1.
Quadro
dell'odierna Musica.1
Anticamenteilluogode’cantorieradinanzial presbi-terio,ovvero pressol’altaremaggioreedicevasicoro.In progressoditemposi fabbricòinariada una,o da ambeduelepartidelpresbiteriounluogo,ove-si racchiu-desseroicantori, e funominatocantoria.Inappresso in alcune chiese, ovenon eranoecclesiasticiasalmeggiare, illuogode’ cantorifuportato infinedellachiesa,ove anchefu collocato l’organo,etoltoil
nome
di cantoria, fusostituitoquellodiorchestra,ch’erapressogliantichi nnluogo vicinoalteatro,ove stavailmagistrato a ve-derelerappresentazioni,ea’dinostrièunaspeciedi steccato nella parte anteriore del teatro, destinato pei so-natori.Quivisieseguiscelamusicasenzavcrunriparo, chepursarebbenecessario,perimpedirelavedutadei10f cantori.Ond’è cheilpopolo volgendolespalleall’altare maggiore,è intentoadosservarque'che cantano.Pria di incominciarlasacra funzione, odesi quiviuncicaleccioe bisbiglio,che fanno queidell’orchestra,non ponendo men-tediritrovarsinellacasadelSignore,e diesserestati colàchiamatiper muoverecollelorvociifedelialla de-vozione versoisacrimisterj,cheinquel giornoivisi ce-lebrano.Quivisiraccontano le novelle, quivisieccitano quistioni,equivisipattuisconoiservigjperaltre
mu-siche.Giuntoiltempodellamessa, vien cantato l’introito con contrappuntoallamenteintonoquintodelcantofer-mo
sulleseguenti note del basso fa, sol, la, si biinolle, do,re,do,sibiinolle,la,sol,facollacadcndainsol, do,fa,fa;quindiilsalmorollamodulazionedeldetto tonoquinto,comesel’introitodellamessa poco impor-tasse cantarsibene.S’incomincia dipoiKyrieeleisonConun
larghettodipochebattuteaorganochiuso,ovvero con unpianodistrumenti,epoiapertosil'organo, ov-veroconnnforted’ istrumentisiripetonoall’infinito leparoleKyrieeleisonconvocifortissime.Si passaal Christeconunduetto,ovveroconun’ariaallevolte pre-sa,ovvero imitatada qualchepezzopatetico-delteatro, oppurecreatacon unostiletotalmentefiorito,oveil can-tore,per dareaconoscerelasuagrandeabilità,aggiugne nellacomunealcune scalettate etrilli,a’qualiabbellimenti si faplauso.Si cantaquindiKyrie datutti;e seil mae-stroè abile, vifaunafiiga,e senonè alale,ripete alme-no perun quartod’oraKyrieeleison,gridandoicantori e correndo,senzaricordarsiilmaestro chelaChiesain quelleultime parole rivolte allo Spirito Santo, vuole adorare ugualmenteletrePersonedivine.Novevoltelasanta Chie-sacomandadirsiKyrie oChristeperimitareinove co-ri degliangeli,evuolechetrevoltesidicaKyrie elei-sonalPadre,trevolteChriste eleisonalFigliuolo etre volte
Kj
rieeleison allo SpiritoSantoper adorare,co-DigitizedbyGoogle
102
ine dissi,laTriadeaugustissima.Insiffattaguisanon ottiensi loscopo della Chiesa,chevuolesichieda miseri-cordiae pietàalletrePersonedivine.Iohointesouna messad’un valente maestro, passatoall'altravitada
mol-tianni,ilquale feceduratelalitaniadellamessa(cosi chiamasiKyriee Christe eleison)trequarti d’ ora:la musicaera dotta,
ma
nonaveachefare colleparole. Que-stomale perònonèmoderno:sonoduesecolie mez-zocheinItaliasicorreesiurla,ove la Chiesa chiede misericordiaalSignore.DallalitaniapassalaChiesaal-l’innoGloriainexcelsisDeo,nel qualeci
rammentia-mo
congiubilodellamisericordia,cheIddiocihalatta, donandociilsuo Figliuolo.Silodaquindiiddio,sirin-grazia es’impegnapermezzodiGesùCristo nostro re-dentorediessercipropizio.
