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Nelle pagine che seguono, divise in base agli scenari di rischio, sono riportate le procedure e le azioni da attuare durante la fase operativa per il coordinamento della risposta di protezione civile.

Tali azioni saranno effettuate dai soggetti e delle strutture comunali individuati nel Piano.

Il piano prevede specifiche procedure per i seguenti rischi:  Idrogeologico (associato ad eventi meteorici)  Temporali forti

 Nivologico (associato a precipitazioni nevose e ghiaccio)  Vento forte e mareggiate

 Sismico

 Incendi di interfaccia

 Incidente rilevante (D.Lgs. 334/99)  Nucleare e radiologico

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Rischio idrogeologico

In fase previsionale, la comunicazione di livello regionale dei rischi meteo-idro-geologici e idraulici previsti sul territorio regionale e dei relativi stati di Allerta avviene attraverso il Bollettino di Vigilanza/Avviso meteo-idrologico regionale di ARPAL sulle possibili criticità inerenti la pioggia ed i temporali, il vento, il mare, i disagi fisiologici dovuti al caldo ed al freddo e la presenza di neve/ghiaccio.

Per il rischio idraulico / idrogeologico, Il Comune di Lerici è compreso nella zona C della Liguria ed è classificato come Comune costiero.

In base agli scenari che si rilevano attraverso le strumentazioni dell’A.R.PA.L, l’ufficio di Protezione Civile della Regione può inviare messaggi definiti di“attenzione” ed“avvisi” e di allerta definiti in Allerta 1 e Allerta 2.

Scenario idrogeologico di attenzione o avviso (criticità localizzata/diffusa):

Sono previsti allagamenti localizzati ad opera di piccoli canali, rii e/o fenomeni di rigurgito del sistema di smaltimento delle acque piovane con coinvolgimento delle aree urbane più depresse. Si possono verificare allagamenti e danni ai locali interrati, provvisoria interruzione della viabilità, specie nelle zone più depresse, scorrimento superficiale nelle sedi stradali urbane ed extraurbane ed eventuale innesco di locali smottamenti superficiali dei versanti. Occasionale pericolosità per l’incolumità delle persone e beni.

ALLERTA 1: scenario idrogeologico 1 (moderata criticità diffusa/localizzata)

Con allerta 1, oltre a quantosopra, sono previsti allagamenti diffusi dovuti a ristagno delle acque e/o incapacità di drenaggio da parte della rete fognaria, scorrimento superficiale nelle sedi stradali urbane ed extraurbane ed innalzamento dei livelli idrici nei corsi d’acqua che possono provocare inondazioni localizzate nelle aree contigue all’alveo e possibilità di innesco di frane e smottamenti localizzati dei versanti.

Moderata pericolosità per l’incolumità delle persone e beni.

ALLERTA 2: scenario idrogeologico 2 (elevata criticità diffusa)

Con allerta 2, sono previsti innalzamenti significativi dei livelli idrici negli alvei tali da provocare fuoriuscita delle acque, erosioni spondali, rottura degli argini, sormonto di passerelle e ponti, inondazione delle aree circostanti e dei centri abitati e probabile innesco di frane e smottamenti dei versanti in maniera diffusa ed estesa.

Elevata pericolosità per l’incolumità delle persone e beni.

Durante gli eventi le condizioni di riferimento per l’attivazione delle fasi operative saranno legate all’effettivo scenario di criticità in atto.

Risulta pertanto di fondamentale importanza, per il sistema locale, la valutazione della fase operative da attivare.

Per tale scelta ci si potrà basare, oltre che sulle informazioni provenienti dal Centro Funzionale Regionale sopra riassunte (http://www.meteoliguria.it/protezione-civile) anche sui parametri sinteticamente descritti di seguito:

101  ogni informazione proveniente dal territorio relativa alla sorveglianza dei punti critici e alla vigilanza delle opere e/o infrastrutture di trasporto e servizi (derivanti anche dall’attività del Presidio Territoriale).

 eventuali informazioni provenienti dai comunicati della Prefettura-UTG o del Centro Funzionale regionale circa l’evoluzione dei fenomeni.

 segnalazione diretta di criticità in atto sul territorio, anche rapportandosi con strutture deputate al soccorso oltre che agli altri strumenti di comunicazione pubblica.

In risposta ai messaggi di cui sopra, il Comune pone in essere una fase operativa che corrisponde alle azioni previste e disciplinate in questo Piano, decidendo in corso di evento la fase operativa da adottare e adattando la risposta in base ai fenomeni osservati direttamente (presidio territoriale) ed alle vulnerabilità specifiche eventualmente presenti sul territorio.

Procedure operative

Fase di “Attenzione”

In questa fase dovrà essere garantito un servizio di reperibilità che assicuri la ricezione e la lettura di messaggi successivi diffusi da Arpal.

Fase di “Avviso”:

In questa fase dovrà essere garantito un servizio di reperibilità che assicuri la ricezione e la lettura di messaggi successivi diffusi da Arpal e dovrà essere effettuata la verifica sulla disponibilità delle eventuali risorse da impiegarsi.

Si dovrà inoltre informare la popolazione e garantire la pronta efficienza del sistema locale di protezione civile.

