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MISURE DI MITIGAZIONE PREVISTE

Il proponente afferma che “data la forte componente agricola del territorio, la naturalità del contesto l’area non risentirebbe in maniera significativa dell'inserimento dell'impianto fotovoltaico. L'impatto legato alla percezione visiva su scala locale ridotto in virtù della morfologia dei luoghi, in maggior parte di tipo collinare con qualche pendenza maggiore localizzata nella fascia centrale del sito.

La visuale risulta attualmente libera da molti punti nell'intorno a causa dell’assenza di alberi ad alto fusto o di rilievi. Gli unici punti di visibilità diretta sono sulla viabilità locale e rurale che corre bordo impianto. A scala vasta invece non si ha un impatto rilevante poiché dall’autostrada, che è l’arteria principale nelle vicinanze dell’impianto, questo non risulta visibile

Evidenzia inoltre che il cavidotto sarà completamente interrato e quindi non percepibile dall’osservatore.

Fase di costruzione Atmosfera

Al fine di ridurre le emissioni in atmosfera verranno adottate le seguenti misure di mitigazione e prevenzione:i mezzi di cantiere saranno sottoposti a regolare manutenzione; manutenzioni periodiche e regolari delle apparecchiature presenti in cantiere.

Per ridurre il sollevamento polveri verranno adottate le seguenti misure di mitigazione e prevenzione:

circolazione degli automezzi a bassa velocità; eventuale bagnatura delle strade e dei cumuli di scavo stoccati;lavaggio delle ruote dei mezzi pesanti prima dell’immissione sulla viabilità pubblica.

Rumore

Al fine della mitigazione dell’impatto acustico in fase di cantiere sono previste le seguenti azioni:rispetto degli orari imposti dai regolamenti comunali e dalle normative vigenti per lo svolgimento delle lavorazioni; la riduzione dei tempi di esecuzione delle attività rumorose tramite l’impiego di più attrezzature e più personale; la scelta di attrezzature più performanti dal punto di vista acustico; manutenzione programmata per macchinari e attrezzature; divieto di utilizzo di macchinari senza dichiarazione CE di conformità e indicazione del livello di potenza sonora garantito, secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 262/02.

Impatto visivo e inquinamento luminoso

Per ridurre al minimo l’impatto visivo del cantiere, il proponente provvedere a mantenere l’ordine e la pulizia quotidiana; depositare i materiali esclusivamente nelle aree di stoccaggio predefinite;

individuare idonee aree di carico/scarico dei materiali e stazionamento dei mezzi all’interno del cantiere.

Per quanto concerne l’impatto luminoso, si ridurrà ove possibile, l’emissione di luce nelle ore

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nell’area di cantiere saranno orientate verso il basso e tenute spente qualora non utilizzate.

Fase di esercizio Impatto visivo

Le mitigazioni previste nel progetto proposto consistono essenzialmente nella schermatura fisica della recinzione perimetrale con uno spazio piantumato con essenze arboree ed arbustive autoctone, in modo da creare un gradiente vegetale compatibile con la realtà dei luoghi.

La creazione di una fascia vegetazionale sui lati del lotto, mediante l’impianto di alberi, arbusti, cespugli e essenze vegetali autoctone, seguirà uno schema che preveda la compresenza di specie di varie altezze ma sempre superiori all’altezza massima della struttura che sarà di circa 2.30 metri. Le essenze saranno piantate in maniera sfalsata, in modo da garantire una uniforme copertura della visuale. La porzione di fascia limitrofa alla recinzione sarà piantumata con cespugli e arbusti a diffusione prevalente orizzontale.

La fascia di mitigazione avrà una larghezza di circa 6 m e costeggia interamente il lato della strada interna di larghezza 8 m. La strada interna sarà costeggiata da un lato dalla fascia di mitigazione e dall’altro lato dal campo fotovoltaico ad una distanza di circa 10 m.

La fascia di mitigazione potrebbe essere costituita da specie come l’olivo e il fico.

Per ridurre al minimo le possibili interferenze con la fauna eventualmente presente nel sito oggetto di installazione, il Proponente predisporrà delle vie di attraversamento dell’area, prevedendo dei passaggi naturali lungo la recinzione con apposite aperture ogni 4 mt circa.

