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MOZIONE URGENTE CONSIGLIERE MANGANO, IN MATERIA DI MANIFESTAZIONI DI PROTESTA DI SCIENZIATI, PROFESSORI

UNIVERSITARI, DELL’UNIVERSITA’ <LA SAPIENZA> DI ROMA, AVVERSO L’INTERVENTO DEL PAPA ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO -

Presidente

La parola al proponente per l’illustrazione. Prego Consigliere.

Consigliere Mangano

Grazie Presidente. Sarò velocissimo, anche perché questo è un argomento un po' datato, perché è trascorso quasi un mese dagli avvenimenti che si sono registrati alla Sapienza di Roma, dove il Papa ha rinunciato a presenziare all’inaugurazione dell’anno accademico a seguito di una lettera di 67 scienziati che esprimevano la loro contrarietà alla presenza del Papa in università. A ciò è seguita una manifestazione di studenti, molto contenuta, ciò è andato contro alla presenza nel passato di altri due Pontefici, che regolarmente avevano partecipato alle inaugurazioni accademiche, veniva invitato il Papa non solo come capo dei cristiani e dei cattolici, ma anche come professore, come illustre teologo e questa presa di posizione chiaramente è stata oggetto di un grande dibattito e di condanna generale su tutto il territorio.

Quindi la mozione, non sto qua a leggerla, esprime nella sua parte deliberativa la condanna nei confronti degli intellettuali che hanno sottoscritto quella lettera e impegna il Sindaco e la Giunta ad inviare alle competenti autorità ecclesiastiche pubbliche attestazioni di solidarietà a nome di questo Consiglio Comunale, rappresentante dei cittadini trevigliesi e ad invitare le università lombarde ad esporre nelle loro sedi il testo integrale dell’allocuzione che Papa Benedetto XVI avrebbe dovuto pronunciare subito dopo l’inaugurazione dell’anno accademico. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere Mangano. Dichiaro aperta la discussione. Se qualcuno vuole intervenire. Consigliere D’Auria, prego.

Consigliere D’Auria

Vedo che non interviene nessuno, spero che dopo il mio intervento non inizino a intervenire tutti a parlarmi sopra, come fa sempre il Sindaco, Sindaco, non deve rispondere sempre alle mie osservazioni, non è una scuola, lei non è la professoressa che deve istruire noi poveri piccoli studenti, è il contrario qui, siamo noi che dobbiamo criticarla e osservarla costruttivamente e lei può anche accettare in silenzio.

Grazie. Mi sono permesso di distribuire a tutti i Consiglieri Comunali e alla Giunta il discorso del Papa, è stato uno scherzo della provvidenza che il Papa sia stato zittito proprio su un discorso che parla della libertà di espressione e di un ruolo stupendo della chiesa rispetto proprio alla, a tutela della libertà di espressione stessa. Quindi io semplicemente invito tutti a leggerlo, ve l’ho fotocopiato personalmente, in ufficio e graffettato, perché ci tengo che lo leggiate, soprattutto a pag. 3, io ho fatto giurisprudenza e faccio politica, a pag. 3 passa da un giudizio su appunto la facoltà di giurisprudenza, al dovere della politica e penso che siano punti condivisi da tutti e assolutamente illuminanti per la nostra azione politica, che ha come premessa proprio la conoscenza, in questo testo si parla della conoscenza, l’azione politica parte da una conoscenza, noi conosciamo Treviglio, la realtà secondo certi criteri e poi diamo un giudizio, ecco qui si parla, si interviene proprio su questo punto.

Leggetelo perché risponde alla domanda che fa, dove dice, si tratta di dare giusta forma alla libertà umana, che è sempre libertà nella comunione reciproca, il diritto è il presupposto della libertà, non il suo antagonista, ma qui emerge subito la domanda, come si individuano i criteri di giustizia che rendono possibile una libertà vissuta insieme e servono all’essere buono dell’uomo? Penso sia la domanda che ognuno ha dentro il cuore nel suo agire politico e che ha fondamento nelle nostre lunghe discussioni in Consiglio Comunale. Non discuto adesso sulla risposta, vi invito a leggerla. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Consigliere Dozzi, ha chiesto di intervenire, ne ha facoltà.