Fase di “Allerta 1”

Al ricevimento di un messaggio di Allerta dalla Prefettura di La Spezia, sarà compito del Sindaco e del responsabile del settore comunale delegato alla p.c., organizzare e garantire una reperibilità per il ricevimento di ulteriori comunicazioni e di dare attuazione alle procedure individuate per le singole fasi di allerta comunale.

 In questa fase si procederà ad avvisare i referenti delle funzioni di supporto del C.O.C. dell’emissione dell’allerta in modo che siano prontamente reperibili in caso di necessità e prevedere l’attivazione di un presidio H24 presso il Comune a partire dall’orario previsto per l’inizio dei fenomeni avversi.

Inoltre si dovrà:

 Attivare il presidio territoriale, per una sorveglianza diretta delle zone a elevata predisposizione al dissesto idrogeologico o ad alta pericolosità idraulica (note o individuate in cartografia). Per tali esigenza si farà riferimento alla Polizia Locale, agli operai Comunali e, se necessario, al Volontariato o ad altre risorse eventualmente richiedibili alla Prefettura;

102  Se necessario attivare il Volontariato di Protezione Civile convenzionato o richiedere

l’attivazione alla Prefettura – UTG;

 Attivare e presidiare la postazione radio sulla rete Regionale PC;

 Informare la popolazione sullo scenario previsto e comunicare, in tempo utile, la necessità di mettere in atto misure di auto protezione o eventuali altre azioni codificate in relazione allo scenario in atto;

 Contattare le ditte di fiducia per verificarne la disponibilità in caso di bisogno;

 Informare i gestori delle attività presenti nelle zone esondabili (alberghi, campeggi, altre attività industriali / commerciali);

 Valutare la necessità di disporre l’interruzione di eventuali attività in alveo e la messa in sicurezza di mezzi e macchinari (zona fiume Magra in località Senato)

Fase di “Allerta 2”

In questa fase il Sindaco pone in essere tutte le azioni di propria competenza per la salvaguardia delle persone e dei beni e dell’ambiente.

Di seguito sono indicate le azioni minime da porre in essere in caso di allerta 2:

Contattare tutti i referenti di funzione per l’immediata attivazione del C.O.C. (strutturato funzionalmente sulla base dello scenario atteso) e predisporre le azioni di pertinenza.  Attivare il presidio territoriale, per una sorveglianza diretta delle zone a elevata

predisposizione al dissesto idrogeologico o ad alta pericolosità idraulica (note o individuate in cartografia). Per tali esigenza si farà riferimento alla Polizia Locale, agli operai Comunali e, se necessario, al Volontariato o ad altre risorse eventualmente richiedibili alla Prefettura;

 Assicurare ogni necessario intervento finalizzato a garantire la sicurezza, l’eventuale soccorso e la necessaria assistenza della popolazione;

 Attivare e presidiare la postazione radio sulla rete Regionale PC;

 Comunicare alla Prefettura e alla PC-RL l’instaurarsi di condizioni di rischio e/o delle criticità occorse, garantendo un costante flusso di comunicazioni;

 Garantire che tutte le osservazioni, strumentali e/o dirette provenienti dal territorio, siano tempestivamente condivise con la Regione e la Prefettura - UTG;

 Se necessario attivare il Volontariato di Protezione Civile convenzionato o richiedere l’attivazione alla Prefettura – UTG;

 Valutare la necessità di disporre l’interruzione di eventuali attività in alveo e la messa in sicurezza di mezzi e macchinari (zona fiume Magra in località Senato)

 Avviare ogni azione necessaria alla riduzione del rischio sul territorio (blocchi circolazione, sospensione di ogni attività a rischio, evacuazione popolazione, chiusura istituti scolastici;

 Fornire urgentemente adeguata informazione alla cittadinanza sul grado di esposizione al rischio, sui comportamenti da tenere e sulle azioni poste in essere dal Comune per la salvaguardia della popolazione utilizzando i canali più idonei;

 Contattare le ditte di fiducia perché si preparino per eventuali interventi;

 Informare i gestori delle attività presenti nelle zone esondabili della possibilità di una probabile evacuazione in caso di necessità.

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Rischio di temporali forti

Le precipitazioni molto intense legate a tali fenomeni possono dar luogo a forti criticità in un breve intervallo di tempo, determinando un passaggio anche molto rapido dalla fase di Attenzione/Avviso alla fase di criticità, e possono inoltre essere associate a fulminazioni intense, grandinate e trombe d’aria.

Le modalità di emissione e trasmissione di bollettini, avvisi e allerte rimangono le medesime del rischio idraulico-idrogeologico, così come le procedure operative.

Sarà compito del Sindaco e del responsabile del settore comunale delegato alla p.c., organizzare e garantire una reperibilità per il ricevimento di ulteriori comunicazioni e di dare attuazione alle procedure individuate per le singole fasi di allerta comunale.

Inoltre dovrà:

- valutare la necessità di attivare il presidio territoriale, per una sorveglianza diretta delle zone critiche in relazione alla tipologia del fenomeno (es. piccoli corsi d’acqua intubati, aree soggette a ristagno, sottopassi…);

- valutare la necessità di disporre la chiusura preventiva di zone del territorio (tratte stradali, sottopassi…);

-valutare la necessità di eventuali interventi straordinari e urgenti di ripulitura caditoie, tombini, ecc…