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Trasporto pubblico locale Architettura della piattaforma

4.4. Modelli di riferimento per informazioni open standard

Il successo avuto in tutto il mondo dai prodotti WEB e dal sempre più diffuso internet è legato a una serie di fattori, ma in particolar modo al crescente sviluppo tecnologico e alla necessità di comunicare rapidamente e in modo del tutto efficace in tutto il mondo. La necessità di comunicare e interagire con tutto il mondo in tempo reale, ha sottolineato il crescente bisogno di utilizzare un linguaggio che permettesse di operare nella stessa maniera da luoghi differenti, garantendo una chiara e univoca lettura dei dati da tutti gli operatori, al di là delle differenze culturali e sociologiche legate alla zona di appartenenza. Gli standards utilizzati nei vari prodotti hanno reso possibile tutto questo, determinando in tal modo il successo dei servizi di rete e dei prodotti WEB. Gli standards sono una fondamentale chiave per garantire a migliaia di applicazioni e tecnologie di essere interoperabili e descrivono i requisiti necessari, riconosciuti come tali nell’Internet Engineering Task Force (IETF), nell’International Organization for Standardization (ISO), o nell’Open Geospatial Consortium (OGC). L’interoperabilità tra i prodotti è pertanto l’elemento base che permette la condivisione dei dati e delle risorse e in tal modo determina un crescente sviluppo e un sempre più utilizzo di standards comuni. Infatti molte applicazioni, che garantiscono la sicurezza e hanno migliorato lo stile di vita di tutti, sono caratterizzate dalla comunicazione tra diversi sistemi (in quanto non è possibile che una singola organizzazione produce tutti i dati e

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un solo produttore fornisce tutti i sistemi) e, in tal senso, le organizzazioni aperte promulgano e sponsorizzano i temi sui processi aperti e pubblicizzano la diffusione di standards “aperti”, al fine di evitare quella chiusura che si ha nel momento in cui si utilizzano architetture di sistema differenti, basate su interfacce proprietarie. È necessario fare una distinzione tra standard aperto e open source, spesso confusi e utilizzati in maniera analoga per indicare la stessa cosa. Infatti gli standards aperti sono quei standards che hanno specifiche sviluppate attraverso un processo aperto, l’open source è un software disponibile gratuitamente per qualsiasi scopo.

4.4.1. Open standard

Lo standard “open” è definito tale quando non è proprietario, ovvero è posseduto in comune ed è rivisto tramite un processo aperto, dove ogni azienda o organizzazione può partecipare. Le caratteristiche di tale tipo di standard sono: licenza aperta, ovvero non vi sono richiesti diritti o pagamenti, in tal senso si include l’accesso libero, pubblico e aperto a tutte le specifiche di interfaccia (ovvero si presenta neutrale rispetto a qualsiasi tipo di tecnologia). In considerazione di quanto esposto una società che stabilisce uno standard non è definibile aperto, anche se non presenta alcun costo ed è disponibile a chiunque, la prerogativa infatti per lo sviluppo di open standard è lo sviluppo di questi tramite processi aperti, in cui coesistono la cooperazione di più soggetti.

Un esempio di cooperazione per la determinazione di standards aperti è la OGC – Open Geospatial Consortium – un consorzio internazionale di aziende, agenzie governative e università che partecipano a sviluppare standard di interfaccia pubblicamente disponibile. Tale consorzio segue delle politiche che garantiscono un processo aperto, sottolineando come le richieste e modifiche pervenute da ogni partecipante a seguito di ogni problematica segnalata vengono trattate in modo tempestivo e senza pregiudizi; inoltre sempre all’interno di tali politiche sono considerate controlli di qualità standardizzati atti a garantire la determinazione di standard aperti. Lo sviluppo OGC effettuato è fornito sotto forma di documenti XML e il processo per la diffusione di un modello è quello di pubblicare una specifica dei documenti.

4.4.1.1. Informazioni Geospaziali

Le informazioni geospaziali sono elementi utilizzati in molti dati e pertanto il fattore tempo e luogo sono elementi determinanti nel lavoro degli standards OGC, in quanto tali fattori consentono di rendere reale i fenomeni studiati.