Consigliere Dozzi

Mi corre l’obbligo fare una piccola premessa, cioè, si sente?… Da quando sono in politica non mi sono mai fatto scudo di partiti e non mi sono mai permesso di parlare a nome di, ho sempre avuto però l’ambizione di assumermi in prima persona le responsabilità sia delle mie azioni e sia di quello che vado a dire. Personalmente avrei voluto

evitare di entrare nel merito della mozione del Consigliere Mangano, visto il carattere strumentale e ideologico della mozione stessa e la risonanza che i fatti successi all’università La Sapienza di Roma hanno già avuto sulla stampa, nazionale e non, ma non voglio sottrarmi al confronto.

A questo proposito esprimo le mie valutazioni. In un bel passaggio del saggio intitolato Imparare democrazia, il Presidente emerito della Corte Costituzionale e professore di diritto costituzionale all’università di Torino, Gustavo Zagrebelski afferma: affinché sia preservata l’integrità del ragionare deve essere prima di tutto rispettata la verità dei fatti, che è la base di ogni azione orientata ad intendersi onestamente.

Condividendo in pieno questa affermazione, analizzo i fatti successi alla Sapienza di Roma. Il Rettore ed il Senato accademico, nella pienezza delle loro competenze, decidono di invitare il Papa alla inaugurazione dell’anno accademico, momento simbolico per eccellenza per la scienza ed il sapere, è l’equivalente dell’inaugurazione dell’anno giudiziario per la giustizia. Un gruppo minoritario di docenti, 67, esprimono in una lettera al Rettore la contrarietà per l’invito, esercitando un loro sacrosanto diritto di critica, alcuni gruppi di studenti, minoranza di una minoranza, dichiarano pubblicamente che daranno luogo a manifestazioni folcloristiche e irridenti.

È lecito o no che alcuni docenti, una parte dei quali si dichiara atea, giudichino sbagliato l’invito al Papa? Che cosa c’è di scandaloso o di prevaricatorio nell’esprimere il proprio dissenso? E’ stato il Rettore incauto ad ignorare che una minoranza di docenti e di studenti si sarebbe opposta a questo invito? Oppure pensava che il Papa avrebbe potuto accettare l’invito anche in presenza di qualche contestazione?

Dunque non si è trattato di non riconoscere al Papa il diritto di esprimere il proprio pensiero, ma di una scelta d’opportunità politica fatta più o meno spontaneamente dal Vaticano. Entrare all’università...

(intervento fuori microfono) ... stai zitto...

(intervento fuori microfono)

... stai zitto per piacere, quando parlo io stai zitto...

(interventi fuori microfono) Presidente

Consiglieri, prego, Consiglieri...

(interventi fuori microfono) Consigliere Mangano ?

Presidente, lei è...

(interventi fuori microfono) Presidente

Consiglieri...

Consigliere Dozzi

... entrare all’università fra due ali di poliziotti e carabinieri sarà parso ai più stretti collaboratori del Pontefice un rischio da non correre, anche per la risonanza che quelle immagini avrebbero avuto sui mezzi d’informazione mondiali. Si afferma che gli studenti erano pronti alla violenza, per impedire al Papa di parlare, eppure sia Prodi sia il Ministro dell’interno Amato hanno dichiarato che non sussisteva il minimo rischio per la sicurezza del Papa. Sicuramente l’atmosfera che il Papa avrebbe trovato all’interno della Sapienza non sarebbe stata più pesante di quella che lo accolse al suo arrivo in un Istanbul blindata, quando compì il grande gesto di entrare scalzo nella ex basilica di S. Sofia, per pregare insieme all’imam della moschea, nonostante l’ostilità dei fondamentalisti islamici e le esplicite minacce terroristiche. Né si tratta di affermare o di negare che il card. Ratzinger è uno degli intellettuali più autorevoli del nostro tempo. Secondo il parere non infondato e assolutamente non condannabile, perché questo sì attiene alla libertà di pensiero di Marcello Cini, uno dei promotori dello scandalo, tutta l’autorevolezza del pensiero dell’ex teologo Ratzinger consisterebbe nell’incontro fra fede e ragione, sulla base della perdita dell’autonomia e della ragione stessa, come abbondantemente dimostrato.

Quanto poi alla presenza di un Papa all’inaugurazione di un anno accademico, sarebbe ora che tutti riconoscessimo con più forza la verità della formula cavouriana, libera chiesa in libero Stato. Per queste motivazioni il mio voto è contrario alla mozione del Consigliere Mangano.

