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3. Materiali e Metodi

3.3 Metodo di individuazione e di descrizione dei Pathways

3.3.1 Modalità di individuazione

Le buche delle istrici sono organizzate in modo molto complesso (vedi cap. 1.1.6 Le

tane). Oltre a ciò, nell'area presa in considerazione, si ha la presenza di buche che,

secondo la tradizione orale, sono presenti nell'area da oltre cinquanta anni. Queste sono dislocate per il territorio in maniera casuale e poco uniformemente all'interno dell'area di interesse. La conoscenza della localizzazione, all'interno della vegetazione, di alcuni insediamenti abitati nell'area di studio è stata di fondamentale importanza per l'inizio del lavoro. Come punto da cui iniziare a individuare i pathways presenti nella zona è stato scelto di utilizzare questi insediamenti. Grazie a studi precedenti (Felicioli, 1989; Dari, 2014) sono note diverse informazioni riguardanti le istrici che abitano queste tane. Da un recente studio condotto nell'area (Dari, 2014) è stato osservato come questi insediamenti siano abitati e densamente frequentati sia dalle istrici che da altri animali (p.es. volpi, tassi).

La ricerca e l'individuazione delle altre buche è invece stata più difficoltosa. La conoscenza della localizzazione approssimativa di alcune buche non controllate da tempo è stata però un ottimo punto di partenza per l'esplorazione dell'area d'interesse. Per avere un maggior numero di punti di riferimento iniziali è stata esplorata l'area di studio alla ricerca di altri insediamenti o buche.

L'individuazione delle buche è stata fatta sia per mezzo diretto attraverso sistematica ricerca attiva, sia attraverso segnalazioni degli abitanti del luogo.

L'obiettivo durante la ricerca delle buche è stato quello di:

• descrivere le condizioni del terreno in relazione alle condizioni meteorologiche; • controllare la presenza di segni di attività quali impronte tracce ed escrementi; • contare e rilevare le caratteristiche distintive di ogni singola buca, con

particolare attenzione alla presenza di nuovi sterri e di nuove aperture;

• rilevare l'orientazione di ogni singola buca. Per chiarire il concetto è opportuno precisare che per l'orientazione della buca è da intendersi l'orientamento della normale al piano ideale passante per la buca e perpendicolare al terreno, individuato per adagiamento sull'apertura di un asta di cm 60x05. L'orientazione dell'insediamento è identificabile con l'orientamento del versante su cui si trova; • individuare e contare i pathways che si diramano dai fori d'ingresso/uscita;memorizzare su dispositivo GPS delle coordinate della buca e i pathways; • individuare le colture in prossimità degli insediamenti e la presenza di eventuali

danni alle coltivazioni.

Allo stesso modo con cui si è proceduto durante la ricerca degli insediamenti anche per la ricerca dei pathways sono stati prefissati gli obbiettivi:

rilevare a intervalli regolari i fix, rilevati con il GPS, durante tutto il percorso del

pathways. È opportuno precisare che non potendo gestire gli intervalli

temporalmente vista la lenta percorribilità dei pathways si è scelto di stabilire come intervallo il numero di passi fissato in 3;

stimare l'efficienza del rilievo dei fix presi tramite il ricevitore GPS e cercare di aumentarne l'accuratezza;

• esaminare il percorso e rilevare ove termina facendo particolare attenzione al tipo di ambiente in cui si apre;

• valutare la presenza di recente passaggio di animali e in particolare istrici; I pathways visibili, che si diramano partendo dalle buche, sono stati percorsi dalle buche verso l'interno della vegetazione. Tutti sono stati percorsi a piedi fino a quando la vegetazione lo rendeva possibile. Non essendo i pathways però sempre percorribili a piedi, data la loro natura, per conoscere l'intero percorso del pathways si è adottato un sistema che ne ha permesso l'identificazione: quando si giungeva al “punto morto” del

pathways si lasciava una sorta di bandierina segnaletica (per maggiore comodità si è

bastoni di fortuna trovati all'interno della vegetazione) e si aggirava l'ostacolo facendo attenzione a osservare il terreno alla ricerca del pathways che si stava seguendo.

Percorsi tutti i pathways possibili partendo dall'interno della macchia è stato ripetuto lo stesso procedimento usando come punto di riferimento i pathways che si trovavano lungo il perimetro esterno. Questi sono stati percorsi verso l'interno della macchia cercando di raggiungere gli insediamenti già noti o altre zone d'interesse.