Ma
qual’èmaiilcantoche adornacomunementequellesante parole?S’incominciaconunallegro vivacissimo acantare Glo-ria inexcelsisDeo,ripetendosicento volte queste pa-role,edopo unafermata,sipassaallealtre etinterra pax, comesequeste fossero separate dalleprime.11 sen-so dituttoilperiodo èilseguente:Gloria aDio nel piùaltode'cieli,epaceinterra agliuomini di ret-tavolontà
;
equindilamusicadebb’essere unita. Sipassa poiadun'aria,ovveroaunquartettosulleparole
lau-damus
te,benedicimuste,adoramus
te,glorificamus te,
ripetendosi moltissimevolteconmotiviseducentie quasisempreimitatidaipezziteatrali.Leparole gra-tiasagimus sondetteper lo piùdaunbasso,ovveroda
un
tenore equalcherara voltadaduecol solitostile fio-rito.Sieguepoiunterzetto sulleparoleDomine
Deus, rexcoelestis,Deus
pater omnipotens;Domine
fili uni-genite JesuChriste;Domine Deus
agnusDei
filius pa-tris,oveimaestriaguzzanol’ingegnoperfare contem-poraneamentecantarePater omnipotens; unigenite Je-suChriste;agnusDei
filiuspatris.Mene
appressoqui10 » tollispeccatamundi,ilqualesimetteilpiù delle vol-tein un’aria.
Ho
intesopiù volte applicarsi a queste pa-rolelamusicadellapreghiera diMosè, modulatadal cav.Rossini.Sienopur modestique’motivi:sonperòvenuti dal teatro,equindinonconvien ripetersi in chiesa.Siegue quisedesinun’ aria.Sicantain terzetto
quoniam
tu solus sanctus, tu solusDominus,tu solus allissimus Je-suChriste,ovveroinun’ariaconcori,che rispondono sanctus,Dominus, JesuChriste, lasciandodapartecum
SanctoSpiriti!per farviunpezzo separato,cheipiù bra-vimaestrihannolavoratoconunafuga,allaquale vi uni-sconouncentoAmen
almeno.Un
maestroor defunto fececantaredaunsoloquoniam
tusolussanctus,e dopodiaver cantato e ricantatoJesuChriste,fini di-cendo quoniam, quoniam.Sivede chefralealtrerose s’intendevamoltodilingua latina!Ilsenso di quelle pa-role èilseguente,enondeesi stravolgere:«Sì,Signore, dal vostrotrono scaturirdebbonotuttelegrazie,perchè sieteilsolosanto;perchèvoi sietesolosignore per naturacioèeperacquisto,avendociredento colvostro sangue,eperchèvoi sietesoloaltissimo,o GesùCri-sto,ugualealloSpiritoSantonellagloriadiDio pa-dre,così sia. »Perlopiùlamusicadiquest’inno du-raun’ora.
Coll’istessostilecantasiilGraduale.
SiegueappressoilCredo,ch’èilsimbolodellafede cri-stiana.Avendo impiegatoicantoriperlo
meno
un’ora nelGloria ed unquarto nelGraduale,evenendoilCredo
ch’èalquanto lungo,quindisicantaacoro pie-no,correndoedurlando.Nellemessepoidigrandi so-lennitàfassiunacertavariazionedistileall’Incarnatusest,ossiaun’ariaconcori;ealCruc.if.xusuna marciata funebre,figurandosiilmaestronellasuatestadi accom-pagnareilRedentore mortoallasepoltura.Alle volte poi pergiuocarestilleparoledelCredocollamusica
,nuu
104
badandosialsenso cattolicosidiconoeresie,comela dis-sequelmaestro,che facendogiuocarelamusicasul ge-nitum
non
factum,faceva ripeteregcnitumnon
factum, factumnon
gcnitum.Dopo
ilCredovienel’Offertovio, ilqualeperlopiùnonsicanta;cheseciòavvenisse, vieudettoconilsolitostilebrillante.Siegnel’inno epi-nicio, ossiailSanctus.Questosicanta a strapazzo cor-rendoprecipitosamente, eduraalpiùtre.minuti,quando che durar dovrebbefinoaltempodell’elevazione.Terminatal’elevazionedel calice,dovria cantarsiil Be-nedictus.
Da
chefuronopermessidalla S. Visita Apostolica Bell’edittodel1665imottetti allusivialss.Sagraincnto, invece delBenedictns,questo viene cantato assai dirado nellemesseinmusica,ma
invecesonocantate altre pa-roleestraneealmisterodellaEucaristia.Come
poi can-tasiquesto mottetto in queltempo,in cuiifedelidebbono esseremaggiorinentiraccolti?Cantasiconun’ aria,la qualeterminasi dalcantorecon due otregiridiscala econ qualchevolata divoce.Vienefinalmente
Agnus
Dei,checantasicome< San-ctus,cioècontempovivace,nonriflettendoilmaestro checonquelleparolechiedeilSacerdotepietà, miseri-cordia epaceall’Agnello divino.Terminatalamusicadel-l’
Agnus,
partonoicantori dall’orchestraparlandoforte tra diloro,erestanosolamente pochibassiper rispondereaW Amen.
