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DI PIETRO ALFIERI RISTABILIMENTO DEL CANTO E DELLA MUSICA ECCLESIASTICA CONSIDERAZIONI B O M A PRETE ROMANO. 3tt/wg,ra$a dette tttttette tjfrii

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(2)

RISTABILIMENTO

DEL CANTO E DELLA MUSICA ECCLESIASTICA CONSIDERAZIONI

SCRITTEIN OCCASIONEDE* MOLTEPLICIRECLAMI CONTROGLI ABUSIINSORTIINVARIECHIESEDATALI AE DIFRANCIA,ECHE SERVONODIRISPOSTAALLAQUISTIONESULCANTODETTODAI FRANCESIFAUXrBQURDON,ADOPERATONELl’esEQUIEDIS.A.R.

ILDUCAd’oRLEANSINPARIGI,EDAIDILEGGIAMENTI PUBBLICATI DALSIGNORDIDROX CONTROIRITIDIROMA.

DI PIETRO ALFIERI

PRETE

ROMANO

maestrocompositore dimusicasacra membrodellacongregazioneed accademia

dis.Cecilia

precettoredi cantoGregorianonelven.collegio dellanazioneinglese

ec.ec.ec.

B O M A

3tt/wg,ra$a dettetttttette

tjfrii

1843

/

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i

i

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(3)

Dotnus mea, domusorationisvocabitur:vos autemfecistisillamspcluncamlalronum.

Mallhaeic.21.».13.

(4)

PROEMIO

L

».idea diDiocreatoree benefattore ditutti,chetutto comprende,econosceciòcheavviene nel vastomondo, cheaibisogni di tuttiprovvede,chetienepreparatauna sedebeataperrendere perpetuamentefeliciibuoni,e neltempoistessotieneaperto aimalvagiuncarcere ter- ribile,ovedalfuocosaranno eternamentedivorati, senza rimettermaiun puntodelsuo sdegno, suscitanell’uomo unfortemotivodionorarequest’opere infiniteconren- dergliossequii nellamaniera daluiprecisamenteordina- ta

,e dinonattribuirliadaltrichealui,come bene sommo,sapientissimo e perfettissimo in tuttelesue opere.

E

perchèl’

uomo

èun compostodi spirito e dicorpo,

dee quindi con amenduerendergliidovutionori;ed è

perciòcheoltrel’orazioneènecessariaeziandio l’adora- zionef per mezzodi cuiconesterioriazioniintrapren- diamoalcuna cosainprotestazione del culto divino.

Fraqueste esteriori azionicomprendonsilelodidivi- ne,lequaliservonoasollevareaDioilcuordell’uomo.

E

quandoalcuna cosa contribuisseadagevolarnemaggior- menteilfine,può certamente con convenienzaassumersi

(5)

4

inquelleedusarsi,per essereconducenteadunsino*

bileobbictto.

E

siccomedallediversemelodie ed armo- nievengono megliotocchie scossiglianiminostri,per- ciòsièsempreusatalamusicanellelodidelSignore, affinchèglianimidc’deboli edegrinfcrmirestino viepiù eccitatiedinfiammatialladevozione(1).DifattoMosèe ilpopolo israeliticoosaronoilcanto nelsolenneringra- ziamentochefeceroalSignore,posciachepassarono a

piediasciuttiilmareRosso,e viderosommersoinsiem colsuo esercitoilperfido Faraone,e sestessi liberati dalla schiavitù dell’Egitto. Cosi leggesialcap.

XV,

v.1doH’25- sodot«

Tunc

cecinitMoysesetfiliiIsraelcarmen hoc

Domino

etdixerunt:CantemusDomino:glorioseenim magnificatusest,

cquum

etasccusoremdejecitinmare.» Penetrata Maria, sorella diMosèe diAroime,dalmo- tivoistesso,anziveggendo chelasolavocenonera ba- stevoleadesprimere e a significareitrasportidell’animo suo,volleripetereinsiemconlealtredonned’Israeleil famosocantico del fratelloalsuonode’timpani ealladan- za:«Sumpsitergo(ivi,v.20 e21)Mariaprophetissa sororAaron,

tympanum

in

manu

sua;egressaequesunt omnesmulieres posteam

cum

tympanisetchoris,qui- buspraecinebatdiceus:Cantemusetc.»

Non

minorcuraebbeilreDavidde,cheall’Arca del Signore rendutofosseunserviziodecoroso e pieno dima- gnificenza,allorchéfecelatrasportaredallacasadiAbi- nadaba quella diObededom;perciòintaleoccorrenza eglistessoinsiemconisceltonumerod’israelitil’accom- pagnòcolcanto e colsuonodimoltistrumenti: «David autem(R<‘g- II, c-VI,o.5) etomnisIsraelludebant coram Domino,etinomnibuslignisfabrefactis,etcitha-

(i) Ildiscorso del culto esternononpiaceaiteisti,mage- neralmente piacealorolamusica,equellacattolica,diceGe- novesi,piaceva mollissimo aBolingbroke.

(6)

5

ris, etlyris,ettympauis,etsistris,et cymbalis.»Quindi neltrasportosolenne dell’Àrea dalla detta casa diObede-

dom

aGerusalemme,vollestabilireun gran numerodi Leviti,iqualie colsuonoe col cantocelebrassero le di- vinelodialSignore, innanzi cui stavano.Lasolenne fun- zionevienci descrittanelprimolibro

Paralipomenial cap.

XV,

v.16eseg.finoalv.29: « DixitDavidpria- cipibus Lcvitarum,ut constituerentdefratribussuiscan-

toresinorgauismusicorum,nablis videlicct,etlyris,et cymbalis,ut resonaret inexcelsissonituslaetitiae.Con- stitueruntqucLevitas:llemanfilium loel, etdefratribus ejus,Asaphfilium Baracliiaeetc.»

Oltre aciòilsanto re, riposta l’Arca nel tabernacolo, ordinò doversicelebrarecolcanto e colsuonodi varii strumentiidiviniministeri deH’ altare,istituendo atale uopo un nuovoordine di cantorifra’Leviti,iqualinel mattinoenellaserasìnell’oblazionedegli olocausti,che ne’sabati,nellecalcnde enellealtresolennitàglorificas- seroilSignore: « Constituitque(Paralip.

XVI,

e.4 sino alfine)coramarcaDomini deLcvitis,qui ministrarent, etrecordarenturoperumejus, etglorificarent,atquclau- darent

Dominum Deum

Israel etc.»Distribuìquindi que- sticantoriinvarieclassi,ognunadellequaliavevaima peculiareincombenza.11numeroditalicantoripoi fuda essoaumentatofinoaquattro mila.

E

siccome persìgran numeropoteacondifficoltàconservarsinelcultodivino

un

decenteordine,Daviddeperciò in sulterminedi sua vitasipresecuradinumerarelacasadi Levi,ediri- durla a miglior ordineconassegnarea ciascuna parteil tempodelministero:«Porro(Paralip.

XIV, XV, XVI)

filiisAaron hacportioneserant:filliAaron:

Nadab

et Abiu,etEleazar,etIthamar

...

EtdivisiteosDavid secundumvicessuas,etministeriumetc.>Gliordini di divisionefuronoventiquattro,equindiciascunonondo- vettepassaresenonlavigesimaquarta parte deltempo

(7)

6

nellacasadelSignore,occupandoilrimanentenellapro- pria abitazioneall'eserciziodel cantoede’salmi.Intal guisaDavidde,comedice l’Ecclesiastico,diresselefun- zionidel santuario,facendolorisuonare di lodialSigno- re:«Etstarefccit

(Eccles.

XLVII

,

w.

11e 12)can- torescontraaltare,et insonoeorumdulcesfecitmodos.

Etdedit in celebrationibusdecus, etomavit temporaus- que ad consummationemvitae,utlaudarent

nomen

san- ctum Domini,etamplificarent

mane

Deisanctitatem.» Laondeeglifuilprimo cheintrodusseregolarmente

lamusicanellefunzioni sacre.La modulazionedellevoci, concui quegl’ innieranocantati,eilsuonodeglistru- menti che accompagnavanolevoci,davanoallesacrepa- roleuna maggiorforza,ond’ esse facesseromaggiorim- pressione negli uditoti,e venisseromeglioespressigl’in- ternisentimenti diun animotrasportato,percosìdire, fuoridise,allaconsiderazione dell’ampiezza di Dio, dei prodigjdaluioperati,ede’ benefiziagli«ominiliberal- mentecompartiti.Dal cheapparisce,chelamusicacon-

vienepropriamenteallecose religiose, essendo esseleuni- che,cherisvegliardebbanonell’anima vivi sensi diamo- re verso Dio, echefacciano concepireuna sublimeidea delladivinamaestà, a cuirenderdebbesionoreedomag- giocomeprincipioeterminediognicosa,ecomeno- strocreatore e larghissimo benefattore.L’empietàpoi del- l’uomosiè servito di questomezzo,in eccitareallapietà

eccellentissimo,perrisvegliareemuovereleree passioni nellecase, nelleadunanzee ne’teatriunitamentealladan- za,adindecenti azionieda racconti amorosi.Ilche quan-

tosiaalienodalF istituzionedellamusica,ognuno vede che abbiasenno.

Non

v’hadubbio cheilsantoreDaviddepria didor- mirenel Signore,fralealtresacrecerimonieraccoman- datealsuo figliuoloSalomone,nonvicomprendessean- corailcanto.Difattoquesto re,anorma dopatemiii>

(8)

9 stagnamentilovollestabilitocolla stessamagnificenza nel tempiodiGerusalemme daessoedificato,egliEbrei non lotrasandaronogiammai,finchéebberol’eserciziolibero dellelorofunzionifinoaltotaledistruggimentodiesso sottoTitoVespasiano,comericavasida piùluoghi della divinaScrittura edaGiuseppe Ebreo.(1)

La

musicadellaSinagoga, stabilita,comesiè detto,per l’onoredell’Altissimo,fu esercitatadaCristo istesso e da- gliApostoli,edaessivenneroesortatiiprimicristiani adusarla nellesacrefunzioni,peressere eccitatipiùfa- cilmentealladevozioneedallapietà.