(interventi in sottofondo) Presidente

Grazie Consigliere. Consigliere Scarpellino.

(interventi fuori microfono) Consigliere Scarpellino

Grazie signor Presidente. Spero di avere l’attenzione dei miei colleghi...

(interventi in sottofondo)

Presidente Consiglieri...

(interventi in sottofondo) Consigliere Scarpellino

... perché in effetti, anche se datata, questa mozione permette di riflettere su contenuti di una certa importanza. Abbiamo letto con attenzione la mozione presentata dal Consigliere Mangano, però crediamo che questa mozione non possa andare verso quello che è l’obiettivo più importante della convivenza civile e che giustamente questi insegnamenti ci vengono dalla chiesa, cioè quella anche della tolleranza e del rispetto nei confronti di tutti. Io credo che questa mozione così come è stata presentata, se da un lato esprime solidarietà al Papa, al suo diritto di intervenire, dall’altro discrimina anche il diritto di esprimere la propria opinione a dei professori, a dei laici dell’università. E a questo proposito mi permetto di leggervi un brano, che proprio sul dovere di promuovere i diritti della persona credo che sia calzante. Questo brano dice, è inoltre un’esigenza del bene comune che i poteri pubblici contribuiscano positivamente alla creazione di un ambiente umano nel quale a tutti i membri del corpo sociale sia reso possibile e facilitato l’effettivo esercizio degli accennati diritti, come pure l’adempimento dei rispettivi doveri, infatti l’esperienza attesta che qualora manchi una appropriata azione dei poteri pubblici gli squilibri economici, sociali e culturali tra gli esseri umani tendono soprattutto nell’epoca nostra ad accentuarsi, di conseguenza i fondamentali diritti della persona rischiano di rimanere privi di contenuto e viene compromesso l’adempimento dei rispettivi doveri. Questo è un brano tratto dall’Enciclica Pacem in terris, scritta da Giovanni XXIII l’11 aprile del ’63.

È proprio nel rispetto di questa saggezza che a nome della Maggioranza riteniamo di proporre come ordine del giorno urgente il seguente testo: il Consiglio Comunale di Treviglio, preso atto di quanto accaduto il dicembre scorso, in occasione dell’invito rivolto dal Rettore dell’università La Sapienza di Roma al Santo padre Benedetto XVI;

considerato che la tolleranza, la pace, la libertà di parola e di pensiero e il rispetto reciproco sono principi e valori che devono essere universalmente accettati e riconosciuti, esprime solidarietà al Papa Benedetto XVI e rispetto per l’opinione espressa dai 67 professori universitari; ritiene che compito primario e precipuo del Consiglio Comunale di Treviglio sia di operare affinché la libertà di espressione ed il senso di tolleranza siano sempre di più patrimonio dell’intera

cittadinanza; invita la Giunta a proseguire nelle scelte concrete messe in atto in questi mesi in tal senso, quali l’adesione alla Giornata mondiale della pace, il favorire e finanziare iniziative concrete di formazione e sensibilizzazione alla libertà di pensiero e alla tolleranza, il promuovere con la locale università momenti di formazione sul tema specifico, ogni altro atto concreto che faccia ulteriormente crescere la comunità trevigliese in tolleranza e capacità di ascolto e il rispetto delle diverse posizioni culturali presenti.

Pertanto con questo ordine del giorno invitiamo anche le forze di Opposizione a ritirare la mozione, invitiamo il Consigliere Mangano a ritirare la propria mozione e ad aderire a questo ordine del giorno, che riteniamo vada proprio nel senso di una condivisione di principi di diritti e doveri alla libera espressione. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Abbiamo acquisito l’originale dell'ordine del giorno da lei presentato e proposto ai sensi dell’art. 56, comma 8, del Regolamento. Procediamo con unica discussione su entrambe le proposte di delibera e procederemo poi ad un’unica dichiarazione di voto. Per i Consiglieri Mangano, D’Auria e Dozzi, che sono già intervenuti, però senza che fosse ancora presentato questo successivo testo, darò la facoltà di intervenire una seconda volta, per il resto la discussione prosegue ai sensi dell’art. 70, comma 4, del Regolamento, per cui un Consigliere per gruppo, per non più di cinque minuti. Ha chiesto di intervenire la Consigliera Siliprandi, ne ha facoltà.

