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Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.03.A01 Incrostazioni

Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.02.03.A02 Difetti di regolazione

Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico.

01.02.03.A03 Difetti di tenuta dei morsetti

Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.02.03.A04 Difetti di taratura

Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

Le misure di pressione permettono di determinare la superficie piezometrica della rete (anche per punti) e di seguire il funzionamento delle più importanti valvole motorizzate conoscendo i valori della pressione a monte ed a valle delle stesse.

Il sensore di misura da installare è dotato di elettronica incorporata di trasmissione del segnale 4-20 mA e di indicatore locale della misura.

La struttura dell'apparecchio deve presentare notevole robustezza ed affidabilità e la mancanza di organi di movimento.

Apparecchiature Idrauliche

Elemento Manutenibile: 01.02.04

Saracinesca di sezionamento

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.04.A01 Corrosione

Corrosione del corpo della saracinesca con evidenti segni di decadimento della stessa evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine su tutta la saracinesca.

01.02.04.A02 Difetti alle saracinesche

Difetti di funzionamento delle saracinesche dovuti ad errori di posa in opera.

01.02.04.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni

Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

Saracinesca con corpo ovale in ghisa sferoidale (UNI ISO 1083) con carico di rottura minimo 40 N/mm^2, per pressioni di esercizio PN 1,6 MPa, prodotta in stabilimento certificato a norma UNI EN 29001, conformi alla ISO 7259, con le seguenti caratteristiche:

- albero di manovra in acciaio inox al 13% minimo di cromo - cuneo rivestito in EPDM vulcanizzato

- rivestimento esterno-interno a base di resine epossidiche - giunti a flangia

Apparecchiature Idrauliche

Elemento Manutenibile: 01.02.05

Valvola di regolazione della portata a fuso

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.05.A01 Corrosione

Corrosione del corpo della valvola di regolazione con evidenti segni di decadimento della stessa evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine su tutti il corpo della valvola stessa.

01.02.05.A02 Difetti alla valvola

Difetti di funzionamento della valvola dovuti ad errori di posa in opera.

01.02.05.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni

Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

All'uscita della valvola un diffusore conico permette il raccordo alla tubazione evitando dannose turbolenze del fluido.

La manovra della valvola viene effettuata da un attuatore elettrico ed appositi sensori situati all'interno delle tubazioni rilevando variazioni di velocità o pressione del fluido azionano immediatamente e costantemente l'attuatore garantendo a valle della valvola le condizioni di esercizio desiderate.

Quando esigenze di esercizio richiedono precise e continue regolazioni del fluido in modo tale da ottenere in un determinato punto di un sistema idraulico una costante pressione o una costante portata oppure una certa pressione in funzione della portata o viceversa, l'apparecchiatura più idonea è senz'altro la valvola di regolazione a fuso.

Il corpo contiene un otturatore a pistone con corsa assiale manovrato da un meccanismo posto all'esterno della valvola. La particolare linea a fuso dell'otturatore consente, durante il movimento di avvicinamento o allontanamento alla sede di tenuta, posta verso l'uscita della valvola, una regolazione micrometrica della sezione di passaggio del fluido. Le alette di guida dell'otturatore sono appositamente studiate per mantenere la direzione dei filetti del fluido in entrata ed il particolare profilo delle sedi di tenuta previene il sorgere di fenomeni di cavitazione anche quando la valvola lavora nei punti più critici di strozzatura. A valvola completamente aperta la luce di passaggio fra corpo ed otturatore è stata progettata in modo tale da mantenere praticamente inalterata la velocità del fluido, minimizzando così le perdite di carico. Naturalmente a valvola chiusa la tenuta è perfetta consentendo un campo di regolazione dalla portata massima alla portata zero.

Apparecchiature Idrauliche

Unità Tecnologica: 01.03

L'impianto di messa a terra ha la funzione di collegare determinati punti elettricamente definiti con un conduttore a potenziale nullo. E’ il sistema migliore per evitare gli infortuni dovuti a contatti indiretti, ossia contatti con parti metalliche in tensione a causa di mancanza di isolamento o altro. L’impianto di terra deve essere unico e deve collegare le masse di protezione e quelle di funzionamento, inclusi i centri stella dei trasformatori per i sistemi TN, gli eventuali scaricatori e le discese contro le scariche atmosferiche ed elettrostatiche. Lo scopo è quello di ridurre allo stesso potenziale, attraverso i dispersori e i conduttori di collegamento, le parti metalliche dell’impianto e il terreno circostante. L’impianto di terra è generalmente composto da collettore di terra, i conduttori equipotenziali, il conduttore di protezione principale e quelli che raccordano i singoli impianti. I collegamenti devono essere sconnettibili e il morsetto principale deve avere il contrassegno di terra.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.03.01 Sistema di dispersione

° 01.03.02 Sistema di equipotenzializzazione

Impianto di messa a terra

Elemento Manutenibile: 01.03.01

Sistema di dispersione

Unità Tecnologica: 01.03

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.01.A01 Corrosioni

Corrosione del materiale costituente il sistema di dispersione. Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.