Ed

invero nell’ub tima cenaildivinRedentore,dopodiaveristituitol’au- gustissimosagramentodell’Eucaristia,cantòuninno,

co me

raccogliesidas.Marco(c.

XIV,

v.26)edas.Mat- teo(cap.

XXVI,

v.30):«Et

hymno

dicto,exicrurjt in

montem

Oliveti.»Oras.Agostinoasseriscechegl’in- nisonolodirese aDiocolcanto: «Hymni,laudessunt Dei

cum

cantico:

hymni

cantussuntcontinentcslaudem Dei.Sisitlaus,etnonsitDei,nonesthymnus:si sit laus,etDeilaus, etnoncantetur,nonesthymnus. Opor- tetergo,utsisithymnus, habeat haectria,etlaudem, et Dei,etcanticum.»Ond’èche- laGlossasoprailci- tatotestodis.Matteoafferma,cheGesùCristocantòal- l’eternoPadreun innodiringraziamento: «

Hymnum

Pa- trigratiasagenscantabat(2).» L’apostolos.Paolonella letterascrittaagliEfesini(cap.

V

)esortalialcantodei salmi,degl’inni e de’cantici spirituali nelle loroadunanze, avvertendolidiaccompagnarlononcollesolelabbra,

ma

coll’internodelcuore: «Loqucntesvobismetipsis in psal- mis,ethymnis,etcanticisspiritunlibuscantantcs et psal- lentesincordibus vestrisDomino.»Tali sentimenti del-

(l)Libr.la Antiquit. Judaic. Vedasi sudiciòlaterzadis- sertazione neltomoI.dellaStoriadellaMusicadelP.Gio:

BattistaMartini conventuale.

Gloss. ord. in cap.XXVI,v.3o Matlhaei.

(9)

&

l’apostolovengonoespressiper antìtesiinundisticoda s.Agostino:

«

Non

vox,sedvolimi,

non

cordula musica, sed cor

Non

cantans, sed amaris,cantalinauroDei»

L’istessoinculcaaiCorinti (c.XIV,V.26):a

Cum

convonitis,unusquisque vestrumpsalmumhabet,doctri-

nam

habet,apocalypsimhabet,lìiiguamliabet,interpre- tationemhabet:omnia adaedificationemfìant.»Finah- mentescrivendoa’Colossesiraccomandalorodi

ammo-

nirsiper mezzodisalmi,d’inniedicanzonispirituali, cantandopergratitudine aDione’lorocuori: «

Verbum

Christi(c.Ili,v.16)habitetinvobis abundanterin omnisapientia,docentes etcommonentesvosmetipsos psal- mis,ethymnis,et canticìsspiritualibus in gratiacantan-

tesincordibus vestrisDeo.»Questostessocheracco- mandaval’Apostolo,insegnòcoll’esempio.Imperocchéleg- gesinelc.XVI,v.25degliAttiApostolici,chenella mezzanottePaoloe Silaoravano,cantandolaudiaDio, edicarceratigliudivano: «Media autemnocte,Paulus etSilasoranteslaudabant

Deum

,etaudiebanteosqui incustodia erant. » Nelle quali parolesoggiugneTertul- liano:(1)Audientibuscustodiisorabantetcanebant.

LaondeappariscechiaramentecheCristo egliApostoli usasseroilcanto nelle divine lodi,edesortasseroifedeli eziandioadusarlonellesacrefunzioni.Quindimerita- mentes.Giovanni Crisostomonell’Omelia 27, sulla pri-

ma

letteraa’Corintjdice: «Considera

cum

sacrascoenas Apostoli accipiebant,quidtumfacicbant;non nein pre- cesconvertebanturet

hymnos

E

nell’Omelia87so- pradis.Matteo parlandodelRedentoredice: «Gratias agiiposteaquamdedit,ethymnoscecinit, etnosquoque

(i)Deoralione,c.1 4-

(10)

» aimiliterfaciamus.»

E

più chiaramentes.Agostinonel- l’epist.119soggiunge: «

De

psalmis ethymniscanendis,

cum

etipsiusDomini,etApostolorum habeamus documen»

taet praeceptaetc. »

E

quasicollestesseparoledisan*

t’AgostinocompruovaquestonostroargomentoilConci- lioIVdiToledoalcan.13: «

De

hymnis

edam

canen- dis et Salvatoris, etapostolorumbabemus exemplum.

Nam

et

Glmstum liymnum

dixisseperbibeturMattbaeo Evan- gelista testante, et

hymno

dìctoexieruntinmonteràOli- veti.Et Paulusapostolusad Ephesiopiscripsitdicens:Im- plernini SpirituSanclo.»

E

Analmente,pertralasciare tantialtriPadriescrittori

,Rabano

Mauro

deInstila- tioneClericorumc.49alnostro proposito asserisce,che

non

tantodai profeti,

ma

dalRedentoree dagli Apostoli ancora abbiamoistruzioniutilisulcanto,oud’essereino- strianimi commossialodare Dio,edessereinfiammati inostriaffettiall’amorsuo:«<Itaqueinhymniscanen- dis,non solum Prophetarum,sed

edam

ipsiusDominiet Apostolorum babemus exemplumet praeceptade hacre ntiliaad

movendum

pie

animum

,etinflammandumdi- vinae dilecdonis affcctum.»

E

quicadeinacconcioil rifletterecontro alcuni ereticiantichi,PaoloSamosatc- no, llario, gli Albigesi,iValdesi,iPietrobusiani,i

Wi-

cleffitie Calvino,chesenoiveniamoesortatidaCristo edagliapostolialcanto dellasalmodiaedegl’inni,non saràmaivero,cheTeseremoditalcautosiapernicioso, superstiziosoedinutile,come andavanospacciando.Sif- fatteciancefurono confutate abbastanza.(1)

(i)Vedasia.Agostinolib.a Retractat.c.li.EusebioIib.3 Histor. Eccl. cil\e3-j.Iltoni.3 de’ConciliidellaGermania can.la,pag .gì. Pietro diClugnydettoilVenerabile,toin.33 dellaBiblioteca de' Padri pag.179.S.Tommasonella3,3 quaest.97.AlfonsodiCastrolib.4controleEresieallapa- rolacantus.Bellarmino tom. 4 della Controver.lib.1de bo- nisoperibusc. 16, eilBaronio ad au.Cbrisii60num.34e seg.

(11)

10

La ChiesacosìesortatadaCristoe dagli Apostolinon hatralasciatogiammaifindalprincipio delcristianesimo adesercitareilcanto nelle sagre funzioni. Difatto Plinio proconsole della Bitinta, scrivendo ali’impcradoreTrajano sullasostanza della religione cristiana,glidice esserel’a- dunarsiinungiornodeterminatoprimadellalevata del sole

,indirecitare canticidilode a Cristocome ad un Dio;«Ante lucemconvenire,etcarmenChristoquasi

Deo

dicere.»Sant’IgnaziomartirenellaletteraagliEfe- sinine rendeun’altratestimonianza scrivendo loro; «Pro- pterhocin consessu vestro etconsonacantate JesusChri- stuscanilur,sed et singuli

choms

factiestis:utconsoni existentesmelosDeiaccipientes in unitale cantetis in vo- ce una.»

E

nellaletteraaiRomani;«Plusautem mihi tribuerenonpotestis,

quam

utimmoler

Deo dum

adhuc altareparatumest

,utin caritatechorumconstituentes canatis Patri in ChristoJesuetc.»

S.Giustinomartirenell'tipologiaad AntoninoilPio infine,eTertulliano nell'Apologeticoc.39, dimostra- no oheiprimicristianinellelororiunionisolevanolo- dareilSignorecolcanto de’salmi e degl’inni.

Tosto chelaChiesagodètranquillità,mediantelapro- tezione di Costantinoimperadore,percuisipoteronoaper- tamente esenzatimoreedificarede’tempjassaipiùgran-

dichenon eranoleprivatecaseolecatacombe,ilcanto fecesiudire dai fedeliconmaggiorletiziasìinOriente cheinOccidente.

E

siccomelecoseanche piùsante col- l’andar deltempo,soffronodegliabusiperpartede’mal- vagi,iqualinon mancano giammaidiessere fra'buoni, cosìancheilcanto sagroperdèinmolti luoghi laprimie- ra semplicità,einvece di eccitareallapreghiera, serviva

didisturboa’devoti.

Non

trascuraronoperòisantive- scoviedizelanti scrittorid’inveirecontuttalafacondia del lorodire controtaliabusi,iquali sequivolessi tutti citare

,sareitroppo lungo.Bastimiriferirnealcunoper

(12)

11 provarelaveritàdelmìoragionare.San Girolamocitan- doilpassodis.Paolodelc.

V

dell’Epistolaagli Efesini danoisopra recato,alleparolecantantesetpsallentes incordibusvestris

Domino,

esclama!«Audiant haec adolescentuli,audianthi,quibuspsallendiin Ecclesia of- ficiumest,Deo nonvoce,sedcorde cantandum;nccin tragaedorum

modum

guttur,etfaucesdulcimedicamine colliniendas,utinEcclesiatheatralesmoduli audiantur etcantica,sed in timore,inopere,in scientiascriptu- rarum.»

E

s.Giovanni Crisostomo:

Hom,

inlaudibus

eorum

qui comparueruntinEcclesia

:

a Sunt qui con-

temnentes

Deum

,ac spirituseloquiapròvulgaribus ac profanis ducentesincompositasvoces emittunt.Miseri opor-

tebat te

cum

tremoreacreverendaangelicamglorilica- tionemresonare.

Tu

vero

mimorum

acsaltatorum voces hucinducis.

Non

cogitas,quodangeli...

Verum

tuista noncogitas,quoniamea,quaein theatrisaudiunturmen- tem tuamobstruserunt; etideoquaeibigerunturin

Eo

clesiaeritusinducis,ideoclamoribusnihilcertisignifi- cantibus

auimum

incompositumevulgas. »Quantotalidetti de’due dottoripossanoaragioneripetersi agli odierni can-

tori,aognunoènoto.

