CAPITOLO 3 – Valutazione delle start-up innovative toscane
3.2 I risultati del questionario
3.2.2 Le modalità di finanziamento
L’ultima parte del questionario si concertata sulle modalità di finanziamento delle imprese innovative indagando sia su quelle che ne hanno permesso l’avviamento sia sulle fonti che attualmente ne stanno finanziando l’esistenza. Le fonti di finanziamento che hanno permesso alla netta maggioranza delle start-up attualmente esistenti di prendere vita è rappresenta dalle risorse proprie fornite direttamente dai soci dell’impresa, il 90% degli intervistati ha infatti indicato queste risorse come la principale risorsa finanziaria che ha permesso l’avvio dell’attività. Un altro dato di particolare rilevanza è che su 67 imprese appartenenti al campione 20 imprese sono riuscite ad ottenere fondi provenienti dall’Unione Europa o dalle fonti di finanziamento pubblico regionale; risulta esiguo invece il numero di imprese che in questa prima fase di vita riesce ad ottenere un prestito bancario o un investimento in capitale da parte di un privato. In base alle risposte che le nuove imprese innovative hanno fornito emerge che senza un investimento diretto e cospicuo da parte di coloro che formano la compagine sociale difficilmente queste imprese avrebbero potuto prendere vita. Tra le fonti di finanziamento che attualmente finanziano le start-up innovative sono ancora i fondi propri la principale risorsa che le imprese hanno a loro disposizione ma allo stesso tempo aumenta in modo significativo il numero di imprese che sono riuscite ad ottenere risorse attraverso risorse attraverso modalità di finanziamento alternative rispetto all’investimento da parte dei soci, si registra anche un aumento nel numero delle imprese che hanno ottenuto fondi dall’Unione Europea e fondi provenineti dal finanziamento pubblico regionale e nazionale, anche se nello specifico il finanziamento pubblico regionale ha avuto una maggiore incidenza
112 durante la fase di avviamento. Rispetto alle fasi di avvio dell’attività delle start-up innovative si vede anche che aumentano le imprese che sono state in grado di ottenere un prestito bancario, difficile invece da avere nelle fasi di avvio vista anche l’elevata rischiosità e incertezza che è caratteristica di questa nuove imprese fondate sull’innovazione; la stessa dinamica è poi riscontrabile se si considerano gli investimenti in capitale da parte di privati, siano questi un fondo di Venture capital, business angel, azienda o altro privato, il numero di interventi di questi soggetti nelle imprese che compongono il campione raddoppia rispetto alle fasi di avvio dell’attività.
Figura 6- dinamica delle modalità di finanziamento delle start-up (fonte: elaborazione propria)
3.2.2.1 Accesso ai fondi dell’Unione Europea
Era fine specifico del questionario andare ad indagare se le start-up innovative riuscissero a cogliere le opportunità loro fornite dalla Comunità Europea, sia attraverso i programmi operativi regionali, nel caso delle imprese toscane quindi se riuscissero ad ottenere le risorse stanziate all’interno del POR CreO Toscana sia attraverso i programmi a gestione diretta quali HORIZON 2020 e COSME.