Per gli organi di captazione si adoperano in linea di massima tondini e piattine in rame, o in acciaio zincato di sezione 50-70 mm quadrati: per la bandella piattine di sezione 30x40 mm, per motivi di rigidità metallica. Per le coperture metalliche gli spessori non devono essere inferiori a 10-20 mm per scongiurare perforazioni catalitiche. Una sezione doppia di quella degli organi di captazione si utilizza per le grondaie e le ringhiere; per le tubazioni e i contenitori in metallo si devono adoperare spessori di 2,5 mm che arrivano a 4,5 mm per recipienti di combustibili. Gli ancoraggi tra la struttura e gli organi di captazione devono essere fatti con brasatura forte, saldatura, bullonatura o con morsetti; in ogni caso occorre garantire superfici minime di contatto di 200 mm quadrati.

Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anello di dispersione.

Impianto di messa a terra

Elemento Manutenibile: 01.03.02

Sistema di equipotenzializzazione

Unità Tecnologica: 01.03

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.02.A01 Corrosione

Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.

01.03.02.A02 Difetti di serraggio

Difetti di serraggio dei bulloni del sistema di equipotenzializzazione.

Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di rame a treccia. L'utente deve controllare il serraggio dei bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.

I conduttori equipotenziali principali e supplementari sono quelli che collegano al morsetto principale di terra i tubi metallici.

Impianto di messa a terra

Unità Tecnologica: 01.04

L'impianto antincendio è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di prevenire, eliminare, limitare o segnalare incendi.

L'impianto antincendio, nel caso di edifici per civili abitazioni, è richiesto quando l'edificio supera i 24 metri di altezza.

L'impianto è generalmente costituito da : - rete idrica di adduzione in ferro zincato;

- bocche di incendio in cassetta (manichette, lance, ecc.);

- attacchi per motopompe dei VV.FF;

- estintori (idrici, a polvere, a schiuma, ecc.).

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.04.01 Idranti a colonnina

Idranti a colonnina antincendio

Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta;

3) Resistenza meccanica.

Anomalie riscontrabili:1) Difetti di tenuta._

Elemento Manutenibile: 01.04.01

Idranti a colonnina

Unità Tecnologica: 01.04

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.01.A01 Difetti di tenuta

Difetti di tenuta degli idranti e dei suoi componenti con perdite del fluido.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllare lo stato generale degli idranti verificando l'integrità delle connessioni alle manichettei (non devono verificarsi perdite) e verificare che le saracinesche si aprano e si chiudano in modo semplice senza creare difficoltà agli addetti all'utilizzo degli idranti.

Tipologia: Ispezione a vista

01.04.01.C01 Controllo generale idranti

In caso di incendio svolgere completamente la manichetta precedentemente collegata all'idrante, aprire la valvola d'intercettazione ed effettuare il lancio dell'acqua alla base dell'incendio controllando di non dirigere il getto direttamente su parti elettriche in tensione. In seguito ad incendi, prima di riutilizzare gli idranti, è opportuno verificare la manichetta, l'usura delle guarnizioni e tutti gli allacciamenti.

L'idrante a colonnina è una apparecchiatura adatto allo spengimento d'incendi in quanto rende immediatamente disponibile un getto d'acqua di portata idonea.

Idranti a colonnina antincendio

Unità Tecnologica: 01.05

I pozzetti di ispezione e di manovra sono previsti in corrispondenza di tutte le apparecchiature come scarichi, sfiati, saracinesche e valvole di regolazione.

In particolare in tutti i punti in cui l'asse delle condotte si abbassa a formare una "sella" (punto di minimo relativo del profilo longitudinale della condotta) è stata prevista la realizzazione di un pozzetto per lo scarico delle acque contenute nella condotta e per lo spurgo degli eventuali sedimenti. Il pozzetto è quadrato, prefabbricato, e munito sul fondo di condotta di scarico drenante.

Analogamente, dove l'asse della condotta forma una "cuspide" (punto di massimo relativo del profilo longitudinale della condotta) è stata previsto il montaggio, sulla condotta stessa, di un apparecchio di sfiato automatico. L'apparecchiatura verrà protetta mediante la realizzazione di un apposito pozzetto.

Sia il pozzetto di scarico che il pozzetto di sfiato saranno protetti in sommità da un soletta prefabbricata in calcestruzzo munita di apposito chiusino in ghisa di tipo circolare per l'ispezione periodica.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.05.01 Pozzetti di ispezione e manovra

Pozzetti di ispezione e manovra

Elemento Manutenibile: 01.05.01

Pozzetti di ispezione e manovra

Unità Tecnologica: 01.05

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.01.A01 Difetti dei chiusini

Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti.

È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono per esempio:

a) prova di tenuta all'acqua; b) prova di tenuta all'aria; c) prova di infiltrazione; d) esame a vista; e) resistenza ai carichi fissi e mobili.

I pozzetti hanno la funzione di consentire l'ispezione e la manovrabilità delle apparecchiature idrauliche installate lungo la rete idrica.