Versoilfinedelsecolosesto

,ilpontefices.Gregorio Magno,assaigeloso del culto divino,siapplicòallari- formadell’ecclesiasticocanto,ilqualepoisidiffuseper

tuttoOccidenteinbrevissimotempo, especialmente in Inghilterrae inFrancia(1).

E

questosièquelcantoilqua-

li)Vedasilamia opera;Saggiostoricoteoricopratico del cantoGregorianoo Romano peristruzionedegliEccle- siastici:Roma,tipografiadelleBelleArti1835.Tale opera tradotta in francesedaM.AdolfoMindèstatapubblicata col suonomeneiManualidiM.Roret in Parigisenzadata,nel 1837,comesiavverte nella pag.i55 del tom.II,afase,del- l’an.i84a della Revue de Bruxelles, nuovaserie,dallaquale fuscopertoprimadiineilplagio.Reclamopertantolaprò-

(13)

12

le è piaciutosempreesemprepiacerà ai dotti e alle pei>

sonedivote.Finchélemelodiegregorianenonpatirono alcuncambiamento, niim reclamofuuditocontro di quel-

le,anzielogi,

sommi

neriscossero.

Ma

allorchécercossi ne’posteriorisecoli di mescolareallamelodiadel suddetto canto l'armonia,incominciaronogliabusi,controiquali

sisonoscagliatiePadrie Conciljczelanti scrittorifino a’giorni uostri, senza essernerisultatoverunfeliceevento.

Diamone uncenno.In ognietà,quantunquebarbara,più O

meno

furono sempreinusopressoilpopologlistru- menti che accompagnasseroilcanto.Quindiintrodottosi

inchiesailcantomelodico,siprocuròcoll’andaredel tempodirenderloarmonico.Ond’èchesottoVitaliano papa,che regnòdal655in poi,siudironolemelodiedel cantogregorianoarmonizzateallamenteda’cantori.Sii-

1 . 'ii.if

prietàdiquesta mia opera che pubblicai nel i835.Inpruova diciò vedasiilnum,"]adel Diario di

Roma

didetto anno, e ilnum.l4 deli836,ne’qualigiornifuannunziata. Inoltre nelvoi. Ilidiquesti medesimi Annali del predettoannoi836 allepag.i3ye138siriporlalamedesimaprefazione,cheri- trovasi ne’Manuali di M. Roret,aiparla della divisionedell’o- pera,e sene dàilgiudizio.M.Minepoihatradottotutta l'opera,cambiandoalcune parole nelProemio,tralasciando unlungo pezzo della biogra6adiGuidodiArezzo, forse per togliereilvautoall’Italia diaver ritrovatoilsettimomonosil- labo del solfeggio,dicuiivilesiattribuiscelascoperta;omet- teudo inoltre qualchealtrapiccola annotazione,glistatuti de’

Padri demodopsallendi,e laconclusione;ed ha ristampato, per nonessersene avveduto, qualcheinesattezzaperpartedella stampa,solitaadavvenire nelleprimeedizioni. Finalmenteha cambiato alcunisolfeggi,eviha aggiunto molti pezzi di canto francese, per cuitalemia operaèdivenutailmonstnwihorren- dumdiOrazio Fiacco.Ond’ècheM.Roretavvertilodi talpla- gio,èindoveredi giustiziadiristampareladettaoperafedel- mente comeio lapubblicai, di tpporvi11mio nome,e di sepa- rarlo affatto da tuttoilrimanente contenuto nella quarta par- tedelManuale.

(14)

13

fatto

modo

diarmonizzaredicevasiinlatinoorganare

,

el’accordoorganum,iqualinomiindusseroacredere moltistorici dimusica pocoesperti,chea’tempi dis.Vi- talianofosseinuso nellaChiesal’istrumentodicanne,

cheoggichiamiamo organo(1).

Talemanieradiorganare sembra chedurasse finoal

secoloX;giacchéUbaldodis.

Amand,

monacobenedet- tinofiammingo,tratta dell’anticoorganare,edusaipunti persignificarelenote;ilcheprovaladerivazione del ter- mine contrappuntarefindaqueltempo,echel’inven- zione de’punti,come beneriflettonoilpadre Kirchernella suaMusurgia, eilpadreabateCerberide Musicasa- cranon debbaattribuirsiaGuidoneAretino,

ma

essere più antica. 11 prelodato Guidoneinprincipiodelse- coloundecimo,ossiacircail1032,riunitenelsuo

Mi-

crologoalcune regole sull’armonia, introdusse un’altrama- niera di organare, la qualesidiflùseda pertuttoinbreve tempo.FranconediColonia, sul finire del detto secoloXI, procedettepiù innanzi nellosvolgimentodell’armonia.Con- siderando eglimegliodiognialtroleconsonanze,inse- gnòd'introdurviledissonanze; consigliò dinonfare ascen- dere e discenderelevoci inunmedesimo tempo,e stabilì finalmente le figure musicali inlunga, breveesemibreve,

{ i)DifattoilBurioRomanorumPontiJ. BrevisItistoriaal- laparola yitalianus dice:“Musices peritus,cantumecclesia- sticuinadconsonantiamorganorumordinavit,Davidis inhoc exemplumsecutus;quoorganicomurmurecantusnon tantum ornetur, sedetcantores exonerantur...Unosaeculo post Vi- talianum,organaprimutn missafuisse inGalliam Pipino Regi, patriCaroliMagniaConstantinoIVImperatore,qui

cum

Irene matreregnavit,anctorestMarianusScotus;etorgana dein subLudovicoPio, CaroliMagnifilio,ejussumptibus pri-

mum

fabricataetcompositaesse,industriacujusdam, cui no- meaeratGregorius, narraiHaymou monaebusde Gcstis Fran- corumlib. 4-„L’istessodiconotutti gli altri scrittori,ebenon couosccvauobenelastoriamusicale.

(15)

14

non cheitempi,imodi,leligatureediriposi delle voci,e

gittòinsiffattaguisailfondamentodellamusicafigurata, laquale poi in appressovennemiglioratadanoiitaliani particolarmente. Avutisitaliprincipii, inpochissimospazio tanto inItaliache in Inghilterra, inFranciae nel Belgio fu condotto amisurailcanto gregoriano, esiresearmoni- co,adornandoloinoltre di rodeili, ochetti,condotti,ed altriabbellimenti, emescolandovieziandioqualchevolta glistrumenti.SilTattiartifizjnon poteronoa

meno

di pro- cedere inenormistravaganze,sullequali odasi1’abate Aelredodiscepolodis.Bernardonell’opera Speculimi Charilalislib.2,c.23(1):«

Unde

,cèssantibusjam typis etfiguris,undeinEcclesiatotorganatotcymbala?

Ad

quid, rogo,terribilisillefolliumflatus,tonitruipò- tiusfragorem

,

qnam

vocisexprimenssuavitatem?

«

Ad

quidillavociscontractio, et infractio?Hicsucci- nit,illediscinit,altersupercinit,altermediasqnasdam notasdividitetiucidit.

Nunc

voxstringitur,nuncfran- gitur,nuncimpùigilur,nuncdiffusiorisonitudilatatili'.

Aliquando,quod pudetdicere,incquinoshinnitus cogi- tur,aliquando,virilivigore deposito,infoemineaevocis gracilitateacuitur,

nonnunquam

artificiosa

quadam

cir- convolutiouetorquetur et rctorquetur.Yideasaliquando

hominem

aperto ore quasi intercluso halitu espirare,non cantare:acridiculosa

quadam

vocisinterceptionequasi minitari silentium,nunc agones morientium,velextasim patientiumimitar!.Interimhistrionicisquibusdamgesti- bustotiun corpus agitatur,torqucuturlaida,rotantur ocu-

li,ludunt humeri,etadsingulasquasquenotasdigito-

rum

flexusrespondet.Et haecridiculosa dissolutiovoca- tur rcligio: et ubihaecfrequentius agitantur, ibiDeoho- norabiliusserviciclamatur.Stansintorcavulgussonitum

follium,crepitum cymbalorum, hurmoniamfistularumtre-

(l)Tom.a3,BibliotPP. Lugli.

(16)

15

mens

attonitusquemiratur;setilascivascautantiumgesti- culaliones,meretriciasvocumallerationesetinl’ractiones nonsinecachinnorisuqueinluetur;uteosnon adora- toriuni,scdadthcatruin,nec ad orandumscdadspe- ctandumaestimcsconvenisse.Ncctimcturillatremenda Majestascui assistimi';necdeferturmysticoillipinese-

pio,cuiministratile;ubiCliristusmysticepannis invol- vitur,ubisacratissimusejussanguiscalicelibatur;ubi aperiunturcocli,assistuntAngeli,ubiten-cua caelestibus junguntur, acAngelishoininessocìautur. Sicquodss.Pa- tresinstituerunt,utinfirmiexcitarenturadaffectum pie- tatis,in

usum

assumiturillicitacvoluptatis.»

Siffattestravaganzepervenuteall’eccesso,mosseroilpon-

teficeGiovanni

XXII

ademanare da Avignonenel1322 ilcelebre decretoDocta sanctorum Patrum, cheritro- vasinell'Estrav.lib.3devita ethonestate clericorum, in cuidopodiavermostrato,cheloscopodel cantosa- grosièdiaccendereladevozionene’fedeli,rimprovera

lanuova manieraintrodottadimisurareilcantofermo, edi averloriempiutodinuovenote c diadornamenti,di semibrevicioè e diminime,dioclictti,discanti, triple ec.

vuolechesitolgano,permettendo solamente che qualche voltaespecialmente ne’ giorni solenni,allemesse eai divinioffici siusino alcuneconsonanzedi ottava, di quin- ta,di quartaesimilisoprailcanto ecclesiastico sempli- ce,inmauieratale,chesiconserviillibata l’integritàdel dettocanto.

Un

siffattodecreto delPapa produssebuoneffetto,es’in- cominciarono quindiadudire le prettearmonie permesse

sugl’introiti,Graduali, Offertorj, Antifone, Inni eRespou- sorj.Gotal

modo

peròsemplice e rozzo era sopportato di malavogliadaquelli, aiqualiavevasolleticatogliorecchi lamusicamisurata,laquale nulla ostantechefossesban- ditadallachiesa,venivafuoridiquestaper ognidove usata.