Intal
modo
rantansilemessenellegrandisolennità.Ma
visonodellemessescritteperle altreminori,e que-stesonodiundifferentegenere,perocchévengono ese-guiteda pochepersone.Findalsecolopassatosi edifi-caronodaalcuni maestri,quantunquedigrannome,le cosìdetteMessette conaccompagnamentodi solo orga-no.lino fraglialtriedificòlemessette sopraalcuni co-gnomidi canonicicheassistevanoalcoro,esopra alcu-neidee profane.Vera
per esempio uncanonicochesi105 chiamava Mosca, edilmaestrogl’intitolòunamessa,
nel-laquale fa sentireilronzio diquell’insetto:nefece un'al-tra,che dedicòalcanonico Terroni,ovefasentireil cal-pestiode’ cavalli;un’altraneintitolòalcanonico Mare-foschi,ovesifiguròilmareinburrasca;un’altra dedi-còàicanonicoMassimi,oveallepartifatenere delle no-temassime,cioèdi ottobattute l’una,e cosimollissime altreadaltri,danomide’quali poteva ricavareun par-tito.Similmente nescrisseduealtre,,cheintitolò:
Le
pe-coreallamontagna
:le pecore,amaremma
,ovefa udireilbelare di quegli animali nella messa. Costruì in questamanieracircanovantamesse,lequaliessendo venu-teanoja,graziealcielo, sicantanorarissimamente.Vi
fuun
altromaestro chefecealarne messette,lequali ve-nivanocantatesecondolrtstipendiochesidava:per esem-pio,quandosidavano per ima messacantataquindicio venti paoli,sicantavalamessadellagallinella,peroor chècollostipendio,cheilcantore avea, vi poteva com-prareunagallina.Talimesse peròsicantanoancora, in*adornate,cogliassoli;edaffinchèsisuppliscaallo scar-sonumerodelle voci,vengono accompagnatecoltrombone.
Dalla,messa passiamoa’vesperi.lntuonato dal sacer-dote facentefinizioneDeusinadjntnriummeurn
inten-de
,dovriarispondereilcoro de’ cantoriincantofermo collesusseguentiparole.Ma
che?Siripetono le paroleDomine ad adjm'andum me
festinasiffattamente,che peresses’impiegaun quartod’ora.Sieguel’antifona,la quale cantasicon contrappuntoallampntecomefin trot-to dellamessa,ecosituttelealtreantifone,chenon sivoglionocantarbene.Vengonoappressoisalmi. Al-lorché lamusicaèstrumentata, è solito cantarsidatut-ti,dueoalpiùtresalmi, eglialtrichechiamano sal-aietti,sicantano da pochevocifrettolosamente nel
mo-doilpiù vergognoso,percuinasceun gravescandalo ne’fedeli.
Comunque
poisiasilamusica,organicaod106
istrumentale, egliècertocheisalmiscrittidagli odier-nimaestri(tranne pochi)sonoedificatial
modo
concui pongonsiinmusicaidrammi.Le
arie,lecavatine,i walzer,lecabalette,lecontradanze,legaloppe,le
mar-cieediprestissimi,sonoimodico’qualivengono com-postiisalmi.Aggiungansipoilevolatede’ cantori,i
trilliesolitipassaggiperlescalediatonica e cromati-ca,edicasiselachiesasiasiconvertitaonoin un’ac-cademia,ovveroinunteatro.Insimilguisasicanta 1’inno
Tantum
ergo;anzi aquesto,quantipezzidel teatrosiadattano!Cosìcantansilelitanie,cosìletre
ore diagonìaedaltrepreghiere dellasantaChiesa,di
modo
cheoggipossonoripetersiiversichecantò alsuo tempoStopiuo, ossiaCesareOrsino,De
Laudibus Igno-rantiae,Macaronea
tertia(1):Saepe perecclesias,auri
mercede
guidati Cantoresisti,missas superorgana
cantantiNec
tantum missas,vespros,completas,etaltrotQuos
sacra insegnant nobispsalteriacantasiSed
persaepe metroslascivosatqueprofanosAd garam
cantantgorgafrifolantemotectos.Non
utnostraleventad
sacrum pectora cultum.Non
utreddantur prò infondo crimine planctus,Non
utdevotas alzentad
sidera mentesiAst
utgonflantes vana prwrigine pectus AUiciant nostrosad
fornicaria sensus;itine
non
fiumanapotius,sed voce ferina Cantillant, strillant,mugiunt,frendentque, boantque.(t)MagistriStopini poetae ponzanensijCapriceia macaro-nica; Yenelii»,apudSariinam, an-i63<j.