La costituzione delle opere di mitigazione non riguarderà solo la fascia perimetrale ma, come esposto precedentemente, occuperà anche un’ampia porzione a sud dell’estensione di circa 15 ettari, corrispondente all’area oggetto di tutela ai sensi dell’art. 134 del D.lgs 41/2004, che permetterà non solo di mitigare visivamente l’impatto del progetto, ma contribuirà notevolmente ad un incremento del grado di naturalità dell’area.

Rumore

Le emissioni di rumore saranno limitate al funzionamento dei macchinari elettrici, progettati e realizzati nel rispetto dei più recenti standard normativi ed il cui alloggiamento è previsto all’interno di apposite cabine tali da attenuare ulteriormente il livello di pressione sonora in prossimità della sorgente stessa. È opportuno specificare che l’impianto insiste in un contesto rurale-agricolo all’interno del quale non risultano presenti particolari habitat e distante dai centri abitati.

La fase di dismissione dell’impianto avverrà dopo un periodo di circa 25 anni per cui al momento attuale, risulta difficile prevedere il quadro di riferimento ambientale e normativo.

Tutto ciò VISTO, CONSIDERATO E VALUTATO

La Commissione Tecnica Specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale

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EVIDENZIA la presenza delle seguenti problematicità e/o criticità:

A) Si chiede una revisione complessiva del SIA, al fine di riprogettare l’intervento proposto alla luce delle caratteristiche e dei vincoli già indicati e di quanto in appresso indicato;

1) relativamente agli strumenti di pianificazione energetica, il Proponente fornisce una descrizione degli obiettivi programmatici, senza tuttavia rappresentare adeguatamente la coerenza dell’Intervento rispetto alle previsioni di piano, sia relativamente agli obiettivi di produzione energetica da FER, sia in relazione alle condizioni poste dal PEARS per l’installazione di nuovi impianti in aree agricole. Si invita pertanto, sul punto, ad approfondire il quadro programmatico.

2) dall’esame del SIA non emerge una descrizione dei rapporti di coerenza e compatibilità del progetto con i seguenti strumenti di pianificazione e programmazione settoriale rilevanti nel progetto in esame quali:

Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni, considerato che l’area di progetto rientra nel più ampio bacino idrografico del Fiume Arena e tenuto conto che nell’ambito delle misure di prevenzione del Piano è prevista la misura limitazioni all’uso-regolamentazione con le azioni denominate “Fasce Fluviali” e “Pianificazione dell’uso del suolo e regolamentazione” che rappresentano con i loro obiettivi il riferimento per le previsioni di uso del suolo;

Piano Regionale dei Parchi e Riserve Naturali, tenuto conto della vicina presenza della Riserva Naturale Integrale del “Lago Preola e Gorghi Tondi”, inserita nel 1991 tra le aree naturali protette del Piano regionale dei Parchi e delle Riserve;

Piano di Gestione della Rete Natura 2000 tenuto conto della vicinanza della ZPS ITA010031 “Laghetti di Preola e Gorghi Tondi, Sciare di Mazara e Pantano Leone”

Piano di Protezione Civile Comunale, tenuto conto che il progetto ricade all’interno della Zona Sismica 2 “Zona con Pericolosità sismica media”;

Si invita pertanto ad integrare lo Studio di Impatto Ambientale.

3) nel SIA non si considera e né si valuta la coerenza del progetto proposto con l’inserimento del vicino Lago di Preola e Gorghi Tondi, con D.A. n. 289/GAB/2018, nell’elenco dei Siti di Interesse Geologico. Si invita ad integrare sul punto lo Studio di Impatto Ambientale;

4) Lo Studio di Impatto Ambientale richiede una descrizione dei rapporti di coerenza e compatibilità del progetto con i seguenti strumenti di pianificazione e programmazione settoriale quali:

 Piano Regionale di Coordinamento per la Tutela della Qualità dell’Aria Ambiente della Regione Siciliana;

 Piano Regionale dei Trasporti;

 Piano di Tutela delle Acque;

 Piano delle Bonifiche delle aree inquinate;

 Pianificazione e Programmazione in Materia di Rifiuti e Scarichi Idrici;

 Piano Regionale dei Materiali di cava e dei materiali lapidei di pregio;

 Piano Faunistico Venatorio;

 Piano Forestale Regionale;

 Piano di Gestione delle Acque;

 Piano Regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva per la difesa della vegetazione contro gli incendi boschivi.