Ed

èperciòche azzardaronodi portareamisura

2

(17)

16

ilKyrie,Glòria

,Credo,Sanctus,Benedictus

,

Agnus,

cdieseguirenon piùallamente,

ma

in iscritto lacom- posizione.IFiamminghi,ch'aveanoimmaginatetali

com-

posizioni,venneroinItaliaa farle gustare;edessendo pia- ciute,restarono eglinoalserviziodellecappelle.Intal guisanacquelamusica armonica,laquale feceognigior- noprogresso.Coll’avanzarsiper altrononsiebbe alcun riguardoallesagre parole,chefurono offuscateconartificii interminabilidatutti icompositori,senzachegliuditori potesserointenderneilsenso;edilpeggiosifuchelecom- posizionieranoper lopiùlavoratesuprofanisoggetti.

OdasisuciòilletteratoGiuseppe Carpaninelle sueJtfay- dine;Padova1823:«Nel1400,edoltrelametàdel sus-

seguente secolo,prendevanoimaestriun temapopolare econosciuto perlopiùdal cautogregoriano,e v’intreo- ciavano sopradellefugheedei contrasti, co qualisifor-

mava

ilcanto dellamessaintera.Venutoanojaquesto metodo,e per uscir dall’usato,distinguersie renderin- sieme più vagheedaccette le lorocomposizioni,presero alcunimaestripersoggettodelleloromessealcune can- zoni profanedellepiùnote.Suquellasoladell’uo/noar- mato nefuronocomposte piùdi cento.Passandodistra- vaganzainistravaganza, vi fuperfinochifeceuna messa

colgiuoco de’dadi, regolando cioèlasuacomposizionesu certecombinazionitrattedainumeri, cherisultavano dai dadigettati.

Una

musicadiquesta fattanoneracheun armoniosoproblemaacustico,sciolto,sesivuole,perl’oc- chio,

ma

inestricabileperl’orecchio;mivero arzigogolo privodisignificatointelligibile

,undottissimorumore

,

chenulladicevaall’animae nulla poteadirle.»Insi- milguisaparlaildottorPietro Lichtental nelDizionario eBibliografiadellaMusica;Milano 1836;voi.I,png. 60:

«Seilsecolo

XV

riescivaingeneraleunode’piùimpor- tantiperlacultura europea,attesa l’invenzionedell’arte dellastampa,eranon

meno

utileperlamusica. D’allora

(18)

17 inpoinonsololeteorie,

ma

anchelecomposizioni

mu-

sicalifattedopolemedesime,sisparserosemprepiù,e rapidamente;ilcheeccitòun maggiorestimoloacom- porre musica,edaumentò benprestoilnumero de’com- positori,odiciamopiuttosto de’contrappuutisti.Impercioc- ché,quantunque1’avveniresimostrasse nell’aspettopiù vantaggiosoperlamusica, bisogna confessarecheItimag- gior parte de’compositori del secolo

XV,

invece di creare

un

bel tutto dellamelodiaedell’armonia, trascurarono adattolaprima,occupandosisolocoll’ultimainun

modo un

po’crudcleperl'umanità.Gliartifizjcanonicinon eb- beromaifine.

Le

composizionimusicalieranoingran parteenimmicalcolatiperlatestaenonpelcuore: in-

somma

,componendoecantandononsibadavacheal calcolo:

Et

laplusnoble choseilslagdtent souvent

Pour

lavouloiroutreretpousser trop avant.

Molière, Tartuffe,Act.I.

Talesentenzasipuòapplicare alpiùadunode’capidella smola fiamminga, Giovanni Ockeukeim,ilpatriarcade-

gliartifizjcanonici.

«

Non

bisogna peròcrederechegliantichinegromanti musicali,iqualinondirado eranolavera disperazione de’poveri cantanti, se laprendessero semprecosì rigorosa- mentecoiprecetti dell’armonia; altrimentimoltedelleloro composizionisarebbero davverod’un’ artedanonpotersi descrivere,lasciandoanche dabandaipeccati controla melodia.

Non

bisogna

nemmeno

derivare tuttigliabusifot- tidell’armonia nel secolo

XV

edopo,dal solo capriccio de’compositori. Questieranoin generale così poveri di pro- prieinvenzionimelodiche,cheper lopiù doveanoscegliere pertemadelle loro messe, dc’loro salmi, mottetti emadri-

gali,qualchefavoritacanzonepopolare,ondeadattarvii

l

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(19)

18

loroartifizjarmonici.

Lo

stessoJosquin,chiamatoallora ilituttaEuropaPrinceps musicorum, edilquale erail piùmelodicodellascuolafiamminga,presesiffattemelo- die popolaripertemidellesuemesse,dando adognuna dellemedesimeilproprionome,come peresempio,For- tuna,

l’Hommc arme

ec.Talvoltasiscelseroperitemi certiartifizjd’arte;diquestasortasonolemessesuper voces musicales,laMissa Prolationum d'Ockenkeimec.

Coluichecredevad’aver abbastanzaingegnod’invenzione percomporreuna messasenzaunatalemelodiafavorita, lediedeiltitolosinenomine, come nescrisseunasi- mileilpredettoJosquin.» ,

CelebratosiilsantoConcilioTridentinosipose riparo

allestravaganze musicali, esipensòallaconvenienzadel tempiosanto diDio(1).1Padrinellascss.dei14set- tembre1562(2)emanaronoilseguentedecreto:«

Ab

ecclesiis vero musicaseas,ubisiveorgano,sivecantu lascivum,aut

impurum

aliquidmiscetur(Ordinarli loco-

rum)

arceant,utdomus Deiveredomusorationisesse videatur ac dici possit. »Al terminepoi delConcilio fu stabilitauna congregazionedi otto cardinalidal pontefice Pio

IV

perlariforma dellamusicasagra.Capiditale congregazionefurono destinatiicardinali Yitellozzi eBor- romeoilsanto.Essiprocuraronochenellacappellapa- palefosseeseguitamia musica nonsolosenzaoscenitàe stravaganze,

ma

devota e distiletalmente chiaro,chesi udisserobeneleparole.

Fu

dato l'incaricoalcelebrocom- positoreGio. PierLuigidaPalestrina,ilqualecostrui una messaaseivocidaluichiamatacol

nome Papae

Marcelli, chefudatuttiapprovata,eperlaquale fu salvalacausa dellamusicasagra,chevoleasi daiPadriin

(i)Vedamilepag.Vili eIXdella Vita del Palestrina da mescrittaed antepostaalleoperediquesto autore damepub- blicate coi caratterimoderni.

(a)Ocobs. et cvit.incelebratione Missac.

(20)

19

sulprincipiosbandire dalla chiesa.IlPalestrinaincorag- giatoprogredì innanzi e fece moltissime composizioni de- gnedellacasadiorazione.

L’applauso generale riscossodaquestosublime ingegno, e forseancoralacupidigiadiguadagnarericchezze,le qualieranoprofuse in quel secolo daimecenatidelle arti

belle ai dotti coltivatori dellemedesime,eccitòtuttiicom- positoriacambiarestile

,eseguirelesueorme.

Com-

parvero quindilebellissimecomposizioni diLudovicoda Vittoria,de’due jSauini, de’due Auerii, di Caccini, di Al- legrie dimoltialtri.Siformò ancheinquell’età lostile organico,incominciandosiadiminuiredipiùlepartiac- compagnatedall’organo.Inappresso,adimitazione della musicateatrale,siformòlostileconcertato,ed entrarono in chiesaglistrumentida cordacdaCalo.Dall’intro- duzionedeglistiliorganicoconcertatoe strumentale,la musicasagra passò dinuovoagliabusi,che richiamarono

l'attenzionede’sommipont'eCci,fra’qualiAlessandroVII cheinibillicollacostituzionePiaesollicitudinisdel1657, sopra1’osservanzadellaqualelas.congregazionedella VisitaApostolicapromulgòilseguente edittoneldi30 luglio1665:«

La

sacraVisita Apostolica,acciocchéla costituzionedellaSantitàdiNostro Signoresopra lemu- sicheabbiatotalmenteladovutaesecuzione,coll’oracolo dellavivavoce della Santità Sua, ordina ecomanda, che nellemusicheconcertateconorgano,che perl’avvenire sifarannonellechieseedoratoriidi

Roma

,mentresi celebranoidiviniofEcii,ostaespostoilsantissimoSa- cramento,siosservinopuntualmentelecoseseguenti: 1.

Che

lostiledellemusiche daosservarsi nelleMesse, Salmi,Antifone, Mottetti, Inni, Cantici ec.,come anche dellesinfonie,siaecclesiastico

,gravee devoto.2.

Che

nelleMesse nonsicantino, senonleparole prescritte dal MessaleromanonegliUfEzjcorrentinellafestadicia- scungiorno,enellesolennitàdelSanto,especialmente,

(21)

20

chedopo YEpistola,nonsicanti,senonilGraduale o Tratto,edopoilCredo nonsicantino altre paroleche dell’OfFertorio,edopoilSanctussicanteràilBenedir ctus,ovverounmottetto,

ma

conleparole sole,che po- nelaChiesanelBreviariooMessaleinonoredelSan- to.3.

Che

ne’Vespri,oltrea'Salmiel’Inno,nonsican- tinosenon1’antifone correntisecondoilprescrittodel Breviario,edilmedesimosifaccianelleCompiete.4.

Che

quandostaespostoilSantissimo,nonsialecitodican- tarealtreparole,chequelleche sonopostenelBrevia- rioo Messalel'ornanoinonoredel santissimoSacramen- to,evolendosi cantareleparole della Scrittura,odi qual- chesantoPadre,debba primaprendersi1’approvazione

specialedellasacraCongregazionede’Ritialprescritto dellacostituzione, dichiarando,cheinquesto caso siane- cessarialadetta approvazione,

ma

non quandoleparole sonoprescrittedalBreviariooMessale,echeleparole dc’santiPadridebbanoesserediunsolo,enondimolti santiPadriunitiinsieme. 5.