3.3.2 Modalità di tracciamento

La parte che ha richiesto maggiore attenzione è stata quella del tracciamento dei

pathways su una mappa. La rappresentazione su scala di questi sentieri così tortuosi,

inaccessibili e intricati è stata molto difficoltosa. Per avere una rappresentazione quanto più fedele alla realtà della planimetria del bosco si è scelto di riportare il percorso seguito dal pathways segnando a intervalli regolari dei punti che successivamente sono stati utilizzati come traccia per disegnare questi sentieri. Questi punti, o fixes, sono stati registrati tramite il ricevitore GPS (vedi cap. 3.3.3 Il GPS sequenziale) e sono dei file che memorizzano dei dati sulle informazioni geo-spaziali del punto in cui vengono rilevati. I fixes sono poi stati riportati su una carta topografica della zona tramite un programma per l'elaborazione dei dati geo-spaziali (vedi cap. 3.3.4 Il Quantum Gis). Di volta in volta i vari fix venivano uniti da segmenti disegnati tramite il software fino a delineare tutte le ramificazioni all'interno dell'area di studio.

3.3.3 Il GPS sequenziale

Il Sistema di Posizionamento Globale (in inglese: Global Positioning System, abbreviato GPS, a sua volta abbreviazione di NAVSTAR GPS, acronimo di NAVigation Satellite Timing And Ranging Global Positioning System o di NAVigation Signal Timing And Ranging Global Position System) è un sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile che, attraverso una rete satellitare dedicata di satelliti artificiali in orbita, fornisce ad un terminale mobile, o ricevitore GPS, informazioni sulle sue coordinate geografiche ed orario, in ogni condizione meteorologica, ovunque sulla Terra o nelle sue immediate vicinanze ove vi sia un contatto privo di ostacoli con almeno quattro satelliti del sistema. La localizzazione avviene tramite la trasmissione di un segnale radio da parte di ciascun satellite e l'elaborazione dei segnali ricevuti da parte del ricevitore.

Il sistema GPS è gestito dal governo degli Stati Uniti d'America ed è liberamente accessibile da chiunque sia dotato di un ricevitore GPS. Il suo grado attuale di accuratezza è dell'ordine dei centimetri, in dipendenza dalle condizioni meteorologiche, dalla disponibilità e dalla posizione dei satelliti rispetto al ricevitore, dalla qualità e dal tipo di ricevitore, dagli effetti di radiopropagazione del segnale radio in ionosfera e troposfera (es. riflessione) e dagli effetti della relatività.

Il sistema si articola in una costellazione di 24 (massimo 32) satelliti posizionati in un'orbita terrestre media, ovvero collocata a una distanza di almeno 20.000 km dalla superficie terrestre, ma a un'altezza non superiore a quella dell'orbita geostazionaria, che si trova a una distanza dalla terra di circa 35.000 km ed è utilizzata dai satelliti televisivi, di comunicazioni e Internet.

Un ricevitore GPS standard è dotato di un'antenna sintonizzata sulle frequenze trasmesse dai satelliti, che raccoglie il segnale e lo inoltra al processore integrato nel ricevitore, che in questo modo è in grado di mostrare l'ora esatta e la posizione geografica.

Per questa tesi è stato utilizzato un ricevitore Garmin Oregon® 550 la cui scheda tecnica è qui riportata:

Figura 12: GPS Garmin Oregon 550® Tabella 5: aspetto e prestazioni ricevitore GPS

Aspetto e prestazioni Dimensioni fisiche 5,8 x 11,4 x 3,5 cm

Dimensioni schermo, lxA 3,8 cm L x 6,3 cm A; 7,6 cm diagonale Risoluzione schermo LxA 240 x 400 pixel

Tipo di schermo Touchscreen TFT transflettivo a colori Touchscreen

Peso 192,7 g con batterie

Batteria 2 batterie AA; NiMH o al litio consigliate Durata della batteria 16 ore

Classificazione di impermeabilità IPX/ Ricevitore GPS ad alta sensibilità

Interfaccia Compatibile con NMEA 0183 e USB High-Speed Fotocamera Si (3,2 megapixel con autofocus; zoom digitale 4x) Altimetro barometrico

Bussola elettronica Si (con compensazione inclinazione, 3 assi) Trasferimento da unità a unità

Per verificare l'attendibilità dei fix rilevati con il GPS è stato effettuato un test empirico per verificare la precisione e l'accuratezza dello strumento. Il test si componeva di due parti. Nella prima sono stati rilevati 20 fixes all'interno di un oliveta nota. I fixes sono stati presi in corrispondenza dell'ultima fila di alberi di ulivo posti lungo il lato nord e quello ovest. Il ricevitore GPS è stato posizionato lungo il tronco dell'albero cercando di rilevare un fix quanto più vicino all'ideale centro dell'albero. Questi punti sono poi stati successivamente riportati su una mappa tramite un apposito software. Grazie al software è stato possibile misurare la distanza tra le posizioni attese (quelle corrispondenti agli alberi) e quelle rilevate che invece corrispondevano ai fixes presi sul campo.

