la realizzazione del Minimum Viable Product (MVP).

Il prodotto minimo funzionale (MVP) è un prototipo che la startup di riferimento realizza per lanciarlo nel mercato, e cominciare a verificare le ipotesi del business plan iniziale. Non deve necessariamente essere un prototipo ma potrebbe identificarsi con un'altra forma di sistema creativo volto ad ottenere le prime opinioni. Il prodotto minimo funzionale ha bisogno solamente dell'assemblaggio delle poche e fondamentali caratteristiche di base dell'idea. Tutto ciò che viene aggiunto in più è superfluo. Qualora dai test di un prodotto completo risultasse che le ipotesi iniziali siano sbagliate oppure che il prodotto addirittura non sia ciò che il consumatore vuole, saremmo in un problema strategico. Se avessimo già realizzato il prodotto completo, ci ritroveremmo nel caso in cui l'azienda abbia sprecato più risorse di quelle che gli servivano per capire la stessa cosa, ma con una versione più semplice. Inoltre, un MVP con più caratteristiche delle basilari può restringere le abilità dell'azienda nel comprendere quali siano quelle che danno reale valore e quali no. Taiichi Ohno con il Lean Manifacturing, asserisce che ogni azienda dovrebbe dividere le proprie attività o i propri prodotti e servizi per poter analizzare separatamente le parti ed avere una visione d'insieme più chiara su ciò che crea valore45. Un prodotto troppo sviluppato rischia

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Ohno, T., (1988), Toyota Production System: Beyond Large-Scale Production (English translation

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di posticipare il primo lancio a causa del tempo necessario allo sviluppo e di alterare la garanzia della qualità delle performance a lungo termine. L'azienda ridimensiona le proprie abilità nell'apprendimento, con conseguenti problemi per lo spreco di tempo nel raggiungimento del vantaggio competitivo, perdendo quota di mercato e aumentando i costi di produzione.

Il Minimum Viable Product si rivolge ad un gruppo di consumatori conosciuti come gli

early adopters. Un utente iniziale è un individuo, o azienda, che usa un nuovo prodotto, o

servizio, prima di tutti gli altri. Gli Early adopters sono persone inclini a sperimentare e testare idee innovative, e saranno in seguito anche più facilmente inclini rispetto ai consumatori mainstream a pagare la versione premium. Questo è conseguenza della realizzazione della versione premium specificamente sulla base delle loro preferenze. Gli sperimentatori sono una preziosa risorsa per l'azienda, in termini di reddito e di feedback. Qualora un prodotto da testare abbia alcuni attributi extra, questi, probabilmente avranno l'effetto negativo di non incoraggiare gli early adopters a dare giudizi positivi. Avere infatti un buon numero di caratteristiche offre più possibilità che queste siano in contrasto tra loro, o che abbiano delle negatività che lo penalizzerebbero come imperfetto nel suo insieme.

Un consumatore si affeziona più facilmente al suo primo utilizzo che dopo un giudizio negativo. Aggiungere caratteristiche aumenta il livello di rischio implicato in un nuovo prodotto o servizio. Le startup inoltre possono lanciare più prodotti contemporaneamente per poter separare meglio i risultati dei test. In tal caso non sarà più un semplice A/B test dove ci sono due o più versioni del prodotto con alcune caratteristiche differenti ma due prototipi distinti. Per capire meglio che cosa attualmente stia fornendo valore, un'azienda dovrebbe sperimentare i diversi elementi e servizi in modo separato. Un prodotto completo infatti può essere un insieme di elementi che rispondono a particolari aspetti dello stesso bisogno che non permette però un'analisi dettagliata. Una volta raccolti i feedback di ogni elemento, il prodotto finale dovrà essere solo delle caratteristiche che sono state provate come utili da parte dei clienti.

Il Minimum Viable Product non è altro che un modo per apprendere. Non sono i consumatori ad aver bisogno del prototipo ma l'azienda. L'obiettivo primario in un piano di business è che il prodotto abbia valore, cioè che qualcuno (non necessariamente i diretti consumatori) sia disposto a pagare per poterlo utilizzare. Questo obiettivo ha fondamento in diverse ipotesi. La prima, cioè quella di avere un mercato potenziale, può essere testata senza realizzare il prodotto. La piattaforma Kickstarter, ad esempio, consente alle persone

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di fare una raccolta fondi per un progetto creativo ed obbliga i fundraiser di una startup a fare una vendita anticipata del loro prodotto innovativo introducendolo nella piattaforma. Essi possono creare un video, una presentazione in slide, o solo un testo di spiegazione dell'idea e vedere se le persone sarebbero interessate nel finanziarla. Il Minimum Viable

Product rende possibile a tutti i prodotti potenziali, che sono ancora solo idee, di testare

l'assunto iniziale e fondamentale: se il prodotto abbia un mercato. Nonostante l'enfasi posta dal Growth Hacking sul prodotto minimo funzionale, esso non sempre è la migliore opzione per il primissimo testing. Come afferma Rahul Varshneya, “you can build a

complete product and still run a lean startup. Not every product or service launched requires one to build an MVP”46. Altre volte, invece, un prodotto completo potrebbe essere l'unica scelta. Se l'azienda vuole testare la possibilità di poter competere pienamente in un mercato già esistente con un nuovo prodotto che supera quello dei concorrenti, esso dovrà essere realizzato interamente, cioè un prodotto già pronto e completo. Rischia che altrimenti i consumatori non lo prendano nemmeno in considerazione. Infine, la mancanza di caratteristiche extra e la presenza di errori o difetti potrebbe alimentare un falso negativo, potrebbe essere che si sia data ai consumatori l'idea che non gli piaccia il prodotto ignorandolo solo perché disegnato in modo basico. Questa trappola è più comune nei consumatori mainstream. Gli early adopters sono più portati a dimenticare l'incompletezza e noncuranza del prodotto, la maggior parte di tutti gli altri consumatori è parecchio esigente.

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Varshneya R., (09 Giugno 2015), Why You Shouldn't Emulate Silicon Valley Companies for Startup

Success. Consultato il 26/08/2018 alle ore 15:00 da: Huffingtonpost.com:

http://www.huffingtonpost.com/rahulvarshneya/why-you-shouldnt-emulate-silicon-valley- companies_b_7540910.html.

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