Che

nonsicanti avocesola tantograve,

quantoacuta,tuttooparte notabile d’

un

salmo

,inno omottetto,

ma

noncantandosi apienoco- ro,sicantialternativamente,variandosempreilcanto, oraconvoci pari,oracongraviedoraconacute. 6.

Che

leparole cosìdelBreviario eMessale,comedellasacra Scrittura,ede’ss.Padrisimettanoinmusica, utjaccnt, inmaniera chenons’invertano,nèvisifrapponganopa- rolediverse,nèsifàcciaalterazionealcuna.7.

Che

in tempodiPassionesicantisenza organo,conformelaRu- brica elaChiesaprescrive. 8.Chefrailterminediventi giorni dallapubblicazione del presente editto, da’superio- riedaltri,a’qualis’appartiene,simettanone’coritanto stabiliquantoamovibili,legelosieograte strettee di talaltezzache nonsivedanoicantori,sottopenadella privazionedell’offizio,edaltreadarbitriodellasacraVi-

sita.9.Che ciaschedun maestrodicappella,ed ognial-

(22)

21 trapersonacheregolerà lamusica ofaràbattuta,con- travenendoallecosedettedisopra,o adalcune di esse, incorra nellapenadellaprivazione dell’ofBzio,e resti in perpetuoinabileadesercitarloed afarmusiche perl’av- venire,enondimenosiapunito in cento scudi,daappli- carsiperlaquarta parte al denunziante,chesaràtenuto segreto,eperl’altretrealuoghipii,adarbitriodella sacra Visita,conaltrepene anchecorporaliadarbitrio dellamedesima. 10.

Che

niunmaestrodi cappellaoal- trapersonaparticolareper1’avvenirepossafarmusica nellechieseed oratorjcomesopra,seprimanonavrà giurato in

mano

delsignor cardinale Vicariodi

Roma

o suoVicegerente, di osservare tuttelecosecontenutenel presente Editto,altramenteincorranellepenedettedi sopra(che dovràdarsiunasolavoltacontenerneilre- gistro)secontravverrà in alcuna cosa delle prescritte, sia anchepunitocomespergiuro inconformitàdellacostir tuzionediSuaSantità.»

«Datoec.

«ProsperoFagliarliSrg.dellaS.V.

A.

» L’editto dellas.Visitaprodusseeffettobuono,

ma

per pochianni.

Lo

stileacappellaregnòappenainqualche luogo,esiavanzaronoiduestiliorganico estrumentale in ragione del progresso del teatro.Sidistinserodopol’e- dittogliallievide’ conservatorj di Napolie moltimaestri

dellepatriarcalidiRoma.

Ma

questieranopochi dinu- mero.L’abusoinvalse quasituttal’Italia,edeccoci di nuovocircaunsecolodopolacostituzione aireclami de- gliscrittori.Odasifragli altrichehanno declamatocon- trogliabusi,ildottissimo propostoLudovicoMuratori

De

RebusLiturgicis, an.1748:«

Jam

amultis saeeulis conquestisunt viri ex pietate judicioque subacto

commen-

datissimi,etnostrispotissimum temporibusdolent,quod inDei

domum,

atqueinipsumpraesertimaugustissimum Missaesacrificiumirrepserit mollisillaatqueeffaeminata

(23)

22

musica,

quam

velipsiethniconimplrilosophiccctujxv pulicliminandam censuerunt

,utianimoniinac

morum

surdamcorruptriccm.Disputandumaliisrclinquo,sitnc

haecfeconda intheatris;atquod etheatrisingravissi-

ma

Ecclesiae sanclaemysteriafuerittranslata,

nomo

qui

rem

attente consideret,

mentemqne

Ecclesiaeexploratam habeat,istudmusicae genuslaudare possit,actolerare

velit.Quid quid devotionem noncxcitat,autalitin di- vinismysteriis,etquodgraviusest,abea

animnm

aver- tit,improbandumquiscontinuonon exclamet?

Ad

ex- perieutiam nuncprovoco.Ubitot

vocum

etinstrumen- torumstrepitus,actamingeniosa,nc dicamluxuriosa, modulanointemplisresonat,illuetotaaurium atque

animorum

intentiorapitur;omnia addelectationemcom- positasunt,niliiladdevotionemtrahit.

Tunc

tempus estcolligcndi

mentem

,atquehabendisursumcordaad

Dominum.

Quisnonvidetdistrahietavocariperistaa-

nimum

acontemplationererumcaelestium?Attamen nos per

summam

incogitantiamhaecmiramur,bisceplau- dimus;ettuncnobisvidenturfestaetsacraofficiaeo solemniusperacta,quopluraexhibenturspectacnla,unde oculis et auribus singularis oblectatiopraebeatur.

Neque

perspicimus,nosinistisnon quaerere l)eum, atque

cum

eopermentisnostraeobsequiumetcordisaffeetnm uni-

ri,sednostrorumtantummodo sensuumvoluptatem.

Quod

mirari possis,non baec tantum nostrorum

temporum

vi- tiasunt,sed velabipsoebristianae aerae saeculoquarto nata,ac deplorata fuerunt.Siccantetservus Christi (sunt verbaHieronyini in

V

ad Ephes.)ut

non

vox cantan- tis,sed verba placeant quaeleguntur^ ut spìritus

ma-

ius,quieratinSaule,ejiciaturabhis,qui similiter

ab

eo possidentur,et

non

introducalurineos,qui

de

Dei Domo scenam

feceruntpopulonun. Sanctusautem Angustinusinquitlib.

X

Confes.c.33:

Quum

mihi ac- cidit,ut

me

amplius cantus,

quam

resquae canitur

(24)

23 movcat, paenaliter

me

peccareconfiteor,ettuncmal- lem

non

audire cantanlem.ItaIsidorus Pclusiotalib. I, epist.90mulieresdaninat,quodin ecclesiis

hymnos

in dissolutionemetpeccatioccasionemcanerent.Siqui-

dem

cantussuavitate

ad

irritandasetextimulandasli- bidinesabutentesnihilo

eam

scenicis cantilenisprae- stantioremesseexistimant.Alio* inejusmodiintempc- rantiaminvectosnon addo;ncquediutiusin hisceim- morarilubet,

quum

persuasumhabeam,

parum

virium babituramessehanc musicam

meam

adexpuguandamvo- luptuosamtemponunnostro

rum

musicam,etadseverio- resmores suadendosindivinisofficiis.»

Un

annodopo questoragionamentodelMuratovi

,

ossianel1749,ilPonteficeBenedetto

XIV

emiseuna dottissimaenciclicaaivescovi delladizione ecclesiastica, in cuideclamaanch’eglisull'abusodellamusicateatrale introdottasi nellachiesa,raccomandailcantoGregoriano e dàottimiavvertimenti sulgeneredimusicadausarsi.

Sarebbecosaassailungal’enumeraregliscrittoriche hannogridatodallametàdel secolopassato finoa’nostri giornicontro gli abusi dellamusicasacra.Cicontente-

remo

diriferirne alcunide’giominostri,ne’qualiidi- sordini sontroppo invecchiati, e senzaunaforzaenergica de’snperiorirendesidifficileasbarbicare colle persuasio- ni.IldottorNicolòEustachio Cattaneonel1836 pubblicò aMilanope’tipidel Pirolaunasua opericciuolacheme- ritadiesserletta,incuiinveiscecontrogliabusi de-

gliorganisti nelle sacre funzioni, enoi inappressoneci- teremoalcunibrani.Nella

Voce

dellaVeritàdelgior- no 20 decembre 1838 leggemmo unarticoloriguardante gliabusi dellamusicasagratrattodaungiornale diPa- rigi,intitolatolaFrancia checigiovaquitrascrivere.

(25)

24

Danni

aiquali siesponelaReligione

a

cagione di certa musica usatanellenostrechiese.

(DallaFrancia.)

«

E

pernoi penosissimoiltoccare similesoggetto;

non

vorremmooccuparci della casa diDio, senon per lodare tuttociòchevisifa,eperraccogliere frattidi edifica- zione;

ma

igraviabusicheingiornatasicommettono inqualchechiesa della capitale,noncipermettonodicon- servareilsilenzio.Annoverandoli confranchezza,efa- cendoneconoscere leconseguenzepernicioseche ne de- rivano,crediamoadempiere adundovere.Noistudiere-

mo

delrestod’evitarequalsiasirimprovero, che riguar- dassedirettamente taleotalealtracircostanza particola- re,volendo mostrarelacagion delmale,senza fermarci specialmente aglieffettideplorabili ch’elladi giàItapo- tutoprodurre.

«Egli èunfattocostante,chenellecose della religione, daisublimi misteri ch’ellaproponeallanostra fede, fino

•Heminime formedel culto, tutto è grave, tutto presenta un'importanzageneraleedassoluta.Supporre che ve ne sianodelleindifferenti,che possanofar piegarsiimpune- menteaicapricci dellamoda,e cangiareasecondadella fantasia,eglièmi non aver nèilsentimento,nèl’intel- ligenza delle istituzioni cattoliche.Se ne formaun’ idea rigorosamenteesatta,allorquandosiconsideranocomeil

simbolodelmisterodiGesùcrocifisso.Illuogode’riti, gliabitidi quelliche ne sonoiministri,lelorovoci

,

iloroaccenti,ilorogesti,tuttigliattidicuicompon- gonsilecerimoniestesse,sonoaltrettanti segni, altrettante espressionifissee decretate, dall’insiemeedarmoniadelle quali risultalafigurazione generaleecompiutadei nostri dogmi.Si concepiscedifatti,cheilsegnodellaveritàpar-

tecipanecessariamente dellanaturadella verità,senza del- laqualenon ne sarebbeilsegno,ed essendo unalave-

(26)

25 rità,unodel pari n’èilsimbolo. Siesponedunque que- stosegnoacadere in errori,leconseguenzede’quali pos- sonoesseredeplorabili,ogniqualvoltasimodifica

una

sempliceparticelladcll’edìfizioreligioso,permotivi tratti altrondecbedallospiritochene hatracciatoilpiano.