risorse proprie risorse familiari, amici.. finanziamento pubblico nazionale finanziamento pubblico regionale investimento in capitale da parte di un privato presetito bancario presetito privato altro
0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00%
Modalità di finanziamento delle start-up innovativative
113 Circa il 40% delle imprese del campione oggetto di studio risultano aver partecipato almeno una volta a un bando per ricevere fondi dalla Comunità Europea mentre il restante 60% non ha nemmeno mai fatto richiesta per ricevere aiuti o sovvenzioni. Indagando su quali fossero le motivazioni che hanno spinto quest’ultime imprese a non tentare nemmeno di ottenere fondi dell’Unione al fine di favorire lo sviluppo della propria attività, è emerso che i motivi fossero molteplici. Una parte di queste imprese è di recente costituzione e non ritiene ancora di avare le capacità e gli strumenti adatti per partecipare ai bandi con successo, altre imprese ancora hanno deciso di non partecipare per mancanza di bandi adeguati alla loro attività o per precisa scelta strategica. Al di là di questi casi, che risultano essere una minoranza, la maggior parte delle start-up innovative accusa una mancanza di informazione sui bandi e sulle opportunità che vengono loro offerte e allo stesso tempo la complessità dei bandi e le barriere burocratiche all’accesso disincentivano una parte delle imprese a fare richiesta. Sono quindi in sostanza la documentazione eccessivamente laboriosa, i lunghi tempi, il risultato incerto e la bassa probabilità di successo le motivazioni per cui queste imprese hanno preferito rinunciare a queste opportunità, alcune di queste hanno riscontrato difficoltà anche solo a trovare soggetti che le affiancassero nella redazione della domanda, non essendo spesso presenti all’interno della società sufficienti conoscenze e competenze.
Si procede ora con l’analisi di quelle start-up innovative del campione che invece hanno visto nei bandi della Comunità Europea un’opportunità che valeva la pena sfruttare. Le imprese innovative del campione risultano aver partecipato sia ai bandi opportunità che la Regione Toscana ha posto in essere per favorire lo sviluppo di questa classe di imprese sia ad altre tipologie di agevolazioni posti in essere in relazione ai programmi a gestione diretta della Commissione Europea o a progetti di ricerca europea.
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Figura 7-programmi in riferimento a cui sono stati attivati i bandi a cui le imprese hanno partecipato (fonte: elaborazione propria)
Delle 28 imprese che hanno partecipato ai bandi solo il 35,7% è riuscito ad ottenere un finanziamento mentre il restante 64,3% non è stato in grado di accedervi o di passare alle fasi successive del programma a cui aveva fatto richiesta di partecipare. In base ai dati raccolti le imprese non ammesse al finanziamento hanno ottenuto punteggi troppo bassi nonostante la presentazione reiterata della domanda e si fossero avvalse anche di consulenti specializzati, anche se non sempre al primo tentativo di partecipazione, emerge comunque che la sola partecipazione a questi bandi per le imprese comporta dei costi sia dal punto di vista economico sia per quanto riguarda il tempo per redigere tutta la documentazione necessaria.
Le start-up innovative che invece sono risultate vincitrici del bando hanno potuto utilizzare le risorse fornitegli per coprire i costi connessi a voci di spesa che sono nello specifico: studi di fattibilità, ricerca e sviluppo, consulenze, spese per il personale amministrazione e marketing e affitto locali; mentre in un singolo caso il contributo ricevuto nell’ambito del POR CreO Toscana ha sostenuto le spese di avviamento della start-up. Le forme tecniche con cui il contributo è stato erogato sono diverse e le agevolazioni hanno assunto la forma di: contributo in conto capitale, bonifico bancario, rimborso di spese già sostenute dalle imprese e contributo a fondo perduto; l’impresa che ha ottenuto questa forma di agevolazione ha anche usufruito di una fideiussione per
43%
54%
3% 0%
Programmi in riferimento a cui sono stati attivati i bandi a cui le imprese hanno partecipato
POR CreO Toscana 2014-2020
HORIZON 2020
Programma interregionale Italia- Francia marittimo 2014-2020 COSME
115 ottenere un anticipo dell’incentivo. Le imprese beneficiarie delle risorse riconoscono poi l’importanza che le risorse ottenute hanno avuto per lo sviluppo aziendale in quanto il 60% delle intervistate riconosce che senza il contributo non sarebbe stato possibile realizzare il progetto di investimento, il 40% ritiene invece che sarebbe stato in grado di realizzarlo o con risorse proprie o con investimenti privati, ma in entrambi i casi sicuramente con tempi di realizzazione più lunghi.