Nella seconda parte del test è stata misurata la precisione nella misura della distanza interfila. Il ricevitore GPS è stato posto lungo il tronco dell'albero, come per i fix presi in precedenza, è attivato per rilevare il fix in quella posizione. Successivamente il ricevitore è stato posto alla distanza di un metro (misurato tramite adagiamento di un asta di legno precedentemente misurata) nella direzione dell'ulivo più vicino e attivato per prendere un altro fix. La procedura è stata ripetuta fino a quando il ricevitore non è arrivato a contatto con il tronco dell'albero successivo.

3.3.4 Il Quantum Gis

Il Qgis è' un insieme di programmi che consentono di realizzare, visualizzare, interrogare ed analizzare i dati geo-spaziali. I dati geo-spaziali forniscono informazioni che riguardano la localizzazione geografica di un’entità. Questo comporta l’uso di coordinate geografiche, come i valori di latitudine e longitudine.

Il Quantum Gis utilizza dati geo-spaziali che possono distinguersi in dati raster e dati vettoriali. Con il termine raster si intende una griglia regolare fatta di celle o, nel caso delle immagini digitali, fatta di pixel. Possiedono un numero fissato di righe e colonne. Ogni cella ha un valore numerico e un corrispettivo geografico della dimensione (es: 30x30 metri). La forma più facilmente riconoscibile di dati raster è un’immagine satellitare o una foto aerea. Anche le immagini satellitari sono un esempio di dati in bande multiple. Ogni banda è essenzialmente un livello sovrapposto al precedente dove sono salvati i valori della lunghezza della luce.

Un dato vettoriale fornisce la descrizione di una posizione utilizzando un insieme di coordinate. Ogni coordinata si riferisce a una posizione geografica utilizzando un sistema di valori y e x. I dati vettoriali sono di tre tipi, ciascuno progressivamente più complesso e costruito sul precedente: punti, linee e poligoni.

Per questa tesi è stata utilizzata L'ECW (Enhanced Compression Wavelet) 284030 del 2010 concernente il comune di Crespina-Lorenzana.

3.4 Le interviste

Per avere una conoscenza più accurata delle coltivazioni della area di studio è stato scelto di fare delle brevi interviste agli abitanti della zona. Queste interviste sono state condotte al fine di avere una maggiore conoscenza dei danni arrecati da animali selvatici, e in particolare da istrici, alle piccole produzioni agricole. Generalmente, infatti, i danni arrecati a piccoli orti e produzioni agricole minori non vengono denunciati in ATC per l'esigua mole dei danni subiti.

A tale scopo è stata allestita una tabella dove si riportano le domande poste ai residenti nell'area di studio.

Tabella 6: elenco delle domande poste ai residenti nell'area di studio

1. Ha mai ricevuto danni alle coltivazioni a causa di animali selvatici?

2. Nello specifico ha mai osservato danni imputabili a Istrici? Che tipo di colture e come ha capito che erano istrici?

3. Ha posto rimedio al problema? Se si come? Ha mai effettuato e/o osservato prelievo venatorio di istrici come sistema di prevenzione ai danni?

4. Risultati

4.1 Il test del GPS

Per il test del GPS ono stati rilevati un totale di 25 fixes in corrispondenza degli alberi dell'oliveta scelta per l'esperimento.

Dal test effettuato è emerso un risultato soddisfacente. Il grado di precisione è stato elevato, i fixes rilevati sono stati riportati sulla mappa tramite il software. La loro posizione è risultata traslata più a nord, di una distanza compresa tra i 0,90 e i 1,20 metri, rispetto alla posizione degli alberi, tutti i fixes erano a una distanza uniforme gli uni dagli altri rappresentando in maniera corretta la distanza tra gli alberi. Nessuno dei punti individuati però era in perfetta corrispondenza con l'albero di riferimento.

Nella seconda parte del test i fix sono risultati traslati più a NW restando comunque equidistanti gli uni dagli altri. L'errore individuato rispetto alla posizione degli alberi è stato maggiore, 1,30 metri, mentre la misura della distanza tra un punto e l'altro è risultata molto precisa, e corrispondeva a circa un metro.

Figura 14: visione d'insieme dell'oliveta dove sono stati apposti i fixes (bandierine) per evidenziare la corrispondenza tra i fixes e le piante di olivo

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