«Fraleforme che concorronoallacelebrazionede’no-

strimisteri,non

awene

alcunada porrealdisopra delle formemusicali.Tantodell’accentodellaparola,quanto delsensodiquestastessaparoladiscorronoqueste lìnee dell’Apostolos.Paolo: fides

ex

auditu.

La

buona,lavera accentuazionedelsentimentocristianoèun mezzo onni- possenteperingenerarlo nell’animo.

E

taleha dovutoes- sereilpensiero della Chiesa,poichélesue preghiereed

isuoi cantisonoinunalingua,chelamaggiorparte dei fedelinonintende,edi cuinesentelasolaaccentua- zione.

La

Chiesahaaiutauna ragionedipensarcosi,e nonavviunsolocristianotraquellicheascoltano atten- tamenteivecchi canti religiosi creati dai nostripadri,

benché poverae disadattanepossa essere l’esecuzione

mo-

derna, che nonsiaprontoadaffermareconnoicheque-

sticantirapiscono1’

uomo

tuttointiero ,elostampano d’uncarattereindelebile.Cosiilsistemamusicale cheha datoorigine a tantestupendeopere, è stato introdottoda

un

Papa,s.GregorioilGrande,e perfezionatodaun

mo-

naco(1).Dall’abbondanzadicuoriveramentecristiani sonopartitiquestiaccenti dellapreghiera, della gioja, del trionfo e della tristezza,delpentimento,dellasperanza, dellaconsolazione,dellabenedizione edell’amore, in cui siravvolgeil

dramma

dei sentimenti cristiani.

«

A

misuraclicquestosentimentosiè indebolito,siè cessatopocoapocodigustareleformemusicalichelo

(i)L’autore vuole alludere aGuidoned’Arezzo:questo monacoperònonperfezionòilcantoGregoriano,manefaci- litò lalettura.

(27)

26

esprimevano,esiè arrivato sino a disprezzare ebestem- miareciòche s’ignorava. In luogodunqued’impiegarea perfezionarequesteforme, e adarlorotuttoilvalore di cuieranosuscettibili,iprogressichesieranofattinella partepuramente meccanica edistrumentale,sièamato megliogittarsiinunavia,chehacondotto a questa de- finizionedell’artemusicale:lamusicaèlateoriade’suoni aggradevoli all’orecchio.La gamma,l’armonia,odilcon- trappunto,inventatidai cattoliciper cantareisentimenti cattolici,tralemanidei compositorinon sonostatiche una grammatica ed unarettorica, dellaqualeognuno può usare all’azzardoeda suafantasia.

Non

èperquestoche nonsiano surtiuomini d’un ingegnosupcriore,che hanno compresalamissione della musica,echetrasportandole dallaChiesanellasocietàcivile,l’hannofattaserviread esprimerel’ordinedei sentimenti,cheesistonoinquesta

società.

Ma

noiparliamoquidelmaggior numero,e so- prattuttodi quellaturba di compositori,chedauna de- cinad’annis'affannanoapopolarizzarelamusica.

«Questapestehainvasolenostre chiese,poichéadun capod’orchestra diunadi esseèvenutoilpenderò,che

ilmezzod’attirarviilpubblicoerad’offrirviciòchetro- vavaalballo,aiconsertiMusard,all’operacomica,agli italiani,valeadire ariedicontradanze,marciemilitari, volateec.Allorasièintesosottolevolted’un tempio cristianosuonarequel basso istrumento,cheporta in sc- stessoenellanaturadellasuasonorità,tuttiicaratteri del ridicolo;noivogliamodirelacornetta.

Con

ciò

,è

vero,hanraggiunto loscopochesiproponevano,hanga- reggiato inconcorrenzacolleorchestre dei luoghi dei pia- cerimondani;ilpubblico è accorso,edilsuccessohari- trovatodegl’ imitatori.In ogni

modo

questosarebbeun funestoerrore,che nonsisaprebberiparareconbastante sollecitudine.Perchèfinalmente ciòchebisogna nelleno- strechiese,nonèunpopolonumeroso,

ma

un popolo

(28)

27 cristiano.

E

qualiprobabilitàragionevolisonovi,noilo dimandiamo,direndertaleunpubblico,chesiraduna coll’ajutod’istrioni?

«Noinon conosciamoperisignori curaticheun mezzo

efficaced’impedireilrisultatodi cosìgrande imprudenza;

rientrino essi nella tradizione musicale cattolica, elaman- tengano severamenteintuttalapurezza dilei.

Non

de- vonoscordarsicheiloromaestridicappellasonoinge- neralemediocricompositori e cattivi cristiani, eche per saper fare dellamusicadi chiesa,bisognanonsoloessere abilecontrappuntista,

ma

avereancoraun cuorereligioso penetratodellagrandezzadelsubbietto.Primad’accettare unamessa,s’informerannoalmenodeisentimenti di co-

luichel’hacomposta,comedelsuo ingegno;nès’espor- rannoacelebrareilmistero della passione del Salvatore conunamusica, in cuisarannostatiriunitiiluoghi co-

muni

dell’arte,e in cuisarannocuciticonmoditecnici formeconcepite daigrandi autori dellamusica

dramma-

tica,per esprimereisentimenti della società civile epo- litica,ifuroridellalotta,dellaguerra,gliaccenti dell’o- dioe dellacollera,gliscoppjdirisadelle giojetumul- tuoseel’espressionidell’amore profano.S’opporrannoa tuttopoterealasciarechemanisecolarisfigurino,sotto pretestodicorreggerliedabbellirli,icapid’operache cihannolasciatiicristianidelduodecimo,tredicesimoe quattordicesimo secolo(1).

Non

èunavergogna,che per farbrillareima vocedicantore,siardiscanointrodurre lecosìdette fioriturenelDiesirae?

E

ciòpurenoi ab- biamointeso.Inunachiesa,ove noi ascoltavamolepre- diched’unoratorecristiano,

uomo

veramenteevangelico, abbiamoavutalacrudel dispiacenza d’intendereognivolta

l

(i)Nonsicomprendebene a quali composizionidiqueise- colialludal’autore.Forse voleva diresul finedeldecimo sesto secolo,mentrequelle dei suddettisono veramente meschine.

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(29)

28

primadel saluto,un

Benedicamus Domino

talmente ca- ricodibattuteapienaorchestra, ch’era cosada gemerne profondamente,evogliamcredereconbuonaintenzione

sifacevatuttoquesto.Pure,echinonsacheilpieno dell’orchestra agranbattutanonaltrosignificacheun grandescoppio di riso,echetaltumultodi giojamalsi

addicealiacasa diDio?Un’altrachiesa,gliesempidella qualeportano ancor piùlungi,nonva esente dagli abusi cheenumeriamo.Ilmercoledìsanto visiamoandatiper

assistereaimattutini collasperanza di nutrirci delleim- pressioni,chelagransettimana eccitava nella nostra ani- ma. Noi crederemmo,se altri cel dicessero, e senonl’a- vessimointesocollenostreorecchie: leLamentazionidel profetaGeremia sonostatecantateconaccompagnamento dibasso e di violino;unviolino,dellevolate,eccol’a- marasorpresacheci attendeva!Noi uscimmo per anda- re altrove araccoglierci.Richiamiamosulla questione,

che

venimmo

appenaatoccare,leserieriflessionidell’

autoritàecclesiastica.11maleègrave,edècosaurgente

ilrimediarvi.»(Fin quiilgiornale parigino.)L’Emi- nentissimo Principesig.CardinaleCostantino PatriziVi- carioGeneraledellaSantitàdiNostroSignorenon po- tendosoffrirepiùalungoildisturborecato allachiesa dall’attualemusica, emanònelgiorno16agostodello scorsoannolaseguente Notificazione:«

Le

musichenel- lechiese,chesipermettonosoltantoperfomentarela pietàde’fedeli,non servono ormai chea distrarrelaloro mente eprofanareiltempiodiDio;mentre,anzichécon- servarsiin esse quella gravitàtuttapropria dellamaestà delSignore,chesiloda,sonoridotte,siperilfragore d’istrumentiperl’innanzinonusatigiammai

,siperil

modo

profanodel canto,a scandalose produzioni teatrali.

«Contro abusosìintollerabilehanno piùvoltealtamente reclamatoiNostri AntecessoriconreplicatiEditti, enon hanno mancato d’mvefrecontro quelle interminabili stuc-

(30)

29

clievolissimeripetizioni,ecapricciosaposposizioneanche acontro senso deiSalmiedInni,che stancanoladivo- zione anzichéalimentarla;d’ondenascel’altroinconve- niente,chelemusichesiprolunghinosoverchiamente,e non vengaosservato l’ordineemanato, chealmezzo giorno debbanoessereterminateleMessecantate, e&\\'

Ave Ma-

riaassolutamenteiVespri.

«Volendonoi pertantoperl’obbligodelNostroofficio richiamareallapiùstrettaosservanzalesucceunate pre- scrizioni,ordiniamo quantosegue:

«1 .Nellechiesesonopermesse solamentelemusiche cosìdetteacappella.Volendosieseguiremusicheistru- mentate,sene dovràriportare licenzadaNoi odalNo- stroMonsignor Vicegerente;equalorainqualcherara voltasicrederà accordareilpermesso,questononsiri- lascerà senoncollasottintesacondizione,chein essenon siusinomai nècasse,nètimpani,nèarpe,nèaltrisifr fattistrumentiononusati,otroppo fragorosi.

« 2. Sì nellemusicheacappellachenellestrumentate sidovràusare lamaggiorgravitàdelcanto senzafram- mischiarenulla,chericordiipezzi di teatro,ochesap-

piadi profano.Sidovrà ancoraevitare lasoverchiari- petizione dei versetti,e seneproibisceassolutamente l’ar-

bitrariaposposizione.

«3.NeltempodelleMessecantate,esposizione ebene- dizionedelsantissimoSagramento edaltridiviniofficii,

non

sipermetterannogliorganisti di eseguiresonate tea- trali,oaltretroppo distrattive;

ma

invece quellecheser- vonoafomentareilraccoglimentocladivozione.

a4.Imaestridi cappellaedorganisti,checontraver- rannoaqualunquedelleaccennate disposizioni,saranno perlaprimacontravenzione soggetti allamultadiscudi

diecid'applicarsi in usipii.

