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Modello descrittivo, non teoria normativa

va

In questo capitolo, abbiamo esaminato nel dettaglio un modello che si propone di correggere l’aspetto descrittivo della teoria classica della deci- sione in condizioni di rischio. Partendo da una vasta evidenza sperimentale di violazioni del modello classico, Kahneman e Tversky individuano delle caratteristiche di sistematicit`a in queste violazioni (deviazioni sistematiche, biases). Quindi propongono un modello alternativo per descrivere come gli individui reali prendano decisioni in condizioni di rischio, in particolare nel caso della scelta fra lotterie. Il modello `e articolato in due fasi: l’editing, in cui l’agente si rappresenta il problema attuando alcune operazioni prelimi- nari sulle opzioni, e la valutazione vera e propria. La valutazione `e analoga per molti versi alla valutazione delle lotterie secondo l’utilit`a attesa: in par- ticolare, l’agente sceglie una lotteria per cui la funzione di valutazione ha valore massimo, e tale funzione tiene conto dei valori soggettivi degli esiti e dei pesi di decisione, che sono funzioni delle probabilit`a. In tal modo, le caratteristiche dei valori e dei pesi di decisione, per`o, rendono conto dei fe-

nomeni osservati negli esperimenti.

Due importanti classi di fenomeni incompatibili con il modello classi- co, ma compatibili con prospect theory, sono le violazioni della dominanza stocastica e le violazioni del principio di invarianza o estensionalit`a. Esiste evidenza sperimentale di questi fenomeni ([29], [45], [47] [12], [20], [18]), per- ci`o, dal punto di vista descrittivo, la possibilit`a di prevederli `e un vantaggio di prospect theory rispetto al modello classico. Tuttavia, sia le violazioni del- la dominanza, sia le violazioni dell’invarianza sono ritenute da Kahneman e Tversky indifendibili dal punto di vista normativo (vedi [46]), tant’`e che gli stessi soggetti sperimentali tendono a correggersi spontaneamente, quando si accorgono della violazione.

La proposta di Kahneman e Tversky, conseguentemente, `e di considera- re indipendenti il valore normativo e il valore descrittivo di un modello di decisione. Mentre prospect theory `e usato come modello descrittivo, lo stan- dard normativo rimane il modello dell’utilit`a attesa: per le scelte fra lotterie, la teoria di von Neumann e Morgenstern; per le decisioni in condizioni di incertezza, Savage.

Capitolo

5

Satisficing e razionalit`a

ecologica

In questo capitolo sono presentati due modelli di decisione razionale piut- tosto diversi da prospect theory. Il primo, incentrato sul concetto di satisfi- cing, `e stato proposto da Herbert A. Simon a partire dagli anni Cinquanta; il secondo `e una ripresa recente, ma fortemente alternativa, di quel modello, ed `e portato avanti a partire dagli anni Novanta da un gruppo di ricercatori diretto da Gerd Gigerenzer e Peter M. Todd. I due modelli hanno in comu- ne la critica al valore normativo del criterio di massimizzazione dell’utilit`a attesa.

5.1

Complessit`a e informazione completa: una

critica analitica del modello classico

Dall’analisi del modello di Savage nel capitolo 2, emerge chiaramente che tre caratteristiche sono cruciali (vedi [44, p. 291]):

1. l’agente sceglie all’interno di un insieme gi`a dato di azioni alternative; 2. ciascuna azione comporta una distribuzione (soggettivamente) nota di

3. le preferenze sugli esiti (rispettivamente, sulle azioni) sono tali da po- ter essere rappresentate da una funzione di utilit`a (rispettivamente, di utilit`a attesa).

Tutte e tre queste assunzioni, che siano o no ricavabili da postulati normativa- mente convincenti, incappano in serie difficolt`a nella modellazione di diversi problemi di decisione reali. Si `e visto che l’evidenza sperimentale, a partire dai lavori di Allais, Ellsberg, Kahneman e Tversky ([1], [13], [21]), refuta la validit`a descrittiva del modello classico, mostrando che i soggetti sperimenta- li prendono sistematicamente decisioni incompatibili con la massimizzazione dell’utilit`a attesa. L’impostazione delle ricerche sulla razionalit`a limitata di Simon (vedi [36], [38], [37], [39], [41], [40], [42], [44], [25]) `e piuttosto diversa. Simon osserva che tutte e tre le assunzioni precedenti, pur portando al- la costruzione di un modello matematico elegante, sono discutibili su un piano analitico, soprattutto se si guarda dalla prospettiva dell’intelligenza artificiale. Esse presuppongono infatti:

• delle capacit`a computazionali che esulano dalle possibilit`a degli agenti reali, e

• la completezza dell’informazione iniziale.