5) è necessario svolgere un ulteriore approfondimento nel SIA al fine di valutare la coerenza del progetto proposto con il Piano Paesaggistico tenuto conto che l’area di intervento ricade nel Paesaggio locale 8a – Paesaggio fluviale del Delia e ei suoi affluenti - Livello di tutela 1, nella quale “non è consentito qualsiasi azione che comporti l’alterazione del paesaggio”. L’art. 45 del citato piano individua gli interventi che comportano notevoli trasformazioni e modificazioni profonde dei caratteri paesaggistici del territorio e, tra questi, sono considerati di “rilevante trasformazione del paesaggio” le opere tecnologiche indicate all’art. 54, comma 3, lett. d), tra cui sono indicati anche gli “impianti fotovoltaici”;

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procedura di Valutazione di Incidenza ai sensi dell'art. 5 del DPR 8 settembre 1997, n. 357, così come sostituito dall’art. 6 del DPR 12 marzo 2003, n. 120, nei riguardi dei Siti della Rete Natura 2000 presenti in un intorno di 5 km dal sito di progetto.

In particolare, tenuto conto che l’area di progetto dista circa 2,5 km dal SIC ITA010005 “Laghetti di Preola E Gorghi Tondi e Sciare di Mazara e 2,5 km dal sito ZSC “ITA01003 “Laghetti di Preola e Gorghi Tondi, Sciare di Mazara e Pantano Leone e che detta area costituisce un sistema lacustre retro costiero, senza alcun contatto con il mare di notevole importanza floristica e fitocenotica, nonché faunistica e che all’interno di questa area è presente un interessantissimo sistema di laghetti che ospitano nonostante le dimensioni, contingenti di uccelli migratori provenienti dall’Africa che, approfittando dell’ambiente umido presente, utilizzano i laghetti come tappa di avanzamento giornaliero; che, pertanto, indipendentemente dalla distanza dal sito in questione (cause C98/03, paragrafo 51, C-418/04, paragrafi 232, 233), il progetto in esame potrebbe avere un effetto significativo sulla ZPS) si chiede di effettuare una caratterizzazione faunistica e floristica al fine di poter, più approfonditamente, valutare gli effetti del progetto proposto con la coerenza e gli obiettivi di tutela della rete Natura 2000 con le specie animali e habitat. Lo studio dovrà fornire specifiche integrazioni sui potenziali effetti sulla avifauna e sul fenomeno delle migrazioni, ed individuare gli eventuali effetti mitigativi.

7) tenuto conto che l’area di progetto è interessata da vincoli ai sensi del D.lgs. 42/2004, come emerge anche dalla nota prot. ARTA n. 20694 del 21.04.2020, con la quale la Sovrintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani ha certificato che “le aree interessate dall’impianto risultano in parte sottoposte a tutela ai sensi dell’art. 142 del D.lgs. 42/2004…” si chiede di valutare di spostare il perimetro del progetto in considerazione del parere citato”;

8) tenuto conto che l’area interessata dallo studio ricade anche nella fascia di rispetto da boschi, di cui all’art. 15, lettera e) della L.R. 78/76, si chiede di considerare di arretrare il perimetro del progetto;

9) tenuto conto che l’area di progetto ricade nella fascia di rispetto 150 mt da fiumi, torrenti e corsi d’acqua (art.142, lett. c, D.lgs. 42/2004), si chiede di considerare di arretrare il perimetro del progetto;

10) l’intervento proposto non appare coerente con le previsioni contenute nelle NTA al Piano Regolatore comunale, si chiede pertanto di esaminare nel dettaglio nel SIA la coerenza del progetto con le NTA citate, valutando peraltro la compatibilità del progetto con i divieti previsti

per le aree agricole dall’art. 10 della l. 353/2000, dalla l.r. 16/1996 e s.m. e i. e dall’art. 58 della l.r. del 04/2003

11) rispetto all’opzione zero è necessario tener conto nel SIA delle criticità sopra evidenziate nei punti precedenti (punti 5,6,7,8,9, e 10) e che consideri il principio secondo il quale gli impianti energetici da fonti rinnovabili possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai piani urbanistici nel rispetto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, della valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità e del patrimonio culturale e del paesaggio rurale;

