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necessaria agli occhi di Dio?

In molte Chiese l’atto di confessare i propri peccati a un prete o un ministroe ancora parte` integrante del rituale religioso e del culto. Ma nella societa odierna permissiva e tollerante ha` ancora senso, oe perfino necessario, confessarsi?`

L A TORRE DI GUARDIA ˙ 1° SETTEMBRE 2010 23 c’e il vero perdono, affinch` e tu sia temuto”.´

(Salmo 130:3, 4) Come dovremmo comportar-ci allora quando sbagliamo e pecchiamo, forse senza volerlo, contro qualcun altro? Ricordia-mo che nella preghiera Ricordia-modello insegnata da Ges`

u ai suoi seguaci era inclusa questa richie-sta: “Perdonaci i nostri peccati, poich´

e anche noi perdoniamo a chiunque sia in debito verso di noi”. (Luca 11:4) Quindi Dio ci concedera il` perdono se ci rivolgiamo a lui e glielo chiedia-mo nel nome di Ges`

u. — Giovanni 14:13, 14.

Fatto interessante, Ges`

u menzion`

o un’altra condizione, e cio`

e che noi stessi perdoniamo chiunque “sia in debito verso di noi”. L’aposto-lo PaoL’aposto-lo ricord`

o agli altri cristiani: “Divenite benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberalmente gli uni gli altri, come anche Dio vi ha liberal-mente perdonati mediante Cristo”. (Efesini 4:32) Se perdoniamo agli altri i loro errori, ab-biamo buone ragioni per aspettarci che Dio perdoner`

a i nostri.

Che dire pero di peccati gravi come furto,` menzogna, immoralit`

a sessuale, ubriachezza e simili? Chi commette peccati del genere in-frange la legge di Dio e quindi pecca contro di lui. Cosa dovrebbe fare?

A chi vanno confessati i peccati?

Dio non conferisce agli uomini l’autorit` a di perdonare i peccati commessi contro di lui; egli

`e l’unico che pu`

o farlo. La Bibbia dice chiara-mente: “Se confessiamo i nostri peccati, [Dio]e` fedele e giusto da perdonarci i peccati e purifi-carci da ogni ingiustizia”. (1 Giovanni 1:9) Ma allora, a chi vanno confessati i peccati?

Dal momento che Dio `

e l’unico che pu` o con-cedere il perdono, `

e a lui che si devono confes-sare i peccati. Come abbiamo visto,e proprio` quanto fece Davide. Su quale base, per`

o, viene concesso il perdono? La Bibbia dice: “Pentitevi, perci`

o, e convertitevi perch´

e i vostri peccati sia-no cancellati, affinch´

e vengano dalla persona di Geova stagioni di ristoro”. (Atti 3:19) Il per-dono `

e quindi legato a una condizione

impre-scindibile: la persona non solo deve ammettere il peccato e confessarlo, ma deve anche essere disposta ad abbandonare la condotta errata.

Compiere quest’ultimo passo spesso non ` e fa-cile. Ma si pu`

o ricevere aiuto.

Soffermiamoci ulteriormente sulle parole di Giacomo: “Confessate apertamente i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinch´

e siate sanati”. Giacomo aggiunse:

“La supplicazione del giusto, quando opera, ha molta forza”. (Giacomo 5:16) Il “giusto”

qui menzionato pu`

o essere uno degli “anziani della congregazione” cui si fa riferimento al

versetto 14. Nella congregazione cristiana ci sono “anziani”, uomini spiritualmente maturi, incaricati di assistere coloro che vogliono otte-nere il perdono di Dio. Ovviamente questi an-ziani non possono assolvere nessuno dai pecca-ti, visto che nessun uomo `

e autorizzato a perdonare un proprio simile che ha peccato contro Dio.1 Tali uomini hanno per `o il baga-glio spirituale necessario per riprendere una persona colpevole di un peccato grave e fare in modo che si ristabilisca, aiutandola a compren-dere la gravita dell’errore commesso e il biso-` gno di pentirsi. — Galati 6:1.

1 Alcuni ritengono che le parole di Ges `u riportate in Giovanni 20:22, 23 legittimino il ruolo di un confessore.

Per una trattazione approfondita di questo soggetto, vedi La Torre di Guardia del 15 aprile 1996, pagine 28-29.

Dio passer`

a sopra alle nostre mancanze e ci conceder`

a il perdono se ci rivolgiamo a lui e glielo chiediamo nel nome di Ges `

u

Perche confessare i peccati?´ Al di l`

a di quanto sia grave un peccato, chi lo commette danneggia la propria relazione con Dio e con il prossimo. Di conseguenza coloro che sono in questa situazione potrebbero sen-tirsi turbati o a disagio. A farli sentire cosı` e la` coscienza, una facolt`

a di cui il Creatore ci ha dotato. (Romani 2:14, 15) Che fare a questo punto?

Sempre nel libro di Giacomo troviamo delle parole incoraggianti: “C’e qualcuno [spiritual-` mente] malato fra voi? Chiami gli anziani della congregazione presso di s´

e, e preghino su di lui, spalmandolo d’olio nel nome di Geova. E la preghiera della fede far`

a star bene l’indispo-sto e Geova lo dester`

a. E se ha commesso dei peccati, gli sar`

a perdonato”. — Giacomo 5:

14, 15.

Ancora una volta gli anziani vengono invita-ti a prendersi cura dei bisogni del gregge.

Come? Non semplicemente limitandosi a udir-ne le confessioni. Piuttosto, quando si trovano dinanzi a una persona spiritualmente malata, devono agire per far “star bene l’indisposto”.

Giacomo menziona due cose che si possono fare.