Consigliera Siliprandi

Grazie Presidente. Be’, intervengo subito sull'ordine del giorno di Scarpellino e poi farò i miei commenti su quanto hanno dichiarato i Consiglieri di Maggioranza nei loro interventi che mi hanno preceduta.

Allora, Scarpellino, il tuo è un ordine del giorno ipocrita, lo ripeto, è un ordine del giorno ipocrita, se dovesse mai, Mangano, ma non lo farà, ritirare il suo ordine del giorno, la Lega Nord lo fa suo. Allora, è inaccettabile che voi parliate di libertà di pensiero quando nemmeno in questa aula avete la dignità di accettare il pensiero altrui e parlo della Minoranza...

(intervento fuori microfono)

... strumentalizzate qualsiasi pensiero che non collima con le vostre ideologie partitiche; quindi ripeto, il vostro è un ordine del giorno ipocrita, che vuole salvare capra e cavoli, non lo accettiamo, noi della Lega Nord non lo accettiamo. Per quanto riguarda l’intervento del Consigliere Dozzi, ma senta Consigliere Dozzi, nessuno dei professori

atei, li ha definiti lei così, che lei ha citato, nessuno di loro è stato costretto a presenziare alla visita del Papa, avevano la libertà assoluta di non partecipare, ma loro hanno tolto la libertà a chi voleva accoglierlo, accogliere il Papa ed ascoltarlo. Quindi io non so che concetto abbiate voi di libertà. E inoltre lei, Consigliere Dozzi, etichetta l’ordine del giorno del Consigliere Mangano come strumentale e ideologico, mi sembra che strumentale e ideologico sia stata la sua replica. Io credo che qui stiamo perdendo davvero il rispetto degli altri, i principi morali, per non parlare e lo ripeto e mi assumo la responsabilità, della poca onestà intellettuale che purtroppo la Maggioranza continua in quest’aula a manifestare. Grazie.

Presidente

Grazie. È iscritto a parlare il Consigliere D’Auria, ne ha facoltà.

Consigliere D’Auria

In merito all’ordine del giorno, al contro ordine del giorno presentato, se ci fosse presente la prof.ssa Borghi direbbe, è fuori tema, Mangano chiedeva di esprimere solidarietà al Papa, voi avete affiancato alla solidarietà al Papa chiedere anche di esprimere solidarietà ai 67 professori che hanno scritto quell’orribile manifesto e in più di fare una sponsorizzazione di quanto ha fatto la Giunta Borghi, che non capisco che cosa c’entri col Papa, con tutto il rispetto, Borghi. Comunque, ragazzi, chiedo che, io parlo a braccio, ma mi sembra che il Papa nel suo magistero di questi anni ci chieda di tirar fuori le palle ai cattolici, a tutti i cattolici, insomma, lui è il capo della chiesa, ha fatto una cosa, chi esprime, noi chiediamo, esprimiamo la solidarietà al Papa, chi è d’accordo con lui bene, chi non è d’accordo con lui voti no, però cazzo, ragazzi, permettetemi questo gergo, tiriamo fuori le palle.

L’ordine del giorno presentato è fuori tema, l’opinione espressa dai 67 professori per cui la Maggioranza chiede di esprimere la solidarietà, come si fa a esprimere la solidarietà a un documento in cui si cita il Papa dicendo che il Papa si era schierato contro Galileo, citando un pezzo che il Papa cita di uno studioso contro Galileo; peccato che nel suo discorso il Papa faceva questa citazione contro Galileo, poi la ribaltava per rivalutare Galileo. Ma cazzo, ma leggetele le cose, questo discorso era stato preso...

(applausi)

... era stato preso da Wikipedia...

(applausi)

... era stato preso integralmente da Wikipedia, hanno fatto un copia e incolla sbagliato. Quindi io solidarietà a questa cosa non la esprimo,

punto primo; punto secondo Mangano ha detto, esprimiamo solidarietà al Papa? Sì o no, ci state o non ci state, la prossima volta presenterete un altro ordine del giorno. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Nessun altro è iscritto a parlare… no, il Consigliere Mangano, prego.