La necessit`a di capacit`a computazionali particolarmente sviluppate sorge dal- l’elevata complessit`a dei modelli di ottimizzazione. Rispetto ai modelli di comportamento adattativo studiati dalla psicologia (ad esempio, alcuni mo- delli di apprendimento), i modelli di decisione razionale dell’economia fanno uso di algoritmi di ottimizzazione che eccedono le capacit`a computazionali delle persone reali. D’altra parte, le persone riescono ad affrontare con suc- cesso problemi di decisione di elevata complessit`a. Pertanto, `e poco plausibile che degli algoritmi di ottimizzazione descrivano in modo sufficientemente rea- listico le procedure di decisione seguite di fatto dagli esseri umani.

La seconda osservazione riguarda i limiti informativi dei contesti di de- cisione reali. La capacit`a degli agenti di rappresentarsi estensionalmente ed a priori il problema di decisione, modellandolo come insieme di azioni, di conseguenze, ecc., `e assunta implicitamente dal modello di Savage; inoltre gli agenti devono conoscere (o comportarsi come se conoscessero) le proprie

preferenze su tutti gli esiti di tutte le azioni, a tal punto che per ogni coppia di esiti sanno indicare quale preferiscono. In generale, sulle preferenze sono imposte condizioni di coerenza abbastanza forti. Tutto ci`o significa che, per quanto si tratti di problemi di decisione in condizioni di incertezza, gli agenti in effetti hanno una notevole chiarezza riguardo alla struttura del problema. Ad esempio, non `e previsto che, nel corso della decisione, emergano novit`a di fondo (ad esempio, che le azioni alternative siano generate via via dallo stesso processodi decisione). Anche sotto questo aspetto, i modelli economici sono diversi dai modelli di comportamento adattativo della psicologia, in cui la ricerca della soluzione procede parallelamente all’apprendimento della strut- tura del problema. Ma anche in economia spesso i problemi non sono noti dall’inizio nella loro struttura. Ad esempio, non `e detto che tutte le opzioni siano note dall’inizio: un caso tipico (vedi il seguito) `e quello di chi voglia vendere una casa e riceva successivamente diverse proposte, dovendo dire s´ı o no a ciascun offerente. In questo caso, il contesto di decisione non `e uno small world, perch´e il venditore non sa dall’inizio quante e quali proposte d’acquisto ricever`a, cos´ı da scegliere la pi´u alta.

Le tre assunzioni indicate sopra sono giustificate da Savage con il riferi- mento ad un contesto idealizzato di decisione (lo small world ) e ad un agente idealizzato. Ma nei contesti reali, i limiti computazionali e informativi degli agenti contrastano con questre tre assunzioni. I modelli di razionalit`a limi- tata sorti sulla scia dei lavori di Simon tendono dunque a rilassare quelle tre condizioni, ad esempio permettendo la generazione di nuove alternative nel corso del processo di decisione, fornendo agli agenti dei meccanismi alterna- tivi alle stime di probabilit`a per affrontare l’incertezza, o infine elaborando procedure di scelta meno complesse rispetto alla massimizzazione dell’utilit`a attesa.

Un primo modello `e quello del satisficing, elaborato originariamente da Simon in [36] e successivamente impiegato per la descrizione del compor- tamento delle imprese sul mercato (vedi ad esempio [53], [55]). Prima di presentare il modello, `e opportuno mettere in evidenza che Simon non sem- bra prestare troppa attenzione alla distinzione fra problemi di decisione e problemi di scelta, nei quali `e trascurabile l’elemento dell’incertezza con cui a una data azione segue un certo esito. La sua analisi si pu`o adattare agli

uni e agli altri, come si vedr`a dagli esempi.