Pozzetti di ispezione e manovra

Unità Tecnologica: 01.06

Il sistema di Telecontrollo e Supervisione è essenzialmente composto da:

- un centro di controllo che effettua i collegamenti tra le perifiche e la storicizzazione dei dati;

- periferiche in grado di aspletare funzioni di telemisura e telecontrollo della strumentazione in campo;

- una rete sensoriale costituita dalla seguente strumentazione: misuratori e trasmettitori di portata, misuratori di pressione, misuratori di livello nei serbatoi, misuratori di livello della falda nei pozzi, misuratori di cloro residuo, rilevatori antintrusione.

Il sistema di Telecontrollo e Supervisione permette di:

- effettuare, nei casi in cui fosse ritenuto necessario, la manovra automatizzata delle valvole di sezionamento e regolazione in modo da ottenere una corretta gestione sia del servizio che dei fuori servizio dell'acquedotto stesso;

- effettuare una manutenzione preventiva delle apparecchiature elettromagnetiche ed individuare guasti o perdite;

- fornire sistematicamente misure e dati statistici su portate, pressioni, livelli, cloro residuo.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.06.01 Unità Periferica Locale (PLC)

° 01.06.02 Centro di Controllo

Sistema di Telecontrollo e Supervisione

Elemento Manutenibile: 01.06.01

Unità Periferica Locale (PLC)

Unità Tecnologica: 01.06

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.01.A01 Incrostazioni

Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.06.01.A02 Difetti di regolazione

Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico.

01.06.01.A03 Difetti di tenuta dei morsetti

Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.06.01.A04 Difetti del pannello di segnalazione

Difetti del sistema di segnalazione allarmi dovuti a difetti delle spie luminose.

01.06.01.A05 Perdita di carica della batteria

Abbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria.

01.06.01.A06 Perdite di tensione

Riduzione della tensione di alimentazione.

Le unità periferiche devono essere fornite complete del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti utilizzati sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. Per non causare danni agli apparati elettronici evitare usi impropri ed eseguire una pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi stessi.

Le unità periferiche sono costituite normalmente da un contenitore a rack standard con sportello anteriore apribile e riscaldatore anticondensa e con i seguneti moduli all'interno:

- alimentatore stabilizzato con ingresso a 24 Vcc per alimentazione da batteria;

- motherboard con slot disponibili per schede di I/O;

- CPU con circuiti di reset, clock, watch dog, decodifica e memoria RAM ed EPROM;

- service per la configurazione del sistema e l'indirizzamento delle periferiche.

La stazione periferica è in grado di eseguire in modo autonomo, anche in assenza di qualsiasi comunicazione con il centro, alcune azioni volte ad assicurare la massima sicurezza all'impianto.

Sistema di Telecontrollo e

Supervisione

Elemento Manutenibile: 01.06.02

Centro di Controllo

Unità Tecnologica: 01.06

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.02.A01 Perdita di carica accumulatori

Abbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria.

01.06.02.A02 Difetti di tenuta dei morsetti

Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.06.02.A03 Difetti di regolazione

Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico della centrale.

01.06.02.A04 Perdite di tensione

Riduzione della tensione di alimentazione.

01.06.02.A05 Incrostazioni

Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparati della centrale.

La centrale deve essere fornita completa del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti della centrale sono stati selezionati in relazione allo scopo previsto e che sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. In caso di guasti o di emergenza non cercare di sistemare la centrale senza aver avvisato i tecnici preposti per evitare di danneggiare i software. Eseguire periodicamente una pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale.

Il centro di controllo è costituito da un elaboratore completo delle sue periferiche e da un Concentratore Master per le postazioni remote, con funzioni di gateway per l'ottimizzazione della comunicazione tra l'elaboratore di supervisione e gli apparati periferici.

L'elaboratore del Centro di Controllo, opportunamente configurato con l'idoneo software avrà come funzione primaria quella di gestione del polling dei segnali provenienti dalla strumentazione, visualizzarne i valori (opportunamente convertiti in unità ingegneristiche) su pagine sinottiche schematiche e consentirne infine l'azionamento degli apparati di controllo dell'impianto (es. valvole motorizzate).

Sui dati acquisiti dalla rete sensoriale e trasmessi tramite gli apparati periferici al centro di controllo, dovranno essere eseguiti controlli di plausibilità, di superamento di soglie, di variazioni di stato, ect. e generati gli eventuali allarmi e/o comandi che verranno inviati alla rete di apparecchiature per controllare e regolare l'adduttore.

Sistema di Telecontrollo e

Supervisione

Completamento della Rete Idrica_ Rete di distribuzione idrica_

Tubazioni e raccordi in ghisa sferoidale_ Apparecchiature Idrauliche_

Misuratore di portata elettromagnetico_ Misuratore di livello_

Misuratore di pressione_ Saracinesca di sezionamento_

Valvola di regolazione della portata a fuso_ Impianto di messa a terra_

Sistema di dispersione_

Sistema di equipotenzializzazione_ Idranti a colonnina antincendio_ Idranti a colonnina_

Pozzetti di ispezione e manovra_ Pozzetti di ispezione e manovra_ Sistema di Telecontrollo e Supervisione_ Unità Periferica Locale (PLC)_

Centro di Controllo_

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