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La localizzazione è un’informazione semplice che in genere le persone utilizzano in maniera spontanea e intuitiva, in quanto nella vita quotidiana ci si ritrova a dover dare indicazioni sulla propria posizione geografica, sia per quanto riguarda l’aspetto lavorativo sia per quanto riguarda la sfera privata del singolo individuo. È chiaro che per quanto riguarda la sfera lavorativa, l’individuazione della posizione geografica e il trasferimento dell’informazione tramite l’utilizzo degli strumenti più opportuni, necessita la chiarificazione della corretta posizione e del sistema di riferimento spaziale utilizzato. Le posizioni possono essere individuate attraverso differenti tipi di sistemi di referenziazione geografica: l’individuazione di luoghi civici, che spesso hanno la necessità di avere un maggior dettaglio; l’utilizzo di coordinate e segmenti lineari. Le coordinate sono una sequenza di numeri che designano la posizione di un punto nel spazio e sono espresse nel sistema di riferimento delle coordinate (CRS). Tale sistema è un sistema che ha come riferimento la terra e sono definite nell’ISO 19111, documento che descrive la trasformazione delle coordinate e la conversione tra sistemi di coordinate differenti, al fine di permettere un integrata collaborazione tra operatori usanti differenti sistemi. La proiezione su mappa delle coordinate tiene in considerazione la conversione tra il sistema di coordinate geodetiche e la proiezione su piano, convertendo latitudine e longitudine geodetiche in coordinate planari. In tal senso si ottiene il sistema di coordinate in due dimensioni chiamato sistema di riferimento di coordinate proiettate.

La mappa è una visualizzazione di informazioni geografiche, ma non è il dato stesso. L’OGC KML Standard è un linguaggio XML che permette di codificare e trasportare la visualizzazione di dati geografici in tecnologia Earth come applicazioni mobile o browser web. In sintesi KML codifica cosa visualizzare e come rappresentarlo, in quanto la visualizzazione grafica comprende la presentazione dei dati grafici sul globo e anche il controllo della navigazione degli utenti (ovvero di dove andare e dove guardare), pertanto lo sviluppo degli OGC KML standard Best Practice fornisce le linee guida per lo sviluppo dello standard OGC KML.

La rappresentazione digitale del mondo reale può essere ipotizzato come un insieme di aspetti, infatti ogni singolo non è altro che un’astrazione di un fenomeno reale ovvero per quanto riguarda l’aspetto geografico non è altro che la descrizione associata a una posizione rispetto alla Terra. L’approccio OGC per la modellazione di informazioni geografiche segue le linee fissate dalla norma ISO 19109:2005. La modellazione delle informazioni geografiche determina la conoscenza di molteplici proprietà caratterizzanti

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ogni singolo aspetto. Tali tipi di proprietà possono essere operazioni, associazioni o attributi. Gli attributi possono essere molteplici: spaziale, temporale, qualità, posizione, tematica, metadati. È importante sottolineare che le informazioni geografiche possono essere di due categorie: discrete e continue; per quanto riguarda le informazioni discrete si riferiscono a oggetti che hanno confini ben definibili o estensione spaziale chiara, mentre le informazioni geografiche continue non hanno una chiara estensione e possono variare nello spazio. Il valore che un’informazione geografica continua può assumere ha significato se riferito ad un precisa posizione e in un particolare momento, infatti per la natura di alcune componenti del territorio alcune informazioni possono essere considerate discrete e continue alternativamente e pertanto le informazioni geografiche possono essere letti tramite dati di tipo raster o dati di tipo vettoriale. Un significato importante per la lettura dei dati è l’aspetto geometrico e topologico che permette una lettura chiara ed esaustiva delle informazioni richieste. Infatti la geometria fornisce il mezzo per la descrizione quantitativa dei dati spaziali, come dimensione, posizione, forma, orientamento e non è altro che la rappresentazione di punti, linee, poligoni che formano un oggetto geometrico. In particolare un oggetto geometrico è la combinazione tra la geometria di coordinate e il sistema di coordinate di riferimento utilizzato.

La topologia, invece, è utile per caratterizzare le relazioni tra gli oggetti geometrici e mette in relazione le istanze funzionali al di là della caratteristica geometrica; infatti una caratteristica delle operazioni di interrogazione spaziale sono un processo che caratterizza le relazioni topologiche tra le diverse funzioni.