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Motivi per cui il governo promuove le ONG

1.4 Situazione giuridica delle ONG cinesi negli anni ‘

1.4.1 Motivi per cui il governo promuove le ONG

Il sistema governativo cinese che disciplina la materia delle ONG, è stato modellato dal sistema politico cinese e dalle convenzioni e prospettive storiche cinesi.

Alla fine della Rivoluzione Culturale, il PCC era in grave pericolo perché rischiava di perdere legittimità e potere.

Quando Deng Xiaoping salì al potere nel 1978, disse chiaramente che lo sviluppo economico era essenziale sia per motivi politici che economici.

Di fronte alla pressione dei cambiamenti, il partito ed il governo realizzarono che solamente attraverso le riforme e lo sviluppo sarebbero riusciti a rafforzare la loro legittimità e autorità.

Questi presupposti divennero il motivo principale del periodo di riforme che seguì la rivoluzione culturale, in più fu proprio questa convinzione che ha plasmato la politica ufficiale nei confronti delle attività delle organizzazioni non governative.

Secondo il pensiero di Kang Xiaoguang “ Ci sono occasioni in cui lo stato e la società hanno gli stessi interessi, e quando il governo intende mantenere il controllo sulla società, il Partito tende a rispondere alle pressioni causate dalle

riforme, di sua propria iniziativa, attraverso la riformulazione di una strategia di sviluppo al fine di sopravvivere egli stesso ”. 63

Anche se le tensioni tra società e stato si sono intensificate da quando hanno avuto luogo le riforme, il PCC rimase convinto di poter mantenere la situazione sotto controllo e che il processo di riforme iniziato nel 1978 continui a fare gli interessi del governo.

Questa attitudine spiega come mai il governo abbia vigorosamente promosso alcune tipologie di ONG, piuttosto che altre, nonostante i rischi politici.

Durante il periodo rivoluzionario, organizzazioni di massa come quelle dei lavoratori, dei contadini e/o delle donne fossero gli alleati del PCC più attendibili.

La corrente politica ufficiale del partito nei riguardi delle ONG mostra che il partito continua a mantenere la nozione che masse ed organizzazioni sociali servano come ponte per lo Stato-partito per tener fuori il popolo, come coadiuvanti per assistere alla causa del partito e come forza supplementare capace di caricarsi di responsabilità che il governo non è più in grado di sostenere.

Anche se il governo ha dato il via libera a certi tipi di istituzioni non governative in linea con le politiche e le strategie del partito, la libertà delle ONG cinesi non è assoluta.

Ha infatti allo stesso tempo soppresso organizzazioni religiose, di avvocati e politiche.

Di conseguenza, lo sviluppo del settore delle ONG in Cina è molto sbilanciato: ONG specializzate in campi come quello economico e di sviluppo sociale hanno pieno appoggio dal governo. 64

63 Quisha, Ma, Non-Governamental Organizations in Contemporary China, Paving the Way to

Civil Society?, Londra, Routledge, 2006.

64 Per esempio, nel 2004 le organizzazioni che sono state selezionate dal governo furono quelle

nei settori di benessere sociale, associazioni commerciali, gruppi focalizzati sulle nuove tecnologie e sulla ricerca farmacologica.

La prima area aperta dal governo alle organizzazioni sociali e al settore privato fu quella dell’educazione.

Dieci anni di Rivoluzione Culturale crearono un arresto drammatico all’educazione, alla ricerca scientifica e ad ogni tipo di attività culturale.

Nel 1987, dopo un decennio di riforme, il 25,1% dei cinesi era analfabeta o semi analfabeta, e solo l’11,4% dei lavoratori possedeva un titolo di studio superiore. 65

Il gruppo che più soffrì la censura fu quello degli intellettuali, che già dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese ( RPC ) furono soggetti a molteplici restrizioni.

In ogni caso, dopo la rivoluzione culturale il governo aveva un disperato bisogno di far rifiorire le scienze e ogni tipo di attività culturali per avere legittimità. Di conseguenza associazioni studentesche ed intellettuali vennero incoraggiate e il numero di organizzazioni crebbe rapidamente tra gli anni ‘70 e ‘80, come crebbe altrettanto rapidamente anche l’influenza che queste associazioni esercitavano sulla società. Incominciarono a giocare un ruolo importante nel processo di ristrutturazione dello status sociale degli intellettuali, promuovendo conferenze e ricerche scientifiche e sostenendo le sviluppo di strutture universitarie.

Nonostante la fioritura di gruppi intellettuali, la crisi dell’educazione continuò negli anni ‘80 e ‘90 nelle aree rurali. La causa principale fu il bassissimo tasso di investimento da parte del governo nei confronti dell’educazione: dal 1949 agli anni ‘80 lo stato investì solamente il 2% del prodotto interno lordo.

