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Misure per la riduzione delle perdite di pressione

Nel documento 14- IMPIANTI DI VENTILAZIONE (pagine 37-39)

occupazione h tot (SRE/SN) 10

3.4.4 Misure per la riduzione delle perdite di pressione

La raccomandazione SIA V382/3 prevede che la per- dita di pressione globale (somma degli impianti per l'aria di alimentazione e per l'aria viziata) non do- vrebbe superare 1200 Pa. Nel caso d'impianti ottimali sotto l'aspetto energetico non deve superare 900 Pa (cifra 3.4.1). È inoltre necessario tener conto delle in- dicazioni seguenti.

3.4.4.1 Scelta dell'ubicazione

Onde evitare perdite di pressione inutili è opportuno fare in modo che i tratti tra la presa dell'aria esterna, rispettivamente lo sbocco dell'aria di smaltimento e le centrali, nonché tra le centrali ed i locali siano più brevi possibili.

La presa dell'aria esterna deve trovarsi in vicinanza della centrale di ventilazione ed essere situata in mo- do da poter aspirare aria poco inquinata. A questo proposito bisogna tener conto degli avvertimenti se- guenti:

– non aspirare l'aria dalla parte delle facciate che fronteggiano vie con forte traffico.

– Evitare gli effetti di by–pass con l'aria di smalti- mento oppure altre fonti che emettono gas com- busti oppure odori.

– Non aspirare direttamente al livello del suolo, ma rispettare una distanza di almeno 1 m al di sopra dello stesso.

– Prevedere un accesso per la pulitura.

Nel caso di impianti di grandi dimensioni può esse- re razionale una suddivisione in parecchie centrali e diversi condotti d'aerazione. In tal caso occorre pre- vedere anche un concetto di protezione antincendio. Quanto maggiore è la suddivisione della rete di ca- nali, tanto più facile sarà l'esecuzione della protezio- ne antincendio e delle modifiche ulteriori della rete. 3.4.4.2 Filtraggio

Nel caso d'impianti per l'aria di alimentazione di uf- fici e di edifici amministrativi è normalmente suffi- ciente uno stadio di filtraggio della classe EU 5/6. I fil- tri preliminari (ad es. i filtri grezzi per la polvere EU 3) aumentano la resistenza opposta dagli impianti e non servono, generalmente, ad aumentare la durata di vita dei filtri successivi. I filtri devono comunque essere cambiati dopo 1-11/2 anni onde evitare pro- blemi di odori.

Un montaggio a tenuta stagna è essenziale per una buona efficacia del filtro. Contemporaneamente an-

che l'apparecchio per il trattamento dell'aria e la rete dei canali devono essere a tenuta stagna. Lo stadio di filtraggio desiderato può peggiorare di due classi qua- lora esistano un by-pass attorno ai filtri oppure per- dite troppo elevate per mancanza di tenuta stagna. Al momento in cui si tratta di determinare la resi- stenza del filtro per il dimensionamento dell'impian- to si deve partire da una resistenza finale minore di quella indicata normalmente dal fabbricante del fil- tro. Nel caso di una resistenza iniziale di circa 70 Pa in un filtro EU 5/6 è raccomandabile una resistenza finale di 150 Pa, rispettivamente una resistenza di di- mensionamento di circa 100 Pa.

3.4.4.3 Apparecchio per il trattamento dell'aria

Al momento della scelta dell'apparecchio per il tratta- mento dell'aria bisogna fare in modo di evitare, a cau- sa di blocchi inutili, aumenti locali della velocità di flus- so, resistenze al flusso stesso e perdite di carico do- vute a flussi sfavorevoli che giungono al ventilatore. Ricerche effettuate in merito alle spese d'esercizio an- nue globali degli apparecchi per il trattamento del- l'aria in funzione della velocità hanno dimostrato che esse erano minime per le velocità comprese tra 2 e 4 m/s (cfr. esempio della figura 3.6). È questo il moti- vo per cui, dal punto di vista energetico, oggi è in ge- nerale raccomandabile, per gli impianti di ventilazio- ne negli edifici destinati ad uffici e negli edifici am- ministrativi, una velocità di 2 m/s (riferita alla sezio- ne netta del monoblocco) negli apparecchi per il trat- tamento dell'aria; nel canton Zurigo tale velocità vie- ne prescritta [3.3]. In casi speciali con esigenze par- ticolari, ad esempio allorché si verificano durate di

Figura 3.6

Costi annuali in funzione della velocità dell'aria nell'appa- recchio per il trattamento dell'aria (esempio tratto da [3.1])

Costi annuali Energia Velocità dell'aria Totale Capitale e Manutenzione

Nel canton Zurigo la velocità dell'aria nei canali de- gli impianti di ventilazione e di condizionamento non deve superare i valori seguenti:

fino a 1000 m3/h 3 m/s fino a 2000 m3/h 4 m/s fino a 4000 m3/h 5 m/s fino a 10000 m3/h 6 m/s oltre 10000 m3/h 7 m/s

Si deve dedicare un'attenzione del tutto particolare al fatto che la formazione dei canali e dei pezzi sago- mati deve essere favorevole al flusso dell'aria. – Con una superficie, una velocità ed una rugosità

uguali, le minori perdite di pressione si otterran- no con i canali rotondi. Quanto più aumenta il rap- porto larghezza-altezza, tanto più sfavorevoli sono i canali rettangolari. Dovrebbe assolutamente es- sere evitato un rapporto superiore a 5:1.

– A confronto dei canali di lamiera zincata, per i ca- nali di eternit occorre tener conto di una rugosità di 1.5 e per i canali isolati internamente da 1.5 a 2.0.

– I gomiti rettangolari dovrebbero essere arroton- dati e muniti di deflettori di lamiera.

– Le curve delle tubazioni dovrebbero essere com- poste dal maggior numero possibile di segmenti. servizio eccezionalmente lunghe oppure corte, la ve-

locità ottimale può derogare da questo valore indi- cativo, ciò che deve essere verificato mediante un'ot- timizzazione specifica.

In quanto siano necessari, i silenziatori montati dal lato dell'aspirazione dovrebbero essere sistemati nell'apparecchio per il trattamento dell'aria, giacché la velocità della stessa vi è più debole e, di conse- guenza, le perdite di pressione sono piccole. 3.4.4.4 Rete dei canali d'aerazione

Le perdite di pressione nella rete dei canali d'aera- zione possono essere mantenute minime mediante tratti brevi, basse velocità dell'aria, rispettivamente bassi valori R e piccole resistenze singole. È anche importante un calcolo preciso della perdita di pres- sione, onde poter rinunciare ad inutili elementi di strozzamento per ottenere la ripartizione desiderata delle quantità d'aria.

La figura 3.7 presenta un esempio di costi globali in una rete di canali d'aerazione in funzione della velo- cità dell'aria. Come per gli apparecchi per il tratta- mento dell'aria, nella curva delle spese globali ap- pare una zona piatta. Sotto l'aspetto energetico la ve- locità dell'aria dovrebbe essere ridotta finché non si noti un aumento netto delle spese globali.

Figura 3.7

Costi annuali in funzione della velocità dell'aria nella rete dei canali d'aerazione (esempio tratto da [3.1])

Costi annuali Energia Velocità dell'aria Totale Capitale e Manutenzione

3.5 SIA 380/4 «L'energia

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