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MOTIVAZIONE E FINALITÀ

Nel documento Programmazione Iniziale (pagine 51-55)

Insegnamento della Religione Cattolica Prof. Marco Reschini

MOTIVAZIONE E FINALITÀ

A partire dalle personali esperienze e attraverso un'attenta riflessione antropologica, l'alunno comprende il valore di ciò che è nella sua individualità e unicità. Dentro di sè, scopre un'incognita che lo definisce - la coscienza, intesa come soggettività in cui risiede la sua libertà – e che ne è il fondamento per una solida costruzione di sé.

DURATA: 10 ore

PREREQUISITI: l'alunno conosce gli elementi fondamentali della persona umana nonché l'importanza dell'apertura al trascendente.

TEMI

a. LA PERSONA UMANA

- Introduzione all'antropologia e al senso dell'esistenza.

- Definizione: individua substantia rationalis naturae (cfr. Boezio).

52 - Nozione di libertà e libero arbitrio.

- Uomo come imago Dei: dignità, responsabilità e diritti.

- L’uomo come persona nella sua tripartizione antropologica:

 la dimensione corporea (aspetto materiale): i 5 sensi esterni (tatto, udito, olfatto, vista, gusto). Importanza e significato del linguaggio del corpo nei suoi gesti (abbraccio, carezza, lacrima, ecc.);

 la dimensione dell'anima (aspetto spirituale). Caratteristiche e descrizione dei sensi interni (3 facoltà superiori dell'uomo):

a) la capacità razionale (intelletto): saper ragionare, pensare, riflettere b) la capacità affettiva (cuore): saper amare, provare sentimenti c) la capacità volitiva (volontà): essere in grado di scegliere, decidere.

b. LA COSCIENZA UMANA (centro personale del sé - il luogo dove io sono io).

- "Uomo, conosci te stesso" (cfr. oracolo di Delfi): alla scoperta di sé. Esistenza della coscienza, intesa come soggettività, il cuore dell'uomo, quello spazio "intimior intimo meo" (Sant'Agostino - Le Confessioni III, 6, 11).

- Definizione: è un giudizio della ragione mediante il quale la persona riconosce la qualità morale di un atto umano.

- Ruolo della coscienza: è la voce del grillo parlante (cfr. C. Collodi) che ci dice se un'azione è buona o cattiva (approvando o ammonendo).

- Formazione ed educazione della coscienza.

- Situazioni della coscienza: 1) certa: sicura di non sbagliare; 2) erronea: non sa di sbagliare (invincibilmente erronea) - sa che sta sbagliando; 3) dubbiosa: non ha la certezza della bontà o della malizia di un atto.

- Caratteristiche ed operatività:

a) raccolta dei dati della realtà esterna;

b) interiorizzazione con un processo di abstractio;

c) riunificazione e rielaborazione del "messaggio" dei dati di realtà per ricavarne il senso e il significato per sé.

- Tappe della formazione del proprio sé: rapporto tra "essere" (propria natura) e

"apparire" (l'immagine di sé nel mondo).

- Approfondimento tra reale e virtuale.

OBIETTIVI Conoscenze L'alunno:

- conosce i fondamenti esistenziali della persona umana quale creatura a immagine di Dio da cui scaturisce la sua inalienabile dignità e parimenti la sua libertà e responsabilità (diritti e doveri);

- apprende correttamente gli elementi principali dell’essere umano nella sua tripartizione antropologica (corpo - anima - coscienza), imparando a coglierne le specifiche caratteristiche e la loro correlazione complementare;

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- approfondisce la conoscenza della persona umana e le sue essenziali implicanze socio-filosofiche di "essere" e "apparire" in rapporto al mondo reale e virtuale odierno.

Abilità L'alunno:

- esprime le domande di senso a partire dalle proprie esperienze e sa confrontarle con differenti proposte culturali e religiose;

- interpreta correttamente i linguaggi del corpo e dell'anima, nelle sue varie forme d'espressione e ne sa comprendere il significato;

- individua i criteri antropologici per accostarsi correttamente alla realtà, distinguendo rischi e potenzialità dei mezzi di comunicazione odierni;

- collega correttamente i dati di realtà con il proprio vissuto esistenziale, cogliendo il ruolo fondamentale della coscienza nella percezione e formazione del sé;

- riconosce il contributo della religione (e nello specifico di quella cristiana) allo sviluppo della persona umana.

Competenze L'alunno:

- è in grado di argomentare e dialogare, con un adeguato senso critico, sui contenuti antropologici della persona, alla luce della Rivelazione;

- sa comparare la riflessione antropologica con le altre proposte sociali, religiose e culturali dell'ambiente in cui vive.