La

suddettamultaverràrad- doppiataincaso disecondacontravenzione;facendosipoi luogoallaterza,saràilcontraventorc inibito e dal bat-

(31)

30

tere lemusiche,erespettivamente dalsuonare1’organo nelle chieseperun tempoaNostroarbitrio.

a 5.Nella stessamultadiscudidiecidaduplicarsi in

caso di ulterioremancanza, e daestendersiancoraadal- trepene,andrannosoggettiirettori,osagrestanitutti dellechiese,diefarannoeseguirelemusichecontroi suddettiNostridivieti,o che permetteranno chequeste nonsianoterminate alle ore sopra prescritte.

«Datoec.

C.Card. Vicario. » NellaRivistadiBruxellesdei24ottobre delpassato anno1842,tom.II,all’articolo

Un

motsur lamusique tTEglise,l'ombrede Palestrina à Rossini(

Una

parola sullamusicaecclesiastica

;l’ombradiPalestrina a Rossini), inveiscel’autorecontrogliabusi attuali dellamusicadi chiesa.L'A.dell’articolo lesseinungiornale di Parigi,che inuna domenicagliartistieseguirebberoalteatro dell’ope- ra italiana loStabat materdiRossini, e quasi nell'istcssa tempolesseunaltrogiornale del Belgio diunapiccola città di provincia,chenell’istessadomenicailreggimentoavreb- beeseguitointempodiMessailpot-pourridellaLucia diLarnmermoor.L’autoreegregiamentesiscagliacontro siffattiannunzi,dicechetuttelepersone,chegliavran- noletti,qualoraabbianoavutofiordisenno,ne avranno dedottalaconclusione legittima;conclusione cioè,lacui veritàtostosiappalesaachiunquenonè indifferente alle nozionipiùsemplici diconvenienzainmateriareligiosa eteatrale.Eisiegueconragione a direallapag.411 :

«Pour moi, j’aitrouvé làune preuvemanifestequela musiquereligieuseestarrivéeàsonderiderterme de dégradation,etque noussommes revenus aux temps

leSouverain-Pontifenetrouvaitpasdemeilleurremède àl’abusdelamusiqueinstrumentaledanslescglises,que d’en abolir l'usagedanstoutel’ctenduedelachrctieutc.»

(Questoè ciòcheognibuoncristianodesiderachesifao-

(32)

31 eiapresto).

Le

Stabatmater àl'opera,Lucie de I.am-

mermoor

pendantlamesse!maisc’est le

monde

àrebours! c’estla

Mère

duCliristfaisantentendrelegémissements desoneoeurdivindansletempiede Venus;c’csllemon- deavec scs plaisirsleplusprofancssepla?antdansla maison deprièrcsenfacedeceluiqui vaincule

monde

parlacroix,etcelaau

moment mòme

onlevainqueur renouvelle lesouvenirdusacrifice,quinousa arrachésau monde;c'estaupieddelalettre,l’abominationdansle lieusaint,etilu’yaquel'espritdetéuòbresquipuisse trouversoncompteàlaissersubsisterun abusaussire- voltant.»Meritadiesserlettoilrimanentech’èdell’i- stessotenore,cioèdellaconvenienza chedeeaversialla casadelSignore.Tuttociòchelàsioperadebb’ essere un mezzodiraccoglimento e di divozione;alcontrario laodiernamusica,nonfaaltrocheprofimareiltempio condissiparelapietà.Alla pag.415poipelandodella musicavocaledice: «L’usage delamusique pendantla

ce’lébrationdessaintsmystòres,qui,dansl’intentionde l'Eglise,nedevrait servirqu’ ànousaideraurecueille- inentqu’ exigelaprióre,srrttropsouventde

moyen

à jenesaisquelde’mon,pour déshonorerlesccrémonies, etruélerdanslescoeurs àlagravite des ohjetsdelaIbi, lessouveuirsempestcsdes bals et des spectacles.Lespa- rolesdel’Esprit-Saint,leshyinnescomposès pardesgé- nies ravisautroisièmeciel,sout travestiesbonteusement sur des airsquirappeleutteiopera auqueljamais

homme

de moeurs puresn’assisterasans rougir. »

E

prlandodel suonoattualedell’organoprosicgue a dire:«Souvent, lorsqu’aprèsladentièrebénudictioudusoirlesaintSa- crementestpromenéautourdel’Eglise,dansce

moment

où nous nedevrions avoirdevieque pourconjurerleSau- verde calmerlesoragesde noscoeurs,de noussoulager denos

maux comme

ilfaisaiten prcourantlaJudéeaTé—

garddesmalheureuxqui criaicnt aprèsluideloutes leurs

3

(33)

32

forces,voilàqu’unevalseouune eontredansesefaiten- tendi'esur l’orgue, corninepourinsulterauxirmuxde ceux quigémissentensecret,etétourdirlesautresparde*

pensécs frivolcsdeplaisir etdejoic!J’aiconnuplusd’une

égliseouledimanche onavaitl’iiabitude de eouronner dignementlamesseparoisialepar uneouverture àgrand orchestre,etcela,ilnefautpasendouter,dansl’inten- tiondefaireéclaterlamagnificence etlasaintetédecette grandeoeuvre.L’orgue,cetinstrumentdivinqueleciel nousadonuc pour nousaider à pleurcr avecJèrémie; crierinisèricordeaveclTiommeselonlecoeurde Dieu, tremblcraveclesSéraphinsquevitIsa'/e,u’cstplusin- strument religieux;on1’entendleplussouvent hurler

comme

unpossedè sonslesairsdelaJuiveou de

Ro-

bert leDiablequilelourmentent.»Pocoappressosono notevolileseguentiparole:« Jem’ étonne decettein- diflerencemortelleque nous montrons dans unechoseoù

iln’yvaderienmoins,que del’existencedelaprióreen eornmun.»Passa finalmente l’autoreadintrodurrel’ombra

di Palestrina,chesiquerelaacrementecol cavalier Rossini pelsuoSlabatA/aterdicendo: «Chaquefoisqu’onexé- cuteleStabat

Matcr

deRossini,jccroisentendrevotre voixtroubléedansson repos eternel,

murmurer

dansla chapelle Sixtine:(c’estlelieu,où, d’après l’ordredu Sou- verain-Pontife,fiitenterrè Palesti'ina(1).)Je

me

repents d’avoirsauvèlamusiqueinstrumentalcde l’analhèmeque leSaintPéreallaitlancer contreelle!

O

MarcelTI,pour- quoi, lorsquejevous presentaimesoeuvres

comme

gagede larenaissancedelamusiquereligieuse,nelesavez-vous pas jetèesaufeuplutótque delesconserver

comme

un

(i)Faremoriflettere aldottoscrittorechenessunoèsepol- to nellacappellaSistina,echeilcorpo del Palestrina iu sot- terratoins.PietroinVaticano. (Vedasilapiù sopracitataVi- tadel suddetto autore damescritta).

(34)

33

trt!sor ?(1)....Voyez,l’abominationrègne dansleHeu saint,plusimpudenteque de

mon

temps;autantlesoeu- vresdramatiquesd’aujourd’hui soni plus scduisantesque cellesde

mon

temps

,autantlamusiquereligicusequi empruutesesaccentaauthéltre doit-elle étre plusdégra-

dée quecelledonton demandaitalorsl’expulsion.Voyes ce téméraire, qui,aprèsavoirprodiguélesfeuxde son genieauxfoliesdusiècle,s’estimaginéendemierlieu de chanterlesdouleursde Marie aupieddelacroix! Rossini,

comment

as-tupenséqu'ilsoitpossibled’accom- pagnerlescomplaintesdela

Reme

des septdouleursavec la

méme

lyrequia prète sesaccordaauComte

Ory

et à Figaro?Heureuxmortel,vraiment,dontonécoute les compositions indìfieremmentà legliseetàl’opera?Maia quel’impressiondetonStabat

Mater

estdifferentedece queleschrétiens devraientèprouveraurécitdecetteim- mense douleur!

Que

dit-on, après avoirentendu ce grand chef-d’oeuvre?C’estgracieux, c’estcharmant,celarap- pelleMoìseetla

Gazza

Ladra. Sontcelà lespensée»

quidoivent ètre révèléesdansun grandnombre decoeurs, lorsque le glaivede douleurtraverse1’

àme

deMarie? J’aimisaussileStaoat

Mater

en musique; mais aulieu quelafrivoiitedetesmélodiesattirelesamisdes jeux

etdes plaisirs,1’austéritéde

mon

harmonieéloignele

(t)Ciò èfalsoper piè capi. AltempodelPalestriti»non siusava in chiesalamusica strumentale;Palestrinanonpe- roròlacausa della musica sacra,nè con MarcelloIIcheaiam- malòsubitocreatoPapa

,enelventunesimo giornodelsuo pontificatomori,nècon altro Pontefice. Solocompose unames- saper ordine del Cardinal Borromeo,inesecuzione del decreto del concilio di Trento, per cui fa salvalacausadellamusica sacra;laqualemessa alcuntempodopo avendoilPalestrinano- minata coltitoloPapaeMarcelli,hafattocredere moltiscrit- tori,che perorasse presso quel ponteficelacausa dellamusica sacra,che volessi sbandire dalla chiesa.

(35)

34

monde

incapatilede contemplerlacroi*.J’aidcvraiment leschrétiens àsentirlesdouleursdela

Mère

deDieu etàjoindre leurslarmesaveclessiennes.Quandsous l’inspirationde mesaccordson demandeàMariequ’elle enflammelecoeurdechactindel’amour divin, et qu’elle

yfassepenetrarlestraitsbrillantaqui sortent des plaies du Sauveur;qu’ellenoustransporteàcòted’ellesurle Calvaire et qu’ellenousénivredelacroixpourl'amour desonfils:alorslesanges,pleurant,vontrecueillirla

prière brillantesurleslèvresdes fidèles etlaporterdans leseindeDieu; lePére Rtemel lui-mrmeestattendrià lavne desa Ulte bien-aimt’e;ilpardonne de nouveau au genre humain,ettouslesordres des espritsbienheureux, touslesaintsdel’ancienne etdelanouvelle alliance,chan- tentensemble: Miséricorde!Miséricorde

!...

ctc.»