Consigliere Mangano

Dal momento che i toni tenuti dal Consigliere Dozzi erano tribunizi, in questa sede, pensando che qualcuno avesse paura, non c’è nessuna strumentalizzazione e non c’è nessuna strumentalizzazione ideologica, loro sono maestri in questo, l’abbiamo visto in diversi ordini del giorno, che guarda caso arrivano dopo quelli che presenta la Maggioranza e c’è sempre una motivazione. Questa volta addirittura si sono inventati, invita la Giunta a e fa poi un’elencazione di quello che ha fatto la Giunta Comunale. Non era questo, non era assolutamente questo lo spirito dell’ordine del giorno che ho presentato io, ed era un ordine del giorno che non c’è nessuna strumentalizzazione. Io sicuramente non sono un clericale, sono un laico, tranquillamente, su questo, magari il mio amico D’Auria lo è di più da questo punto di vista, io non lo sono, ma mi sono sentito in dovere di presentare, come l’hanno fatto in tantissimi anche della vostra parte politica e questo il Consigliere Dozzi lo sappia, allora hanno strumentalizzato, poi si legga quante… le dichiarazioni che sono state fatte dal centro destra e dal centro sinistra su questo argomento, cominciando da Prodi, che è in testa in questi.

Quindi prima di esprimere giudizi, lei è liberissimo di farlo, io lo ascolto, però dire che c’è strumentalizzazione ideologica, in questo mi permetto di dire che non c’è. Per quanto riguarda ritirare il mio ordine del giorno, non lo ritiro nella maniera più assoluta, perché allora avremmo scherzato anche su queste cose, per cui voteremo sia l’uno che l’altro.

(intervento fuori microfono)

No, non lo so, voteremo, se lo mettono in votazione va votato.

Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Brambilla, ne ha facoltà.

Consigliere Brambilla

Grazie Presidente. Premesso che io sono cattolico, ovviamente non sono un santo e che comunque considero il Papa come è giusto considerarlo da un punto di vista dei cattolici. Però mi sembra che, e in questi giorni tra l’altro ho sofferto un po' valutando sia la mozione che ha presentato il Consigliere Mangano e sia, diciamo, le difficoltà che abbiamo incontrato anche nella discussione per replicare a questa mozione, che però secondo il mio punto di vista, siccome attiene alla fine a una sfera strettamente personale anche per uno che professa la religione, io lo considero comunque strumentale o comunque un po' una provocazione da un punto di vista diciamo di una certa posizione per il Consiglio Comunale, perché in fin dei conti questa cosa che è stata discussa a tutti i livelli, nei media, nei giornali, eccetera, uno alla fine si può anche chiedere, ma perché dobbiamo discuterla in un Consiglio Comunale, quando io praticamente sono costretto in un certo senso a dire o a professare una, a schierarmi, quando invece non mi sento di farlo?

(interventi fuori microfono)

No, no, scusa Mangano, io non ce l’ho con te, ma ce l’ho con me stesso, nel senso che trovo difficoltà, come si può dire, a fare una valutazione, perché non mi sento da un certo punto di vista a condannare diciamo i 67 professori, chiamiamoli laici tra virgolette, perché mi sento laico anch’io in certi aspetti, perché in fin dei conti hanno espresso un loro punto di vista. Però non mi sento neanche di esprimere la solidarietà al Papa che non l’ha richiesta, cioè io gli do tutta la solidarietà, ma lui non l’ha richiesta questa solidarietà, perché noi dobbiamo preoccuparci, noi cattolici, di chiedere la solidarietà per il Papa che non l’ha richiesta? Ecco, questo era il mio punto di domanda.

E allora da questa valutazione dico che allora un po' di strumentalizzazione su questa cosa, da una parte e dall’altra, non sto dicendo che sia solo da una parte, ci sta. A questo punto io dico, ho firmato questo documento che è una mediazione rispetto al punto di vista di prima, che in fondo è il rispetto del modo di pensare di 67 professori ed è il rispetto anche per il Papa, a cui do la solidarietà anche se non mi risulta che lui l’abbia chiesta. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Ha chiesto la parola la Consigliera Siliprandi, ma è già intervenuta, per cui non posso farla intervenire nuovamente. Nessun altro chiede di intervenire? Consigliere Scarpellino, anche lei è intervenuto. Nessun altro Consigliere chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione, procediamo con le dichiarazioni di voto. Invito i Consiglieri...

(intervento fuori microfono)

... voleva intervenire il Sindaco, allora prego, prima della dichiarazione di voto. La parola al Sindaco.

Sindaco

Solo una brevissima riflessione, io credo che a livello istituzionale le

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