SPAZI, STRUMENTI E STRATEGIE: cfr. n. 3 della programmazione VERIFICHE E VALUTAZIONE: cfr. n. 4 e 5 della programmazione

Unità formativa di apprendimento n. 3 TITOLO – Discernere ciò che facciamo: la morale MOTIVAZIONE E FINALITÀ

La coscienza, intesa come fondamento ultimo della persona umana, è il luogo dove poter comprendere e valutare le proprie azioni. Nel percorso formativo dei ragazzi e delle ragazze della classe è fondamentale l’acquisizione di un discernimento e la chiarezza di criteri (principi etici) per sapere responsabilmente cosa si compie. L’autenticità della valutazione di sè e delle proprie scelte passa inevitabilmente attraverso una visione integrale dell’uomo che tiene conto di tutte le sue dimensioni (individuali, culturali e sociali).

DURATA: 11 ore

PREREQUISITI: l'alunno conosce l'importanza della libertà umana e gli elementi basilari della persona nella sua triplice dimensione corporea, spirituale e di coscienza intesa come soggettività.

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a. MORALE ED ETICA - Differenza:

 La morale è l'insieme dei valori o principi ideali, originati dalla realtà sociale, giuridica, culturale e religiosa, in base ai quali l'individuo e/o la collettività decidono la scelta del proprio comportamento.

 L'etica si riferisce a comportamenti o atteggiamenti e si tratta di una branca della filosofia che studia i fondamenti razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani una deontologia (buoni o sbagliati).

b. FONDAMENTI DELLA MORALE

- Oggetto di valutazione: i comportamenti dell'uomo, i suoi atti concreti.

- Distinzione tra atto umano e atto dell'uomo.

- Valutazione dell'atto umano - fonti della moralità:

 L'oggetto, cioè l'azione in sé, cosa uno fa.

 L'intenzione o il fine per cui uno compie quel gesto.

 Le circostanze che possono modificare le intenzioni.

- Concetto di valore:

 Definizione: è una qualità che fa desiderabile l'oggetto per il quale agiamo.

 Come costruisco un valore - la catena evolutiva della sua costruzione.

 Un valore è positivo e costruttivo quando è funzionale all'autentica realizzazione dell'individuo nella sua interezza (personale e relazionale).

- Il riferimento per valutare un atto:

 la legge naturale presente dentro ciascun uomo, nella sua coscienza;

 le leggi civili e/o religiose.

- Sistemi morali disfunzionali: il lassismo da un lato e il moralismo dall'altro.

c. PRINCIPI ETICI:

 Fare il bene ed evitare il male.

 Fare agli altri ciò che vuoi sia fatto a te.

 Il fine non giustifica i mezzi.

 Non si può mai fare un male per evitare che vengano fatti mali maggiori.

 Principio del duplice effetto.

 Principio del male minore.

OBIETTIVI Conoscenze L'alunno:

- conosce i fondamenti esistenziali della persona umana quale creatura a immagine di Dio da cui scaturisce la sua inalienabile dignità e parimenti la sua libertà e responsabilità (diritti e doveri);

- apprende i principi fondamentali della morale e dell'etica, la loro natura e differenza, le fonti della moralità, i sistemi morali, la legge naturale e morale derivante dal contesto socio-religioso;

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- acquisisce i principi essenziali dell'etica imparando a valutare i differenti atti umani.

Abilità L'alunno:

- distingue tra il concetto di libero arbitrio e quello di libertà, tra l’agire legale e l’agire morale, tra i vari modelli etici e culturali;

- è consapevole della serietà e della problematicità delle scelte morali, valutandole alla luce di una corretta formazione della coscienza e della proposta cristiana;

- riconosce l'importanza, nella persona umana, dei valori umani e di fede per una autentica costruzione di sé, alla luce delle proposte del contesto in cui vive.

Competenze L'alunno:

- è in grado di individuare la coscienza come il cuore e la fonte del comportamento morale e la sua relazione con la legge naturale, l’insegnamento della Chiesa e della società;

- sa riflettere criticamente sul rapporto tra libertà e responsabilità, coscienza e legge, alla luce della messaggio cristiano;

- valuta le proprie scelte di vita, confrontandole con la visione cristiana.

SPAZI, STRUMENTI E STRATEGIE: cfr. n. 3 della programmazione VERIFICHE E VALUTAZIONE: cfr. n. 4 e 5 della programmazione

Nel documento Programmazione Iniziale (pagine 51-55)

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