Una seconda ragione della crisi dell’educazione fu il fatto che con il comunismo la maggior parte di scuole ed università private, importante fonte di modernizzazione, vennero chiuse.

65 Gittings, John, “ The Changing Face of China ”, Oxford University Press, Oxford, 2005.

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Quando nel 1977 il governo ristabilì un’educazione universitaria, il problema fu quello che c’erano troppi giovani diplomati durante la Rivoluzione Culturale e troppe poche università da poterli accettare tutti.

A causa delle forti pressioni sociali, all’inizio degli anni ’80 vennero quindi riaperte le porte al settore privato, sotto lo slogan “ mobilitazione di tutte le forze sociali per l’educazione ”.

Questo fu un cambiamento molto importante sia a livello sociale che a livello giuridico. Quando il congresso del popolo modificò la costituzione nel 1982, venne aggiunta la seguente sentenza “ lo stato incoraggia le imprese di proprietà collettiva, le imprese statali e istituzioni non commerciali, e tutte le alter forze sociale alla corsa dell’educazione in conformità con la legge ”. 66 Così facendo emersero un gran numero di università ed istituzioni al di fuori del sistema statale.

Oltre al settore riguardante il benessere sociale, organizzazioni in materia di sviluppo economico ricevettero grossi aiuti da parte del governo, infatti le associazioni commerciali furono le più numerose e furono quelle che ebbero il più rapido sviluppo dagli anni ‘90, come diretto risultato delle riforme economiche e del supporto del governo.

Infatti lo sviluppo delle associazioni commerciali era un passaggio chiave nelle riforme manageriali e strutturali.

Tra gli anni ‘50 e ‘60, lo Stato cinese nazionalizzò tutte le imprese e tutte le attività commerciali, ciò comportò uno strettissimo controllo da parte del governo non solo riguardo all’apparato amministrativo dell’impresa, ma anche riguardo alle risorse, alla produzione e distribuzione, lasciando così alle imprese pochissima libertà e autorità gestionale.

Con l’arrivo di Deng Xiaoping, il nocciolo della politica “ Open Doors ” era quello di passare da un’economia pianificata ad un’economia di mercato.

Le imprese statali si trovarono quindi a competere in una situazione economica in cui le imprese private erano nettamente più preparare, questo comportò l’aumento, per la maggior parte dell’imprese pubbliche, del debito nei confronti dello Stato.

Un’altra ragione per cui le associazioni commerciale e altri tipi di SOs sono state promosse oltre al ruolo di intermediario, è stata quella di dover ridimensionare l’apparato amministrativo, impresa non facile a causa dell’ingente numero di impiegati statali, a causa della larga corruzione e dei benefici che una posizione implicava piuttosto che ad un’altra. 67

Le riforme che il governo prese agli inizi degli anni ‘80 nei confronti di questo problema, non fecero altro che aggravare il problema stesso, che portò ad un altissimo tasso di disoccupazione.

In questa situazione, un ruolo importante fu quello degli intermediari non- governativi, che aiutarono il governo nel processo di ricollocazione e di modernizzazione.

Attraverso le riforme tra gli anni ‘80 e ‘90 il governo riuscì a limitare queste problematiche, ma il ruolo chiave fu quello giocato dagli intermediari non- governativi che aiutarono il governo.

Così facendo, fin dall’inizio, la promozione di associazioni commerciali è stata legata alle riforme dell’appartato amministrativo: il governo era intenzionato a creare un mercato orientato a intermediari non-governativi e simultaneamente ridurre il corpo amministrativo.

In questo contesto, altri tipi di SOs, per esempio le GONGO 68, condivisero con il governo l’onere di assumere coloro che persero il lavoro durante il periodo delle riforme.

Uno studio dimostra che durante il periodo del ridimensionamento al decrescere dell’apparato amministrativo aumentava la nascita e la crescita di ONG.

67Tao Zhang, Wei Jie, “ NGOs with Chinese Characteristics. The Current Development &

Challenges ”, Shanghai Institute of Foregin Trade.

68 Acronimo del termine inglese Government-Organized Non-Governamental Organization.

Con questi retroscena, il governo, oltre a promuovere le Organizzazioni Non- Governative, organizzò e fondò un impressionante numero di fondazioni con lo scopo di generare donazioni nazionali ed internazionali per cause come disastri naturali, sviluppo economico e servizi sociali. La prima fondazione che venne istituita fu “ The China Teenagers’ and Children Foundation ” ( CTCF ).

Le fondazioni divennero presto, come si vedrà in seguito, un importante meccanismo per attirare fondi privati, soprattutto nei campi dello sviluppo economico-sociale e della ricerca scientifica furono di grande aiuto al governo.