107
5-2.
Danni
spiritualiprovenienti dallaMusica leggiera,lascivaeprofana,introdottane'sacriTempli.
Iltempio«acroèlacasa diDio, ove ciascun fedele entraperorare,e perciòvienenominatacasadi ora-zione:Doinusmea,
domus
orationis vocabitur.Dee adun-que ognunoquiviraccogliersi,esollevarelamenteal Signore,einmigliormodo
allorchésicelebranoi di-vini misteri.E
perchè,comedissia principio,un mezzo efficacepereccitarciall'amore divinopuòesserela mu-sica,quindilaChiesahacreduto introdurlafinab anti-co.«È
naturaleallamusica,diceaquestoproposito ilP.D. Giovenale Socchi Barnabita(1),lavirtùdi tranquillareglianimiedisporlialbene;eperquesta ragione èsommamente da commendarsil’usodella mu-sicane’tempjsacri,dovegliuomini concorrono per sod-disfareaidoveridellareligione.Le
gentiquivi raccol-te,allettateerapite dallamaraviglia e dalla dolcezza del concento,aquelloconcupide orecchieattendono,e ri-volgendoilpensieroa ciòchedipresente le diletta, so-nodistoltedallecure domestiche, dalle emulazioni, dalle liti,da’negozj,daaltrioggettimolti,altriaffiativi, al-tribiasimevoli; cosiinterrompesi e taceperalquanto spa-zio latempesta,che dentrodicontinuoleflagella.»Che
selamusicainvece dicorrispondere atalfine, operas-sepiùtostoadistrarreidevotidall’orazione,ead ac-cenderein lorolepassioni orgogliose,o con maniere stuc-chevoli,oconaltreprofane e licenziose,chinon vede ilmale che nerisulta?Dannogravissimoneviene ri-guardoalluogo sacrochesiprofana, edannougualmen-tegravissimochesicommetteriguardo a ciascun fedele,
(i)Dialogo ovecercasi:Se lo studio della Musicaal religio-so convenga, o disconvenga; Pisa 1786; pag. 70.
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10 #
cuivien distratto l’animo dallacontemplazionedellecose
celesti.Badino bene adunqueimaestri dicomporre
mu-sicapeltempiodiDio,cherichiamilamentede’ fedeli allescene, esiguardino beneicantori di eseguirla, sen-za quelladevozione chedeesiavere versolecosedivi-ne,altrimentisirenderannoreidienormipeccati,della profanazione cioèdeltempiosanto,edelloscandalo(1).
S-3.SelaMusica strumentale possa convenire allaChiesa.
L’angelico dottorsan
Tommaso
nella 2. 2. quaest.91, art.2.sifaadimandare: Utrumindivinislaudibus sintcantusassumcndile rispondeaffermativamente.Al numero quartopoi làleseguente opposizione. Nell’anti-ca legge lodavasiDiocoglistrumenti;ma
talistrumenti nonusalaChiesa per mostraredinongiudaizzare; dun-que perl’istessaragionenon dovràusarsiilcanto nella chiesa(2).A
talquesitorispondeilsanto,chegli stru-mentimuovonol’animoaldilettopiù che adaltracosa, e chenelVecchioTestamentointantosiusavano, per-chèlagenteerapiùrozzae carnale,motivo percuiera d’uoposcuoterlapermezzodisiffattistrumenti;e per-chè, oltre a ciò, nell’AnticoTestamentogl’istrumeutifigu-(1)Vedasilanota del card.Caetaninellaa.a.quaest.91 di5.Tommaso;Pataviiexlypog. seminarii 1698, pag53o,ove
ildottissimocardinale parla del peccato, chesicommetteper mezzode’suooicde’ cantilascivieprofani.