Il passo in questione parla prima di tutto del-lo ‘spalmare d’olio’, alludendo al potere curati-vo della Parola di Dio. L’apostolo Paolo spiego` che essa “`

e vivente ed esercita potenza . . . e pu`

o discernere i pensieri e le intenzioni del cuore”, toccando nel profondo la mente della persona e i suoi sentimenti. (Ebrei 4:12) Grazie a un uso esperto della Bibbia, gli anziani posso-no aiutare chi `

e spiritualmente malato a scorge-re la causa del problema e a compiescorge-re passi ap-propriati per mettere le cose a posto con Dio.

Poi viene menzionata “la preghiera della fede”. Anche se non modificano l’applicazione della giustizia da parte di Dio, le preghiere degli anziani sono senz’altro importanti ai suoi oc-chi, visto che egli desidera perdonare i peccati sulla base del sacrificio di riscatto di Cristo.

(1 Giovanni 2:2) Dioe pronto a perdonare qua-` lunque peccatore purche sia sinceramente pen-´ tito e compia “opere degne di pentimento”.

— Atti 26:20.

La ragione principale per cui confessare un peccato — commesso contro un proprio simile o contro Dio — `

e quella di avere una condizio-ne approvata dinanzi al Creatore. Ges`

u Cristo indic`

o che per poter adorare Dio con una buo-na coscienza bisogbuo-na prima di tutto risolvere qualunque problema si possa avere con altri e ristabilire la pace con loro. (Matteo 5:23, 24) Pro-verbi 28:13 dice: “Chi copre le sue trasgressioni non riu-scir`

a, ma a chi le confessa e le lascia sar`

a mostrata mi-sericordia”. Se ci umiliamo agli occhi di Geova Dio e chiediamo di essere perdona-ti otterremo il suo favore, ed egli ci ‘esalter`

a a suo tempo’.

— 1 Pietro 5:6.

La ragione principale per cui confessare un peccato

`e avere una condizione approvata dinanzi a Dio

L A TORRE DI GUARDIA ˙ 1° SETTEMBRE 2010 25

ˇ“Se Adamo ed Eva avevano due figli maschi, Caino e Abele, da dove venne fuori la moglie di Caino?” Anche se spesso gli scet-tici ricorrono a questa doman-da trabocchetto, la Bibbia con-tiene abbastanza particolari che ci permettono di rispondere in modo soddisfacente.

I capitoli 3 e 4 di Genesi pre-sentano le seguenti informazio-ni: (1) Eva fu “la madre di tutti i viventi”; (2) fra la nascita di Cai-no e il momento in cui offrı il sa-` crificio poi respinto da Dio tra-scorse del tempo; (3) dopo essere stato bandito ed essere diventato “vagante e fuggiasco”, Caino temeva che ‘chiunque lo trovasse’ potesse tentare di ucciderlo; (4) Dio pose un segno per protegge-re Caino, il che sta a indicaprotegge-re che i suoi fratelli o al-tri parenti potevano cercare di ucciderlo; (5)“poi”

Caino ebbe rapporti sessuali con sua moglie “nel paese di Fuga”. — Genesi 3:20; 4:3, 12, 14-17.

Da quanto sopra possiamo concludere che la moglie di Caino era una discendente di Eva, an-che se non sappiamo esattamente quando era nata. Genesi 5:4 dice che nei suoi 930 anni di vita Adamo “genero figli` e figlie”. Naturalmente la Bibbia non specifica che la moglie di Caino fosse figlia di Eva. In realt`

a, il fatto che sia menzionata dopo che Caino era stato bandito indica che era passato abbastanza tempo, al punto che poteva anche essere una nipote di Adamo ed Eva. Per-tanto un’opera di consultazione si limita a defini-re la moglie di Caino “una discendente di Ada-mo”. —The Amplified Old Testament.

Adam Clarke, un commentatore biblico del XIX secolo, arriv`

o a ipotizzare che se Dio stabil` ı un segno a motivo dei timori di Caino fu perch´

e erano gi`

a vissute varie generazioni di discendenti di Adamo, abbastan-za da “fondare diversi villaggi”.

Nella societ`

a moderna alcuni troveranno inconcepibile l’idea che Caino abbia sposato sua so-rella, oppure un’altra discenden-te di Adamo nata successiva-mente dal matrimonio di uno dei figli o delle figlie di quest’ul-timo. Un’idea del genere si scon-tra con tabu o timori di difetti ge-` netici. Nondimeno, in un’altra opera di consultazione, F. La-Gard Smith osserva: “Con tutta probabilit`

a quei primi fratelli e sorelle si sposaro-no fra loro, malgrado il fatto che nelle generazioni successive questo sarebbe stato considerato fuo-ri luogo”. (The Narrated Bible in Chronological Order) `

E pure degno di nota che fu solo nel 1513 a.E.V., quando Mos`

e ricevette le leggi di Dio per la nazione di Israele, che i rapporti sessuali fra parenti stretti vennero espressamente vietati.

— Levitico 18:9, 17, 24.

Sono passati migliaia d’anni dal tempo dei no-stri primogenitori, che una volta erano perfetti. A differenza di quanto accade nel nostro caso, fatto-ri come geni ed ereditafatto-riet`

a potrebbero non ave-re inciso su di loro. Inoltave-re ave-recenti studi, come quello pubblicato in un periodico specializzato (Journal of Genetic Counseling), mostrano che nelle unioni fra cugini di primo grado ci sono meno rischi di avere figli con difetti genetici di quanto non si pensi comunemente. `

E logico che questioni del genere non saranno state motivo di grandi preoccupazioni al tempo di Adamo o an-che prima dei giorni di No`

e. Possiamo quindi concludere che la moglie di Caino fosse una delle sue parenti.

I LETTORI CHIEDONO . . .

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