Noi però diremo cheilsig.cav.Rossini, nel metterein musicaloStabat

Ma

ter,nonvihausatotuttoquell’im- pegno edapplicazione,che avrebberichiesto talecompo- sizione,se avessedovutoservireperunachiesa,enon per unoratoriosacro,per cui l’hafetta,ove èsopportabile unostilepiùlibero.

Che

seilsig.Rossiniavessedovuto scrivereper qualchechiesa,quelsublime ingegnoavreb- bemodellato,iocredo,lasuacomposizionesulverosti-

leecclesiasticousatodatantinostriantenatiitaliani,ed avrebberichiamatiisolitiapplausiuniversali,chehari- scossocostantementeper le sue teatrali produzioni.

Finoa’nostrigiorniahbiam vedutoqualestilesiasiusa-

toneltempiosanto di Dio, egliabusi introdotti in quel- lo,contro de’ quali quasi inognietàhannoreclamatoi

sommi

Pontefici,etuttiibuoni, a cui sta a cuore l’onore eladecenzadelsantuario.Qualgeneredicanto e di musicapotràusarsiconvenientementeinchiesa?

Ilcanto elamusica,che devonousarsi nella chiesa,deb- bonoesseretalida promuovere edeccitarelapietà ne’fedeli, eciònon ha bisognodi essereaddimostrato adunsecolo

(36)

35 chevantasidichiamarsi illuminato.

Un

cantodunque,

od una musica chesiaattaa dissipareladevozionenon solo,

ma

a risvegliarelenefandepassioni dellacarne,non ènèper la casa di orazione, nè perilcristiano.

Ma

lamusica chesiusa in oggicomunementeinItaliae nella Franciadissipaladevozione,efomentalepassioni,pe- rocché perlopiù0 è insignificante,cioènon esprimeaf- fattoilsenso della sagra liturgia,odè quell’istessa o quasi istessadel teatro:dunquenon puòusarsiinchiesaede- ve quindisbandirsi.Ciòchiedelaragione,seaquesta nonsivuol rinunziare; ciòhannointesogliApostoli co-

me vedemmo

piùsopra; ciòcomandalaChiesa, e ciò tutti gliuomini,cheprofessanoisentimenti di pietà, diamo- re e di riverenza verso Iddio, richieggonoonninamente.

E

qualgeneredunquedi cantoo dimusicafinora usati potrà addirsiallachiesa?11cantochepotrà usarsideve esseregrave,maestosoe significante.

E

siccomelaChiesa è uniformene’suoiriti,sièservitasemprediunalin- gua, tale qual’ è la latinadanonpatirecambiamentoal- cuno, echepossaessereugualmenteùitesaintutti item- pi;dunqueilcanto olamusicadebb’essere diun genere taledanonconfondersigiammaicoitempiavvenire,e diuncaratterestabile.

Noi dunquediciamo,cheilcantoconvenevoleallachie-

sanellamessaenegliufficiidivinipotràessereilGre- gorianoeseguito dagli ecclesiastici,accompagnatoeziandio dall’organo,ove sene permettadallaChiesal’uso.Potrà usarsi inoltreuncantounisonofiguratoedaccompagnato parimentidall’organo,ovesieseguisceilcantofermosì

nellemesse(eccettogl’introiti,graduali, offertorii ecomu- nioni),chenegl’innide’vesprienelleantifonefinalidel- l’officio.Potràessereinterzoluogolamusicausatanel secolodecimosestodopoilConciliodiTrento odaltra nuovadisimilgenere.Inquarto luogo,ovesialacap-

pellamusicale, potrà usarsiun genere piùspazioso distile

(37)

36

organico,

ma

con pocheripetizionie senzaassoli,nè con duetti,nè conterzetti,

ma

quasisemprepiena e condotta con moderazione,e senzalegrida e senzafretta,confor-

me

all'edittodellaS.V.Apostolica del1665 disopra riferito.

Finalmentepotràusarsifuoridellamessae deH’ufficio unamusica,come vedremo,più libera,

ma

di carattere sempredevotoegrave

,qualeconvieneallasantitàdel luogo.Esaminiamoparticolarmentetaligeneri.

(38)

PARTE PRIMA

DU CASTO GREGORIANO

$.1.Suaistituzioneeconvenienza allorchévenga beneeseguito.

li

elfluiredelsecolo

VI

sau Gregorio,chiamato

Magno

perlasublimescienza e per le sue alte virtù,appenaas- suntoallacattedradisan Pietro,ognisuacurarivolse al maggiordecoro dellaChiesadiGesùCristo.

Ed

avendo riformato e a migliorordinecondottolaLiturgia disan Gelasio papa,riformò ancorailcanto ecclesiastico,chela doveanimoltepartirivestire.

E

primadiogn'altracosa lovolle stabilito sulleteoriche diAnicioBoezio,cheritor- natodallaGrecia,pubblicòcinquelibrisullamusicadi quellanazione.11dotto ponteficecambiòleletteregreche in latineperservirsenecomedinote,eridusse la scala a settecordesulleprimeletteredell’alfabeto latino.Rac- colsedipoilemelodie piùdevotechegiàesistevano nella Chiesa, altreneriformò,edaltrenuovecompose confor- marnel’antifonario,chefudettoCentonedaglistorici.

Stabilipoi la scuola de’cantori,chefulaprimainItalia, dandolepercapounpersonaggio ecclesiastico rivestito di una grandignitàchiamatolo Primicerio, e dotòlascuola

dibastevolirendite,onde mantenersipelserviziodella Chiesa.Talcantosidiffusein brevissimotempoin In-

(39)

38

ghilterra,inTspagnaein tuttoilSettentrione.

Una

te- stimonianza di ciò celadàGiovanniDiacono(nellaVitadi

s.Gregorioalcap. VII, Vili) dicendo,chenellaspedizione dis.Agostinodiscepolo dis.GregorioinInghilterra,sì sparse in tutte le provincie occidentalilasoavitàdelcanto romano:aHujusGregoriitempore

cum

Angustino tunc Britanniasadeunteperoccidentemquoqueromanaeinstitu- tioniscantores disporsi, barbaros insigni terdocuemnt.»

La

posterità poisentendogratitudine a cotali fatiche del

Pon-

tefice,bramò chiamareilcanto ecclesiastico col

nome

di lui,cioèadireGregoriano

;

eperchèfu stabilitoperla primavoltainRoma, nominossieziandio

Romano.

Noi sul detto cantopubblicammoun’opera nell’anno 1835, co-

me

abbiamdettodinelproemio,nellaqualecisfor-

zammo

difarconoscerequantooperasseilsantoPonte- ficeinfavoredelcanto sacro,nefacemmo conoscerele regolesncuifu costituito,elorichiamammoalFantica esecuzione, avendolo ritrovato involto in oscurissime leggi, ene

raccomandammo

agli ecclesiasticiildoverosostudio.

Per quanto adunqueriguarda l'insegnamento di esso, ri- mettiamocolàillettore,ove troverà senzadispendiodì tempol’essenzialeabenapprenderlo.

Ilcantogregoriano,qualorasiaadovereregolatonei cori, èconvenientissimo,perchèeccitaalraccoglimentoe alladevozione(1).

sanamidifficileriferirequi, sevo-

(ì)Dal gregoriano escludo quel cauto che appellasi oggidì monastico.Conosciamosolper gregoriano quello,che trovasi stampato nelGradualeed Antifonarioromano,nelDirettorio diCorodel Guidetti, edin altri simili libriecodicicheven- gonocitatidaidotti. Ilmonastico odiernononbasa sopraal- enobuonfondamento, allontanandosi dalle regolecomunidel- lemodulazioni.DopopublicatoilsurriferitomioSaggio sto- ricoec. vidicon piacere abbandonarsitalcanLo invariluoghi, cd adottarsiilgregoriauo puro, ch’èilveromonastico antico.

(40)

39 lessi,lelaudiche hariscossoperOgnitempo dachiha conosciute le leggi, leproprietàelebellezzedicuiè fornito;

ma

letralasceròpernonesser lungo.

Peraltro a’nostrigiorni, aparlare schiettamente, sen'è trasandato dai piùlostudio,alqualesonoobbligatitutti gliecclesiastici,especialmente quelli addetti al coro,per cui viene eseguito cosimalamente, che noneccitaallade- vozione,

ma

alladistrazione,edà motivodimormorare aifedeli,cherecansi nellechieseperedificarsi.

Mi

sono iostessotrovato in diversiluoghi asentireilcanto della salmodiacosìmalamenteeseguito,che nehoprovatonon lievedispiacere, anziche sperimentarnediletto.

E

tantial- trisonouscitidichiesatostochehannouditoufficiare senzaregolaeconistrapazzo,dicendononservirsiDio insiffattomodo, o prorompendoin altre simili espressioni.

Perla qualcosailPonteficeBenedetto

XIV

nellasua dotta epistola dell’anno1749in preparazionealGiubileo di- retta atuttiivescovi dello Stato ecclesiasticosifaa dire:

«

La

secondacosa, sopra cui eccitiamo l’attenzione dilei si è,cheleorecanonichesieno cantateo recitate, giusta ciò cheportalapraticadiciascheduna chiesa nel coro,

ma a

dovere,daquelliche sono adessoobbligati:nones- sendovicosapiù indicanteLatotale

ruma

dell’ecclesiasti- cadisciplina,chel’entrarnellechieseevederee sentire

leorecanonichecantateo recitate nel coroconistrapazzo. »

Ma

acotantoabusodi cantaremalamente niun rimedio puòapprestarsi, senon chelostudio dell’ecclesiasticocan- to,cuichièaddettoalcoro,èobbligatodi conoscere,

come

ora verròdimostrando.

§.2.Del dovere degliecclesiasticidistudiare ilCanto Gregoriano.

Finoda’tempipiùrimoti della Chiesadovea ogniche-

ricomettereamemoriailSalterio: difattosanGirolamo

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