(2)Inveterilege laudabaturDeusinmusicisinstrumentis ethumauiscautibus,secundumilludPsal.32.Confitemini Do-minoincithara, in psalteriodecem cordarumpiallileilli. Con-ialeeicanticumnovwn.Sedinstrumenta musica, sicut citharas etpiatterianonassumit Ecclesiaindiviuas laudes,ne videatur judaizare:ergo pari ratiouencc cantus in divinas laudessiint assumendo.
109 ravano qualchecosa(1).
«Non
aveano bisogno( soggiun-geilponteficeBenedettoXIV,
riferendol'istesso pas-sodis.Tommaso
nellaEnciclicaper l'anno santo) gliEbreidiquestaindagine,distabilirecioèdifferenze frailcanto eilsuonode’teatrie quellodeltempio: ri-sultando beasi dalle divine ScrittureTasodelcanto ede-glistrumenti del tempio,
ma
nongiàde’teatri,come ri-fletteilCalinet nellasuaDissertazionesopralaMusica degliEbrei.Noibensìabbiamo bisognodi stabilirela dif-ferenza,adoprandosiilcanto colsuonodeglistrumenti tantone’teatri,quantonellechiese.»San CarloBorromeoammisel'organo,edesclusegli altristrumenti. DifattonellasuaVitascrittadaPietro Giussanodell’edizionepiùsopra citata, pag.87,cap.
IX
Della Riforma della Chiesa metropolitana,leggesi co-si:«Misemane
parimentiallamusica,accrescendoil
numero
de’musici,conducendone d’eccellentidavarie parti,acciocché potesserocantare apiùcori
,evi costi-tuìonoratistipendii...Proibìtuttiglistromenti musi-caliprofani,non volendo chesisuonasse altrostrumento inchiesache Porgano;equest’ordinelo stallilicon
par-ticolardecreto conciliare, acciocchésiosservassein
tut-talasuaprovinciainviolabilmente. »Ilpontefice Bene-detto
XIV
feceesaminarelaquistionedegl’istrumenti, e(i)Ad quartum dicendum, quodsicutpliilos.dicitia 8
Po-li t.Ncquefistulasaddisciplinaciestadducendum,ncqueali—
quodalitaiartificialeorganum,pula, citharam,et siquid tate allerumest:sed quaecutnque Jaciunt auditores bonos. Hujusmo-di eoirnmusica instrumenta magia animimimovent ad delecta-tionem,quamper ea formetur iuteriusbonadisposino. In Ve-teriaulemTestamento, usus erat talium instrumentorum, tuia quia populus eratmagòdurusetcarnalis,undeper hujusmo-diinstrumenta provocandus, sicutetper promissione! terrenas:
turaetiam, quiahujusmodiinstrumenta corporalia aliquid fi-gurabaut.
•HO
allalineconchiuse diammetternealamisolamente.
Ed
ecco le sue pai-ole nella citala Enciclicaperl’anno santo, aln.H
:«Non
abbiamo(parlaaivescovi)tralasciato di ricercareilconsiglioin
Roma
e fuori diRoma
d'uo-miniassennati,edinsignimaestri di cappella, e coeren-tementealloroconsiglio,quandonelle sue chiese sia in-trodotto l’uso degli strumenti,nonammetterà coll'orga-no, altrochevioloni,violoncelli,fagotti,violeeviolini, che servono perrinforzomaggiorediquellichecantano;ebandiràitimpani,icornidacaccia,letrombe
,gli oboe,iflauti,iflautini,isalterimoderni,imandolini esimilistromenti,che nonservonoche per renderela musicateatrale. »
Ed
a ragione,imperocchétali strumen-ti,cheilponteficedicesbandirsi,dannobensì diletto al-l’orecchio,comeriflettePietroPompilio Rodotànel com-mentariodell’Enciclica^1),ma
noneccitanoallapietà, nèconcilianoilpentimentode’ peccati;ilchericercasinellamusicaecclesiastica(2).
Adunque
isolisopraccitati(i)Romae1749, in tvpog.s.Micbaelis,pag.l3o.
(?)Memorata,aliaque id generis inslrumenta,dulcem qui-dem,etadauriumvoluptaleinefficiuntmusicarti,aaltum pro-vocati!,animoque oblectamentumafferunt; atpietatissensum nonpariunt,nec peccatoruin contri tionem conciliane Quisenim
(?)Memorata,aliaque id generis inslrumenta,dulcem qui-dem,etadauriumvoluptaleinefficiuntmusicarti,aaltum pro-vocati!,animoque oblectamentumafferunt; atpietatissensum nonpariunt,nec peccatoruin contri tionem conciliane Quisenim