12) è necessario esaminare nel Studio di Impatto Ambientale l’effetto cumulo con altri progetti già realizzati o in previsione di realizzazione in un’area pari ad un raggio di 10 km; l’integrazione chiesta dovrà considerate – effettuando i dovuti approfondimenti – anche gli effetti sull’avifauna migratrice (effetto lago), data la notevole importanza floristica e fitocenotica dei “Laghetti di Preola e Gorghi Tondi, Sciare di Mazara e Pantano Leone;

13) rispetto al tema del consumo di suolo, ed a livello programmatico, è necessario conoscere i dati forniti da ARPA Sicilia nella pubblicazione “Consumo di suolo in Sicilia Monitoraggio nel periodo 2017-2018”, ciò al fine di evitare che l’intervento generi - insieme agli altri interventi della stessa tipologia e natura e realizzati/programmati in aree prossime (ma sugli impatti cumulativi sarà

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affrontato più oltre) - l’alterazione, sistematica e continuativa, dei caratteri specifici dell’espressione agricola del paesaggio locale, generando conflitto con gli obiettivi e gli indirizzi di conservazione e tutela del paesaggio locale attivi e vigenti;

inoltre tenuto conto ch

e per gli impianti fotovoltaici uno dei principali impatti ambientali è costituito dalla sottrazione di suolo, altrimenti occupato da vegetazione naturale e semi-naturale o destinato ad uso agricolo, si chiede di considerare –ed integrare - nello Studio di Impatto Ambientale gli effetti prodotti dal tipo di lavorazioni effettuate nella fase di cantiere e durante la manutenzione in primis (diserbo e compattazione). Tali operazioni, protratte nel tempo, infatti, potrebbero portare ad una progressiva ed irreversibile riduzione della fertilità del suolo, aggravata dall’ombreggiamento pressoché costante del terreno. (cfr. “Rapporto consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici – edizione 2019” - Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente);

14)si chiede di chiarire quali siano le misure di mitigazioni previste per la vegetazione e fauna, rammentando che il PEARS, DGR n.1 del 3-2-2009 prescrive che la realizzazione degli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile è consentita a patto che venga realizzata una fascia perimetrale con vegetazione autoctona dello spessore di almeno 10m. Si invita a considerare detto aspetto;

15) si chiede di produrre il Piano di Monitoraggio previsto dall’art. 22 del Codice dell’Ambiente;

16) in caso di lavori di apertura di nuova viabilità e per il passaggio di cavidotti in aree con vegetazione naturale sarà necessario prevedere l’accantonamento del cotico erboso al fine di riutilizzarlo per il successivo ricoprimento;

17) per ridurre al minimo le possibili interferenze con la fauna eventualmente presente nel sito oggetto di installazione, si propone di predisporre delle vie di attraversamento dell’area, prevedendo dei passaggi naturali lungo la recinzione con apposite aperture ogni 4 mt circa; si chiede sul punto di fornire dettagli tecnici descrittivi e di effettuare i dovuti approfondimenti in base alla normativa nazionale vigente in materia;

18) si dovranno prevedere pannelli realizzati con una gamma cromatica compatibile con i colori del contesto, inoltre i pannelli dovranno avere un basso indice di riflettenza;

19) si dovrà prevedere per l’illuminazione dell’area oggetto dell’intervento le soluzioni tecniche disponibili sul mercato meno energivore, limitando al contempo un eccessivo inquinamento luminoso della stessa;

20) si chiede di valutare la realizzazione, la realizzazione di un progetto di ampia riforestazione e/o riqualificazione naturalistica, da presentarsi completo di un puntuale piano di manutenzione;

21) si chiede di valutare la realizzazione di bacini di accumulo delle acque meteoriche, riutilizzabili per l’irrigazione, con tecniche basate sulla natura considerando le caratteristiche dell’ambiente e del paesaggio locale di riferimento

22) non si potrà in ogni caso procedere ad interventi di movimento terra per modificare l’orografia/pendenza delle aree;

23) dovrà essere presentato un Piano di utilizzo delle terre ex DPR 120/2018 (anche preliminare, ove ne sussistano i requisiti);

Con riserva di ogni successivo approfondimento in sede di Parere finale.

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